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Gli anni di piombo, Battisti, etc.

(40 articoli)
  1. k

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    Mi sono capitati sott'occhio due articoletti che avevo scritto nel 2004 per l'Indipendente su tematiche che sembrano essere tornate d'attualità. Eccoli qua:

    a.p.
    STALIN BAR
    Battisti libero, la Lega e i parenti delle vittime

    Dice: “E’ una bestia umana”. Non lo so, potrebbe anche essere – e, nell’eventualità, non credo che quei morti siano un lieve peso per la sua coscienza – però si dà il caso che lui continui a dichiararsi innocente. Dice: “Ma lo ha detto la magistratura”. Lui vorrebbe la revisione del processo. “Lo hanno giudicato e rigiudicato abbastanza: è colpevole”. Ma in contumacia, senza garanzie. “E’ la legge: la garanzia è la magistratura”. Vabbe’, però mi devi spiegare perché questa magistratura – che per te è sempre inaffidabile quando si tratta di Previti e Berlusconi, di politici e di ‘mani pulite’ – diventa affidabile e sicura solo contro Battisti. Con te è “manette facili”, con lui è voce di Dio. Quando si instilla il dubbio, in democrazia deve valere per tutti, non per una parte sola. Così come le leggi. Quella sul pentitismo, a suo tempo, l’hai fatta apposta per contrastare il cosiddetto ‘terrorismo’, la cui colpa più grave non era naturalmente quella d’ammazzare ogni tanto un povero cristo, bensì d’attentare al tuo potere personale e di classe. Erano i politici che si sentivano nel mirino. Per questo – pur implicato in 17 omicidi – hanno mandato libero Savasta e hanno sbattuto in galera l’ignaro che, magari, gli aveva solo dato ricetto una notte: ogni parola di Savasta era parola di Dio. Quando però la legge è arrivata a te, non valeva più: “I pentiti non sono attendibili”. Pecorelli e Vitalone? I pentiti non sono attendibili. Il bacio di Totò Riina? I pentiti non sono attendibili. La Ariosto? Non ne parliamo. L’unico attendibile è Leonardo Marino, il pentito che accusa Sofri, e quelli che accusano Battisti. Faglielo a Battisti un processo con tutte le garanzie e i distinguo che hai fatto a Andreotti. Forse esce innocente. Oppure fai a Castelli e alla Lega un bel processo – senza indulgenze, senza omissioni, anzi, con bramosia accusatoria e fumus persecutionis – come a Oreste Scalzone e al ‘7 aprile’ (Scalzone non ha nessunissimo reato di sangue). Vedrai se ci vanno loro ad aspettare le visite dei radicali a Regina Coeli. ‘Roma ladrona’ non è istigazione all’odio ed al razzismo? La ‘secessione’ e le ‘doppiette della Val Brembana’ ti sembrano meno eversive della lotta di classe? E La padania più leggera di Potere operaio? Dice: “Ma quella è satira”. No compa’, la satira è Castelli ministro. Col metro del ‘7 aprile’ è da un pezzo che i ministri della lega stavano al gabbio per alto tradimento. Ma la questione non è questa, e non è nemmeno se Cesare Battisti sia realmente colpevole. La questione è che fu ‘guerra civile’ e un Paese moderno – se vuole essere davvero ‘civile’ – queste cose le chiude con le amnistie. Come fecero in Francia per l’Oas o, ai giorni nostri, in Sudafrica e nel Burundi. Solo tu non ti schiodi. Dice: “I parenti delle vittime”. Non ti fare usbergo – è sciacallaggio – coi parenti delle vittime. Le risposte deve darle lo Stato, non le vittime. E difatti lo Stato non ha mai chiesto alcun parere ai familiari o alle vittime di Savasta, o di Brusca che squagliava i ragazzini, o di qualunque altro camionista ubriaco che ammazza della gente sulla strada: paga l’assicurazione, omicidio colposo, neanche un giorno in galera. Se abbandoni un cane otto mesi. Non ti fare scudo con i parenti: tu ciò che non perdoni non è la colpa contro le vittime, ma quella contro di te, la lesa maestà, l’attacco al Potere. Sei tu che vuoi vendetta, non le vittime.
    (25 agosto 2004)

    a.p.
    STALIN BAR
    Gli anni di piombo

    Nessuno s’accorge sul momento che la storia è di colpo cambiata e che nessun giorno, oramai, potrà più essere come quelli di prima. Nessuno difatti, nemmeno nel 476 dopo Cristo, s'è svegliato una mattina dicendo: "E' caduto l'Impero romano d'occidente". Quelli non se ne sono accorti per niente, ogni giorno era uguale all'altro: morivi, nascevi e pascevi le pecore. Solo parecchi anni dopo qualcuno, al bar, all’improvviso ha detto: "Sai che c'è? Ti ricordi il 476, quando successe questo e quest'altro? Be', mi sa che quella volta dev'essere caduto l'Impero romano", e così è stato per noi – parlo di me e dei miei compagni – noi non ci siamo accorti che era cambiata la Storia, che la bomba di Milano era una svolta definitiva. Per noi era un fatto grave - sì - ma che non cambiava di molto i termini della questione e il giorno dopo abbiamo ripreso a lavorare, esattamente come tutti i lavoratori, esattamente come il contadino che - pure se durante la notte gli è morta la famiglia - la mattina presto si alza e va in stalla, a mungere e dar da mangiare alle bestie. Che fa, fa morire pure quelle? Ma il 12 dicembre del 1969 a Milano hanno fatto scoppiare una bomba dentro la Banca Nazionale dell'Agricoltura. 18 morti. Nello stesso giorno, quasi alla stessa ora, ne è scoppiata un’altra all'altare della Patria a Roma e, sempre a Roma, ne hanno trovata una inesplosa in un'altra banca. Ora tutti sanno com'è andata, c’era stato il ’68, il contratto dei metalmeccanici non si riusciva a chiudere e noi volevamo tutto, tutto quello che avevamo chiesto: salari, giustizia, democrazia, libertà, assemblee; sembrava che non ci potessero più tenere. Ma quella bomba ha cominciato a rimettere le cose a posto, in fretta e furia s'è chiuso il contratto dei metalmeccanici ed è iniziato il ritorno all'ordine: "Gli opposti estremismi non passeranno", diceva la Democrazia cristiana, e non sono passati. Dopo quella bomba ce ne sono state altre. Sui treni. Nelle piazze. L'Italicus. E la ‘guerra civile’. Fino a piazza Fontana non s'era mai vista una pistola, solo le mani o al massimo i bastoni. Le pistole si sono viste solo dopo piazza Fontana: "Tu spari a me? E io sparo a te". Guerra civile appunto, con tutte le aberrazioni che ne conseguono, Battisti compreso. Dice: "Ma chi le ha messe quelle bombe?". E chi vuoi che le abbia messe? La Democrazia cristiana, il partito-stato, lo Stato democratico. Dice: "No, la manovalanza nera e i Servizi deviati". La manovalanza può essere, ma s'è mai sentito che esistano al mondo ‘servizi deviati’? I servizi sono deviati per definizione, in ogni Stato che si rispetti e in ogni epoca della storia. Se non fossero deviati non avrebbero bisogno di essere segreti: sarebbero una normale polizia alla luce del giorno. Se sono ‘segreti’ è proprio perché debbono essere ‘deviati’ rispetto a quello che dice la legge, se no che Servizi Segreti sarebbero? E' il mestiere loro, è un apparato previsto apposta tra tutte le strutture dello Stato; anzi, è l'apparato preposto proprio alla ‘sicurezza dello stato’. Altro che deviati, hanno semplicemente fatto il mestiere loro, esaudito ciò che il Potere aveva chiesto: "Ma che state a fare?", gli avrà detto il ministro degli interni o chi per lui: "Vi volete dare una mossa?", esattamente come Mussolini a Cesare Rossi dopo l’intemerata di Matteotti in parlamento: “Cha fa Dumini?”. E quelli se la sono data. E hanno cambiato il corso della storia. Facendo saltare la gente per aria.
    (27 agosto 2004)

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. Woltaired

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    Membro

    è sempre aperto lo Stalin Bar? Spero di sì dato che che c'è ancora qualche cervello funzionante.
    Grazie.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. rindindin

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    Membro

    Io se fossi Dio...

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    Pubblicato 13 anni fa #
  4. rindindin

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    Membro

    scusate continuo...

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    Pubblicato 13 anni fa #
  5. rindindin

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    Membro

    testo per semplificare...

    Io se fossi Dio
    e io potrei anche esserlo
    sennò non vedo chi.
    Io se fossi Dio
    non mi farei fregare dai modi furbetti della gente
    non sarei mica un dilettante
    sarei sempre presente.
    Sarei davvero in ogni luogo a spiare
    o meglio ancora a criticare
    appunto cosa fa la gente.
    Per esempio il piccolo borghese
    com’è noioso
    non commette mai peccati grossi
    non è mai intensamente peccaminoso.
    Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
    e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
    lui pensa che l’errore piccolino
    non lo conti o non lo veda.
    Per questo
    io se fossi Dio
    preferirei il secolo passato
    se fossi Dio
    rimpiangerei il furore antico
    dove si odiava e poi si amava
    e si ammazzava il nemico.
    Ma io non sono ancora
    nel regno dei cieli
    sono troppo invischiato
    nei vostri sfaceli.
    Io se fossi Dio
    non sarei così coglione
    a credere solo ai palpiti del cuore
    o solo agli alambicchi della ragione.
    Io se fossi Dio
    sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
    come dovreste essere voi.
    Io se fossi Dio
    non sarei mica stato a risparmiare
    avrei fatto un uomo migliore.
    Sì, vabbe’, lo ammetto
    non mi è venuto tanto bene
    ed è per questo, per predicare il giusto
    che io ogni tanto mando giù qualcuno
    ma poi alla gente piace interpretare
    e fa ancora più casino.
    Io se fossi Dio
    non avrei fatto gli errori di mio figlio
    e sull’amore e sulla carità
    mi sarei spiegato un po’ meglio.
    Infatti non è mica normale che un comune mortale
    per le cazzate tipo compassione e fame in India
    c’ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna
    che viene da dire
    “Ma dopo come fa a essere così carogna?”
    Io se fossi Dio
    non sarei ridotto come voi
    e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante.
    Purtroppo l’occasione di morire simpaticamente
    non capita sempre
    e anche l’avventuriero più spinto
    muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto.
    Io se fossi Dio
    farei quello che voglio
    non sarei certo permissivo
    bastonerei mio figlio
    sarei severo e giusto
    stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto
    e se potessi
    anche gli africanisti e l’Asia
    e poi gli americani e i russi
    bastonerei la militanza come la misticanza
    e prenderei a schiaffi
    i volteriani, i ladri
    gli stupidi e i bigotti
    perché Dio è violento!
    E gli schiaffi di Dio
    appiccicano al muro tutti.
    Ma io non sono ancora
    nel regno dei cieli
    sono troppo invischiato
    nei vostri sfaceli.
    Finora abbiamo scherzato.
    Ma va a finire che uno
    prima o poi ci piglia gusto
    e con la scusa di Dio tira fuori
    tutto quello che gli sembra giusto.
    E a te ragazza
    che mi dici che non è vero
    che il piccolo borghese è solo un po’ coglione
    che quell’uomo è proprio un delinquente
    un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
    e che ha tentato pure di violentare sua figlia.
    Io come Dio inventato
    come Dio fittizio
    prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico:
    speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo, cara figlia.
    Così per i giornali diventa
    un bravo padre di famiglia.
    Io se fossi Dio
    maledirei davvero i giornalisti
    e specialmente tutti
    che certamente non sono brave persone
    e dove cogli, cogli sempre bene.
    Compagni giornalisti avete troppa sete
    e non sapete approfittare delle libertà che avete
    avete ancora la libertà di pensare
    ma quello non lo fate
    e in cambio pretendete la libertà di scrivere
    e di fotografare.
    Immagini geniali e interessanti
    di presidenti solidali e di mamme piangenti.
    E in questa Italia piena di sgomento
    come siete coraggiosi, voi che vi buttate
    senza tremare un momento.
    Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
    e si direbbe proprio compiaciuti.
    Voi vi buttate sul disastro umano
    col gusto della lacrima in primo piano.
    Sì, vabbe’, lo ammetto
    la scomparsa dei fogli e della stampa
    sarebbe forse una follia
    ma io se fossi Dio
    di fronte a tanta deficienza
    non avrei certo la superstizione della democrazia.
    Ma io non sono ancora
    del regno dei cieli
    sono troppo invischiato
    nei vostri sfaceli.
    Io se fossi Dio
    naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente
    nel regno dei cieli non vorrei ministri
    né gente di partito tra le palle
    perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
    E tutti quelli che fanno questo gioco
    che poi è un gioco di forza ributtante e contagioso
    come la lebbra e il tifo
    e tutti quelli che fanno questo gioco
    c’hanno certe facce che a vederle fanno schifo
    che sian untuosi democristiani
    o grigi compagni del Pci.
    Son nati proprio brutti
    o perlomeno tutti finiscono così.
    Io se fossi Dio
    dall’alto del mio trono
    vedrei che la politica è un mestiere come un altro
    e vorrei dire, mi pare Platone
    che il politico è sempre meno filosofo
    e sempre più coglione.
    È un uomo a tutto tondo
    che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
    che scivola sulle parole
    anche quando non sembra o non lo vuole.
    Compagno radicale
    la parola compagno non so chi te l’ha data
    ma in fondo ti sta bene
    tanto ormai è squalificata
    compagno radicale
    cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
    ti muovi proprio bene in questo gran casino
    e mentre da una parte si spara un po’ a casaccio
    dall’altra si riempiono le galere
    di gente che non c’entra un cazzo.
    Compagno radicale
    tu occupati pure di diritti civili
    e di idiozia che fa democrazia
    e preparaci pure un altro referendum
    questa volta per sapere
    dov’è che i cani devono pisciare.
    Compagni socialisti
    ma sì, anche voi insinuanti, astuti e tondi
    compagni socialisti
    con le vostre spensierate alleanze
    di destra, di sinistra, di centro
    coi vostri uomini aggiornati
    nuovi di fuori e vecchi di dentro
    compagni socialisti, fatevi avanti
    che questo è l’anno del garofano rosso e dei soli nascenti
    fatevi avanti col mito del progresso
    e con la vostra schifosa ambiguità
    ringraziate la dilagante imbecillità.
    Ma io non sono ancora
    nel regno dei cieli
    sono troppo invischiato
    nei vostri sfaceli.
    Io se fossi Dio
    non avrei proprio più pazienza
    inventerei di nuovo una morale
    e farei suonare le trombe per il Giudizio universale.
    Voi mi direte: perché è così parziale
    il mio personalissimo Giudizio universale?
    Perché non suonano le mie trombe
    per gli attentati, i rapimenti
    i giovani drogati e per le bombe.
    Perché non è comparsa ancora l’altra faccia della medaglia.
    Io come Dio, non è che non ne ho voglia
    io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
    o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili
    ma come uomo come sono e fui
    ho parlato di noi, comuni mortali
    quegli altri non li capisco
    mi spavento, non mi sembrano uguali.
    Di loro posso dire solamente
    che dalle masse sono riusciti ad ottenere
    lo stupido pietismo per il carabiniere
    di loro posso dire solamente
    che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente.
    Io come uomo posso dire solo ciò che sento
    cioè solo l’immagine del grande smarrimento.
    Però se fossi Dio
    sarei anche invulnerabile e perfetto
    allora non avrei paura affatto
    così potrei gridare, e griderei senza ritegno
    che è una porcheria
    che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia.
    Ecco la differenza che c’è tra noi e gli innominabili:
    di noi posso parlare perché so chi siamo
    e forse facciamo più schifo che spavento
    di fronte al terrorismo o a chi si uccide c’è solo lo sgomento.
    Ma io se fossi Dio
    non mi farei fregare da questo sgomento
    e nei confronti dei politicanti sarei severo come all’inizio
    perché a Dio i martiri
    non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
    E se al mio Dio che ancora si accalora
    gli fa rabbia chi spara
    gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque
    se gli ha sparato un brigatista
    diventa l’unico statista.
    Io se fossi Dio
    quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio
    c’avrei ancora il coraggio di continuare a dire
    che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia cristiana
    è il responsabile maggiore
    di vent’anni di cancrena italiana.
    Io se fossi Dio
    un Dio incosciente, enormemente saggio
    c’avrei anche il coraggio di andare dritto in galera
    ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
    quella faccia che era.
    Ma in fondo tutto questo è stupido
    perché logicamente
    io se fossi Dio
    la Terra la vedrei piuttosto da lontano
    e forse non ce la farei ad accalorarmi
    in questo scontro quotidiano.
    Io se fossi Dio
    non mi interesserei di odio e di vendetta
    e neanche di perdono
    perché la lontananza è l’unica vendetta
    è l’unico perdono.
    E allora
    va a finire che se fossi Dio
    io mi ritirerei in campagna
    come ho fatto io.

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. k

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    Membro

    Ma ti piglia spesso, rindi?

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. rindindin

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    Membro

    ultimamente sì

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. la lavandaia

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    Membro

    bellissima... la sto ascoltando adesso
    ... e la rabbia cresce mista ad una latente e lacerante impotenza!

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. rindindin

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    Membro

    questa canzone è un capolavoro e anche se la ascolto da anni continua ad emozionarmi!

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. A.

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    Moderatore

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    Pubblicato 13 anni fa #
  11. Woltaired

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    Membro

    beh in un bar è normale che ci siano degli ubriachi...

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. zaphod

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    Fondatore

    Tanto per riportare questo topic alle origini qui c'è un riassunto delle perplessità che aleggiano sulla vicenda giudiziaria di Cesare Battisti.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. A.

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    Moderatore

    Un criminale comune, che si dà un tono da ex terrorista. Vada in galera.
    Non vi fate strumentalizzare , cugini Lanzidei.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. Pure questo t'ha detto Paolo Flores D'Arcais?

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. A.

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    Moderatore

    Non so come risponderti.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. Non fa niente, ma almeno spiegami perché ci faremmo strumentalizzare. Ormai da 6 anni.

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. A.

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    Moderatore

    Non bisogna confondere le due cose, quella dei libri, che vanno letti tutti, fossero anche di un assassino, e quella della pene da scontare.
    Ma non mettiamo in mezzo il terrorismo.
    Poi fate come cazzo ve pare.

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. Alessà, sei professore, a spiegà devi esse bravo. Spiega a sti pori munelli, come dice il Lanzidei.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. A.

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    Moderatore

    Da sei anni?
    Non lo sapevo.
    Comunque io condivido quanto dice Fulvio Abate.

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    Pubblicato 13 anni fa #
  20. A.

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    Moderatore

    Allora, il Battisti era stato in galera per reati comuni, prima di aderire alla lotta armata. Mentre poi altri hanno pagato, lui no. E' stato condannato, deve pagare.

    Ps. esattamente come dovrà pagare quell'altro.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. Scusa A., ma l'utilizzo di deittici (quell'altro) non rende facile la comprensione del testo. Te lo chiedo, davvero, per favore: puoi spiegarti con un post decente che faccia capire, a me e gli altri, quel che dici?

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. zaphod

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    Fondatore

    Ale, io ho capito che condividi quello che dice Abate, ma non ho capito quello che dice Abate.
    Io non sono amico né di Abate, né - tanto meno - di Battisti. La mia personale e superficialissima opinione su Cesare Battisti è molto vicina alla tua: un ladro di polli prestato alla lotta armata.
    E' proprio per questo che il can can mediatico che si balla oggi intorno alla sua figura - e all'epoca dell'appello del 2004 la musica era la stessa - è del tutto fuori misura. Destra e sinistra sono unite nel considerare Cesare Battisti un filo più perverso di Osama Bin Laden. E a questo la faccia da cazzo di Battisti aggiunge quel tocco lombrosiano che ne fa il perfetto capro espiatorio per una stagione ancora irrisolta. "Dateci Battisti, buttiamolo in galera e chiudiamo i conti con gli anni di piombo. Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto."
    E pure la sentenza che lo condanna gli affibbia lo stesso ruolo di stratega e direttore operativo di due azioni armate condotte in quasi contemporanea. Ma chi ci crede? Un criminale comune, hai detto bene tu, non il "capo dei Pac", ma chi cazzo li aveva mai sentiti sti Pac?
    Un criminale comune che è stato giudicato con le leggi speciali antiterrorismo. Lo di ci tu che questa cosa non è chiara.
    Forti di questi dubbi (nota l'ossimoro) sei anni fa abbiamo firmato un appello contro l'estradizione e la gogna mediatica e il lavacro rituale.
    Non sei d'accordo con noi?
    Perfetto.
    Ma non mi parlare di strumentalizzazioni.
    Lì in Veneto (e adesso pare che anche il Friuli si stia muovendo in quella direzione) stanno stilando liste di proscrizione.
    Oggi su Battisti.
    Magari domani Berlusconi rivince le elezioni e a tutti voi che avete condiviso gli articoli antiberlusconiani su Facebook vi aumentano le tasse. O vi levano le cattedre precarie, vai a sapere...

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. A.

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    Moderatore

    No, sia chiaro:
    non accetto neppure io la strumentalizzazione leghista.
    I libri non vanno mai bruciati.
    Nè proibiti.

    Tuttavia credo che occorre essere molto precisi e chiarire che la propria sottoscrizione è contro una delibera fascioleghista, per cui assolutamente occorre moltiplicare lo sdegno e la riprovazione.

    e questo non implica (secondo me) la solidarietà ad un personaggio come Battisti.
    Solo questo dicevo.

    Sul resto sono d'accordo con te.
    ciao
    ale

    ps. Se Battisti ora non è più quello di trent'anni fa, buon per lui. Se è diventato uno scrittore giallista e noir, buon per lui. Questo non toglie che visto che è stato condannato per 4 omicidi, oltre che svariate rapine etc, debba pagare. Poi continui a scrivere, quanto e come vuole. Faccia anche non trent'anni ma tre giorni. Ma se io fossi una vittima del terrorismo vorrei giustizia. E verità.

    http://www.ilponterivista.com/article_view.php?intId=108

    http://www.vittimeterrorismo.it/iniziative/battisti.htm

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. A.

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    Moderatore

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    questo era l'originale pezzo su Battisti che è stato oggetto di violento vituperio dalla sinistra wuminghina. Quello di prima era il secondo. Ripeto condivido tutto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. k

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    Membro

    "Questo non toglie che visto che è stato condannato per 4 omicidi, oltre che svariate rapine etc, debba pagare. Poi continui a scrivere, quanto e come vuole. Faccia anche non trent'anni ma tre giorni. Ma se io fossi una vittima del terrorismo vorrei giustizia. E verità." (A)

    Sui processi
    Vede, A, io non ho mai avuto - e fin da giovane - molta fiducia nella giustizia e soprattutto nell'aministrazione della giustizia in questo Paese. Oggi, invece, chi non ne ha nessuna è proprio il Presidente del Consiglio. E' lui che dice che i giudici sono faziosi, squilibrati e non c'è proprio da fidarsi. Lei è in grado di spiegarmi perché questa giustizia è inaffidabile quando si tratta del premier e diventa invece parola di Dio quando si tratta di Battisti? Lei potrebbe dire: "Vabbe', ma sono appunto giudici rossi, e se lo hanno condannato i giudici rossi Battisti, allora c'è da fidarsi". Vede, A, se io non mi fido, non mi fido e basta. Quella peraltro era la stessa giustizia che aveva certificato che Pinelli è caduto da solo, è la giustizia che "insabbiava", è la giustizia che non ha trovato un solo responsabile, che non ha condannato nessuno-nessuno delle Stragi di Stato, da Piazza Fontana, Italicus, eccetera eccetera. Perché debbo credere che questa giustizia di merda sia stata invece giustizia giusta e sacrosanta solo e soltanto con Battisti? Me lo spieghi, se è capace.

    Sui diritti delle vittime
    Vede, A, in uno Stato civile la giustizia non è una questione che trova la sua soluzione nell'esclusivo rapporto tra il reo e la sua eventuale vittima. E' lo Stato che reprime e decide come si risolvono i reati, le pene e le espiazioni. Ergo, è certo che le vittime hanno tutto il diritto di essere incazzate, ma non sono le vittime che debbono decidere le pene e le espiazioni dei rei, sennò è vendetta o taglione, non giustizia "civile". Nello specifico, infine, lei mi spiega perchè la vittima o i parenti della vittima di un reato cosiddetto di terrorismo (io preferirei la dizione di "guerra civile") debbano avere l'ulitma parola e decidere loro, e questo diritto invece non lo debba avere la madre a cui un ubriaco in macchina ha ammazzato il bambino, e che tre giorni dopo è a piede libero? Ma perchè, il dolore di questa madre è più stronzo? E il dolore di quella che la mafia glielo ha squagliato il figlio, ma che lei però i suoi assassini li ha messi fuori perché sono diventati collaboratori? Perché non glielo va a chiedere anche a quella lì? Lei non è e non ha più i diritti di un "parente delle vittime"? Ce l'hanno solo i parenti che fanno comodo a voi? La colpa vera di quelli che insorsero - la colpa che voi non gli perdonate e davanti alla quale appunto sbandierate e vi fate usbergo dei "parenti delle vittime" - non è di avere ucciso le vittime, ma di essere insorti contro il vostro potere (uso il voi ma non ce l'ho con lei, ce l'ho con loro), ed insistete a perseguirli proprio per scongiurare che prima o poi qualcun altro insorga ancora contro il votsro potere.

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. A.

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    Moderatore

    [code]Lei è in grado di spiegarmi perché questa giustizia è inaffidabile quando si tratta del premier e diventa invece parola di Dio quando si tratta di Battisti?[code]

    Non sono in grado, dovrei essere nella testa di chi lo pensa, ovvero di S.B.

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. rindindin

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    Membro

    ma io ancora non ho capito, sarò distratta o di coccio o entrambe le cose... ma voi volete che Battisti rientri e paghi qui o lo volete lasciare dove sta?

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. k

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    Membro

    Sicura sicura sicura di non avere capito? Be', Rindi, o stai a fa' finta o t'è arrivato l'alzheimer.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. urbano

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    Membro

    E’ nato a Sermoneta, il 18 dicembre del 1954.
    Era sabato dedicato ai santi San Graziano o Gaziano di Tours, vescovo, San Flavito, eremita, San Malachia, profeta, San Rufo, martire e San Wunibald di Heidenheim Vunibaldo, abate.
    A 14 anni Cesare si iscrive al ginnasio, è il 1968 e tutti eravamo agitati in quegli anni. A tutti noi sembrava imminente tutto e tutta la fatica la consumavamo nello stare all’erta, per pensare non rimaneva quasi tempo.
    Terzo quarto ginnasio primo liceo l’irrequietezza urgeva. Non ci arrivò al secondo liceo che già nel 1971 lasciò perdere la scuola. Ha solo 17 anni è secco secco e sogna chissà che.
    Stava sempre nei casini e nell’attenzione della polizia, politica e comune.
    Per la prima volta lo arrestarono nel 1972 , giusto maggiorenne. Aveva fatto una rapina a Frascati. Dopo due anni lo presero per un’altra rapina e sequestro di persona a Sabaudia. A ventitré anni sempre per rapina andò a finire in galera a Udine.
    Diventò membro dei Proletari Armati per il Comunismo.
    In quegli anni però le rapine non si chiamavano tutte rapine a secondo di chi le faceva potevano pure essere espropri proletari. A Milano Cesare con il PAC faceva quel lavoro li, espropriava banche, supermercati, pompe di benzina, negozi. Forse non se ne accorse nemmeno lui della deriva criminale e della scia sanguinosa.
    Nel 1979 a soli 25 anni fu arrestato incarcerato a Frosinone e condannato a 13 anni e 5 mesi per l'omicidio del gioielliere Pierluigi Torreggiani, 46 anni, ucciso nel febbraio 1979.
    Ventinove anni fa, il 4 ottobre 1981, domenica, San Francesco d’Assisi, Cesare evase e scappò in Francia. Per un anno visse clandestino a Parigi poi scappò lontano in Messico. Mentre era li divenne papà e la giustizia lo condannò contumace per aver ucciso
    il 6 giugno 1978, martedì, a Udine, Antonio Santoro, 52 anni, secondino di Udine, il 16 febbraio 1979, lo stesso venerdì di Torreggiani ma alle 18 il macellaio Lino Sabbadin, 46 anni, il 19 aprile 1979, giovedì, Andrea Campagna un agente della DIGOS suo coetaneo.
    Ergastolo per omicidio plurimo, banda armata, rapina e detenzione di armi. Definitivo dal 1993, definitivo come la sorte di Pierluigi, Antonio, Lino e Andrea.
    Cesare ha continuato a vivere e certamente oggi ama la sua vita, la sua compagna, i suoi figli, il suoi amici, i suoi libri e disperatamente difende la sua vita pronto a riscappare ancora.
    Come dargli torto?
    I parenti Pierluigi, Antonio, Lino e Andrea all’improvviso devono rompere l’oblio e di nuovo ricordare. Riprovano dolore.
    Come dargli torto?

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. A.

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    Moderatore

    Caso Battisti, adesso anche l’Unione
    europea ne chiede l’estradizione
    Fonte: Il Fatto, del 21.01.2010
    A Strasburgo è stata votata una risoluzione per riportare in italia il terrorista accusato di vari omicidi. A seguire c'è stata una conferenza stampa delle vittime
    STRASBURGO – Il caso di Cesare Battisti entra nelle stanze dell’Unione europea. Con la risoluzione votata oggi a grandissima maggioranza dal Parlamento europeo, a volere l’estradizione del terrorista rifugiato in Brasile non è più solo l’Italia. Per questo a Strasburgo sono venuti i parenti stessi delle vittime di Battisti e hanno partecipato a una conferenza stampa organizzata da tutti i capo delegazione dei partiti italiani (Pdl, Pd, Idv, Udc, Lega).

    Nella risoluzione si chiede al Brasile di “esercitare il diritto-dovere di dar seguito alla richiesta di estradizione di Battisti”, riconoscendo “il rispetto della legalità e dell’indipendenza del potere giudiziario” sul quale, per una volta, sono tutti d’accordo. A sfilarsi dal voto solo la Sinistra unita del Gue, che ha posto obiezioni per la procedura d’urgenza, e i Verdi, che mettono in dubbio “l’interferenza dell’Ue nei procedimenti giudiziari tutt’ora in corso presso la Suprema Corte del Brasile”. Sta di fatto che gli eurodeputati italiani, uniti come non mai, hanno spostato sul loro piatto della bilancia l’intera Europa, dall’altra parte Rio de Janeiro e la neo eletta presidentessa Dilma Rousseff.

    Ma i veri protagonisti sono stati i parenti delle vittime di Cesare Battisti di fronte ai quali, nella conferenza stampa, gli eurodeputati hanno preferito tacere. Alessandro Santoro (figlio di Antonio Santoro maresciallo della Polizia penitenziaria ucciso a Udine), Alberto Torregiani (figlio di Pierluigi Torregiani, il gioiellerie ucciso il 16 febbraio 1979 a Milano), Adriano Sabbadin (figlio di Lino Sabbadin, il macellaio ucciso il 16 febbraio 1979 a Mestre) e Maurizio Campagna (fratello di Andrea Campagna, agente della Digos ucciso il 19 aprile 1979 a Milano). Pesanti le loro parole: “Per noi è opportuno dire solo che ricordiamo, che non possiamo non ricordare. Ricordiamo lo stillicidio quotidiano di attentati contro cittadini inermi, colpiti, feriti, uccisi mentre andavano al lavoro. Noi, cittadini italiani prima che familiari delle vittime, ricordiamo. E la tenacia di questo ricordo rende impossibile ogni liquidazione morale delle vicende di allora”. Qualcuno ha parlato di perdono, ma non è facile. Ma secondo Torregiani “il perdono richiede l’accettazione delle pena e non deve essere un bonus per il carnefice”. Parole che si prestano a interpretazioni diverse.

    Fatto sta che il “carnefice”, ribattezzato nella conferenza stampa “delinquente” e non “terrorista”, ha visto stringersi contro di se quasi l’intera Aula di Strasburgo, che si appella nel testo adottato al “partenariato tra Unione europea e Repubblica federativa del Brasile” e invita l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, Catherine Ashton, a “condurre un dialogo con il Brasile ed assicurare che le decisioni adottate siano conformi ai principi basilari dell’Unione europea”. Ma non sarà facile visto che Lady Ashton ha dichiarato che la questione è tutta italo-brasiliana. “Troppo facile – secondo Niccolò Rinaldi (IdV) – se è vero che il nostro Paese fa di tutto per screditarsi nel mondo e ormai prende schiaffi in faccia da tutti. E’ certo il Brasile mai si sarebbe permesso di rifiutare un’estradizione sancita da un accordo alla Germania o alla Spagna”. D’altronde il testo così approvato, anche se senza valore legislativo, costituisce un chiaro segnale politico dell’Ue e una pressione nei confronti dell’Alta Corte brasiliana che dovrebbe riesaminare il caso entro i primi di febbraio.

    Intanto da oltre oceano il senatore laburista Eduardo Suplicy, tra i più forti oppositori all’estradizione, invita i parenti delle vittime ad andare in Brasile per parlare direttamente con Battisti. “Semmai dovessimo farlo non andremo certo per lui, bensì per parlare con il popolo brasiliano” è la risposta. Stando alle critiche della stampa nazionale brasiliana, proprio la maggior parte del popolo brasiliano sembra non condividere la decisione dell’ex presidente Lula. A far sentire la loro voce, le comunità italiane in Brasile, discendenti diretti delle migliaia di italiani che nel secolo scorso hanno solcato l’oceano in cerca di fortuna. Già un anno fa era partita tra gli italo-brasiliani una petizione, firmata oggi da 5000 oriundi, per chiedere al Presidente brasiliano uscente Lula di consegnare Battisti alla giustizia italiana.

    Pubblicato 13 anni fa #

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