Anonima scrittori

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la morte della patria 2

(75 articoli)
  1. zaphod

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    Fondatore

    Veramente sei tu che stai a fare le pulci alla confindustria e alla Cei. Il gioco del "voi non ce capite un cazzo, noi è da un sacco di tempo che lo stiamo dicendo" è vecchio e controproducente. Lo sanno pure (ma ancora non l'hanno capito) i miei vecchi compagni di Rifondazione che ogni volta che uno si avvicina alle loro posizioni danno quella risposta e si ritraggono sempre di più nel loro ghetto. "Finalmente ti sei accorto di quello che sta succedendo?" direi io, "e allora vieni qua e dammi una mano a dare questa spallata, per favore."
    Vedi che da un po'pure qualcuno della lega sta parlando di costituente, noi lo sappiamo che era un copyright del cosiddetto "laboratorio di Latina" Pennacchi-Fli. E' facile pensare "Noi l'avevamo detto prima, se adesso lo dite pure voi siete arrivati in ritardo e volete solo saltare sul carro". Per cambiare le cose sul carro ci deve venire gente. Pure in Libia quelli che stavano con Gheddafi hanno disertato e sono passati dall'altra parte.
    Il problema italiano è che se salti da una parte e poi torni dall'altra non ti fucilano ma ti danno un ministero.

    P.S.
    Per quanto riguarda la proposta dei leghisti, loro vorrebbero trasformare la legislatura attuale in "costituente". Eh no, troppo comodo. Si va alle elezioni e eleggiamo la nuova costituente, o no?

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. A.

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    Moderatore

    Per fare una Costituente, ci vuole un cataclisma. La costituzione del 1848 (statuto albertino)è durata cento anni. Quella del 1948 è ancora valida. Forse ancora troppo avanti, per questi tempi, troppo raffinata; tempi nei quali il vero pericolo è il ritorno all'autoritarismo (ad esempio Grillo, o i vari Dellavalle e Montezemolo di turno). Berlusconi indubbiamente è stata una svolta epocale, ha personalizzato la politica. Ma ora anche quelli del PDL stanno capendo che il cavallo non tira più, e hanno tolto il nome dal loro marchio.
    Dal punto di vista di quelli che dicono "mo' ve ne accorgete!", hai ragione. Ma è una legge storica. Pensa alla "concentrazione antifascista" che stava a Parigi. Mo' tu puoipure dire: grazie al cazzo, erano tutti privilegiati, mica dovevano dare da mangiare alla famiglia. Mah, non lo so. Fatto sta che poi sono diventati la classe dirigente del primo ventennio republicano. Morta quella (nel 54-56), sono venuti i veri "professorini" (Fanfani, Moro, Andreotti, etc). E hanno fatto cose buone. Poi negli anni successivi al boom economico (dal 73 in poi, con la guerra del Kippur), le cose sono andate male. L'Italia ha cominciato a macinare debito pubblico a gogò. Poi gli anni di piombo, iniziati con tentativi golpisti e stragisti di destra eterodiretti dalla Nato, la svolta partitocratica, il quadri-pentapartrito, il craxismo, e Manipulite (lustratio nationalis di breve durata). Poi la cosiddetta "Seconda Repubblica (nome giornalistico, improntato sul modo di nominare le varie Repubbliche in Francia, dove però la scansione era segnata sempre da una riscrittura della costituzione) dacché è venuto Berlusconi, una "parentesi" (Croce) o una riedizione dell' "autobiografia della nazione"(Gobetti) è la fase in cui viviamo e che sta oggettivaente terminando.
    Ora, non lo so che succederà. Tutti dicono che senza Berlusconi, rimarrà il berlusconismo mutato nomine. Io non credo. Credo che si scombinerà tutto, e un domani dire Berlusconi e berlusconismo sarà come dire oggi fascismo (anzi fino a ieri, pardon: oggi, pure dire fascismo non è più un tabù, è stato sdoganato anche quello, e in parte per fortuna, e in parte anche per opera dei libri di K) Poi le cose sono contingenti, la storia è aperta e aleatoria. Ma il meccanismo del capro espiatorio è comodo, serve per superare le crisi mimetiche, come dice Girard. Vedi quello che fa ora la Confindustria?
    Sì, comunque , la cosiddetta "caviar gauche" (micromega, ceto medio riflessivo, libertà e giustizia, la repubblica), alla quale io guardo quando posto le mie cose, ha avuto, ha e avrà ragione. Ma è poca cosa. Ormai tutto sta cambiando. Domani ci ritroveremo ancora in una minoranza, a gridare nel deserto. Come è sempre successo e sempre succederà. E la ragione sta dalla parte del numero. La storia è "il numero" (non è mussolini che l'ha inventato sto motto, è lo storicismo tedesco di fine '800).

    Ps. Non condivido la idea tua e di K che ci voglia una nuova Costituzione, perchè quella attuale sarebbe la vera causa dell'immobilismo attuale. Non credo. Credo piuttosto che il vero problema è che il carattere italiano si accontenta di fare leggi e leggi, per poi disattenderle e non applicarle. Ma ciò dipende da un' antropologia storica di lunghissima durata. Lunghissima. E nessuno è escluso. Chi prova a cambiare le regole, viene tacciato di "fighetto". Come è sempre successo e sempre succederà. (ed è vero, che si tratta di quella che Hegel chiama "anima bella". Non lo nego. è così. e qui mi conosco, e faccio autocritica.Ma è nella mia natura).

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. zaphod

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    Fondatore

    imputare a Berlusconi i mali del paese è lo stesso errore che ha portato tanta gente a credere nella lotta armata e nella chimera della soluzione dei mali tramite gli omicidi. Ammazzare Moro e D'antona (per esempio) significa non capire che sono parti di un ingranaggio (giocano un ruolo in una struttura sociale dovrei dire) che prescinde dalle loro persone. Se non si capisce che quello che chiamiamo Berlusconismo è solo in parte dipendente dall'individuo berlusconi siamo condannati a ripetere sempre gli stessi errori.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    Non "imputare a Berlusconi tutti i mali del paese" (verissimo che io stesso l'ho fatto, ma mi sono sbagliato), ma considerare berlusconi come "exemplum" in cui si concretizzano i mali storici del paese. Autobiografia della nazione, appunto. Guarda, penso che se Grillo prendesse il potere sarebbe peggio pure. Per questo la Costituzione parla di "partiti", proprio per evitare la concentarzione del potere negli uomini singoli, dopo il Ventennio. Credo che il berlusconismo abbia anche sdoganato di fatto l'idea americana di politica-spettacolo, di personalizzazione della politica, nonchè l'idea perversa (perchè psicoanaliticamente fondata sulla proiezione dell'oggetto sè cattivo) di "bipolarismo". E credo che la vera riforma, sarà tornare ai partiti. Questo sta dicendo, dietro le righe, Giorgio Napolitano. Mo' io non sono del PD (ora sono iscritto a SEL da due anni), ma il PD mi sembra che abbia delle strutture democratriche di elezione dei quadri e del segretario. Infatti tutti attaccano Bersani perè è poco "carismatico" e "televisivo" (è la vera critica che fanno i Renzi e gli Adinolfi di turno- che hanno interiorizzato l'idea "berlusconismiana" che il politico della essere uno show-man), ma fatto sta che è stato eletto a maggioranza. E questo vuol dire ritorno ai vecchi meccanismi di selezione della classe dirigente, e della leadership. Io ad esempio sto in SEL, e vedo che anche là c'è il pericolo di personalizzazione. Non mi piace il vendolismo. Ma le idee di SEL mi paiono l'eredità della migliore tradizione del PCI-PDS-DS. E cerco di lottare dentro il partrito per una maggiore pluralità, per una leadership impersonale, collettiva. (prendo atto che Rifondazione su questo è avanti. Almeno su questo. Dopo che è andato via Bertinotti: anche lui, in fondo, un berlusconista, dal punto di vista dell'idea della politica fondata sullo show man)

    * comunque tu hai ragione. Diciamo le stesse cose, con due sfumature diverse. Tranne sul tema della Costituente. Su cui dissento. E sai perchè? perchè non mi fido. Non vedo in giro delle personalità così illuminate da scrivere oggi un nuovo patto. A meno che non ce la scrivesse la Banca Europea. Come, purtroppo, è nell'ordine del "numero" e della "dialettica del potere reale" che governa gli eventi storici , di epoca in epoca.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. zaphod

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    Fondatore

    Eh già, però occhio: la Banca Europea non scrive la costituzione, anche se vorrebbe. Però ti dà il quadro. E'il quadro. Insieme a Cina, India, Borse. La nostra possibilità di intervenire sul quadro (come italiani) è minima, ma dobbiamo imparare a parlare il linguaggio dei colori se vogliamo capirci qualcosa.

    P.S.
    La data di nascita della politica-spettacolo viene per convenzione posta nel confronto televisivo Nixon-Kennedy, il primo della storia, in cui Kennedy stracciò Nixon e divenne popolare lo slogan "Comprereste mai una macchina da uno così?" rivolto a Nixon. Da quel momento il venditore di auto è diventato lo standard su cui tarare la comunicazione politica. In Italia la politica spettacolo l'ha portata Marco Pannella, per arrivare a realizzare la metafora del "venditore di auto" abbiamo dovuto aspettare Berlusconi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. A.

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    Moderatore

    Sì, verissimo, su JFK e BK.

    Domanda: a te, Zaph, comunista, sta bene che la Banca Europea "dia il quadro"?

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. k

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    Membro

    Mi spiace dover comunicare a lei e a Zaph che io ho già cambiato un'altra volta idea. Non sono più per l'assemblea costituente. A che cazzo ci serve difatti un'assemblea costituente composta da questi partiti? Adesso sto in pieno con l'opzione Asor Rosa. Ci vogliono i carabinieri, punto e basta. Solo loro - essendo l'unica istituzione che continua a nutrire pienamente della fiducia delle larghe masse popolari nazionali - solo loro sono in grado di fare quella rivoluzione democratica nazionale che nel nostro Paese non c'è mai stata. Io avrei voluto tanto quella proletaria, ma almeno facciamo quella democratico-nazionale. Altro che destra o sinistra, quella in cui stiamo (e ci stiamo in forza della costituzione del 1948) è un'oligarchia partitocratica che al popolo - inteso marxisticamente come insieme delle classi subalterne, contrapposto al cosiddetto 'potere' o 'palazzo' di cui fanno oramai parte a pieno titolo anche le caste di Sel o di quello che pare lei - gliel'ha sempre e solo messa in quel posto. Mo' basta, me so' stufato. Voglio i carabinieri.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. A.

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    Moderatore

    Oddio, K, ma allora davero sta sulle posizioni di Asor Rosa ?

    ps. guardate qui
    E' fatta: elezioni nell'aprile del 2012. Il referendum fa precipitare tutto

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. A.

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    Moderatore

    Ps. se davvero si va a elezioni in Aprile, gli unici nomi aggreganti che vedo per il centro sinistra sono Rosi Bindi e Sergio Cofferati.

    (K, mi dispiace, ma D'alema non ce lo vedo, maè)

    NB. Guarda Guarda: Iniziano a saltare i segreti di Pulcinella

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. Carabinieri senza se e senza ma. O guerra civile o carabinieri. Altro non vedo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    Rendetevi conto però che state evocando un Colpo di Stato militare.
    Io mi dissocio.

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. lulla

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    Membro

    Andiamo bene! Niente più barzellette sui carabinieri.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. k

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    Membro

    Fer, si tenga fuori da questa cosa e non s'impicci più nei fatti miei che porta iella.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. E vabbe' mo' l'Italia va a escort e la colpa è mia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. A.

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    Moderatore

    Fer, ma si può sapere cosa veramente pensi? Sei di destra, di sinistra, Casiniano, grillino, dipietrista, bassoliano? che sei? Ogni tanto cambi idea. Ma anche due tre volte al giorno, tipo. Esprimiti ....

    Ps. Ma che ca..o di fine ha fatto Sensi?

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. sensi da trento

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    Membro

    sto qua.... che è successo??

    cmq la storia dei debiti della lega io la sapevo diversa.
    Mi hanno detto (circolo stella verde della lega di trento e circolo "concilio di trento" del PdL) che berlusconi in realtà pagò le cure di bossi negli states subito dopo l'ictus.
    In pratica cure, soggiorno, riabilitazione ecc. ecc.
    e senza neanche chiedergli un pompino in cambio, tanto che mettete sempre in dubbio gli atteggiamenti disinteressati di re silvio...

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. A.

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    Moderatore

    Barletta, la nostra vergogna

    di Luciano Gallino, da Repubblica, 5 ottobre 2011

    Nella tragedia di Barletta sono presenti i peggiori ingredienti che un talento malvagio possa mettere insieme per farci provare dolore e vergogna.

    Un edificio pieno di crepe, uno scantinato mal illuminato, mal aerato, senza uscite di sicurezza. Nel quale lavoravano una decina di donne, faticando fino a dieci ore al giorno. Però senza contratto di lavoro, e pagate 4 euro l'ora. Di laboratori del genere ce ne sono decine solo a Barletta, che diventano migliaia se si guarda all'insieme del Mezzogiorno, e decine di migliaia se lo sguardo si allargasse mai al Centro e al Nord.

    Di laboratori e officine e cantieri in nero è piena tutta l'Italia, lo era prima della crisi e lo è ancora di più adesso che la crisi morde tutti e dovunque. Non tutti hanno sulla testa mura che si sgretolano. Però le condizioni di lavoro crudeli, il lavoro in nero e le paghe da quattro euro o meno sono per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori l'esperienza di ogni giorno. Il sindaco di Barletta ha detto che non se la sente di attribuire alle persone alcuna responsabilità per le condizioni in cui avevano accettato di lavorare in nero entro quel laboratorio. E neanche alla famiglia dei titolari, che non firmavano contratti in regola, ma nel crollo hanno perso la giovanissima figlia.

    Dalle nostre parti, intendeva dire il sindaco, l'alternativa al lavoro nero è la disoccupazione e la fame (o l'ingresso nella truppa della criminalità). L'affermazione è politicamente poco opportuna. Il guaio – che è un guaio di tutti noi – è che il sindaco ha ragione. Fotografa una situazione. Il mercato del lavoro è stato lasciato marcire dai governi e dalle imprese in tutte le regioni d'Italia. La crisi ha accelerato il degrado, ma esso viene dall'interno del paese, non dall'esterno. Una intera generazione oppressa dalla precarietà lavora quando può, quando riesce a trovare uno straccio di occupazione. Stiamo uccidendo in essa la speranza.

    Adesso milioni di italiani guarderanno i funerali di Barletta in tv, e molti proveranno una stretta al petto, e il giorno dopo torneranno al loro lavoro precario per legge, grazie alle riforme del mercato del lavoro, o precario perché del tutto in nero. Tuttavia qualcuno un po' di vergogna potrebbe o dovrebbe pur provarla. Come può un paese in cui si vendono centinaia di migliaia di auto di lusso l'anno, in cui ci sono più negozi di moda che lampioni stradali, e milioni di famiglie hanno almeno due cellulari pro capite, permettere a sé stesso di lasciar morire sotto una casa malandata che crolla un gruppo di giovani donne che faticavano senza contratto per 4 euro l'ora? Le abbiamo costruite tutte noi, queste trappole fisicamente e giuridicamente infami, con le nostre scelte di vita, i nostri consumi, con lo squallore della nostra cultura politica e morale.

    (5 ottobre 2011)

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. sensi da trento

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    Dalle nostre parti, intendeva dire il sindaco,

    un nuovo tipo di giornalismo si vede all'orizzonte: il pennivendolo ora non si limita più a dare la notizia ma ci spiega anche cosa intendesse dire realmente l'intervistato.
    forse che il sindaco (del PD) di barletta non abbia un ufficio stampa e debba affidarsi a volenterosi giornalisti?

    l'alternativa al lavoro nero è la disoccupazione e la fame (o l'ingresso nella truppa della criminalità). L'affermazione è politicamente poco opportuna. Il guaio – che è un guaio di tutti noi – è che il sindaco ha ragione

    alessà?? cerchiamo di essere seri e di non arrampicarci sui muri.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. A.

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    Moderatore

    Luciano Gallino è uno dei maggiori sociologi italiani, non un giornalista qualunque.
    Cerchiamo di essere seri, sì.

    Ps. Articolo di Paolo Flores D'Arcais
    Mo' potete pure prenderlo a male parole, ma per me ha ragione, anche se non dice concretamente come uscire dal pantano.

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. Luciano Gallino è uno dei maggiori sociologi italiani, come afferma A. e non ho ragione di dubitare, ma credo che sia andato ben oltre il suo lavoro. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il nostro sociologo, Zaphod. La frase del sindaco non è solo inopportuna, ma il senso è più o meno quello che abbiamo capito tutti. Non doveva certo arrivare Gallino, per spiegarci che al Sud o lavori in nero o vai a finire nella massa dei disoccupati. Che allora, se lui è uno dei massimi sociologi sulla piazza, mio cugino Zaphod farebbe bene a farsi sotto per poter aspirare a diventare uno dei maggiori sociologi internazionali. Lo sappiamo tutti com'è la situazione al Sud, possibile che un sindaco, e un sociologo, l'accettino come dato di fatto, senza provare a contrastare anche fenomeni beceri di sfruttamento. Poco prima del crollo infatti, c'erano andati anche i vigili a verificare la situazione. Vigili Urbani che: a) non hanno notato le lavoratrici in nero; b) non hanno detto nulla sull'instabilità della struttura. E magari Gallino ci verrà pure a parlare della scarsa fiducia dei cittadini verso le istituzioni.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Hai ragione, Torque. Io rispondevo a Lorenzo. Che certe volte lui spara là un po' a caso. Certo dall'articolo (direi piuttosto un commento) non traspare in cosa Gallino sia un grande sociologo. E non si possono sempre allegare le referenze bibliografiche.
    PS. Comunque anche io vorrei leggere cosa ne pensa Zaph.

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. sensi da trento

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    gallino sarà anche un grande sociologo, ma qui gallino sta facendo un lavoro diverso: non parla da sociologo, ma da addetto stampa del sindaco di barletta.

    ancora peggio, oltre a mitigare la fregnaccia sparata dal sindaco, va ben oltre i suoi compiti e prova pure a rigirare la frittata.

    dopo la svolta epocale di bad godesberg la sinistra mondiale (perchè il sindaco di barletta è del PD, anche se gallino opportunamente e prudentemente non lo scrive, obbedendo chissà a quali potentati) abbiano una nuova svolta a sinistra: verrà ricordata come la svolta del sindaco di bUrletta....

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. beh, Gallino è del PD, corrente democristiana. Non è corretto che richiami alla mente la svolta della sinistra a Bad Godesberg. Semplicemente perché all'epoca dei fatti, Gallino militava nella DC. E' che voi berlusconiani siete così, vi si dà un dito, vi prendete il culo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. sensi da trento

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    Membro

    in effetti è quello che ho scritto sulla pagina del fer: il nuovo partito non va chiamato forza gnocca, ma forza culo; perchè il culo è bipartisan

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. poi però magari s'offendono la Carfagna o la Gelmini... e pensano di rivendicare una posizione privilegiata... per questo forza culo proposta bocciata.

    Se lui va Forza Gnocca, io faccio Viva la Fica!

    Poi te e A. fondate in Trentino, proprio per l'autonomia, Viva il Pisello!

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. A.

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    Moderatore

    Beh, evocando quelle due , si dovrebbe dire piuttosto forza bocca.
    Ma comunque...

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. no, A., vatti a rivedè i pettegolezzi. Potrebbe essere più adatto Forza Culo!

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. A.

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    Moderatore

    A parte questo, per continuare la nostra disamina sul declino del paese, e sul pericolo di rinascita di pulsioni autoritarie, ritengo opportuno allegare il programma del rinato Movimento Sociale Italiano. Fate una prova: provate a leggerlo e cercate di ascoltare le vostre reazioni emotive, senza governarle, poi dite cosa vi dicono.
    Anche a Weimar si diceva che il NSDAP aveva 4 gatti di consenso, poi sappiamo cosa successe...
    (Un sondaggio dà questo partito al 14% a livello nazionale!)

    Programma per la liberazione dell’Italia

    PROGRAMMA

    1. Noi chiediamo la riunione di tutti gli Italiani in una Grande Italia, in base al diritto di autodeterminazione dei popoli;

    2. Noi chiediamo l’immediata uscita dell’Italia dall’ Unione Europea;

    3. Noi chiediamo la libertà di coltivare terra ed allevare bestiame ed esercitare la pesca per nutrire il nostro popolo;

    4. Può essere cittadino dello Stato solo chi sia connazionale. Può essere connazionale solo chi sia di sangue italiano;

    5. Chi non è cittadino dello Stato deve poter vivere in Italia solo in veste di ospite e deve sottostare alla legislazione che regola il soggiorno degli stranieri;

    6. Il diritto di influire sulla condotta e sulle leggi dello Stato può spettare solo al cittadino. Per questo noi chiediamo che tutte le cariche pubbliche di qualsiasi genere, possano venire occupate solo da cittadini dello Stato. Noi lottiamo contro il parlamentarismo corruttore, contro la attribuzione di cariche in base a considerazioni di partito, senza tenere conto del carattere e delle capacità;

    7. Noi chiediamo che lo Stato si impegni ad avere cura in primo luogo di assicurare lavoro e possibilità di esistenza ai cittadini. Qualora non sia possibile soddisfare le necessità primarie della popolazione, gli appartenenti ad altre nazionalità (cioè coloro che non sono cittadini dello Stato) dovranno venire espulsi dal territorio nazionale;

    8. Si dovrà impedire ogni nuova immigrazione di non-italiani. Noi chiediamo che tutti i non-italiani che sono immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977 vengano costretti a lasciare immediatamente il territorio nazionale;

    9. Tutti i cittadini dello Stato devono possedere eguali diritti ed eguali doveri;

    10. Primo dovere di ogni cittadino dello Stato deve essere quello di produrre, spiritualmente e materialmente. L’attività del singolo non deve urtare contro gli interessi della comunità, ma deve applicarsi nel quadro della collettività e per il bene di tutti;

    11. Noi chiediamo l’abolizione del reddito ottenuto senza lavoro e senza fatica. Abolizione della schiavitù dei prestiti ad interesse di banche e finanziare;

    12. Considerando l’immane sacrificio di beni e di sangue che ogni guerra chiede al popolo, l’arricchimento personale per mezzo della guerra mascherata da azioni umanitarie deve venire dichiarato delitto contro il popolo. Noi chiediamo quindi la confisca integrale di tutti i profitti provenienti da teatri di zone di guerra;

    13. Noi chiediamo la statalizzazione di tutte le imprese associate esistenti, di tutti gli istituti di credito e finanziarie, di tutte le compagnie telefoniche, di tutte le industrie, di tutte le aziende di trasporto aeree, ferroviarie e navali;

    14. Noi chiediamo la partecipazione dello Stato agli utili delle grandi imprese che superino un utile netto di 3,5 milioni di euro annui;

    15. Noi chiediamo una completa riforma delle previdenze per la vecchiaia;

    16. Noi chiediamo che venga creata e conservata una sana classe media; che i grandi magazzini vengano subito collettivizzati ed affittati a basso prezzo a piccoli commercianti; che si aiutino tutti i piccoli commercianti mediante le forniture allo Stato, alle regioni e ai comuni;

    17. Noi chiediamo una riforma fondiaria adatta ai nostri bisogni nazionali, l’emanazione di una legge per l’espropriazione senza indennizzo del suolo per fini di pubblica utilità, l’abolizione dell’interesse fondiario e il divieto di ogni speculazione sui terreni;

    18. Noi chiediamo la lotta a fondo contro coloro che esplicano attività dannose per l’interesse della comunità. Coloro che commettono delitti contro il popolo. Gli usurai, i profittatori , i politicanti. devono essere condannati a morte dallo Stato, senza distinzione di confessione o di casta;

    19. Noi chiediamo che il diritto romano, che serve il mondo materialistico, venga sostituito da un diritto comune italiano;

    20. Lo Stato deve provvedere a una radicale riforma di tutto il nostro sistema di istruzione popolare, al fine di permettere ad ogni italiano capace ed attivo di raggiungere un’istruzione superiore e quindi di salire a posti direttivi. I programmi di studio di tutti gli istituti scolastici devono conformarsi ai bisogni della vita pratica. La comprensione del concetto di Stato, così come noi lo intendiamo, deve venire diffusa dalla scuola (istruzione civica) non appena incomincia ad aprirsi l’intelligenza del fanciullo. Noi chiediamo che i figli di genitori poveri, dotati di particolare intelligenza, vengano educati a spese dello Stato, senza aver riguardo alla posizione sociale o alla professione dei genitori.

    21. Lo Stato deve provvedere a migliorare la salute pubblica, proteggendo gli anziani, le madri e i fanciulli, vietando il lavoro giovanile, rafforzando la prestanza fisica mediante l’istituzione di ginnastica e sport obbligatori, dando il massimo appoggio a tutte le associazioni che si occupano della educazione fisica della gioventù.

    22. Noi chiediamo che venga abolito l’esercito di mestiere e che venga formato un esercito di popolo.

    23. Noi chiediamo la lotta legale contro le menzogne politiche consapevoli e contro la loro diffusione a mezzo della stampa. Per rendere possibile la creazione di una stampa italiana, noi chiediamo:

    a) che tutti i redattori e collaboratori di giornali pubblicati in lingua italiana debbano essere connazionali

    b) che i giornali non italiani debbano ottenere, per esser pubblicati, una espressa autorizzazione dello Stato; e che devono venire stampati in lingua italiana;

    c) che ogni partecipazione o influenza finanziaria sui giornali italiani da parte di non italiani venga vietata legalmente, e che la violazione di questa norma venga punita con la chiusura del giornale e con l’immediata espulsione dall’Italia delle persone non italiane implicate. I giornali che contrastano con l’interesse della comunità devono essere vietati. Noi chiediamo la lotta legale contro una organizzazione artistica e letteraria che esercita un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale, e chiediamo la chiusura delle istituzioni che violano i principio sopra esposti.

    24. Il Partito, come tale, difende la concezione di un cristianesimo positivo, senza legarsi confessionalmente ad una determinata fede. Esso lotta contro lo spirito materialista entro noi e fuori di noi, ed è convinto che un durevole risanamento del nostro popolo può avvenire soltanto dall’interno, sulla base del principio: l’interesse comune deve prevalere sull’interesse privato.

    25. Per attuare tutto questo noi chiediamo che venga creato un forte potere centrale dello Stato. Incondizionata autorità del Parlamento politico centrale su tutto lo Stato e sui suoi uffici in genere. Creazione di camere sindacali e professionali per l’esecuzione nelle singole regioni delle leggi generali emanate dallo Stato.

    I Capi del Partito promettono di lottare a fondo, se necessario esponendo la propria vita, per l’attuazione di questi punti.

    E che ciò si avveri con l’aiuto di Dio.

    * Definizione di Stato.

    Il Nazionalismo, prende atto che la concezione di Stato fino ad oggi espressa è marginale e riconosce come Stato non solo i limiti geografici della Nazione, o un astratto riconducibile a pochi soggetti, bensì la versione più ampia della parola stessa; ossia la visione della propria persona come pezzo del proprio Stato. Per il Nazionalismo, tutto ciò che è all’interno del proprio territorio è parte dello Stato; i cittadini sono lo Stato. I governi che si susseguono, le amministrazioni, le forze dell’ordine, le forze armate, la magistratura, ecc. sono istituzioni e servizi composti da servitori e rappresentanti dello Stato, ma non sono l’essenza dello Stato; il cuore dello Stato è e resta il popolo e il territorio sacro ed inviolabile.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. zanoni

    offline
    Membro

    ma vaffanculo, questo e' il programma del 1920... i 25 punti dell'Nsdap del 1920 (con qualche opportuna modifica) dai, non si puo' essere cosi' coglioni (ce l'ho con Saya, non con te). ahahahahahah, che buffonata!!!

    il 14% di cosa, poi?

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. A.

    offline
    Moderatore

    sì, è a metà tra la burletta e l'ospedale psichiatrico (il che non vuol dire che non sia pericoloso). Roba da non credere. Senti qua

    e qua (sembra tragicomico)

    Pubblicato 13 anni fa #

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