Anonima scrittori

Forum Anonimascrittori » Anonima Scrittori

Politica generale

(1560 articoli)

Tag:

  1. A.

    offline
    Moderatore

  2. sensi da trento

    offline
    Membro

    sto video è uno spasso:

    ci stava cacciari che faceva il filosofo sugli errori di bersani, come se lui venisse dalla Luna e con il PD non avesse mai avuto niente a che fare.
    a quel punto, sgarbi....

    http://video.corriere.it/lite-diretta-sgarbi-inveisce-cacciari-lascia-servizio-pubblico/0576c246-984f-11e2-948e-f420e2a76e37

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. A.

    offline
    Moderatore

    Chiamare Cacciari filosofo è una offesa alla categoria. Ti querelo. A meno che non ammetti di aver votato PD.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. A.

    offline
    Moderatore

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. sensi da trento

    offline
    Membro

    in effetti ho votato PD.

    l'ho fatto per amore dell'Italia; infatti, quando c'era berlusone, ci prendevano per il culo in tutto il mondo (7 miliardi di persone, circa).
    oggi che al governo c'è bersani, ci prendono per il culo solo un miliardo di persone: gli indiani

    grazie a me vi risparmierete 6 miliardi di sghignazzate quando andrete all'estero...

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. No, no gli indiani vogliono proprio farcelo il culo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. sensi da trento

    offline
    Membro

    tiè fernà!
    usalo per feisbuc e per la nostra battaglia di libertà.

    NO AI NAZI! NO ALL'EURO!

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. Cià pure l'aquila sulla divisa, mi sa che è pure laziale.

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. Comunque non esageriamo. La Merkel, laureata in Astrofisica, pensate un po', non è il mostro che viene qui rappresentato. Solo che ha il tipico, insopportabile atteggiamento del proprietario di una casa che te la dà in affitto, un affitto alto, quasi da usura, con l'atteggiamento di chi ti sta facendo un gran favore, mentre in realtà chi ci guadagna è lei mentre tu, che se l'affitto lo paghi potresti pagarlo anche a un altro altrove e magari risparmiare pure, devi pure (fingere di) esserle riconoscente.
    Insomma non si sopporta.

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. sensi da trento

    offline
    Membro

    e vabbè, povera bestia, ma mica è colpa sua se napoletano e bersanal se so messi a pecora...

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. Il Presidente Napolitano ha perso una grande occasione. Avrebbe potuto dimettersi, aprendo scenari nuovi, chiamandosi fuori da tutti questi penosi compromessi di dubbia costituzionalità che serviranno a poco. Oppure poteva dare l'incarico a una personalità per un governo di scopo, uno scopo ben preciso: fare una nuova legge elettorale e tornare al voto. Invece si è genuflesso davanti ai desiderata della Regina Angela, prolungando l'agonia di un popolo che si ritrova ancora il peggior Premier della sua storia, che sicuramente produrrà altri disastri sia politici che economici.
    Dieci saggi, sì ad aumentare la confusione, la deresponsabilizzazione, perché la colpa sarà sempre di qualcun'altro, nel solito gattopardesco scaricabarile che tutti conosciamo. Da troppo tempo ci si arrampica sugli specchi. Ed ecco perché 27mila imprese se ne sono andate all'estero. E mentre Napolitano e Bersani si preoccupavano solo di restare aggrappati alle loro poltrone, incuranti dei problemi degli italiani, l'economia è andata definitivamente a farsi benedire. E c'è pure chi ha il coraggio di dire chela colpa di tutto questo è degli unici che almeno ci stanno provando, a cambiare il sistema.

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. k

    offline
    Membro

    è rivato 'r sor bassoli da littoria. mavafangulo va'.

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. A.

    offline
    Moderatore

    Il romanzo L’Imperio fu pubblicato postumo nel 1929

    L’apocalisse dell’Occidente, da De Roberto a Casaleggio

    Alberto Alfredo Tristano
    Distruggere il mondo dei partiti, annichilire la politica. Ma i grillini non sono i primi geoclasti

    Arrivano i geoclasti, imbandierati di cinque stelle. Niente da fare, niente fiducia. La linea è chiara, è quella dello spaccatutto. Distruggere il mondo dei partiti, annichilire questa politica. I geoclasti. Ma chi sono? Ci arriviamo: facendo un salto dall'oggi a un secolo fa.

    Che il profeta di questa Apocalisse del Palazzo sia Gianroberto Casaleggio è fuor di dubbio (incarnando Grillo piuttosto l'ideologia guitta del "vaffanculo", del "cazzo", dei "coglioni"). È piuttosto evocativo il racconto del suo passatempo con un videogioco, riferito da Eugenio Scalfari sull'Espresso. Scrive il giornalista: «Il tema è quello della distruzione dell'Universo. È un gioco americano che insegna ai giocatori come si può ottenere la distruzione delle singole stelle, dei loro pianeti, delle costellazioni e delle galassie usando alcuni gas, alcune particelle elementari e alcuni campi magnetici. I giocatori usano la tastiera del telefonino nella quale ciascun numero corrisponde ai gas e agli altri elementi presenti nell'Universo per distruggere di volta in volta alcune delle sue parti i cui residui sprofondano nei buchi neri. Vince chi realizza la distruzione totale nel minor tempo possibile».

    Dopotutto questo impulso irresistibile allo scenario apocalittico è fin troppo esplicito dal video prodotto qualche anno fa dalla Casaleggio Associati e intitolato Gaia, che poi sarebbe il nome del nuovo governo mondiale che sarà eletto per la prima volta nel 2054 (nel numero in edicola dell'Espresso, Scalfari spiega «perché Gaia mi fa paura: delinea un'ideologia terrificante, distruttiva, antidemocratica»). In Gaia si mettono in fila una serie di eventi e a un certo punto si comincia a predire il futuro. Succederà che nel 2020 (tra sette anni, in pratica quando scade il nostro prossimo presidente della Repubblica) scoppierà la terza guerra mondiale, che durerà vent'anni, e che comporterà «la distruzione dei simboli dell'Occidente: Piazza San Pietro, Notre dame, Sagrada Familia», il tutto tra «uso di armi batteriologiche, accelerazione dei cambiamenti climatici ed innalzamento del livello del mare di 12 metri», «fine dell'era dei carburanti fossili (petrolio)», e «riduzione della popolazione mondiale a 1 miliardo di persone».

    Insomma, attrezzatevi, che qua si mette male. Presagi di una sventura prossima ventura, che trasmettono però più che la visione del futuro, l'inquietudine del presente. Una febbre che attraversa il corpo della società, e che restituisce nel profondo un sentimento di asfissia, perfino di inutilità.

    Un suono analogo al fosco racconto del casaleggismo vive nelle oscure profezie di un libro completamente immerso nella politica italiana (era l'Italia giolittina) in cui l'autore allineava, nel personaggio del coprotagonista (un giornalista parlamentare) le stesse riflessioni che potrebbero farsi sui vizi odierni: corruzione, cinismo, trasformismo, opacità morale. È un sistema immobile, dove cresce un istinto di sovvertimento.

    È L'Imperio: ultimo romanzo incompiuto di Federico De Roberto, forse il più ignorato tra i grandi scrittori italiani. Scrive a un certo punto De Roberto, per bocca del suo personaggio, Federico Ranaldi: «Questi uomini non crederanno di formare un semplice partito politico, ma una religione nuova, e un fervore mistico li animerà. (..) Ci furono un tempo distruttori di templi, di immagini, avremo i distruttori delle cose e della vita. Io già li presento, li vedo derivare dai più freddi e più logici anarchici. (..) Il passo non è lungo, qualcuno lo compirà. Un primo esempio sarà tosto seguito da altri; allora il partito sarà formato e conterà proseliti sempre più numerosi. E già mi par di sentirne ripetere i nomi. Perché odieranno la vita essi saranno chiamati biofobi; perché faranno saltare a pezzo a pezzo il mondo si chiameranno geoclasti».

    De Roberto compone (senza giungere al termine) il romanzo del disincanto, dello scacco, e a ripassarlo ci si convince che l'Italia si sia eretta come una prolungata delusione. Lo scrittore catanese inizia a comporlo nel 1908, in pieno giolittismo e lo cura senza finirlo negli anni seguenti, carichi di sempre più pesanti malesseri continentali che condurranno al bagno di sangue tutto europeo della Grande guerra. Generazioni e stati distrutti tra le trincee e le linee di fuoco (ma non è marziale anche lo sprofondo dei conti nell'Ue di oggi?), un senso di annichilimento che De Roberto trasferisce nel romanzo, ambientato nel 1882, come naturale prosecuzione romana del suo capolavoro, I Viceré, «il più grande romanzo che conti la letteratura italiana, dopo I Promessi Sposi» secondo Leonardo Sciascia.

    De Roberto si incarica di fare della sua opera nei suoi esiti più ambiziosi il racconto stesso dell'Italia, intento che trova simbolica corrispondenza nel fatto che entrambi, lui e l'Italia unita, siano nati nel medesimo 1861, a distanza di due mesi (purtroppo nelle celebrazioni del centocinquantesimo lo scrittore è parso quasi del tutto ignorato). Con Il ciclo degli Uzeda, iniziato con L'Illusione e proseguito con I Viceré, De Roberto traccia il potentissimo affresco della famiglia di spagnolesco blasone vicereale, i siciliani Uzeda appunto, in un racconto morale sull'eternità del potere e sul suo maleficio, che trova in due passaggi simbolo la piena definizione: «Quando c'erano i Viceré, i nostri erano Viceré; adesso che abbiamo il Parlamento, lo zio è deputato!», per concludere: «Ora che l'Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri».

    L'Imperio è il terzo tempo del ciclo, quello in cui De Roberto mira al cuore del potere, alle sue stanze capitoline. L'erede della dinastia vicereale, Consalvo, si fa strada nella politica nazionale, perfezionando il cinismo familiare, impara e applica con scienza senza coscienza il trasformismo, la spregiudicatezza, l'ambizione senza freni, e conquista infine il comando, «l'imperio»: diventa ministro. Fa da contraltare all'ascesa di Consalvo la parabola esistenziale di Federico, salito a Roma da Salerno per fare il giornalista parlamentare e testimone dello sfascio morale dell'Italia umbertina (scrivendo De Roberto nell'Italia giolittiana). L'Imperio, romanzo delle grandi residue speranze personali - «avrà l'effetto di una bomba» era convinto De Roberto -, non sarà mai finito (Mondadori lo pubblicherà nel 1929, due anni dopo la morte dell'autore). De Roberto si è ormai chiuso nel silenzio della parola, come l'Italia nel fascismo. Ma quel libro resta, pur come splendida traccia tronca, con tutto il suo carico di inquietudine a interrogarci sul racconto politico dell'Italia, così mutata così immutabile.

    Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/geoclasti#ixzz2PCvSI5rM

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. "Al momento è tutto molto aleatorio, non si può essere molto ottimisti sul risultato di questa operazione": così Valerio Onida, uno dei saggi indicati dal presidente della Repubblica per il gruppo riforme, a Otto e mezzo su La7.

    Complimenti per l'onestà intellettuale.

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. In pratica ha detto che ci stanno a piglià per culo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. k

    offline
    Membro

    Vacce tu, no? ...testadecazzi

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. sensi da trento

    offline
    Membro

    qualcuno dica a bersani che per il bene dell'Italia deve fare un passo indietro.

    persino berluscone ha avuto più senso dello stato quando si è dimesso per dare spazio a Monti.

    Bersani???? è l'europa che ce lo chiede a gran voce!

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. sensi da trento

    offline
    Membro

    L’apocalisse dell’Occidente, da De Roberto a Casaleggio

    adesso me sento più tranquillo....
    un po' di anni fa te ne sei uscito con quel cazzaro di Agente Italiano che ci raccontava del colpo di stato (fallito) organizzato da pisanu e berluscone (quello del gatto che si agitava ma che era un gatto morto, per intenderci).

    dopo un po' di mesi sei venuto qua con quel romanzo in cui si ipotizzavano le dimissioni di napolitano ch si metteva alla guida dell'ulivo (i30 giorni ch cambiarono l'italia o qualcosa del genere).

    sicuramente anche 'sto alfredo alberto tristano sarà un cazzaro di quelli potenti.

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. k

    offline
    Membro

    Eh no, cazzo! Tristano non lo so, ma De Roberto è uno dei più grandi della letteratura italiana. Trovi l'uzzo e il tempo, caro Sensi, di leggersi I Viceré e ne resterà affascinato. Si ride pure un sacco, mi creda.

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. Woltaired

    offline
    Membro

    D'Alema presidente? Ma se non ha nemmeno mai partecipato a Ballando con le stelle! Eccheccazzo, ora stiamo esagerando! Troverei molto più sinceramente rappresentativa la Staller.

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. Come siamo messi (male)

    Il nuovo Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha ribadito in questi giorni che proseguirà i suoi studi per valutare l'opportunità di introdurre una moneta cosiddetta “complementare” da affiancare all'Euro. I lettori più attenti ricorderanno che si era parlato molto di tale possibilità già nel corso dell'ultima legislatura di Roberto Formigoni, a conferma degli evidenti problemi fatti registrare ancora oggi dalla moneta unica.

    Quali sarebbero i vantaggi?

    Il leghista Maroni ha motivato l’idea osservando che nei periodi congiunturali caratterizzati dal ‘credit crunch’, come quello di oggi, lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio di beni e servizi. "Abbiamo quindi intenzione di procedere con uno studio di fattibilità di un sistema di moneta di tipo complementare, magari con il coinvolgimento di banche, associazioni, istituzioni e Camere di commercio locali" ha chiarito Maroni. Un modo di sostenere meglio i redditi e quindi per rimettere contante nelle tasche dei cittadini lombardi? Per ora non ne sappiamo abbastanza e dovremo quindi attendere gli sviluppi. Negli anni scorsi l’ipotesi dell’adozione di una sorta di moneta locale era stata formulata nell’ambito del Comune di Aprilia (LT) e quindi del Lazio, ma poi non se ne era fatto niente (forse anche per l’improvvisa scomparsa del sindaco).

    L’Euro e i Paesi interessati

    Ricordiamo che l’Euro è la valuta comune ufficiale dell’Unione europea ed è attualmente usato in ben 17 dei 27 Stati che sono membri dell’Unione medesima. Ecco il loro elenco completo in ordine sparso: Austria, Cipro, Belgio, Finlandia, Estonia, Grecia, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Irlanda. La Lettonia inizierà ad usare l’Euro solo a partire dal 2014 e precisamente da 1° gennaio. L’Euro viene quindi quotidianamente scambiato tra 320 milioni di cittadini-consumatori. Ricordiamo inoltre che ci sono tre micro-Stati vale a dire San Marino, Città del Vaticano e Principato di Monaco, i quali hanno adottato l’Euro solo in ragione dei precedenti accordi relativi all’Unione monetaria stabiliti con altri Paesi membri dell’UE.

    http://news.supermoney.eu/economia/2013/04/la-lombardia-e-l-ipotesi-di-una-moneta-complementare-secondo-maroni-0012999.html

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. Grave autogol del Presidente della Repubblica che critica i fanatismi moralizzatori venendo meno al suo ruolo super partes. Il problema è che i fanatici moralizzatori hanno preso i voti di cittadini liberi, di persone stanche di essere saccheggiate da partiti-bande, quindi sono pienamente legittimati nella loro azione moralizzatrice.

    Avevo stima di Napolitano ma evidentemente 88 anni sono davvero troppi.
    L'incarico a Monti (quello sì un fanatico), le mancate dimissioni che avrebbero aperto nuovi mondi possibili, l'invenzione ridicola dei 10 saggi che sta facendo ridere il mondo e non produce nulla, ora quest'uscita fuori luogo per non dire altro. Decisamente troppo.

    Credo che per Napolitano sia tempo di andare a giocare a rubamazzo al Centro anziani.

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. zaphod

    offline
    Fondatore

    Ma questo non è vilipendio al capo dello stato?

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. zanoni

    offline
    Membro

    il fanatismo e' contro la democrazia: ma purtroppo in molti non se ne rendono conto...

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. k

    offline
    Membro

    il fanatismo e' contro la democrazia: ma purtroppo in molti non se ne rendono conto...

    Molto bella Zano', traducimela subito in buon latino, possibilmente con un distico elegiaco o un solo esametro - se ci sta - che la ficchiamo subito nel libro. E se non sei per caso in grado di farla tu, me la facessero per cortesia A o Zero71.
    grazie e ciao

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. @ Zap: L'Italia non è uno Stato, ma una Penisola

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. zanoni

    offline
    Membro

    cedo volentieri l'incombenza - data la mia incompetenza in materia - ad A o Zero71

    Pubblicato 12 anni fa #
  28. A.

    offline
    Moderatore

    Se vuole lo chiedo a Scardovelli domani.
    mi faccia sapere. ale

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. sensi da trento

    offline
    Membro

    BERSANI"!!!
    PER IL BENE DELL'ITALIA, FAI UN PASSO INDIETROO!!! è l'europa che ce lo chiede!

    BERSANI!!! PER IL BENE DEL PD FAI UN PASSO AVANTI! è berlusconi che te lo chiede!

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. Le idee a 5 stelle per il Quirinale

    Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Milena Gabanelli, Beppe Grillo, Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada e Gustavo Zagrebelsky. Ecco i nomi dei Cinquestelle per il Quirinale.

    Pensavo ci meritassimo qualcosa di meglio.

    Certo che se il nuovo ha il volto di Prodi...

    Pubblicato 12 anni fa #

Feed RSS per questa discussione

Replica »

Devi aver fatto il login per poter pubblicare articoli.