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Politica generale

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  1. Tutti no, moltissimi sicuramente. Moltissimissimi. Io credo che ogni elettore di Razzi dovrebbe vedere il video che ho postato e farsi un serio esame di coscienza la prossima volta che va a votare. Quel video è l'affresco di un'epoca, la sintesi di un malcostume che ha distrutto l'Italia. Ma soprattutto la PROVA che a molti "onorevoli" del Paese non gliene fotte una mazza. E non da oggi. Eppure stanno lì, non si sa come, a decidere per noi la vita nostra, sti pezzidim.

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. A.

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    Moderatore

    Ma perché il dibattito sulla selezione delle élites non esiste? Non si può eludere. L'idea del partito di cittadini è irrealistica. Nonché populistica. Chi diventa parlamentare, giustamente o meno, vede dall'alto gli elettori. Entra nella dimensione della classe dirigente. Spesso cambia stile di vita, o mantiene quello, già alto, che tiene. Finge di accondiscendere a pulsioni "popolari", ma teme più d'ogni altra cosa di dismettere questo status. Tutto questo si sa già, a partire da Gaetano Mosca. Il punto è che, posto questo assunto, occorrerebbe anche garantire che la classe dirigente faccia qualcosa di operativamente utile verso la generalità della cittadinanza. E qui forse è il punto debole. Il populismo non vede questo elemento, e pensa che il problema sia togliere le élites. Il che non è possibile. Anche nel regime stalinista esse c'erano, ed erano tanto più immuni da controllo quanto più ammantavano di retorica egualitarista i loro privilegi. Realismo e aleturgia anche in questo caso sono necessari. Tutto il resto è vana ciarla. Tradizione del futuro, anticipazione del passato. Dixi -.-"

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. Il discorso sulle elite, che non fa una piega in linea teorica, sta in piedi finché tu Elite del cazzo lasci un tozzo di pane anche ai servi della gleba che ogni giorno ti pagano le tasse in ogni modo possibile, ma se tu Elite mandi un Paese a rotoli e intere categorie sociali a fare la spesa nei cassonetti vuol dire che sarai pure un'Elite, ma spera di non incontrare per strada quelli che ti hanno pure dato il voto, Elite. Magari tutti quei fessi che stanno ancora aspettando il rimborso dell'Imu e che ancora credono un giorno di rivedere quei soldi, senza avere ancora capito che il sor B. aveva fatto quelle promesse perché sapeva benissimo che le elezioni le avrebbe comunque perse. Allora tutto questo cosa vuol dire? Che queste non sono elite, ma oligarchi. E c'è una differenza enorme che tu, A, conosci meglio di me.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    anche i tuo discorso non fa una piega. Ma io parlavo della formazione. Una volta c'era Frattocchie o la scuola di partito della DC. Oggi...

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. Su questo sono d'accordissimo. Non ci si potrebbe/dovrebbe improvvisare politici, le responsabilità sono troppo grandi. Il problema si è creato col terremoto di Tangentopoli che ha fatto tabula rasa di una generazione di politici portando alla ribalta nuovi personaggi che di politica sapevano poco, pensiamo a certi leghisti.

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. A.

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    Moderatore

    Letta è preparatissimo. Potrà starti sul cacchio perché è democristiano, ma tant'è. E anche Bersani. I leghisti attuali si chiamano grillini. Impreparati e incapaci. E ci metto pure Berlusconi: un genio del marketing politico, ma non capisce nulla di politica quando si tratta di fare. Il più grande attualmente è Amato. E poi D'alema. A destra c'è solo Cicchitto.

    Pubblicato 11 anni fa #
  7. Alfetta mi sta simpatico, ma si vede subito che non ci crede neanche lui. Sta lì, fa il suo dovere (che fai, ti dicono "Vuoi fare il Premier anche per pochi mesi?" e dici di no?). Serve altro. Alfetta non arriverà al panettone.

    Pubblicato 11 anni fa #
  8. leon8oo3

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    Membro

    Beh, l'accusa di semplificazione a Bassoli appare almeno giustificata. Ma almeno risparmia a questo forum la sua disdicevole rubrica "il suicidio del giorno".

    Pubblicato 11 anni fa #
  9. Pubblicato 11 anni fa #
  10. Si sa dove vuole arrivare Alfetta: a nuove regole per eleggere il Presidente della Repubblica dandogli più poteri. La famosa "elezione diretta" del presidente della Repubblica della quale ha tanto parlato Berlusconi. Impresentabile come Premier alla soglia degli 80 anni, il vecchio signore progetta di riciclarsi Capo dello Stato... superpotenziato...

    Pubblicato 11 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    Ammetto, sono stato un coglione a seguire per tanti anni quello che diceva PFD'A.
    Mea culpa, mea culpa
    Avevate ragione
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/01/m5s-lettera-aperta-a-grillo-casaleggio-e-ai-parlamentari/613034/

    Pubblicato 11 anni fa #
  12. A.

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    Moderatore

    Molto probabilmente non sono l’unico ad avere questa percezione, ma fatto sta che la politica mi ha stancato. Intendo non certamente la politica come filosofia politica, o come interesse nobile per la polis. Intendo la politica quale viene agita dai parlamentari, partiti, sui blog, su twitter, programmi, giornali, talk show etc. etc. perché? Forse perché mai come ora – e parlo per me – pare lontana, impotente, aleatoria e marginale. E i suoi protagonisti ridicoli nella loro presunzione di presentarsi come agitatori di un rinnovamento tanto più inconsistente quanto più la retorica delle parole lo fa rimbombare nel vuoto assoluto.
    A.

    Pubblicato 11 anni fa #
  13. k

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    Membro

    Ho paura d'essere sostanzialmente nel suo stesso stato d'animo. Per motivi di lavoro avevo smesso sei mesi fa, a gennaio, di leggere i giornali e guardare la tv. Dovevo scrivere, e quindi isolarmi nell'unico universo del romanzo che si andava formando. Ogni intrusione del mondo reale correva il rischio di destabilizzare quello virtuale che - se permette - per me in quella fase era il più importante. Ora però quella fase è cessata, e potrei pure tornare in questo mondo qua, e riprendere i giornali e riaccendere la tv. Però non lo faccio. Ci ho preso gusto. Sto meglio senza. E appena accendo la tv m'incazzo e spengo. E' il senso d'impotenza probabilmente, come dice lei. Eppure sono convinto - per quel poco che da lontano m'è arrivato anche nel mio 'splendido' isolamento - che le cose che si stanno facendo oggi in Italia, parlo del governo Letta e delle cosiddette grandi intese, siano le uniche che si possano e che si debbano fare. Faccio tifo per Letta. Speriamo che riesca a condurre in porto un minimo di riforme istituzionali e di manovre economiche che comincino a portarci fuori dalla crisi. Se il prezzo dovesse essere anche il salvacondotto per Berlusconi, sono d'accordo pure per il salvacondotto. Glielo avessimo dato vent'anni fa - ai tempi della Bicamerale - non staremmo adesso in queste condizioni.
    Ma forza e coraggio, dobbiamo uscire dalla crisi.

    Pubblicato 11 anni fa #
  14. Sorry, non c'è più niente da fare. Mi spiace per tutti noi e so che la verità fa male ma è così. Il Paese è morto. Non c'è riforma che tenga e bisogna avere il coraggio di dirlo ai giovani, che sono ancora in tempo per emigrare. Ragazzi, andatevene. Veramente.

    Pubblicato 11 anni fa #
  15. La situazione r e a l e del Paese, altro che lo Spread, è questa: chiudono 3mila negozi al mese. Ma de che stamo a parlà?

    Crisi in ogni settore: questo, in sintesi, il momento negativo fatto registrare da un Paese, l'Italia, che pure avrebbe tante opportunità di sviluppo. I numeri, che non sbagliano mai nel fornire il quadro della situazione, sono chiarissimi e sono diffusi da Confesercenti: ormai chiudono i battenti cento negozi ogni giorno, un autentico stillicidio che rende particolarmente complicato anche l'accesso al credito. Nel dettaglio chiudono 40 esercizi pubblici, 30 ristoranti, 27 negozi di abbigliamento, 5 macellerie, 4 ortofrutta. Ogni giorno. Con conseguenti insopportabili ricadute sul livello occupazionale.

    Perché tutto questo? La colpa non è solo della pesante recessione in atto, quasi una conseguenza di una politica del rigore, quella voluta fortemente dal Governo Monti, che non ha certo favorito lo sviluppo. La colpa è anche dell'eccesso di liberalizzazioni che ha colpito duramente gli esercizi tradizionali. Attività storiche di una città o quartiere hanno visto spuntare concorrenti come funghi. Spesso, molto spesso, non sono riuscite a sopravvivere, anche per il peso del fisco.

    Parliamo quindi del famigerato decreto "SalvaItalia" che nei fatti ha legalizzato l'apertura selvaggia dei negozi, finendo per indebolire le piccole e medie attività e consegnando così i clienti alla grande distribuzione. Il segretario di Confesercenti Mauro Bussoni ha spiegato che ora si vuole avanzare una proposta di legge per limitare i danni causati dal "SalvaItalia". Una proposta di legge d'iniziativa popolare per la quale sono state raccolte 150mila firme. Per porre un freno alla colpevole miopia della classe politica.

    http://news.supermoney.eu/economia/2013/06/crisi-economica-allarmante-chiudono-100-negozi-al-giorno-0019420.html#

    Pubblicato 11 anni fa #
  16. Quanto mi fa ridere il fatto che dello Spread non parla più nessuno.
    con Monti premier ogni giorno aprivi i giornali e ti dicevano a quanto stava lo Spread.
    Cade Monti e puff, sparisce lo Spread. Vi sfido a indicarmi un media che ne parla, salvo i media specializzati.

    Ma fino a che punto ci prenderete per il culo?

    Pubblicato 11 anni fa #
  17. k

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    Membro

    Questo mi riconforta molto: pensare che uno iettatore coglione come lei la vede così nera, significa solo che oramai siamo quasi fuori dalla crisi.
    Animo ragazzi, il peggio è passato.

    Pubblicato 11 anni fa #
  18. Come si vede che ha passato settimane con la testa altrove.

    Pubblicato 11 anni fa #
  19. k

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    Membro

    Sì, ma non in culo ad uno struzzo come da sempre tiene lei la sua.

    Pubblicato 11 anni fa #
  20. Anche il culo degli struzzi rientra nella complessità del reale, da sempre.

    (Vi pare facile, a voi, infilare la testa nel culo di uno struzzo?)

    Pubblicato 11 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Fernà, si riferisce al fatto che tu vivi nella tua turris eburnea. Perché lo fai?

    Pubblicato 11 anni fa #
  22. Perché il reale è complesso.

    Pubblicato 11 anni fa #
  23. A.

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    Moderatore

    è il simbolico che è facile

    Pubblicato 11 anni fa #
  24. Letta ha oggettivamente un compito estremamente difficile, glielo riconosciamo senza problemi, specie dopo la pesante condanna subita da Berlusconi per l’affaire Ruby, seppure solo di primo grado.

    Letta sta dimostrando comunque notevole lucidità nell’analisi dei problemi e anche nella gestione delle dimissioni, inevitabili, del ministro Idem, ha dimostrato di essere un politico coerente e responsabile, senza cercare di difendere l’indifendibile secondo un antico malcostume tutto italico. Chi sbaglia paga, punto.

    Nel suo intervento alla Camera di oggi, Letta ha voluto precisare che il Consiglio Ue di giovedi 27 e venerdì 28 sarà molto importante. Dovrà infatti servire a costruire qualcosa di più forte e solido e non solo a tamponare l’emergenza per vivacchiare alla giornata.

    La preoccupazione per la crisi in atto è molto forte ormai in ogni Paese membro e il Premier Letta ha voluto intelligentemente sottolineare che gli euroscettici sono segnalati in aumento. Di questi dati bisogna tenere conto, anche perché la pazienza degli eurocittadini è ormai agli sgoccioli.

    L’Europa insomma non riesce a ripartire, perché ormai basta poco per seminare pessimismo e intralciare una crescita produttiva che oggi sarebbe vitale per restare uniti.

    Sono bastate le notizie arrivate dal Kalshrue, sede della Corte Costituzionale tedesca, e da Atene, con la decisione del governo greco di chiudere la tv pubblica, per riportare verso l’alto i tassi di interesse sul nostro debito e su quello degli altri Paesi. Basta poco, troppo poco, per far saltare il tavolo.

    In questo senso Letta è stato molto chiaro e bisogna dargliene atto: “Se resta così, con 15 milioni di ragazzi senza lavoro, l’Europa muore”. Possiamo dargli torto?

    E’ un’Europa, questa del 2013, che “stenta a uscire dalla recessione, non riesce a riprendere velocità” ha ribadito il Presidente del Consiglio uscito dall’aborto elettorale delle ultime politiche. Ed ha aggiunto che “bisogna riuscire a contrastare la tendenza insidiosa all’inerzia, perché sappiamo se si ferma così come è l’Europa è perduta”.

    Parole davvero significative le sue, sintesi perfetta di un disagio che sta trasferendosi dalla sfera sociale a quella politico-amministrativa, perché è evidente che in un Paese superindebitato dove ogni giorno chiudono i battenti centinaia di attività commerciali, causa crisi, diventa compito arduo, se non impossibile, amministrare i cittadini che hanno comunque bisogno di servizi. Ogni santo giorno.

    Letta, inoltre, ha opportunamente sottolineato la miopia della nostra politica economica, una costante degli ultimi decenni. “Negli ultimi anni le scelte che sono state fatte hanno portato a difendere il lavoro attuale, non a programmare quello futuro, penso al rifinanziamento della Cassa integrazione e alla riforma delle pensioni: in questo modo si è trasferita ai più giovani la responsabilità di difendere il mercato del lavoro e del welfare attuale”. Ma un Paese che non sa guardare avanti non ha futuro e questo i politici dovrebbero saperlo benissimo.

    L’ingresso in Europa, coi suoi enormi costi, ha rappresentato un alibi solido per troppo tempo, ma ormai l’Italia è arrivata a un punto di non ritorno, un punto nel quale intere generazioni non riescono a dare risposte chiare a domande fondamentali dell’esistenza di ogni cittadino: “Come faccio a trovare lavoro?”, “Come faccio a mettere su famiglia?”, “Come faccio a comprare casa?”, “Come potrò mantenere i miei figli?”.

    Di fronte all’impossibilità di rispondere a tali quesiti, ogni discorso politico diventa inutile chiacchiera al vento. E di fronte all’emblematico dato che la popolazione italiana cresce (dello 0,5%) –, ma solo grazie ai bambini nati dagli immigrati – bisogna solo prendere atto del fallimento socio-culturale delle politiche italiane degli ultimi decenni.

    da:

    http://www.giornalismo-partecipativo.it/news/notizie-politica/letta-perplesso-sulla-tenuta-delleuropa/

    Forza Lira!

    Pubblicato 11 anni fa #
  25. Stavo riflettendo sul fatto che solo in Italia una persona che viene condannata a 7 anni più l'interdizione perpetua ai pubblici uffici, seppure in primo grado, il giorno dopo va tranquillamente dal Premier di quel Paese a dettargli l'agenda. Dice: ma non è una condanna definitiva. Che c'entra, tu al momento sei fortemente sospettato di essere colpevole - e di concussione, quindi un reato gravissimo sul piano politico, non di furto di caramelle - quindi ti dovresti solo dimettere da senatore finché non sarà fatta chiarezza.

    Pubblicato 11 anni fa #
  26. A.

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    Moderatore

    se scioperiamo noi , è la fine

    Get the Video Widget

    Pubblicato 11 anni fa #
  27. A.

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    Moderatore

    Non capisco quelli che dicono«fuga di cervelli», in riferimento a coloro che dopo aver studiato nella regione europea Italia, vanno nella regione europea Germania, Francia, Olanda. Sarebbe come dire «emigro», quando mi sposto da Roma a Milano perché ho trovato lavoro colà. Cos’è questo attaccamento idiota? Concepisco l’Europa come un unico stato, con lingue differenti. Ormai non ha veramente alcun senso parlare di nazioni diverse. Questo i «giovani» lo hanno capito, ma più che capito lo praticano. Solo chi non sa parlare inglese, francese, tedesco, spagnolo, ma rimane legato alla lingua di dante (quando va bene) o di Totti (quando va male) può pensarlo. E del resto, al di là dell’eurozona, c’è anche il vasto mondo occidentale, che è esattamente una grande città con diversi quartieri. Un ora, due o dieci di aereo cosa sono? Capisco «emigrare» per andare in Cina, o in India. O anche in Russia o in Mongolia. Questo già più. Ma in Francia, Germania, Irlanda, Spagna, Belgio, e anche Inghilterra, Usa, Canada, Nuova Zelanda, Alaska signori cosa volete che sia? Un biglietto d’aereo e vai. La patria è il mondo. Il resto è paura pigrizia e dogmatismo.

    Pubblicato 11 anni fa #
  28. k

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    Membro

    Beato lei.
    Io 'emigro' tutte le volte che da Littoria vado a Roma ("... con quella faccia un po' così, con quella voce un po' così, che abbiamo noi quando andiamo a Roma").

    Pubblicato 11 anni fa #
  29. A.

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    Moderatore

    ma lei ha una concezione un po' sacrale o radicale (nel senso etimologico) della terra.

    Pubblicato 11 anni fa #
  30. sensi da trento

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    Membro

    io invece non capisco quelli che favoriscono l'emigrazione di giovani altamente qualificati in europa e che si professano DE SINISTRA. "Eh, ma l'europa è un'opportunità ! la globalizzazione del 2000 è come il sol dell'avvenire di 100 anni fa! i proletari di tutto il mondo che si uniscono! e bla bla bla!"

    cento anni fa era la stessa cosa: nulla di nuovo sotto il sole.
    c'era una guerra mondiale e i venduti dell'epoca (allora si facevano chiamare socialisti) urlavano "compagno lavoratore! guarda il sol dell'avvenire che sorge! non ce annà a combatte, anzi: diserta e fai sabotaggi! presto noi proletari saremo tutti uniti nel nome di quel grande sindacalista che si chiama francesco giuseppe imperatore d'austria!"

    poi succede che la whirlpool decide di andarsene da trento e aprire uno stabilimento in polonia e allora il cazzo che si fotte il culo dell'operaio .... ehm.... volevo dire il sol dell'avvenire che sorge, non piace più a nessuno.

    Pubblicato 11 anni fa #

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