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Questione morale

(86 articoli)
  1. k

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    POSTATO NON SAPENDO CHE AVEVA GIA' POSTATO PURE MARCHIONNE

    Sì che è piena (rif. alla palla di marmo come da precedente post di bassoli), come so' piene le capocce vostre quando vi mettete le fisse in testa e nessuno vi ci smuove. A voi l'idea che ci possano essere pure zone oscure nella vita privata di un autore non vi passa proprio per la testa, non rientra nei vostri schemi e se, come si suole dire, in una di queste zone oscure succede il patatràc, niente, per voi non è così, è stato il potere che l'ha ammazzato? Compagni, il suo cinema è poesia assoluta, Accattone ed Edipo re sono capolavori immortali e su questo non si discute. I suoi versi però ed i suoi romanzi sono sì importanti, ma non non sono come il cinema, anche se sono importanti. I suoi scritti cosiddetti "civili" e di costume invece - i corsivi e le riflessioni - sono infine quelli di un intellettuale assai significativo, ma profondamente reazionario anche se significativo. La sua critica della civiltà di massa è oggettivamenbte antiegualitaria e bisogna che ve lo mette bene in testa, quello rimpiange petrarchescamente il bel tempo antico in cui il pastorello faceva il pastorello e lui faceva l'intellettuale. Questi sono i cazzi veri di cui parla Torquemada, e da qui quindi a volerne fare un modello di virtù etiche e civili ce ne passa. Abbiate pazienza: al mare e sulla duna di Sabaudia ci potevano andare e costruirsi la casa solo lui e Moravia, noi masse di pastorelli no, perché la cultura e il turimo di massa avrebbero compromesso la duna. Noi no quindi, noi non ci potevamo andare perchè gli ammazzavamo le lucciole. Lui sì invece, lui e Moravia, e non avete idea delle lucciole che ammazzavano quando di notte se ne partivano da Roma per la 148, arrivavano a Latina e poi giravano per Sabaudia col 2600 Alfa Romeo. Ma andate un po' affanculo va'. E poi consumava e incentivava la prostituzione maschile, frequentando ambientini che in quegli anni non erano, diciamo così, raccomandabili. Erano tutta gente di malavita e balordi di Stazione Termini. Gente violenta. Ed era un violento anche lui in certi momenti. Ma riandate un po' affanculo và, ma perché vi volete ostinare a credere - e me lo volete far credere anche a me - che Cristo è morto di sonno? Eccheccazzo. Ma perchè per Winkelmann o per Caravaggio non avete nessuna difficoltà ad ammettere che all'arte facesse da contrappunto una vita "sregolata", mentre per Pasolini no, lo "sregolo" ve lo scordate sempre e ne volete per forza fare un Santo e un Martire pure civile? E' stato un grande poeta - soprattutto nel cinema - ma non frequentava "begli ambienti", è vissuto a lungo sempre "a rischio", lo volete capire o no?

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. egon

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    K cià ragione,non frequentava "begli ambienti".(manco il buon mattei,per non parlare del de mauro).Forse neanche uno scrittore che ammiro,più di mio padre,che parlava sempre di operai,di fasci e ultimamente di vita contadina durante il ventennio frequentava begli ambienti.Ma che ce voi fa?Io leggendo i risultati spuntati fuori dalle vite(sia di PPP che dello scrittore che ammiro più di mio padre)me accontento e ne godo.Anche se uno forse avrebbe potuto rompermi il cosidetto e l'altro menarmi.
    Come diceva la Collistar:io guardo il risultato!

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. sensi da trento

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    E Moro chi l'ha ucciso, Sensi?
    Fracazzo da Velletri?

    germano maccari.
    e adesso veniamo al punto nostro: chi sono i mandanti di mani pulite?

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. A

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    sono stati i comunisti

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. sensi da trento

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    a me andrebbe pure bene.
    quello che non capisco è perchè quando fa comodo a voi c'è un complotto mondiale (anzi: galattico) contro la sinistra e scomodate dietrologie, pentiti e quant'altro e quando non vi fa comodo i fatti sono semplici ed elementari.

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. A

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    perchè siamo dolcinani

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. urbano

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    tanto per concludere il tema de la palla
    è tutta piena
    se ha, come pare a occhio, un diametro di 140 cm allora pesa 3.921,789 kg
    forse un pochino meno a causa di qualche chilo scheggiato dai colpi della guerra
    per chi ama la magia della piazza può far piacere sapere che la riduzione numerologica delle cifre del peso porta prima a 15,24
    il diavolo e il re di coppe
    dopo a 6,6
    l'innamorato può essere sia dritto che appeso
    poi 12 e dunque appeso
    infine 3
    l'imperatrice.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. A

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    lo avevo detto giorni fa. e non mi si è cagato nessuno.
    Lo avevo chiesto ad un architetto che s'è studiato tutto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. la lavandaia

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    ebbravo urbano.;)

    Quindi se i numeri sono giusti, secondo la numerologia di Eliphas Levi, la piazza con la palla dovrebbe far parte di quel filone magico/illuminante.

    Re di coppe: uomo maturo, colto, onesto, chiaro di capelli, padre di famiglia, amorevole, generoso, artista, di elevati sentimenti sociali.

    la coppa..l'anfora richiama la femminilità e tutto ciò ad essa connessa, grazia, capacità artistiche, in sintesi è la carta di chi fà dell'arte e della cultura una professione.

    L'appeso, arcano maggiore,e sarebbe il bagatto a testa in giù.
    L'uomo nel percorso del suo cammino verso la conoscenza ha scelto la strada della sublimazione e la sua posizione è di totale sottomissione alle leggi naturali o pensiero illuminante naturale che dir si voglia. Pertanto rinuncia ad ogni egoismo.

    L'imperatrice, sempre arcano maggiore.
    è una carta che influenza positivamente le carte che le stanno vicino, diffonde certezza e trasmette una corrente di magnetismo.
    diciamo che è un arcano di ampio respiro poichè infonde totalmente l'idea della capacità intelletuale e volitiva, della saggezza e sopra ogni cosa della dignità.

    Volendo fare una banalissima interpretazione di carattere elettorale si direbbe che a Latina non potrà mai esserci una donna sindaco ma sicuramente il ruolo delle Donne- tre passi indietro- sarà una costante.

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. urbano

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    Membro

    Grazie
    ma ho commesso un errore
    15 è il diavolo
    ma
    24 è il cavaliere di bastoni,
    atziluth, segno delle imprese e de la gloria, della primavera e dell'infanzia
    il re di coppe è il 36.
    La cosa rileva
    perchè di fianco al diavolo che dice di disordine, passione, lussuria ed egoismo
    più che l'uomo biondo del 36,
    onesto giusto distinto dedito ad arte e scienza
    ben si pone il cavaliere di bastoni del 24
    che significa partenza, e proprio in questa terra , cioè lo spostamento, l'allontanamento, la fuga, l'abbandono e l'evasione.
    Sul resto non dispererei perchè
    da tiphareth l'innamorato del sentimento, del libero arbitrio della prova e dell'esame
    si passa all'appeso che in definitiva è l'abnegazione, l'oblio di se, il sacrificio giusto
    per arrivare infine a binah
    la saggezza, il discernimento, l'idealità, il fascico, l'eleganza che è l'imperatrice, femmina saturno marziana.
    Se poi farà il sindaco non viene detto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. la lavandaia

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    una piccola correzione.
    L'imperatrice non è saturniana tetra maga di sventura

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. Pasolini è stato, forse senza saperlo, uno dei più importanti sociologi italiani. Fu vittima dei suoi vizi e delle sue debolezze ben prima della sua morte*, a cominciare dall'espulsione dall'insegnamento per fatti su cui è meglio sorvolare. A ben guardare i suoi guai cominciarono lì, perché senza un lavoro un uomo è un morto che cammina. Quel moribondo riuscì però a trascinarsi fino a Roma, per osservarne incredulo fin troppe realtà marginali tipiche delle sottoculture borgatare.
    Teniamoci - con rispetto per il suo lavoro - i suoi libri, non perfetti ma importanti, libri di rottura, che facevano scandalo, che ci hanno comunque fatto conoscere l'Italia non ufficiale, l'altra faccia della luna. Quella che non si vedeva in televisione.

    * ma chi non lo è?

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. cameriere

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    Fu vittima dei suoi vizi e delle sue debolezze ben prima della sua morte*, a cominciare dall'espulsione dall'insegnamento per fatti su cui è meglio sorvolare.

    mi meraviglio di te fer,
    quoque tu.
    ma d'altronde da un moralista.

    io non ciò proprio tempo,
    ma presto vi dirò la mia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. sensi da trento

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    e invece a me il necrologio di fer mi è piaciuto tantissimo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. sensi da trento

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    il necrologio di fer

    ... il necrologio fatto dal fer...

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. tcd

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    ahi sensi ahi... ci intravvedo qualche cosa di significativo nel tuo lapsus nei confronti di fernando bassoli

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. A

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    Bassoli
    "su cui è meglio sorvolare"?

    è meglio sorvolare ? ma che cxxx stai a di'? Fu vittima del moralismo del PCI dei tempi, omofobo e ipocrita come tutti i partiti del tempo...
    E Sensi, che è fine come una faina, e testardo come uno spaniel, t'ha subito sgamato/stanato. sarai mica omofobo anche tu? [Sensi non lo è, finge di esserlo per provocare. Come non è silvista. ]

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. I fatti che costarono il posto di insegnante a Pasolini si chiamano pedofilia (chiamatele pure molestie, non stiamo ad approfondire) e non omosessualità: sono due cose molto diverse. La prima, tra l'altro, è reato.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. A

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    Io non so molto di questa cosa, quindi sono andato sul sito specializzato e ho trovato l'articolo di cui allego il link

    http://paginecorsare.myblog.it/archive/2008/09/07/pasolini-a-casarsa-i-fatti-di-ramuscello.html
    Pasolini a Casarsa e i fatti di Ramuscello, ovvero Omosessualità e pedofilia non sono affatto la stessa cosa

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. A

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    Comunque, a prescindere dal caso specifico (di cui non so), se ben notate in questo topic [o tread) si è partiti da alcune persone che si mettevano d'accordo per sputtanare una terza, dandogli del gay, e si è arrivati all'accusa di Pasolini ...gay, etc.
    In Italia, siamo sempre un po' al palo. Quando si vuol screditare qualcuno, la peggiore accusa è di insinuare la gaytudine.
    Vorrei sentire cosa ne pensa Puta. a proposito, che fine hai fatto?.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. A

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    Manco a farlo apposta, ecco qui, una nuova forma di attacco omofobo, stavolta contro i preti gay

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. Per A:
    sui fatti di Ramuscello. L'accusa fu che il prof. Pasolini fosse solito appartarsi coi suoi studenti, minorenni. Ragazzini delle scuole medie. Converrai che non è il massimo della vita. Era vero? Non era vero? Non lo so, non stavo là.

    Io però quando ho scritto "Fu vittima dei suoi vizi e delle sue debolezze" non intendevo l'omosessualità. Ma il fatto che a PPP piacevano le situazioni più che estreme. Frequentare ambienti ad alto rischio. Purtroppo ogni volta che si parla di Pasolini, ancora oggi, mi trovo davanti due categorie di persone: quelli che dicono "ma era frocio" e quelli che dicono che non va giudicato perché era omosessuale.

    Ma chi se ne frega. Parlate dei suoi libri, dei suoi film, delle sue poesie. Cosa me ne frega se quando si appartava con un ragazzo di vita gli pisciava in bocca o si faceva prendere a cazzotti in faccia?

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. cameriere

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    Io però quando ho scritto "Fu vittima dei suoi vizi e delle sue debolezze" non intendevo l'omosessualità.

    sei proprio testa di cazzo.
    tu invece ti sei riferito proprio a quello.
    anzi hai fatto peggio,
    hai voluto alludere alla pedofilia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. A

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    Bassoli, tu nel tuo secondo messaggio hai detto
    "i fatti che costarono il posto a Pasolini si chiamano pedofilia". Adesso ti rimangi tutto, ne prendo atto. Ma prima di sparare queste affermazioni (che sono diffamazione) bisognerebbe avere prove circostanziate. Ovviamente non mi riferisco a te, tu riporti solo un boatos che si legge spesso nei giornali di destra (legati a quegli stessi ambienti che f o r s e l'hanno ucciso).

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. A

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    Membro

    Bassoli, tu nel tuo secondo messaggio hai detto
    "i fatti che costarono il posto a Pasolini si chiamano pedofilia". Adesso ti rimangi tutto, ne prendo atto. Ma prima di sparare queste affermazioni (che sono diffamazione) bisognerebbe avere prove circostanziate. Ovviamente non mi riferisco a te, tu riporti solo un boatos che si legge spesso nei giornali di destra (boatos legati a quegli stessi ambienti che f o r s e l'hanno ucciso).

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. Facciamo un po' d'ordine. Anche perché Pasolini ha avuto spesso a che fare per i tribunali e non sempre per reati legati alla sua omosessualità. Era un personaggio scomodo, sotto parecchi punti di vista.

    (fonte http://www.scudit.net/mdpasprocessi.htm)

    Per i fatti di Casarsa, Pasolini viene assolto, nel 1952, "perché il fatto non costituisce reato e per mancanza di querela".

    Il 17 novembre 1957 il ragioniere Vincenzo Mancuso, sindaco del comune di Cutro in provincia di Catanzaro, querela Pasolini per "diffamazione a mezzo stampa". Pasolini in un suo articolo sul Sud del paese aveva scritto "A un distendersi di dune gialle, in una specie d'altopiano, è il luogo che più mi impressiona di tutto il viaggio. E' veramente il paese dei banditi, come si vede in certi western. Ecco le donne dei banditi, ecco i figli dei banditi. Si sente che siamo fuori dalla legge, o, se non dalla legge, dalla cultura del nostro mondo, a un altro livello. Nel sorriso dei giovani che tornano al loro atroce lavoro, c'è un guizzo di troppa libertà, quasi di pazzia...". Il tribunale di Milano pronuncia sentenza di non doversi procedere.

    Due giornalisti hanno dichiarato di aver visto parlare Pasolini con due ragazzi al porto di Anzio, per poi andare al ristorante. Usciti dal ristorante i giornalisti chiedono ai ragazzi che cosa avesse detto loro Pasolini; questi indicando altri ragazzi a bordo di una barca nel porto confessano che il poeta ha chiesto loro "Quanti anni hanno?" Alla risposta "Dodici anni", aveva commentato: "Però avranno dei bei cazzetti". I giornalisti hanno così informato la polizia. Il procuratore di Velletri, competente per territorio, invia la pratica al procuratore della Repubblica di Roma. Quest'ultimo gliela rimanda non ravvisando il reato di corruzione di minorenne, ma al più, il reato di turpiloquio. Il procuratore generale di Velletri invia, allora, il procedimento alla pretura di Anzio. Interrogati, i minori dichiarano di aver ricevuto cento lire dai due giornalisti per parlare del fatto. La querela viene archiviata perché non si ravvisano ipotesi di reato.

    La notte tra il 29 e il 30 giugno 1960, in via Panico scoppia una furibonda rissa tra due gruppetti di ragazzi. Tra la confusione generale, a una ragazza viene rubato un anello con granati del valore di ventiquattromila lire, mentre un altro ragazzo viene derubato di una catenina e di un orologio d'oro. La refurtiva verrà ritrovata in casa di uno dei partecipanti alla rissa, Luciano Benevello. Interviene Pasolini che, con la sua Giulietta, accompagna Benevello a casa. Pasolini viene accusato di aver voluto deliberatamente agevolare la fuga di Benevello e di aver partecipato, egli stesso, alla rissa. La stampa si accanisce sul caso e criminalizza lo scrittore. Il 16 novembre 1961 il Tribunale di Roma assolve Pasolini per insufficienza di prove.

    Il commesso di un bar a S. Felice Circeo, sostiene che uno sconosciuto, dopo aver bevuto una Coca-Cola e dopo aver fatto molte domande, avrebbe indossato un paio di guanti neri, inserito nella pistola un proiettile d'oro e cercato di rapinarlo dell''incasso della giornata.
    Il barista cerca di reagire e colpisce con un coltello la mano del rapinatore, che fugge.Il giorno successivo il barista vede passare per strada una Giulietta, in cui riconosce il suo rapinatore: prende il numero di targa e fa una denuncia ai carabinieri. In quella Giulietta c'è Pier Paolo Pasolini. I carabinieri di Roma perquisiscono l'abitazione e la macchina di Pasolini in cerca della pistola. Pasolini ammette di essere entrato nel bar, di aver bevuto una Coca-Cola, di aver fatto alcune domande, ma di essersi poi diretto a S. Felice Circeo, dove stava lavorando alla sceneggiatura di Mamma Roma. La sua versione non convince e viene rinviato a giudizio.
    I giornali della sinistra e quelli moderati difendono Pasolini contro l'assurda accusa, mentre i giornali di destra attaccano, come al solito, senza mezze misure lo scrittore.
    Il processo si apre a Latina. L'avvocato difensore di Pasolini, il democristiano Carnelutti, viene sospettato dai giornali di essere l'amante dello scrittore. Pasolini viene condannato a quindici giorni di reclusione, più cinque per porto abusivo di armi da fuoco e diecimila lire per mancata denuncia della pistola, con la condizionale. I difensori presentano immediatamente appello. Il 13 luglio 1963 la corte d'appello di Roma dichiara di non doversi procedere contro Pasolini per estinzione del reato intervenuta per amnistia. L'avvocato di Pasolini, Berlingieri, ricorre in cassazione per ottenere l'assoluzione con formula piena, ma ottiene solo un'assoluzione per mancanza di prove.

    Antonio Vece, un maestro elementare di Avellino sporge denuncia presso la polizia giudiziaria di Roma contro Pasolini. Dichiara di essere stato avvicinato da Pasolini, di essere salito sulla sua Giulietta, di essere stato portato in aperta campagna, minacciato, malmenato e derubato di un capitolo di un suo romanzo. Due giorni dopo, al commissariato di polizia di Centocelle, confessa di aver inventato ogni cosa. Viene denunciato per simulazione di reato, che sarà archiviata in data 2 dicembre 1965.

    L'ex deputato democristiano, avvocato Salvatore Pagliuca, cita in giudizio Pasolini e la società Arco film. La denuncia si riferisce al film Accattone, e al fatto che un personaggio di malavita del film, ha lo stesso nome dell'avvocato. Chiede la soppressione del suo nome dal film e il risarcimento per danni morali e materiali. Pagliuca usa questa vicenda a scopi elettorali per la propria elezione al parlamento. Non viene rieletto e il giudizio si chiude con una sentenza che respinge il risarcimento dei danni morali e con l'obbligo di eliminare il nome del Pagliuca dal film. Obbliga Pasolini e la Arco Film al risarcimento dei soli danni materiali.

    Il tenente colonnello Giulio Fabi denuncia alla procura della Repubblica di Venezia il film Mamma Roma, proiettato alla XXIII Mostra del cinema di Venezia, per offesa al comune senso della morale e per il contenuto osceno. Soliti attacchi dei giornali della destra italiana, che questa volta si traducono in atti di boicottaggio e di violenza da parte dei gruppi di estrema destra. Il 5 settembre 1962, il magistrato giudica infondata la denuncia e dichiara di non doversi procedere l'azione penale.

    "Un giorno, un pazzo m'ha accusato di averlo rapinato (con guanti e cappello neri, le pallottole d'oro nella pistola): tale accusa è passata per buona e attendibile, perché a un livello culturale sottosviluppato si tende a far coincidere un autore coi suoi personaggi: chi descrive rapinatore e rapinato" [Pier Paolo Pasolini, articolo apparso su "L'Espresso"]. Per queste parole, Bernardino De Santis, il barista rapinato al Circeo, querela Pasolini per diffamazione. Il 31 gennaio 1967, il Tribunale di Roma "dichiara di non doversi procedere" contro Pasolini, "per essere il reato estinto per intervenuta amnistia".

    ecc. ecc.

    Per me rimane valida la condanna del PCI. «Prendiamo spunto dai fatti che hanno determinato un grave provvedimento disciplinare a carico del poeta Pasolini per denunciare ancora una volta le deleterie influenze di certe correnti ideologiche e filosofiche dei vari Gide, Sartre e di altrettanto decantati poeti e letterati, che si vogliono atteggiare a progressisti, ma che in realtà raccolgono i più deleteri aspetti della degenerazione borghese»

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. Leggetevi i libri. Tutti però. Non solo "Ragazzi di vita". Pasolini non era un santo, mettetevelo in testa. E non è una condanna.
    Era un genio, per me, uno che stava 30 anni avanti, ma molto, molto sregolato, come del resto molti geni. Era uno che non si fermava davanti a niente e nessuno e, come spesso accade quando non ti fermi ai semafori, può capitare che vai a sbattere. Ma lo sai dall'inizio e ne accetti il rischio a priori (se stai fuori di capoccia).

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. Per A: ok, i fatti che costarono il posto a Pasolini si chiamano accuse di pedofilia, va bene così?
    E ripeto: era vero, non era vero, ma io stavo lì? Che ne so?
    Tu eri lì? Puoi dire con certezza che non fosse attratto dai minori?

    Pedofilo o non pedofilo, l'hanno fatto fuori dalla scuola perché era un personaggio scomodo, questa è la verità. Credi che negli anni in cui insegnava PPP fosse facile essere gay? La sua storia è questa. Se ti guardi intorno, scoprirai che i gay sono discriminati anche oggi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. cameriere

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    Membro

    fer
    mi fai talmente incazzare
    che per non pensarti
    mi vado a sbattere le gengive
    su qualche spigolo.
    possinammazzarti!
    ma riuscirai mai nella tua cazzo di vita reclusa
    a sporgerti una sola volta,
    una cazzo di volta sola
    da una parte soltanto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. Io mi sporgo sempre dalla stessa parte, Cameriere: la mia. Dico quello che penso. Tutto qua. Cerco di essere obiettivo. Mica pretendo che siate d'accordo con me.

    Quando Pasolini morì, meglio: fu ammazzato, stava indagando sul raket - o racket? - della prostituzione maschile intorno alla stazione Termini. Cioè su chi sfruttava i ragazzotti che si prostituivano. So' cose delicate, gestite da gente pericolosa. Ci sta pure che ti gonfino di botte per farti girare al largo. Lui voleva andare fino in fondo, in quel caso come in tutti gli altri di cui si occupava: sono scelte di vita. Io le rispetto. Probabilmente non volevano ucciderlo, solo picchiarlo.

    Pubblicato 13 anni fa #

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