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VOTA ROBERTO VECCHIONI, A SANREMO.

(31 articoli)
  1. k

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    Membro

    Vota e fai votare Roberto VECCHIONI a Sanremo,
    perché è amico mio ed è amico dell'Anonima.
    E' il grande "Giorgio" di Meglio dirselo di Daria Colombo (Einaudi), che presentammo a Latina. Bisogna votarlo innanzitutto per questo, perché è "Giorgio" e merita tutto il nostro sostegno (o almeno tutto quello di noi maschi), poiché Egli è tutti noi, gigante d'uomo, sbattuto fuscello nell'ira della Donna.

    E poi è un grande poeta nazionalpopolare.
    La canzone è bellissima.
    Peccato che è interista. I figli però sono romanisti.

    VAI ROBBE'! FAGLI I BOZZI!

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. SCa

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    Perché è sempre il grande Roberto Vecchioni e hai ragione, la canzone è veramente bella. Si aggiunge alle tante bellissime che ha scritto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. A.

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    Moderatore

    Karo M° K, stante il fatto che Vecchioni è bravo ed è un poeta vero, [ma sospendo il giudizio su come era come professore perchè ho avuto modo di insegnare , da umile supplentello, al liceo dove era lui, e lasciamo stare su quello che mi hanno detto i suoi alunni circa la presenza al lavoro, ma vabbè]
    ma mi spiega perchè sarebbe nazionalpopolare?
    dal punto di vista estetico proprio.
    Saluti
    A

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. k

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    Lei è proprio sicuro che non si chiami invidia, la sua?
    E mo' m'ha rotto i coglioni.
    Ma vaffanculo, va'.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. A.

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    Moderatore

    Chiedo scusa a K , ma non era mia intenzione parlare ale di un grande poeta suo amico.
    Saluto a tutti, non interverrò più.

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Il solito esagerato.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. la lavandaia

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    boooommmmmmmm!!! esageratuccio

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. Sentita oggi in radio. Testo retorico, musica mediocre. Resta un buon interprete. E' uno di quelli cui - come dicono a Roma - manca sempre un soldo per fare una lira. Il livello medio di questa edizione risulta - a mio parere - particolarmente modesto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. k

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    ma mo' sai pure de musica, sai? ma vaffanculo va', a te e sto testadecazzo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. zaphod

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    Fondatore

    l'anonima porta bene... Dite a bersani di iscriversi al forum...

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. sensi da trento

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    a fernà??
    non ce indovini manco se chiedi consulenza a un cartomante.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. Complimenti a Vecchioni per la vittoria che corona una lunga carriera e che rappresenta quel soldo che gli mancava per fare finalmente una lira. Però se uno, magari pure bravo, va a correre i 100 m senza avversari è facile che vinca... Voglio dire... Modà-Emma secondi e Albano terzo... Sicuramente un'edizione particolarmente modesta.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. sensi da trento

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    io non l'ho vista, ma albano tutto è meno che un avversario modesto.
    ha una potenza vocale che da sola ti tiene in piedi una canzone, per quanto modesta questa possa essere.

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. rindindin

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    Get the Video Plugins

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. k

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    Rindi, non ho capito cosa c'entri "Nun te reggae" con Vecchioni.

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. k

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    Membro

    Io comunque sono stra-felice per la vittoria di Vecchioni e sono convinto che si sia trattato d'un grandissimo Sanremo, dove per la prima volta è scesa in lizza a pieno titolo anche la canzone d'autore (non solo Vecchioni, ma anche Van der Strof, Battiato e gli altri). Il ruolo di Gianni Morandi è stato fondamentale, perchè la "gente" percepisce a pelle la differenza tra autenticità e finzione, e sa che di Morandi si può fidare. Questo è il nesso, questo è il vero senso del concetto gramsciano di nazionalpopolare, che è cosa assai diversa da quello di "pura evasione". Il nazionalpopolare significa "dalle masse alle masse" come dice Mao, significa usare le forme e i linguaggi anche delle più basse e larghe masse popolari per veicolare messaggi e contenuti non solo "rassicuranti", ma soprattutto "elevanti" il livello di coscienza complessivo, il senso e la comprensione del proprio stare nel mondo.
    Solo un coglione come il Fer - un banalizzatore assoluto, uno che "deve" per forza parlare male di Sanremo perchè fa snob e radicalchic - può arrivare a non capire questa edizione.
    Noi siamo in un Paese allo sfascio, dove l'abbassamento costante e sempre più progressivo del concetto di moralità sia privata che pubblica fa da pendant alle lacerazioni e alla spinte disaggreganti e secessive. Le uniche cose che sono rimaste difatti, a dare un minimo di rappresentatività dell'idea di stato, di popolo e di unità nazionale, sembrano essere solo l'Arma dei carabinieri e il Festival di Sanremo. E la canzone di Vecchioni - una canzone in cui il soggetto non è l'Io e i dolori o la disperazione di un singolo individuo, ma l'ansia di tutti NOI a superare la "notte" in cui siamo stati gettati (o in cui ci siamo gettati), e a superarla tutti assieme, con "amore", "perché la notte dovrà pur finire" - è un grande messaggio e soprattutto un grande veicolo di speranza e di fiducia collettiva: "Diamoci da fare e ce la faremo".

    Io non so se - detto questo - si capisce perché a noi piacciono e siamo amici di Roberto Vecchioni e di Daria Colombo: perché sono come noi, perché siamo, in questo, compagni.

    Viva Vecchioni! e chi non gli piace, se la pigliasse nel culo.

    (Dice: "Ma a me non mi piace". E pigliatela appunto nel culo. Ma che non lo hai visto subito che era un topic dedicato ad un mio e nostro amico? Te l'ho detto chiaro fin dalla prima frase: "Vota e fai votare Roberto VECCHIONI a Sanremo, perché è amico mio ed è amico dell'Anonima". Non eri d'accordo? Glissa e passi avanti, fai finta di niente, mica eri obbligato per forza a dire peste e corna, chi te l'ha ordinato, il dottore? No, tu devi venire per forza - dopo che t'ho detto che è un amico mio - a parlarmi male dell'amico mio? Ma vaffanculovà, ma da dove cazzo vieni? Se me lo vieni a fare in faccia ti meno pure. Ma come cazzo ti permetti? Ma mo', secondo te, io ti lascio parlare male di un amico mio? Ma che concetto hai, tu, di me? Ma arivaffanculo, va'.)

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. la lavandaia

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    grandissimo Kappa!
    ps. van der strof è stato come sempre superlativo!
    p.s.s però Vecchioni è sempre il deppiù... non si discute!

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. Io avrei fatto vincere Madonia/Battiato, che però doveva cantare di più. Seconda Patty Pravo. Terzo Vecchioni. Non ho parlato male di Vecchioni, solo detto che non mi sembrava una canzone da vincere Sanremo. In democrazia ognuno dice la sua. La vera vincitrice comunque è stata Belen.

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. tataka

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    Bravo Maestro.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. zero71

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    Membro

    Bella canzone quella di Vecchioni. Io ho adorato Samarcanda, Voglio una donna (mi pare s'intitolasse così, ha un gran testo). Questa non me l'aspettavo, mi ha toccato.

    P.S. ci sarebbe anche Barbapapà ma va da sé...

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. Lizardo

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    ci sarebbe anche "gli amici miei" che è una canzone perfetta.
    vittoria meritata.

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. Woltaired

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    Van der Strof

    carino!
    racconta il cantastorie che è.

    Van De Sfroos, il nome intendo, racconta invece dei laghé gente che vive ai confini con la Svizzera e va senza farsi notare, contrabbandando vita. Vanno di frodo.

    daMonzaconcittadinoWolt

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. Mr Darcy

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    Membro

    23 febbraio 2011
    Non solo canzonette

    La nuova egemonia culturale glorifica Sanremo, ora mai più sensi di colpa per Centovetrine

    Qui nelle caverne della struttura Delta di cui racconta ogni giorno Repubblica, impegnati a ordire complotti per propiziare atti sediziosi e mettere a punto la controffensiva violenta (op.cit.), era colpevolmente mancato il tempo per sabotare il Festival di Sanremo. Abbiamo sottovalutato la forza eversiva e il valore civile del televoto (io in realtà ho provato a oppormi, mandando sms per Giusy Ferreri e comprando la canzone su iTunes, ma non è bastato). L’anno scorso aveva vinto Valerio Scanu, quello di “far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi”, e nessuno aveva ritenuto di accostarlo a Martin Heidegger o a Benedetto Croce (erano arrivati secondi Emanuele Filiberto e Pupo con “Italia amore mio”, e si era detto che il Festival meritava di scomparire per sempre), ma adesso è cambiato tutto: Roberto Vecchioni è stato citato da Barbara Spinelli, con virgolettati e analisi politico-profetiche della canzone vittoriosa “Chiamami ancora amore”, e il Festival di Sanremo è diventato il simbolo dell’Italia che resiste. “Punti di luce in una chiusa camera oscura”, paragonabile alle canzoni di Biermann nella Germania est o di Lounes Matoub ucciso nel ’98 in Algeria, ha scritto Barbara Spinelli, e Roberto Vecchioni ieri mattina deve aver fatto qualche scongiuro. Adesso la piazza di Tripoli è niente in confronto a Sanremo e “questa maledetta notte dovrà pur finire” estende, secondo Barbara Spinelli, “il senso di abitare una notte: d’inganni, cattiveria, sfruttamento sessuale di minorenni”.

    “C’è qualcosa, nel successo strappato a Sanremo dalla canzone di Vecchioni, che intrecciandosi con altri episodi recenti ci consente di vedere con una certa chiarezza lo stato d’animo di tanti italiani: qualcosa che rivela una stanchezza diffusa nei confronti del regime che Berlusconi ha instaurato 17 anni fa, quando pretese di rappresentare la parte ottimista, fiduciosa del paese”. Per chi ama le canzonette ma fino a oggi doveva fingere di non guardare il Festival perché sottraeva tempo alla “Critica della ragion pura” e anzi era il segno di rozzezza intellettuale, di regime, di berlusconismo strisciante e di distanza dalla Mitteleuropa, questa è davvero una rinascita, ed è bello non doversi più vergognare: mi sento a questo punto libera di confessare di avere votato, invano, ma è il bello della democrazia, anche per Luca Barbarossa e Raquel del Rosario. Il prossimo passo sarà la magnificazione di Miss Italia e di Centovetrine, poi del pomeriggio di Barbara D’Urso, ma intanto, per festeggiare la nuova egemonia culturale, vorrei dire che questa non era esattamente la migliore canzone di Roberto Vecchioni (il quale ha dichiarato a Domenica In di avere fatto sempre scelte piuttosto intellettuali, infatti mi ricordo un Festivalbar vinto da lui con “Voglio una donna”, in cui cantava: “Prendila te quella col cervello, che si innamori di te quella che fa carriera, quella col pisello e la bandiera nera, la cantatrice calva e la barricadera, che non c’è mai la sera”). Meglio “Luci a San Siro”, “Samarcanda”, “L’ultimo spettacolo”, “Piccolo amore”, “La mia ragazza”, “Ninni”, “Mi manchi”, “Milady”, “Per amore mio”, “Blumùn”, “Stranamore”, “Velasquez”. Se, per dirla sempre con Vecchioni, vogliamo giocarci il cielo a canzonette, bisogna studiare di più, e fare tardi ma non per leggere Kant.

    © - FOGLIO QUOTIDIANO
    di Annalena Benini

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. Beh, noi i sensi di colpa per CentoVetrine non ce li avevamo già da un po'. Arriva tardi sta Benini.

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. Mr Darcy

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    Membro

    Dal Palasharp all’Ariston
    Io penso che la canzone di Roberto Vecchioni a Sanremo fosse molto brutta: imbarazzantemente didascalica nel testo, trombona, banale di una banalità pigra e povera, esempio tra i peggiori di un repertorio infantile noi-puri-contro-i-potenti-cattivi, imbarazzantemente paternalistica e demagogica. E penso che abbia guadagnato consensi esattamente per queste pigre ragioni: facile, demagogica, buona per pensare che il mondo fa schifo per colpa di certi cattivi e autoconsolarsi, utile a ricordare a una vecchia generazione i suoi vecchi tempi e a rifilare a una nuova generazione qualche slogan di quelli facili che da giovani ci piacciono tanto.
    La premessa è per chiarezza, e va insieme a un mio vecchio amore per molte canzoni di Vecchioni e alla mia capacità di distinguere quelle da questa. Che in fondo è una canzone, e chissenefrega: capita di scriverne di brutte. Quello che invece mi pare più desolante è l’atteggiamento ingenuo e sventato con cui la sanremizzazione di una vecchia cultura artistica di sinistra sia stata da alcuni illusi equivocata per una colonizzazione di Sanremo da parte dell’arte e dell’impegno. Ieri mattina Gino Castaldo ha sostenuto che grazie alla canzone vincitrice a Sanremo è tornata la buona musica (rendiamoci conto). Ieri sera Gad Lerner ha avuto simili toni nel celebrare il buon Vecchioni, arrivando ad affrontare il valore civile della dedica alle donne di una vittoria al televoto. Altri di quella generazione hanno reagito allo stesse modo, ciechi rispetto all’essere stati digeriti non solo da Sanremo ma dall’Italia che altrimenti sostengono di disprezzare. Succubi di una cultura che da una parte contestano e dall’altra desiderano li accolga. Incapaci di vedere che esserne accolti significa scendere a patti con le sue mediocri misure. Sanremo non si è spostata di una virgola, sono loro ad esserci entrati con tutte le scarpe. E così nell’Italia di oggi: la cui cultura devastata si ricostruisce in nuovi luoghi e migliori, non entrando nei baccanali con le proprie clarks e pensando che i baccanali diventino per questo splendenti. Si esce con le clarks inzaccherate senza accorgersene, come quando qualcuno sostenne che la vittoria di Vladimir Luxuria all’Isola dei Famosi fosse una grande vittoria per i diritti dei gay.
    È abbastanza scemo che il terreno di competizione tra un’idea di sinistra e un’idea di destra sia stato spostato fino a Sanremo, misero terreno. Ma sommamente scemo è pensare che la competizione sia stata vinta dalla sinistra: ci si sono magnati.

    Luca Sofri

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. Lizardo

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    Membro

    E io che ero convinto che San Remo l'avesse vinto Vecchioni.
    Adesso arriva Sofri e mi dice che l'ha vinto la sinistra, devo essere orbo.
    Però mi dice anche che non l'ha davvero vinto la sinistra e che comunque "è abbastanza scemo che il terreno di competizione tra un'idea di sinistra e un'idea di destra sia stato spostato fino a San remo, misero terreno". Che, come concetto, è pure giusto. Per carità.
    Questo per Sofri, evidentemente, implica che un cantautore di sinistra, pur non avendo scritto solo canzoni di sinistra (avendone scritte anzi pochine di sinistra) se va a San Remo incarna La sinistra.
    A me sembra una stronzata, ma vabè.
    Non è che uno va a cantare la sua canzone, no, INCARNA la sinistra, ammazza oh, che responsabilità.
    E se poi per caso vince è una brutta vittoria, la canzone è brutta, è paternalistica, è demagogica, è banale (e ti pareva).

    E' questa ossessione per l'autocritica fine a se stessa e il bisogno compulsivo di sottilizzare, specificare e distinguere che ci condanna a stare in minoranza.

    Allora io a Sofri gli rispondo che è anche sui miseri terreni che si vincono le elezioni.
    E fosse stato per me se la canzone di Vecchioni avesse perso avrei fatto finta di niente, se invece avesse vinto la mattina dopo diventata l'inno del PD, e a mezzogiorno Bersani andava su tutte le televisioni a dire: ABBIAMO vinto San Remo! LA SINISTRA ha vinto San Remo! IL POPOLO ha trionfato! il PD ha rotto il culo a Berlusconi!
    Pure se non era vero.
    Solo per rompere i coglioni.
    Sui miseri terreni.

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. Woltaired

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    Membro

    Per andare a sinistra basta girare tre volte a destra.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. k

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    Membro

    A me sto Lizardo mi sta simpatico.

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. zaphod

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    Fondatore

    basta che non sia darcy travestito

    Pubblicato 13 anni fa #

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