Qualche mese fa, quando s'era prospettata la possibilità di andare a presentare "Fascio e martello" a Casa Pound a Roma, alcuni amici e compagni mi avevano detto: "Ma che sei matto? Così li legittimi".
Pochi giorni or sono, però, qualcuno ha "versato cinque litri di benzina sulla soglia di Casapound Bologna, questo alle quattro e tre quarti di mattina; si erano intrufolati dai vicini giardinetti, dopo aver troncato le due reti di recinzione dei vicini di casa" (G. Adinolfi).
Dentro c'erano Alex Vigliani, dirigente di Casapound Bologna, e la sua compagna Giorgia, che è incinta. Avevano spento le luci per andare a dormire da una ventina di minuti circa. Quando la tanica ha preso fuoco, Vigliani però "non dormiva ancora, si è reso subito conto dell’incendio appiccato alla porta ed è intervenuto. Memore della strage che costò la vita ai fratelli Mattei (...) ha avuto la prontezza di spirito di non aprire la porta, cosa che, come a Primavalle, avrebbe fatto divampare l’incendio e ha invece provato a spegnere il focolaio versando acqua da da sotto lo stipite (...) Visto che non riusciva a spegnerlo, si è avviato al balconcino da cui ha fatto uscire Giorgia ed è uscito quindi lui. La tanica di benzina è quasi subito esplosa. Il fuoco ha distrutto legno e plexigas provocando esalazioni di fumo che avrebbero certamente ucciso per asfissia la coppia e il bambino nel grembo di lei se solo Alex si fosse addormentato. Questo è quanto è accaduto a Bologna" e che riporto quasi testualmente da un articolo di G. Adinolfi su Il Fondo del 4 giugno 2009 (ma cfr. anche Repubblica, 5 giugno 2009, pag. 18).
Ecco, io non vorrei nemmeno, a questo punto, legittimare quelli che ancora pensano che sia giusto andare a bruciare di notte i fascisti dentro casa, e ho quindi chiesto formalmente - tramite Il Fondo di Miro Renzaglia - di andare a presentare un qualunque cazzo di mio libro a Casa Pound Roma.
(antonio pennacchi)