io due cose ciò da dire:
primo. la storia della bologna-latina (diffusamente diffusa in vari topic) è il mito fondante dell’anonima. non aggiungo alcuna precisazione e dettaglio storico e reale. non è importante quello che effettivamente accadde. oramai è diventato un topos intorno al quale tutti hanno fatto fanno e faranno i conti (speriamo che questa cosa del ‘topos’ abbia un senso, che io il greco non lo conosco e non ho fatto mai le scuole giuste, come certi primini della classe).
secondo. tante cose dette da torque zaphod e k non le condivido proprio. mi riferisco ai discorsi su annozero travagli grillini.
cosa è dissentire dai contenuti e modi dei travaglio o grillo, cosa legittima.
altra cosa è pensare che dicano inutilmente.
dite che sono qualunquisti.
tanto per cominciare non sono politici. il loro è certo un agire politico, cioè anche politicamente attivo, ma non sono politici. e questo va detto senza se e senza ma. uno fa il giornalista l’altro l’uomo di spettacolo, il comico.
ciò detto vi segnalo che entrambi, ma forse grillo è arrivato un po’ prima e ha sicuramente inciso più profondamente, hanno portato all’ordine del giorno non solo dei dibattiti, ma proprio dei pensieri della gente, argomenti mai nemmeno sorvolati.
a volte, pur con semplificazioni e banalizzazioni, dire che il politico è un dipendente può certo alimentare un sentimento antipolitico (perché viviamo in un contesto politico degenerato), ma determina la corretta collocazione dei ruoli, secondo la costituzione.
grillo con questa tiri tera cià ricordato che quelli cianno il nostro mandato. e mettila come ti pare, ma questi devono rendere conto a te. ora è pur vero che continuano a fare come gli pare, però ora fanno finta di dover rendere conto. guardate amici miei che mica era così nei favolosi anni ’80, e pure nei ’90.
e ancora, l’attacco quotidiano ai doppi tripli quadrupli incarichi, agli stipendi vergognosi, alle candidature losche e penalmente censurate -certo certo ancora ci stanno- ma se non ne parlavano questi (grillo-travaglio) non diventavano materia all’ordine del giorno anche di berlusconi che ha chiesto (ma solo chiesto), candidati presentabili. senza grillo e travaglio in campania ora c’era cosentino. grillo è servito a un sacco di gente.
grillo è CONCORRENZA (s’è visto in piemonte, ma pure nella rossa emilia), e un cazzo di spillo che ti costringe a fare i conti, che ti costringe a cambiare. senza concorrenza, amici miei, stavamo tutti ancora a spidocchiarci l’un l’altro sopra qualche palafitta. i monopoli tecnici e culturali sono una tomba.
e voi dite vaffanculo a chi, più di chiunque altro, costringe questa massa di mummie col culo incollato alla sediola ad alzarsi e darsi una mossa, ad ascoltare.
grillo poi non è solo concorrenza.
grillo, piaccia o non piaccia, è quello che ha ridato consapevolezza alla gente. lascia stare te, che hai studiato leggi i giornali, tutti, studi e t’informi. l’italia è il paese che non legge. purtroppo è così.
però, ora, pure quelli che ce l’hanno co’ grillo, fasci leghisti o compagni, fanno i peli al culo ai loro beniamini e rappresentanti, perché è stato lui a insegnarglielo.
sarà pure che le analisi sono cosa complessa e che non si può riassumere il voto in due parole e con un solo ragionamento però, tanto per dire, al veneziano brunetta, nella regione dove zaia ha vinto a mani basse, non se lo sono inculato proprio. sarà forse che lo sbandierato doppio incarico (sindaco e ministro) ha fatto storcere il naso? forse anche sì, insieme a un sacco di altri motivi,
e però...
e continuate adire che ce li saremmo risparmiati, il grillo o travaglio? beh, io no.
la concorrenza muove il mondo. mica la fica. io la fica la voglio solo perché, in concorrenza con voi, potrò dire <<io ciò più fica di voi>>. è strumentale a chi ce l’ha più grosso. e, badate, mica è un discorso maschilista. se le donne avessero il potere magari le cose starebbero diversamente. non so se peggio o meglio. diversamente.
invece non c’è quota rosa che tenga. il potere è attributo maschile e si misura in centimetri.
ma restiamo sul pezzo: concorrenza, consapevolezza. e consapevolezza vuole dire pensare di sé, acquistare un ruolo, occupare uno spazio.
quanto a dipietro. lui fa il politico. adesso pare si offra come alternativa di governo. è più conciliante e disponibile. più politico. si vedrà se funziona.
per il passato però, con tutte le pecche gli errori e quello che vuoi, ha fatto il predicatore. non sta scritto da nessuna parte che debba essere un santo. d’altronde nelle chiese, manco a sanpietro, ci sono santi. stiamo a quello che si dice.
io non l’ho mai votato (anche se tentato nei momenti di stanca), né credo lo voterò mai. però sto a sentire cosa dice.