Ma tu guarda com'è strano il mondo: io ero completamente stomacato e orripilito da tutta la politica italiana e scoglionato quindi pure col Pd e con Di Resta, fino al punto di lanciargli da qui sopra almeno uno strale acuminato-esortativo. Poi arriva questo stronzo di Darcy e mi costringe - oggettivamente - a ridovermi schierare senza infingimenti e con totale e riacquisita convinzione, come sempre, anche stavolta.
Lei, Darcy, con le sue generalizzanti e non comprovate schematizzazioni beppegrillesche è la dimostrazione più lampante che domenica prossima l'unica soluzione è andare a votare compatti per il Pd e - in provincia di Latina - per Domenico Di Resta (non Moscardelli che è ancora, nei fatti, democristiano). Lei difatti prende semplicemente l'intero formulario degli insulti ed argomentazioni da bar di Beppegrillo e lo scaglia pari pari direttamente addosso specificatamente a Domenico Di Resta. Ma come cazzo si permette? Perché non si va almeno a documentare? Lei non si rendo conto che con questo solo fatto lei qualifica come “cazzata” qualunque altra cosa possa poi avere aggiunto?
Lei dice che un deputato regionale prende diecimila euro al mese. Io non lo so, ma non ho difficoltà a crederlo. Mi sta bene. Lei però dice che Di Resta li prende inopinatamente da quarant'anni e questo è falso – caro lei – calunnioso e diffamatorio. Di Resta è solo al suo primo mandato in Regione, cosa vuole da lui con questa solfa? "Mandiamo i nuovi, mandiamo i nuovi"? Lui è al suo primo mandato, chi cazzo ci vuole mandare lei, un bambino dell’asilo? Fino a cinque anni fa quindi, Di Resta ha sempre campato o con il suo lavoro o, qualche anno prima, con lo stipendio da funzionario del Pci che – mi creda, ma se non mi vuole credere si vada pure ad informare – era pari a quello d'un operaio metalmeccanico, poiché quello era il contratto nazionale di lavoro a cui si atteneva il Pci.
Questa storia - ossia il suo incidente informativo-accusatorio su Di Resta - è la dimostrazione lampante dell'altissima pericolosità insita nei qualunquismi piccoloborghesi alla Beppegrillo. Lei aveva chiesto i motivi della mia scelta. Io glieli avevo dati, tentando di farle capire che le dinamiche sociali sono un po' più complesse d'un monologo da cabaret. Ma a voi questo non interessa. Non vi interessa capire e approfondire le questioni e le analisi di classe, per esempio. Grillo le bypassa coi formulari da bar, appunto. Ma è da questo qualunquismo, dal non voler cercare in ogni cosa le distinzioni, le differenze, le singole motivazioni - dal voler fare tutto piatto e tutto uguale, "pure napolitano è uno stronzo" per esempio - che poi si aprono gli spazi perché i furbi s'approfittino. E tra quei furbi - quelli che davvero non gli frega un cazzo dell'interesse generale, quelli che rimestano pure la merda per il loro particolare, quelli che caschi il mondo purché io o l'azienda o la parte mia continui a farsi i cazzi propri - tra quei furbi ci sono senz’altro i Di Pietro, i Beppegrillo, Bertinotti, Pannella, Diliberto, Pecoraro-Scanio eccetera, speculari appunto al Berlusconi: “Muoiano pure tutti i Filistei, purchè sia salvo Sansone”. (Se poi Di Resta non le piace perché viene dal Pci, allora è un altro paio di maniche. Ma abbia il coraggio di dirlo, abbia il coraggio di dire che lei è di destra e che sono proprio le questioni di classe, quelle che la preoccupano di più, perché la calsse sua è quella là, quella protetta dai Berlusconi; solo che a destra oggi sono troppo disonesti e impresentabili anche per la media e piccola borghesia. Lo dica. Ma non si metta per questo a dire senza nessunissima prova o argomentazione che Di Resta è uguale ai suoi. Eh no, cazzo. Sarà polveroso ed ingessato, ma non è né Fazzone, né Di Pietro, né Ciarrapico.)
Motivo per cui - cara Rindi - io ritiro la mia profferta e non voterò giammai, neanche la prossima volta, per mr.Darcy, a meno che non faccia autocritica, rendendosi conto che la politica è una cosa seria e che non basta essere onesti, bisogna pure mettersi a studiare e capire per bene quella che viene chiamata "complessità". Tu che diresti per esempio, Rindi, se lui domani salisse sull'autobus del Cotral a Campoleone mentre salgono le ragazzine tue e cominciasse a strillare: "Basta con gli autisti vecchi, qui ci vuole il ricambio, buttiamolo giù l'autista vecchio, mettiamo al volante il primo comico di Zelig che passa, oppure il primo giovane, perché ci vuole il ricambio, pure se non cià la patente"? Ecco Rindi, digli che vada a farsi almeno la patente intanto, sto scemo di Darcy, e domenica prossima – mi raccomando – te e tuo marito correte di corsa alle urne a votare e a far votare tutti quelli che incontrate, per il Partito Democratico, Domenico Di Resta. Vaffanculo pure a lui.