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La nota del lunedì (giallorosso)

(663 articoli)
  • Avviato 13 anni fa da Torquemada
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. Guarda era 'na roba così ma non me lo ricordo bene

    Ogni lunedì con l'umiliazione
    a pascolare il solito caprone
    o ciociaro sparabocchini
    a tutti quanti gli ultrà pontini...

    E Frosinone Frosinone merda...
    E Frosinone Frosinone merda...

    --

    Saluti agli amici ciociari...

    Ecco forse sto coro va messo nella poesia su Latina.

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. A.

    offline
    Moderatore

    no, io dicevo:
    lo spirito del gruppo è la pecora col ciociaro
    venite in curva sud (o nord)
    che....

    e non so come finisce.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. A.

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    Moderatore

    Sì, ma tu devi scriverlo il romanzo della nostra generazione, fernà

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. zanoni

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    Membro

    Il lunediiiiiiii, che umiliazioneeeeeeeeee

    etc etc

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore

    http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/S.S._Lazio

    guarda come si prendono in giro le grandi squadre

    http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/A.S._Roma

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. sensi da trento

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    Membro

    sei sicuro che fosse spirito e non simbolo?
    io me la ricordo così

    a simbolo del gruppo
    c'è la mela mozzicata
    se vieni in curva nord
    ci faremo una scopata.

    però non parlava nè di ciociari nè di pecore.
    (a meno che la pecora in questione fosse quella della scopata )

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Che trashume diobono.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. sensi da trento

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    Membro

    trashume??
    aò? che fai?
    prima tiri il sasso e poi nascondi la mano?

    adesso ce canti una strofetta pure tu!!

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. Era così:

    Il simbolo del gruppo
    è la mela mozzicata
    venite in Curva Nord
    e ci faremo una scopata

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. Poi ce ne stava uno tipo così, aiutatemi:

    .. e cià la mamma maiala...
    cià la mamma maiala...
    e il babbo becco...
    oh che gioia che gioia
    siete figli di troia...

    Me manca l'inizio però. Maro' quanta latrinitas ci sta in questi versi (nel senso di rutti)...

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. sensi da trento

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    Membro

    era un coro a due voci.
    vediamo se me la ricordo tutta

    L'altra sera tardi
    (L'altra sera tardi)
    sotto casa tua
    (sotto casa tua)
    ho visto tanta gente
    (ho visto tanta gente)
    con mille lire in mano
    (con mille lire in mano)
    e mi son detto allor
    evuoi vedere che
    cià la mamma maiala
    e il babbo becco
    e il babbo becco
    o che gioia che gioia
    siete figli di troia
    siete tutti fratelli
    degli stessi bordelli
    siete tutti cugini
    degli stessi casini

    poi non me la ricordo più

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. Mitico! Sì è questo!

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. zaphod

    offline
    Fondatore

    Vabbè, ma questa che c'entra co'Latina?

    Però Ferna', davvero, racconta qualche cosa di quegli anni. Io ero piccolo, ciavévo l'abbonamento in curva e ci andavo con un compagno di classe delle medie. Mi ricordo Faccenda, capitan Fadigati, un portiere che mi pare si chiamasse Del Prete. Ci ho visto pure giocare Maradona al Comunale di Latina, mica pizza e fichi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. C'entra, c'entra: era un coro che si faceva al Francioni che allora si chiamava Comunale, ma poi si cantava anche a scuola il lunedì nei primi anni '80... Non lo ricordavo più.

    Pensate che nessuno se lo ricorda ma nell'anno dello scudetto della stella (il decimo) del Milan di Rivera ci fu un'amichevole Latina - Milan al Comunale. Cazzo ragazzi non se lo ricorda nessuno. Dopo la partita riuscii ad intrufolarmi sul pulmann (o pullman boh) del Milan. Insomma sulla corriera. Qualcuno dormicchiava e si spaventò un po'. Rivera fu gentilissimo. C'erano Albertosi, Capello, Bigon, il biondissimo Buriani, Novellino... Maldera... l'allenatore credo proprio fosse il mitico Liedholm che però in quel momento non c'era, ho ancora gli autografi da qualche parte. A 10 anni mi trovavo di fronte a campioni che vedevo solo in televisione. Un sogno. Emozionantissimo. Era il 1979. Li guardavo e non sapevo assolutamente cosa dire.

    Ecco ho trovato questi dati nel web:

    25 gennaio 1979
    Latina

    LATINA vs MILAN 1-2
    Reti: Sartori, Novellino I, ? Chi segnò del Latina?

    MILAN: Albertosi (46' Rigamonti), Morini, Maldera III, W. De Vecchi (46' Bigon I), Boldini, Baresi II, Sartori, Capello (86' Rotini), Novellino I (80' Cerrone), Buriani (46' Antonelli), Chiodi (46' Mandressi) - All.: Liedholm

    (Mancano la formazione del Latina e l'arbitro dell'incontro)

    Rivera non giocò, era all'ultima stagione, però era presente. Mazza c'era pure un giovanissimo Franco Baresi, proprio lui. C'era sto Chiodi di punta che non segnava mai, ma favoriva gli inserimenti di Maldera che partiva terzino e si trasformava in ala e alla fine i goal li faceva lui anche per Chiodi. Una delle tante genialate di Liedholm.

    Eccoli qui (per la gioia di Sensi da Trento):

    http://www.magliarossonera.it/197879_immamichev.html

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. Il simbolo del gruppo
    è la mela mozzicata
    venite in Curva Nord
    e ci faremo una scopata

    Ragazzi, non ci siamo. Magari a Latina avranno anche cantato così, ma il coro originale viene inventato in Curva Sud. A testimoniare l'invenzione, e a farla entrare nella percezione comune, anche il film Ultrà, con Claudio Amendola giovanissimo che intona il coro insieme ad altri (Ricky Memphis).

    Il simbolo del gruppo è
    la mela mozzicaaaataaaa
    vieni in curva Sud
    che ci faremo una scopata.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. Vabbe' questi sono coretti minori, più da trafertari che da stadio. Di quelli che si cantavano in corriera.

    Cori e canti sono spesso scopiazzati e riadattati. In tempi recenti forse ricorderete il pooo-po-po-po-pooooooo che accompagnò un periodo vincente della Roma spallettiana. Fu "importato" dopo una trasferta di Coppa in Belgio (Genk - Roma? Bruges - Roma?).

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. Per Zaphod:

    Del Prete, il portiere roscio, aveva fatto il secondo a Lauro, che è poi morto in un incidente stradale.
    Il Fatigati che hai visto tu era a fine carriera, prima era ancora più forte.
    Capelli lunghi e barba lunga, Mario Faccenda era bravo e umile, un bravo ragazzo, quell'anno giocando da libero fece molti goal e volò in serie A. Giocò con Genoa e Fiorentina.

    Questo forse l'avrete già letto, lo ripropongo per soddisfare la tua richiesta.

    Inchinatevi: ecco il Latina!

    Forse non ci crederete, ma c’è stato un anno in cui il Latina è giunto a pochi passi dalla serie B. Giuro che non scherzo: siete voi che avete la memoria corta. Ma ora vi racconto tutto. Era la stagione 1978-’79 e i nerazzurri erano allenati dal mitico Lamberto “Bebo” Leonardi. In campo scendevano undici corsari indiavolati: Lauro, Ronzulli, Carannante, Pezzuoli, Bernabucci, Rispoli, Venturini, Petrella, Morano, Fadigati, Caiazza. Che partite si sono viste al Comunale! Avete presente i film di Sandokan, quando i tigrotti di Mompracem vanno all’assalto all’arma bianca? Be’, al confronto delle sfide di cui parlo, quelle sono gite di piacere… Lo Stadio era sempre stracolmo, la curva scoppiava d’entusiasmo e c’era uno striscione degli Ultras con scritto Inchinatevi: ecco il Latina, che faceva venire i brividi a tutti, soprattutto agli avversari, che scendevano in campo in evidente soggezione psicologica. Ma torniamo ai nostri eroi: in porta c’era Lauro, portiere grande e grosso, di classe. A Catania, quando il Latina vinse 1-0 con una storica rete di Caiazza, si esaltò e parò tutto, ché quand’era davvero in forma, non si passava. A destra stava Ronzulli: lo chiamavano “Ercole”, e con questo ho detto tutto. Era un marcatore roccioso, alla Gentile, un lottatore di greco-romana portato su un campo di calcio, con la mascella squadrata e lo sguardo fiero. La fascia sinistra era territorio del leggendario Carannante: atleta formidabile, con la faccia da guerriero greco, con tanto di barbona e riccioletti corvini. Al centro della difesa stavano Bernabucci e Pezzuoli: il primo era una colonna e il secondo un armadio. Poi c’era Rispoli, il capitano: il cuore della squadra. Nel complesso, la difesa era veramente insuperabile. Fu per anni tra le più forti della serie C. Il regista era Enrico Fadigati, arrivato dalla Juventus. Vero Direttore d’orchestra, era stato ribattezzato “Toscanini”. Testa fredda e piede di velluto, non sbagliava un passaggio, ché lui era davvero da serie B. Le sue aperture per Caiazza e Venturini erano delle opere d’arte. Al fianco di Fadigati, stava “Moto perpetuo” Petrella, che correva più di tutti: un maratoneta. Avete presente la canzone di Ligabue “Una vita da mediano”? be’, sembra scritta per lui. Durante la partita faceva veramente di tutto: passava pure in Tribuna a vendere le noccioline e lavava lo spogliatoio nell’intervallo. Il numero 9 stava sulle spalle di Franco Morano, detto “Furia” per la progressione irresistibile. Quando si liberava per il tiro era una gioia per gli occhi: mollava delle bordate micidiali, da sfondatore di reti, che in effetti sforazzava spesso. Perché lui era il nostro bomber. Le punizioni dal limite, però, le calciava Rispoli, anzi: “Rispolone”. I suoi tiri erano missili terra-aria! La porta la beccava di rado ma, in compenso, abbatteva gli avversari come i birilli di un biliardo. Un giorno, però, ci fu la partita con l’Arezzo. Frenato da infortuni e avversità di ogni genere, il Latina, secondo in classifica alla fine del girone d’andata, aveva fatto registrare un ritorno disastroso. Mancavano due partite alla fine del campionato, l’ultima delle quali in programma a Torre del Greco, campo all’epoca pressocché inespugnabile. In sintesi, con l’Arezzo bisognava vincere a tutti i costi. Negli spogliatoi, Bebo Leonardi chiese una prova d’orgoglio da dedicare ai tifosi, accorsi in massa e scesi pure dalle montagne. L’undici nerazzurro affrontò l’avversario a testa bassa, giocando col sangue agli occhi in una bolgia dantesca. L’Arezzo, ahinoi, si rivelò una squadra catenacciara come poche altre e puntò tutto sullo 0 a 0. Quella volta, poi, la fortuna voltò le spalle al Latina. Assatanati, ma anche precipitosi, i nostri colpirono tre pali e i nervi saltarono di botto, in campo e sugli spalti, perché la porta sembrava stregata. Il portiere avversario, poi, pareva un marziano. Dinanzi alle sue prodezze, i nostri si guardavano smarriti: si sentivano colpiti da una maledizione. Sugli spalti, intanto, sembrava di stare alla Fiera della bestemmia: chi prendeva a pugni i sediletti, chi si strappava i capelli… ma il risultato non si sbloccava. A pochi minuti dal termine, uno dei nostri incornò di testa il millesimo cross, schiaffeggiando la parte interna della traversa. La palla rimbalzò dentro la porta e lo Stadio esplose di una gioia autentica. E a questo punto accadde il fattaccio. Mentre i giocatori si abbracciavano, l’arbitro combinò uno dei memorabili disastri che solo gli arbitri riescono a combinare: annullò la rete. La palla, infatti, era stata scacciata dalla porta da un difensore aretino. Non solo: nonostante mezzo Latina fosse sul piede di guerra e in campo volasse di tutto, il gioco era proseguito. Gli avversari ne approfittarono di brutto e si portarono in vantaggio in contropiede, grazie ad un beffardo autogol di Ronzulli. “Clamoroso al Comunale: Latina 0 Arezzo 1!” annunciò la radio. Fu il caos, perché sconfitta significava retrocessione. Mancavano pochi minuti alla fine e i tifosi si preparavano all’invasione, mentre un coro minaccioso si levava dalle tribune: “Non esci vivoo…”. L’arbitro capì d’averla fatta grossa. Per farsi perdonare, inventò un rigore a favore dei nerazzurri. Ma era ormai il 90°: troppo tardi per credere ai miracoli. Pezzuoli andò incerto sul pallone, perché la rabbia annebbia la vista e fa tremolare le gambe. E tirò fuori. Fu la fine di un ciclo glorioso. Negli spogliatoi, all’appello mancò il guardalinee che non aveva fatto convalidare la rete. Per salvare l’arbitro, la polizia si era dimenticata di lui. E così lo avevano preso a mattonate A lungo assediato negli spogliatoi, quell’arbitro non diresse più una partita, perché capì d’aver sbagliato mestiere. Il giorno successivo, le immagini di Telelazio dimostrarono la regolarità del goal annullato: avrebbe cambiato la storia del Latina Calcio, che retrocesse in C2 nel modo più rocambolesco possibile. Proprio nell’anno in cui la città aveva accarezzato l’idea di assaporare, per la prima volta, la serie B.

    (da Storia sociale del Latina Calcio, Multimedia Edizioni)

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. Ma il calciatore passato a Latina che, pur arrivando in serie A, non ha fatto la carriera che mi aspettavo è stato Roberto "Dinamite" Policano.
    Quello veramente aveva i numeri del superenalotto nei piedi. Forza fisica, vigoria atletica e potenza di tiro impressionante. Una vera bestia.
    Le punizioni di Policano valevano da sole il prezzo del biglietto: che botte!
    Forse avrebbe avuto più fortuna nel calcio iperdinamico di oggi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. Ecco ho trovato il marcatore del Latina contro il Milan: Pezzuoli su rigore al '79.
    6mila spettatori nonostante la forte pioggia. Arbitro Benedetti di Roma. In campo col Latina c'era un ragazzone che sarebbe arrivato in Nazionale: Andrea Carnevale. Giocò con Zico a Udine e Maradona a Napoli.

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. A.

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    Moderatore

    Bassoli, tu non si capisce perché ti esima dallo scrivere il libro che tutti ti stiamo chiedendo. Mettiti al lavoro.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Ma comunque io tifavo Sigma sud, di squadra di basket. c'è ancora?

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. A.

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    Moderatore

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    dedicato a Zanoni

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. zanoni

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    Membro

    grazie per la dedica

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. Ecco la formazione del Latina che nel 1979 sfidò il Milan:

    Lauro (46° Del Prete), Carannante, Ronzulli (46° Marini), Pezzuoli, D'Aleno, Rispoli, Lombardi (81° Mancini), Petrella (46° Dati), Buscaglia (72° Gagliardi), Persiani, Carnevale (46° Di Giovanni). All. Lamberto Leonardi

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. big one

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    Membro

    Ma comunque io tifavo Sigma sud, di squadra di basket. c'è ancora?

    Quella squadra scomparve dopo il fallimento della promozione in serie A nel campionato 81/82.
    Comunque si chiamava Sicma Sud.

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. k

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    Membro

    Sì, ma scomparvero pure fabbrica e padrone.

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. big one

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    Membro

    Purtroppo la fabbrica chiuse ma il proprietario (e mio presidente) non scomparve: rilevo' per un periodo non molto lungo il bar accanto a blockbuster (che ancora non esisteva. allora c'era ancora una concessionaria di auto).

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. big one

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    Membro

    La mia memoria supplementare (mia moglie) mi ricorda che si trattava del bar Martini.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. A.

    offline
    Moderatore

    sarebbe interessante che ci raccontassi

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. Sì Sicma Sud con la c.

    Pubblicato 13 anni fa #

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