Lo so che ho la capoccia dura, ma non riesco a essere d'accordo. Per me, politicamente favorevole all'eutanasia e come minimo comprensivo nei confronti del suicidio, si muore solo quando il cuore si ferma e il respiro cessa da sé.
Detto questo, la decisione pare irrevocabile, l'ennesima svolta di un anno dolce e amaro, un anno di cambiamenti nel bene e nel male. Dopo aver pubblicato il mio primo romanzo, l'anno scorso, ho lavorato al secondo e stretto contatti con altre realtà editoriali, io stesso, in prima persona, ho iniziato un'avventura nel mondo dell'editoria indipendente. Nel frattempo ho anche trovato, e temo di aver pure perso, l'amore, sì, una relazione breve ma intensa, un segno sicuramente profondo che mi ha in parte cambiato.
Non di meno, tuttavia, mi ha cambiato Anonima Scrittori. Una costante, dal momento in cui sono arrivato, giusto in tempo per leggere le pillole gialle e cimentarmi, per la prima volta con pretese di serietà, nella scrittura con le Pillole Argento. Il mio racconto piacque e la giostra iniziò in quel momento a girare davvero. Avevo capito che potevo farlo, che investire tempo e impegno mi avrebbe portato a qualcosa. Poi ci siamo visti al Photographer, a Milano. La gentilezza naturale di Brainwell, la complicità un po' scema un po' profonda con Torquemada, le serate a discutere con Zaphod, i vaffanculi pieni d'amore di Accio/K, l'amicizia e la stima con persone come CiarliBronte e Camba. Ho capito che la dimensione del collettivo mi piaceva anche a livello umano, che a dirla tutta di primo acchito, da dietro una tastiera, mi siete sembrati un poco fighetti.
Da lì il tempo è passato. L'epos dei reading in giro per l'Italia. Mugello, Bologna e qualche volta anche qui nella mia brescia. Il 25 aprile, (r)esistenza, la mia pasqua laica. E nel frattempo, lo sprone a migliorare. Quintalate di manuali di scrittura, e ancora di vaffanculi questo va e questo non va, frequentare corsi di scrittura, l'esercizio, ogni volta sempre un po' meglio.
Ecco, letterariamente Anonima mi ha insegnato che la scrittura è proiettata verso l'esterno. Quando scrivi parli con gli altri, se no sei ancora chiuso in bagno a farti le seghe. Questo l'ho imparato e l'ho insegnato, perché il laboratorio di scrittura a Brescia, per tre anni, l'ho organizzato per conto di Anonima Scrittori, il nome ce l'ho messo con orgoglio in ogni iniziativa che ho organizzato perché per me è come avere sul bicipite il tatuaggio degli spacca culi della scrittura, e da quel laboratorio sono nate tante amicizie che tutt'ora durano, gente che mi dice sai, il giovedì mi manca e mi dispiace che tu abbia dovuto chiudere. Anonima è stata anche questo. Gente che scrive, gente che vuole scrivere, gente che sta insieme.
Sono convinto che ancora tanto si sarebbe potuto fare, ma tant'è. Me la sono fatta con i migliori, mi sono allenato nella palestra dei campioni e ho imparato a battermi come un leone, preciso come un chirurgo e con i pugni pesanti come una mazza da fabbro. La cintura nera, tuttavia, non significa che sei arrivato. Significa che sei all'inizio, che non sei più uno studente ma che come combattente hai tutto da dimostrare. Più di un addetto ai lavori mi ha fatto i complimenti ma non mi illudo, ho ancora tanto da fare e credetemi, se la palestra spegne le luci io sto andando avanti a menare cazzotti al sacco da pugili appeso in camera, a fare flessioni in cortile e a farmi prendere a cazzotti sul ring. Abbiamo imparato a combattere, e le prime cicatrici me le avete incise voi, amici.
Questa sera, 21 dicembre 2014, ci sarà un reading presso Alberodonte, ironia della sorte il circolo dove Zaph, Torque e Mirka hanno presentato la graphic novel di Canale Mussolini. Mi prenderò un minuto di tempo per dedicarlo ad Anonima Scrittori, perché è da qui che l'evento nasce, perché se dobbiamo lasciare un cadavere, voglio che su di esso crescano le piante, l'erba, un albero alto che lo vedano dappertutto.
In quel di Bologna, sbronzo come un caimano, ho detto a Zaphod che siamo i più forti e che a noi non si avvicina nessuno. Ed è così, ancora così. Siamo i più forti cazzo, e sfido chiunque a fare di meglio.