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Politica generale

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  1. A.

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    L'articolo del Torquedei

    Francia. Vince Hollande. Ma quale fasciocomunismo? I lepenisti hanno votato Sarkozy…
    BY MIRO – 11 MAG '12
    POSTED IN: INTERNAZIONALE
    (Graziano Lanzidei) - Sulla politica di casa nostra, scrivere seriamente diventa sempre più difficile. Perché è un continuo ragionare intorno al nulla, perché si va avanti a personalismi, banchierismi, antifascismi, fascismi di ritorno. Inevitabile allora guardare un po’ altrove, dove la gente si incazza ed è capace, dalle comunali alle presidenziali, di votare senza ricatti morali. Con buona pace per il voto utile o per la governabilità, senza parlare di antipolitica. Nessun diritto acquisito: se fai quello che mi piace ti voto, altrimenti voto un altro. Se vinci le elezioni rimani e provi a governare, se perdi vai a casa e avanti un altro.

    Guardate cos’è successo in Grecia, ad esempio. O in Francia, grazie anche alle ignobili gesta di Strauss-Kahn, perché altrimenti Hollande ora sarebbe stato buono per qualche ministero o sottosegretariato. Quale migliore punto d’osservazione dell’Italia, dove un piccolo terremoto c’è stato ma il rischio è che rientri già dalla prossima tornata elettorale? Abituati agli schemi complicati e agli equilibrismi di casa nostra, quel che succede all’estero sembra lineare, poco complesso, facilmente prevedibile. Il 6 Maggio, nel Belpaese, il cielo della politica era scuro, grigio tendente al nero, e preannunciava un temporale mai visto. I quotidiani nazionali, ma anche la maggior parte dei settimanali, dei mensili e delle riviste, facevano finta di niente. Ma c’era chi, più di altri, avvertiva l’odore di pioggia, i rumori dei fulmini, l’atmosfera di tempesta. Mario Sechi, il più berlusconiano dei giornalisti non pagati direttamente dalla famiglia Berlusconi, aveva capito meglio di tutti cosa sarebbe successo di lì a poco in Italia.

    Il giorno dopo il trionfo di Hollande e la vittoria di estrema destra ed estrema sinistra in Grecia, Mario Sechi titolava a tutta pagina su Il Tempo, giornale che dirige da qualche anno, ‘Europa fasciocomunista’. L’incipit dell’editoriale, non originale, era curioso: “Uno spettro si aggira per l’Europa, si chiama fasciocomunismo”.

    La parte dell’articolo più attinente al fasciocomunismo, riguardava proprio la Francia. Perché in Grecia, almeno a stare a simbologie, dichiarazioni e vissuto, non ci pensano proprio al superamento degli steccati: i neonazi stanno da una parte, la sinistra e i comunisti stanno dall’altra. Distinti e distanti diciamo, anche perché sennò son botte e da orbi. Invece in Francia, almeno secondo Sechi, una parte – poi vediamo quale e in che modo e, soprattutto, se c’è una parte – dell’elettorato che al primo turno ha votato Marine Le Pen ha deciso di votare il socialista Hollande piuttosto che l’ex presidente Sarkozy, che pure aveva cercato di accreditarsi nell’ambiente in tutte le maniere, anche con dichiarazioni sopra e sotto le righe. Fasciosocialismo, se vogliamo fare i precisi. Ma Sechi non ha voluto sottilizzare più di tanto, ha scritto fasciocomunismo e basta. Tanto in Italia hanno capito tutti quale spettro volesse agitare.

    Qualcuno di quelli che ha creduto all’analisi di Sechi, dice che i francesi, di destra o di sinistra, avrebbero votato di tutto per non dover dare il voto a Sarkozy che, come un Re Mida al contrario, è riuscito addirittura nell’arduo compito di far diventare un cesso Carla Bruni. E chi dice di no? Ma non sarebbe questa una posizione politica? Non sarebbe andare oltre gli steccati in maniera consapevole, perché alla fine, più che la parte politica, trionfi il bene comune?

    Ma, ed è la domanda di fondo, quel che dice Sechi è davvero successo?

    La provincia di Gard è l’unica in tutta la Francia dove la Le Pen è riuscita a vincere al primo turno. Storicamente è proprio a Gard che si riesce a capire l’andamento del Front National. Nel 2002, ad esempio, quando al ballottaggio arrivò Jean-Marie Le Pen, il consenso raggiunse il 24,85%. Questa volta Marine ha fatto ancora meglio, arrivando fino al 25,51% dei voti validi. E’ insomma la roccaforte dell’estrema destra francese. Un po’ com’è Reggio Emilia per il centrosinistra e Latina per il centrodestra.

    Marine Le Pen prima, dicevamo, Sarkozy secondo al 24,86% e Hollande solo terzo al 24,11%. Tutti ad un incollatura, con una forbice di 6000 voti. Melenchon invece è arrivato quarto con il 13,33%. Dietro, molto dietro, tutti gli altri partiti – di centro e di sinstra – che al secondo turno hanno detto di non voler andare a votare o, in alternativa, di appoggiare Hollande. Compreso il centrista Bayrou, del Movimento Democratico.

    Al secondo turno, sempre a Gard, ha vinto Sarkozy: 51,2% contro il 48,8% di Hollande. Sono 9 mila i voti di differenza tra l’ex e il neoeletto presidente. I voti espressi sono scesi, tra primo e secondo turno, di circa 21.544. Se sommiamo i voti del primo turno tra Le Pen (106.646) e Sarkozy (103.927) si supera di poco il risultato ottenuto da Sarkozy al secondo turno (202.995).

    E si potrebbe continuare ad analizzare i voti di ogni Regione o di ogni Provincia, il risultato sarebbe lo stesso. I voti del FN sono andati, al secondo turno, a Nicolas Sarkozy, tranne qualcuno che ha deciso di non recarsi al voto. A meno che non vogliamo immaginare scenari apocalittici, con la sinistra che vota Sarkozy e con Lepen che fa votare Hollande.

    L’analisi è molto più semplice: destra contro sinistra, anche lì. Gli steccati sono ancora vivi e vegeti. Altro che fasciocomunismo o fasciosocialismo. L’arroccarsi di una parte supera ancora il benessere del tutto. Anticomunismo di qua, antifascismo di là. Così a trionfare, alla lunga e quando Hollande dovrà misurarsi con i bilanci e i finanziamenti e le imprese, saranno sempre i banchieri che oggi governano l’Europa.

    Perché nemmeno il tempo di realizzare la vittoria, a meno di una settimana dall’affermazione elettorale, che già tutti i giornali si affrettavano a scrivere che Hollande può andare d’accordo con la Merkel. Che poi alla fine non cambia niente in Europa, anche perché per governare in Grecia chissà quali equilibrismi si dovrà raggiungere. E in Francia, a testimonianza di quale sia la sintonia elettorale, anche sul versante degli sconfitti qualcosa sembra muoversi: pare che l’Ump, il partito di Sarko, e il FN potrebbero trovarsi alleati – addirittura si parla di un partito solo – entro breve tempo. Con venti anni di ritardo rispetto all’Italia. Chissà come funzionerà, qui tanto bene non è andata.

    Sechi ci aveva fatto sognare. Ci aveva fatto viaggiare così tanto con la fantasia che a Latina s’era pure diffusa la voce che Hollande avesse telefonato a Pennacchi per ringraziarlo. “Le fasciocomunisme” doveva aver detto allo scrittore, insieme a tante altre cose, il neo presidente francese. Poi, basta dare un’occhiata un po’ più approfondita ai risultati elettorali per scoprire che la realtà è un’altra, fatta di divisioni novecentesche che ancora pesano come un macigno. E mentre l’elettorato va a rimpolpare le ali estreme – in Francia tra destra e sinistra, esclusi il Partito Socialista e l’Ump, si arriva al 36%; in Grecia arriviamo ad oltre il 60% – le divisioni sembrano crescere, anziché diminuire. Su basi nuove, certo, basi nuova che sembrano scimmiottare le vecchie, ma le divisioni continuano a crescere. Così il centro, insieme ai cosiddetti poteri forti, continueranno ad avere un peso enorme. E l’Europa, che sembrava così diversa, si rivela solo una enorme Italia. Che se non è proprio uguale al nostro Paese, ci somiglia tanto, troppo.

    L’alternativa vera al fasciocomunismo è il divide et impera. Se l’è inventato Caio Giulio Cesare. Funziona da allora. E chissà ancora per quanto.

    Graziano Lanzidei

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. A.

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    Moderatore

    bis

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. Abbasso Le Pen Viva Le Fic.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    Vabbè, questa è buona

    ps. A proposito, ma che fine ha fatto Sensi-Luis Enrique?

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. sensi da trento

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    sto qua.
    che è successo?

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. A.

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    Che devi offrì da beve.

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. A.

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    Moderatore

    A proposito, sei interno o esterno?

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. sensi da trento

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    interno, anzi, di più: la materia mia è uscita come prova scritta.

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. A.

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    Allora lavori come un afroamericano, e ti danno solo 230 euro. Così impari!!!

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. Sto immaginando uno studente capellone con tre orecchini, la barba lunga e la maglietta rossa con Che Guevara al centro che si siede davanti al Prof. Ing. Cav. Sensi da Trento ignaro di quello che lo aspetta...

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    Guarda che Sensi ci si trova benissimo con quel tipo di persona.

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. Ah è sadico?

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. A.

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    Moderatore

    No, è comunista dentro. Poi la maschera è berlusconiana. Ma una volta sentii dire da B. che lui si autoconsiderava socialista (sic)

    Diciamolo: se il federale era l'eroe eponimo del fasciocomunismo di Littoria, Sensi lo è di quello del Forum. Magnarelli come Finestra.

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. Ahahahah Sensi è un latrinese con l'anima... sezzese.

    Oggi stavo leggendo che in Svizzera i referendum non prevedono il raggiungimento di un quorum. Questa condizione motiva gli elettori ad andare a votare, perché sanno che comunque il risultato della consultazione produrrà effetti.
    Forse dovremmo pensarci.
    Pensate a quanti soldi abbiamo buttato per Referendum nulli per mancato quorum.

    Forse l'Italia del futuro ha bisogno di meno elezioni e più referendum popolari?

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. zanoni

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    io sto rivalutando Bassoli...

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. A.

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    Di Toni Jop 13 maggio 2012 A - A «Con piacere abbiamo riempito il caricatore», «impugnare una pistola, scegliere, seguire... un confluire di sensazioni piacevoli», «piombo nelle gambe», «imperituro ricordo»: qualcuno aveva scritto che la rivoluzione non è una passeggiata, nessuno aveva osato paragonarla ad un orgasmo.

    Men che meno l’aveva messa in pratica con la soddisfazione di chi “sente” di aver correttamente interpretato un manuale di piacere solitario. Ma loro l’hanno fatto, o almeno così scrivono, quelli del nucleo “Olga” (Fai-Fri), la sigla para-anarchica che si dichiara responsabile del ferimento di Roberto Adinolfi.

    Narcisismo e polvere da sparo: questa è la strada, annunciano gioiosi. Intanto, per chi come noi ha seguito le comunicazioni ufficiali del vecchio terrorismo “di sinistra”, più che un documento, il loro messaggio pare una cartolina dalle vacanze. Teorizza poco e niente, trasmette un’appassionante esperienza. Cara mamma, qui è tutto bello, ho trovato la mia dimensione, avevi ragione tu, Stefania è una stupidina ma verrà il giorno... Il senso della scrittura sta un po’ qui.

    Solo che questo luminoso orizzonte di liberazione privato si attiva con grande esclusività se si delega l’iniziativa ad una risibile parte del corpo umano: l’indice, quello che, in genere, si incarica di premere il grilletto di una pistola. Quindi, con grande onestà, parte della cartolina viene impiegata per far sapere alla “mamma” quanto sia bello sparare. Lennon cantava «Happiness is a warm gun», la felicità è una pistola calda; ma non si riferiva all’attrezzo di morte che un giorno l’avrebbe bruscamente tolto dalla scena. Arrischiamo: neppure quelli dei Fai si limitano a rintracciare un freddo senso meccanico in una automatica madre di tutte le felicità.

    Molto lontani in questo dalla matrice anarchica che invocano e poi liquidano assieme agli anarchici di altre generazioni e componenti. Li accusano infatti di essere dei pavidi, li tacciano di «cittadinismo», di contribuire cioè «al rafforzamento della democrazia»: hanno scritto proprio così. Solenni, citano Bakunin, teorico dell’anarchia, come piace a loro, e cioè alla svelta, e lo battezzano “Michael”, lui che da buon russo non influenzato dalle anglicizzazioni on line, si chiamava Mikhail. Strafalcione o sgarbo? Che importa, se nella premessa epistolare si spingono a difendere «l’irrazionalità» dagli agguati del binomio «scienza-tecnologia»?

    Ma questa posizione che affida felicità e pistole calde al Caos, addolcito da un generico appello a «quant’è bell’a’natura», non appartiene forse al movimentismo anti-tecno dell’estrema destra? «Potevamo colpire alla ricerca del consenso», spiegano, ma non l’hanno fatto, sganciandosi così da un’economia dell’agire che considerano una maledizione. Confessano di aver scoperto che vincere la paura di impugnare una pistola - rieccoci - non è stato difficile. Ma non serve coraggio per impugnare un’arma che dà la morte; serve per deporla, per rinunciare a quel «piacere».

    Unità on line, 13 Maggio 2012
    Leggete cosa scrivono questi dementi

    TESTO DI RIVENDICAZONE

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. Sta succedendo, sta succedendo: l'Euro sta scoppiando!

    Viva la Dracma! Viva la Lira! Siamo liberi!

    Monti vattelapjanderculo, te e le banche

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. Calamandrei! Calamandrei!

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. zaphod

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    Fondatore

    "Più ‘efficace’ l’atto terroristico, maggiore il suo impatto, maggiore è la riduzione d’interesse delle masse nella propria auto-organizzazione ed auto-educazione. Ma il fumo della confusione si dirada, il successore del ministro ucciso fa la sua apparizione, la vita si risistema nuovamente sulla sua vecchia carreggiata, le ruote dello sfruttamento capitalistico girano come prima; solo la repressione poliziesca cresce più selvaggia e sfrontata. E come risultato, in luogo delle ardenti speranze e dell’eccitazione artificialmente stimolata, arrivano la disillusione e l’apatia."
    Una bella citazione di Lev Trotskij da parte di Cristian De Marchis nel suo articolo su Il fondo.

    Bassoli, hai rotto il cazzo col tuo qualunquismo. Visto che il Paese sta con le pezze al culo domani l'unica strada da percorrere potrebbero essere andare a lavorare in Germania. Come stiamo oggi piglio e parto, come auspichi tu e tutti quelli che hanno a cuore i loro interessi devo fare il passaporto, cambiare i soldi, chiedere il permesso, pagare uno scafista per passare il rubicone e ricambiare i soldi per mandarli a casa...

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. zanoni

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    Membro

    Bassoli, non ho capito una cosa: ma prima dell'euro le banche non c'erano? e se si tornasse - Deaus avertat! - alla lira e la dracma, le banche chiuderebbero tutte? cosa t'hanno poi fatto di male'ste banche, io ancora non l'ho capito...

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Zanoni, io penso che veramente Bassoli sia un grilliamo

    Ps. Seriamente Basta! con profanare il nome di Piero Calamandrei. Basta!!

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. @ Zanoni:
    ti rispondo citando Carlo Azeglio Ciampi, non l'ultimo arrivato, che proprio oggi scrive sul Sole24 quanto segue:

    "A costo di ripetermi - l'ho ricordato da ultimo nel libro dedicato ai giovani - è indispensabile che le banche, la cui ragion d'essere è fare credito, riconducano l'attività nel suo alveo naturale: FINANZIARE L'ECONOMIA. Quanto alla finanza, soprattutto quella più innovativa e sofisticata, necessita di essere regolamentata al fine di non mettere a repentaglio la stabilità del sistema bancario e finanziario; una regolamentazione che, come è richiesto da parte dei soggetti più avvertiti e responsabili, produrrà effetti sulle dimensioni e sulle modalità operative del comparto.
    Dopo un periodo, già dolorosamente troppo lungo, di sconvolgimenti, drammatici per i costi umani e sociali che hanno determinato, è urgente ritrovare alcune delle motivazioni che ispirarono le legislazioni bancarie della prima metà del secolo scorso e l'atteggiamento cooperativo che, alla fine, prevalse tra i negoziatori di Bretton Woods."

    --

    Le banche devono finanziare l'Economia! Oggi è l'Economia a finanziare le Banche!

    Calamandrei! Calamandrei!

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. A.

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    Moderatore

    ci vuole il Napalm

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. sensi da trento

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    guarda! questa è vichi di casa pound, nell'imitazione della guzzanti.
    E ALLORA LE FOIBEEEEE ?????

    Get the Video Widget

    questo sketch vale sia per la destra che per la sinistra.
    purtroppo, quando la povertà di argomenti ti porta a doverti esprimere per slogan, dopo non puoi lamentarti se prendono per il culo la povertà di argomentazioni della tua parte politica.

    adesso a me dispiace che in questo nostro circolo un po' cialtronesco e cazzeggione ci sia andato di mezzo un galantuomo come calamandrei.

    calamandrei però era uno serio: uno che ha combattuto in prima linea durante la guerra mondiale (fu lui e il suo battaglione a entrare per primo a trento redenta nel 1918, e se vai a palazzo thun c'è una lapide che lo ricorda).
    calamandrei fu uno che fece l'antifascismo sul serio, e se oggi vedesse gli antifascisti come la tua amica che pretendono di venirci a fare la lezioncina sparando due o tre frasette ad effetto sarebbe lui il primo a prendervi per il culo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. A.

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    Moderatore

    Sensi, come stai?
    Fatti sentire.
    a.

    Ps. Su Calamandrei ti consiglio di leggere l'introduzione di Sergio Luzzatto in
    Città e uomini della Resistenza
    Conferma in parte quanto sostieni tu, ma moi c'è il riscatto. Non essere troppo unilaterale.

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. A.

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    Moderatore

    Delle Foibe pare che si dimentichi la pulizia etnica fatta dagli italiani e dai tedeschi prima della guerra, e anche durante.

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. A.

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    Moderatore

    La mia impressione è che chi ha votato Berlusconi ora voti Grillo. E' una percezione che raccolgo da vari segnali, all'interno delle mie amicizie e dei miei parenti di destra. del resto anche Bassoli e Sensi si stanno sposando sull'attore genovese. Non sto dicendo che sia antipolitica. E' una scelta politica, di destra, liberista e liquida, individualista e qualunquista. Ma è politica. Non ha nulla a che fare con i valori della sinistra. (Giustizia, libertà, solidarietà)
    Che ne pensate?

    Pubblicato 12 anni fa #
  28. L'attore genovese è in realtà un ricco imprenditore immobiliare genovese, è bene precisarlo.

    No, io penso che sul Movimento 5 stelle possano spostarsi i voti dei leghisti delusi (molti). Gli elettori berlusconiani sono degli irriducibili masochisti leccaculi e voteranno il nuovo partito che mister Bunga Bunga andrà a presentare a breve. A sinistra invece vedo un gran casino, ma non è una novità. Al centro si è formata un'inquietante voragine che andrebbe colmata. Da un nuovo soggetto politico moderato.

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. Woltaired

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    Ci candidiamo io e Faust, vi va bene? Siamo moderatissimi, sobri, carini, giovani (facendo la media siamo due quarantenni), bestemmiamo solo quando serve (e serve, dio bono se serve!).
    Pensavo a una MonAnanarchia, un po' di mona fa sempre bene e l'ano è sempre più di moda, basta democrazia (che i greci sono ormai off). Due leggi sole: 1) abolite le serrature e le sveglie 2) abolite tutte le leggi (quindi potete rimettere la serratura e alzarvi al suono del driiiiiiiiiiin).
    Bom!

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. sensi da trento

    offline
    Membro

    sono degli irriducibili masochisti leccaculi e voteranno il nuovo partito che mister Bunga Bunga andrà a presentare a breve. A sinistra invece vedo un gran casino, ma non è una novità.

    mi fai capire perchè l'elettore del pdl è un leccaculo mentre un elettore pd è un irriducibile coerente?

    grazie

    Pubblicato 12 anni fa #

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