Solo un caso di depressione finito male, forse, ma significativo di uno stato di cose di molti giovani in Italia. Per carità, c'è chi non si suicida, pur essendo nelle medesime condizioni, o anche peggiori, ma il fatto è paradigmatico, nella sua tragicità. Il fatto ad esempio che oggi sia quasi scontato reagire con "e cosa pretendeva questo?", è forse più significativo di un avvenuto cambiamento del senso comune. Nella società liquida la normalità è questa condizione di precarietà, e anzi di assenza di futuro stabile, per cui la pretesa inconscia di farsi un futuro stabile è tacciata automaticamente di esagerata pretenziosità fuori dal mondo. E' un dato di fatto, ripeto, non una impressione momentanea.
Fer direbbe: poteva non fare filosofia, magari poteva fare altro. Può darsi, ma conosco anche dottori (di ricerca - mica pizza e fichi) in ingegneria meccanica che non trovano lavoro perchè sono troppo competenti rispetto alle offerte contrattuali che le aziende (anche del nord) sono disposte a concedere. E quindi insegnano. Per la fame.
pensiamoci e discutiamone
A
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"Non ho futuro". Palermo, si uccide un dottorando
pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno martedì 14 settembre 2010 alle ore 18.56
«La libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla: è quanto ha scritto mio figlio in un quaderno prima di suicidarsi». Lo dice Claudio Zarcone, 55 anni, dipendente regionale in pensione, padre di Norman, 27 anni, il giovane, che stava ultimando un dottorando in filosofia del linguaggio, si è lanciato ieri da un terrazzo della Facoltà di Lettere di Palermo, morendo sul colpo. «Il suo gesto lo considero un omicidio di Stato. Era molto depresso per il suo futuro - aggiunge il padre - Si era laureato in filosofia della conoscenza e della comunicazione, con 110 e lode. A dicembre si sarebbe concluso il dottorato di ricerca della durata di tre anni svolto senza alcuna borsa di studio. I docenti ai quali si era rivolto gli avevano detto che non avrebbe avuto futuro nell'ateneo. E io sono certo che saranno favoriti i soliti raccomandati». Norman era fidanzato e cercava un lavoro anche per potersi sposare. «Per guadagnare 25 euro al giorno faceva saltuariamente il bagnino in un circolo nautico. Mi diceva - racconta il padre - che era anche un modo per imparare l'etica del lavoro». Claudio Zarcone, che è anche giornalista professionista ha fatto a lungo l'addetto stampa per alcuni assessori. «Ho cercato aiuto dai miei amici parlamentari di ex An ma nessuno mi è venuto incontro. Ho trovato solo porte chiuse». Norman aveva un fratello, David, di 33 anni che lavora nel servizio di emergenza sanitaria del 118. «È distrutto anche lui - dice il padre - Erano molto legati. Non riesce a comprendere il suo gesto».