Comunque sarà falsa, ma un fondo di verità ce l'avrà. Non nel senso che si riferisca a suo nonno. Io parlo di verità simbolica. Sempre costituita su eventi concreti.
Ma mi spiego.
Siamo nell'immediato dopoguerra. Il governo decide che tutti coloro che avevano partecipato alla guerra sarebbero stati iscritti al 4° anno dell'università.
Ora, di fatto, non può essere che una cosa analoga sia stata fatta anche per le scule superiori? una direttiva, chessò, del Ministero della pubblica istruzione. (che, tra parentesi , fu riorganizzato sulla base dei programmi di alcuni pedagogisti americani,tra cui Washburne , applicati alla armata americana; e fu fatto prendendo a modello la scuola pensata da John Dewei- per cui sapere significa saper fare)
Non sono uno storico della scuola italiana - qui ci vorrebbe il mio amico Fala, ma io credo che possa essere benissimo.
Quindi , in questo caso, non vedo cosa dovrebbe arrabbiarsi a fare Bassoli. Semmai indagare il fondo di verità su cui si è costituita questa leggenda metropolitana. Se fosse vero non ci sarebbe nulla di male. e anche se non fosse vero, se la leggenda metropolitana si è costruita, vuol dire che il personaggio in questione valeva molto, ben più di quanto avesse evidentemente studiato per un diploma.
Che poi, mia nonna ha fatto la terza elementare, ma sa a memoria questo mondo e quest'altro. e c'è tanta gente diplomata e laureata (mi ci metto anche io) che non sa stare al mondo.
Ps. Sono esclusi i dottori di ricerca in ingegneria meccanica. Quelli sono intoccabili.