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Ciao Giovanni

(8 articoli)
  1. mjolneer

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    Membro

    Giovanni Buzi si è spento ieri, a Bruxelles. Qualcuno di voi ricorderà i suoi racconti presenti nelle pillole di AS, quali "Noi" e "Il mistero della camera 666", più volte letti nei reading. Viterbese di origine, trapiantato in Belgio, era pittore, scrittore e insegnante. E un'ottima persona, soprattutto.
    E' stato un onore per me, essere suo amico.
    Ciao Giò.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. zaphod

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    Fondatore

    Ed è stato un onore per noi ospitare i suoi racconti sul nostro sito e leggerli in giro per l'Italia.

    Ecco qua Il mistero della camera 666, uno dei cavalli di battaglia delle nostre partecipazioni ad Arterie - Rassegna di ipotesi espressive. Mi ricordo i ragazzini che portavano gli amici a sentirci: "leggete quello della camera 666".

    Questa invece era una pillola rosa: "Noi"

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. k

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    Membro

    Raccontaci qualcosa di più di lui, Mjo', prima di salutarlo per sempre.

    ("Noi" era proprio forte. Al primo reading a cui potrò partecipare, lo voglio leggere io. Ciao, Giova', amico nostro.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. Ciao Giovà, è stato davvero un piacere poter ospitare i tuoi racconti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Non t'ho mai conosciuto ma, letterariamente, t'ho apprezzato. Ti sia lieve la terra.

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. mjolneer

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    Membro

    Grazie amici.
    Vi racconto volentieri. Ho iniziato a "incrociare" Giò su internet alla fine del 2003 quando partecipai al mio primo concorso letterario, io arrivai primo per una botta di culo e lui che era più bravo di me, solo secondo; e da lì, grazie soprattutto al suo modo arguto e intelligente di porsi, nacque un lungo scambio epistolare via mail e sui forum che frequentavamo insieme; poi nel 2004, in ottobre, un paio di giorni dopo il mio compleanno, lui era sceso a Roma da Bruxelles, accettai con piacere il suo invito a vederci in mattinata; andammo con la mia macchina a pranzo in un agriturismo che conoscevo, sulla Portuense vicino al raccordo anulare; e qui rivedo le immagini che mi sono rimaste più impresse di quel primo incontro: per prima cosa scendendo dall'auto mi regalò una copia del suo libro appena pubblicato, con una lunga dedica e l'augurio per il fresco compleanno, poi in giardino mentre aspettavamo che il gestore sistemasse i tavoli (eravamo un po' in anticipo rispetto all'orario di apertura), assistetti insieme a un capannello di gente a un esempio del suo amore per la vita e per la natura: gironzolando tra le aiuole mentre mi descriveva questa e quell'altra pianta come fosse un giardiniere provetto iniziò a urlare come un ossesso davanti a una siepe indicando un piccolo "volatile"; per me poteva essere anche un calabrone ma lui era convinto che fosse un colibrì, e mentre lo diceva la gente si avvicinava annuendo e commentando. Onestamente non ho idea se fosse possibile che si trattasse di un vero colibrì, ma lui ne era così certo da convincere l'intero ristorante... Questa faccenda del colibrì divenne una sorta di tormentone nei mesi a venire sui foruum e lui la riportò pure in una successiva dedica per un altro libro che mi regalò. Durante le ore passate a scarrozzarlo per Roma mi pareva di essere un autista d'altri tempi, con il "professore" venuto da fuori che mi decantava a ogni angolo aspetti storici dei pezzi di Roma che sfioravamo, nonché altri aspetti suoi privati che risalivano alla sua avventurosa giovinezza romana. Fu una giornata davvero bella per me, non capita a tutti di avere gratis una guida così esperta di storia e letteratura (perché lui nel descrivere un pezzo di muro non si limitava a raccontarne le origini, ci metteva pure gli annessi e connessi con questo o quell'uomo di lettere che era strettamente legato alla pietra...). Immagino che i suoi studenti (insegnava Lingua e Cultura Italiana al Parlamento Europeo di Bruxelles e Storia dell'arte contemporanea all'Académie des Arts di Bruxelles) dovevano adorarlo, perché era uno spettacolo sentirlo parlare delle cose che gli piacevano. Ci siamo incontrati altre volte in seguito, in compagnia di altri appassionati di scrittura, romani e non, e lui era sempre il faro delle cene a cui partecipavamo. Nel 2006 mi ha fatto l'onore di scrivere la prefazione del mio primo libro, ricordo che quando l'editore seppe della cosa fu felicissimo, perché lo riteneva un "grande", in effetti anche se nel campo dell'editoria italiana il suo nome non è certo famoso, nel mondo "parallelo" di internet è tutta un'altra cosa. Lo stile di Giovanni è molto particolare e oserei dire inconfondibile, dove sovente ritroviamo la presenza di una forte musicalità (alcuni suoi scritti mi ricordano dei rap narrativi) abbinata a colori e profumi, immagini, parole che sono schizzi di vernice sulla tela; aldilà dei temi da lui spesso affrontati che uniscono il genere horror, o comunque la narrativa di genere per esteso, con elementi a sfondo prettamente sessuale, è difficile non riconoscere una penna speciale nelle sue storie. Una penna da scrittore/pittore, per l'appunto, e quei colori e profumi, che sono in qualche modo, a mio avviso, il "marchio di fabbrica" delle opere di Giovanni Buzi esplodono letteralmente in un suo romanzo, "Uragano", che ho avuto occasione di leggere (pure quello con una bella dedica) e recensire qui: http://www.lettera.com/libro.do?id=6849
    Tra le sue tante pubblicazioni cartacee ho apprezzato molto anche "La collana di perle celesti", racconto pubblicato nella collana "Il giallo Mondadori".
    A conclusione di questo breve contributo, riporto in calce la mail che Laurent, compagno di una vita di Giovanni, ha inviato a me e ad altri per annunciare l'accaduto.
    P.S.
    Noi, è spettacolare, è stato uno spasso leggerlo nei reading.

    Giovanni Buzi (Gianni) si è spento il 17 marzo 2010 dopo una lunga lotta contro il cancro. Pittore, scrittore, insegnante, era prima di tutto un essere libero, creativo e amante. Nato a Vignanello (provincia di Viterbo), il 10 marzo 1961, era andato a vivere a Roma all’ età di 18 anni per studiare l’Accademia delle Belle Arti e la letteratura nell’ambiente vibrante ed emancipatore dell’Italia di allora. Il suo umanesimo ateo si manifestava con una curiosità universale. La scoperta di altre persone, di altre culture, d’altre fonti di bellezza non hanno smesso di animarlo. Per lui l’unica oscenità era l’arroganza dei potenti e la rassegnazione dei sottomessi. Ha affrontato la malattia con un coraggio e una lucidità eccezionali. Si è fatto amare da tutti quelli che l’hanno curato. Durante i pochi mesi di tregua dal male, fra settembre e dicembre 2009, aveva dipinto centinaia di quadri che terranno viva la sua presenza. Quando ha saputo che non c’era più nessuna speranza, ha deciso di morire nella dignità e ha scelto il momento della sua partenza. Sopravviverà attraverso la sua pittura, la sua scrittura e l’immenso amore che ha dato in ogni momento della sua vita.

    La cremazione del corpo si farà il martedi 23 marzo alle 13.15 nel crematorio di Uccle, a Bruxelles

    Son site internet http://giovannibuzi.net/ sera maintenu.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. Grande Mjolneer, grande Giovanni

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. zaphod

    offline
    Fondatore

    Ecco le altre due pillole di Giovanni Buzi per il progetto Modica Quantità di Anonima Scrittori:

    Amorfide - Pillole argento (racconti di fantascienza)

    Chiamale se vuoi... mutazioni - Pillole nere (racconti horror)

    Pubblicato 14 anni fa #

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