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(125 articoli)
  • Avviato 13 anni fa da FernandoBassoli
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. la lavandaia

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    amen

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. rindindin

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    sì forse la mia era una visione un tantinello utopica, fuori dal contesto reale. sarà lo spirito del natale!

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. urbano

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    Però la questione delle classi sociali non è mica poca cosa.
    Forse le classi socioeconomiche non ci sono proprio più, almeno nel nostro sistema, forse qualcosa simile ai modelli di classe si trova fuori dal nostro sistema.
    La condizione socioeconomica tende all'indifferente equilibrio della massa che non è nemmeno più ceto medio.
    Senza carte, li dicono così in francia, sans papiers. Sarebbero, forse saremmo, tutti quelli che non hanno diritto di futuro.
    Ne parla al volo Lucia Annunziata sul Corriere, oggi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. rindindin

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    puoi postare l'articolo?

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. la lavandaia

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    Sto leggendo "Mia suocera beve" di Diego De Silva.

    La storia dell'avvocato Vincenzo Malinconico.
    fino a questo momento lo trovo divertente, ma forse sbagliando, sotto certi aspetti, mi sembra il ns caro Perduto...

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. urbano

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    Ecco Lucia:
    «Sia Maurizio Gasparri che Anna Finocchiaro hanno commesso un errore legato a un banale riflesso condizionato: rivolta a Roma uguale 1977. Profondamente sbagliato».
    «Questi giovani sono i sans papier della società mondiale, vogliono dire solo: fate schifo, non c'è futuro ed è colpa vostra».
    E i possibili arresti preventivi?
    «Ma dove vanno a farli? Nel 1977 arrivavi a via dei Volsci, chiudevi il collettivo, e risolvevi. Ma oggi rischi di rincorrere un ragazzo che la sera è un applaudito disc-jockey in un locale notturno».
    Lucia Annunziata racconta agli amici di aver trovato da tempo un bell'equilibrio personale e professionale, soprattutto dopo la complicata avventura della presidenza Rai.
    Forse per questo riesce a proporre con serenità e ironia un parallelo tra i giorni romani di piombo del 1977 (che ha raccontato in un appassionato saggio Einaudi, «1977-L'ultima foto di famiglia») e la piazza del Popolo in fiamme vista a Roma in questo fine 2010. In quel 1977 Lucia era in piazza dalla parte degli extraparlamentari. Giorni fa ha visto un altro film, stavolta da cronista forte dell'esperienza del 77, di una lunga militanza giornalistica e dell'affaccio in una delle stanze dei bottoni del vero potere i italiano, viale Mazzini.
    Dunque, Annunziata, cominciamo da piazza del Popolo...
    «Sì, cominciamo di lì perché solo quest'anno e il 12 marzo 1977 Roma ha visto disordini nel suo Salotto buono osservato dagli occhi di tutto il mondo».
    Ma non è la stessa immagine?
    «Ma smettiamola! Nel 1977 ci fu il capolavoro di Cossiga ministro degli Interni che alzò al massimo il livello dello scontro. Noi arrivammo in piazza del Popolo, quasi non ci credevamo, e trovammo la polizia. Armata di fucili. Che lentamente scesero a puntarci ad altezza d'uomo, un plotone d'esecuzione virtuale. Prendemmo e ce ne andammo. Invece quest'anno i fucili non ci sono stati e questi ragazzi sono stati infinitamente più bravi di quelli di trentatrè anni fa. Infatti hanno le pale ma non le pistole. Non mi sembra un particolare secondario...».
    Un altro flash di ricordi buono per questa analisi
    «Ecco, a proposito di pistole, quel giorno venne svaligiata l'armeria di Ponte Sisto. Nulla di minimamente paragonabile è capitato stavolta».
    Lei, Annunziata, nel suo libro ricostruisce un Movimento animato da sentimenti politici fortissimi che le ricordavano il parricidio: la sinistra verso il Pci, per esempio.
    E oggi?
    «Nel 1977 la sinistra extraparlamentare, sullo sfondo del terrorismo, lanciava un'Opa politica sul Pci per cambiarne i vertici e l'indirizzo, certo non per distruggerlo.
    Oggi la piazza è occupata da un flusso fluido non solo di studenti ma di ragazzi provenienti da tanti mondi... Gli stessi che vediamo protestare ad Atene, a Parigi, a Londra. Sono i nuovi Sans Papier della società contemporanea internazionale. Si sentono e sono anti sistema. Tutte le loro manifestazioni vogliono gridare un solo concetto: noi non apparteniamo a questa società, anzi ci fate schifo, non vi riconosciamo, ci sentiamo estranei dai vostri riti e dai vostri simboli, non vediamo alcun futuro ed è colpa vostra ».
    Seguendo l'analisi di Lucia Annunziata, si torna facilmente alla «ricca» piazza del Popolo :
    «Già, ancora piazza del Popolo. Perché lì c'è un altro simbolo. Le molotov davanti all'Hotel De Russie, uno degli alberghi più lussuosi di Roma, equivalgono specularmente all'assalto alla Rolls Royce di Carlo e Camilla a Londra».
    Se dovesse prevedere il futuro?
    «Penserei a un malcontento sempre più visibile, quasi strutturale e quotidiano. Questi ragazzi, il Popolo Viola, i sostenitori di Grillo, chi va alle primarie del Pd per votare contro il candidato ufficiale… Un mondo collegato, sì, ma non organizzato. Altro che 1977».
    Lucia Annunziata al
    Corriere della Sera - Paolo Conti

    Domani tenterò di andare la, per stare con i figli.

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Per K: i veri borghesi sono quanti sentono il bisogno di gridare di avere lavorato, come se non fosse la cosa più naturale di questo mondo. Lei è stato molto fortunato, ad avere trovato un lavoro che le ha permesso di mettere al mondo figli e campare una famiglia. Oggi non è più tanto facile.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. Oggi parlavo con un mio amico. Lui ha un passato nell'estrema destra, ha partecipato attivamente a manifestazioni di piazza violente e si è scontrato svariate volte con la polizia. So che la frase può suonare un po' retorica ma è importante partire da qui: non esistono più le manifestazioni di una volta, così come non esiste la polizia di una volta. Una questione confutata, anche se in maniera più dettagliata e senza abbandonarsi a slogan, nell'Autobus di Stalin. Basta dare un'occhiata al servizio d'ordine. Flaccido e irrazionale oggi, prudente e efficace allora. Sull'episodio del ragazzino: i 15-16enni, di solito, vengono lasciati fare. Perché non posso arrecare chissà quale danno. Dargli una cascata di lato, direttamente sul naso, è atto di violenza gratuita. Forse anche di sfogo, chissà. Denota sicuramente incompetenza e agitazione. Un servizio d'ordine incompetente e agitato lascerà sempre spazio e modo ai cosiddetti black block. Ed ecco spiegata Genova ed ecco spiegata Roma. Con le devastazioni. Dice che gli altri conoscono la guerriglia? Mah, a stare a vedere, sono più i poliziotti che non conoscono la controguerriglia. Perché lasciare una camionetta incustodita - tanto da venir messa a fuoco - è cosa da dilettanti. Così come lasciare uno della guardia di finanza assolutamente da solo in mezzo ad un gruppo di 'arditi del popolo black block'. Dice che quelli sono infiltrati. L'amico mio sostiene questo: di solito gli infiltrati erano abbastanza grossolani. Si riconoscevano da un miglio. O hanno affinato la loro tecnica, oppure non c'erano. Perché gli agitati ci stanno sempre e ovunque. In periodi di crisi crescono di numero e di rabbia. Sarebbe compito di chi manifesta tenerli a bada o sguinzagliarli con ordine. Non è stato fatto né l'uno né l'altro.

    Dice l'Annunziata che è meglio del 1977. E tira fuori la storia delle pistole. Dice che è stata svaligiata, all'epoca, un'armeria. Strano che non ci sono tutti questi poliziotti morti per armi da fuoco. Allora: o la svaligiavano per dare le armi ai terroristi che le avrebbero usate in un secondo momento. Oppure: così come prevede una tattica di guerriglia, chi ha più mira era incaricato di sparare sugli scudi dei poliziotti durante la carica per dare tempo a chi scappava di scappare. Quale delle due?

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. urbano

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    Ma che razza di amici hai?

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. rindindin

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    Dice l'Annunziata che è meglio del 1977. E tira fuori la storia delle pistole. Dice che è stata svaligiata, all'epoca, un'armeria. Strano che non ci sono tutti questi poliziotti morti per armi da fuoco. Allora: o la svaligiavano per dare le armi ai terroristi che le avrebbero usate in un secondo momento. Oppure: così come prevede una tattica di guerriglia, chi ha più mira era incaricato di sparare sugli scudi dei poliziotti durante la carica per dare tempo a chi scappava di scappare. Quale delle due? [quote]

    stavo andando a dormire e ho letto il post di Urbano,su gentile richiesta e lo ringrazio. questa protesta degli studenti non ha nulla a che vedere col '77. io in prima persona posso testimoniare la "saggezza" di questi ragazzi e la consapevolezza di armarsi,sì, ma di concetti, non di pistole.

    Invece quest'anno i fucili non ci sono stati e questi ragazzi sono stati infinitamente più bravi di quelli di trentatrè anni fa. Infatti hanno le pale ma non le pistole. Non mi sembra un particolare secondario...».[quote]
    confermo c'è stata e si sentiva nell'aria una coscienza vera, da "bravi ragazzi", non da terroristi improvvisati, volevano la modifica di una riforma che li avrebbe visti altrimenti solo figli di papà, hanno prima fatto auto- gestione comportandosi tanto dignitosamente da farmi vergognare di quello che ho visto in parlamento alla vincita di Berlusconi, poi hanno occupato la scuola con dignità e rispetto. i professori la mattina gli andavano a portare i cornetti e la sera i tranci di pizza... misembra un segno importante...spero solo non siano agnelli sacrificali...

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. A.

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    Nel 77 c'era la legge Reale. Essere preso con una chiave Hazet 36, o con una pistola, era lo stesso. Quello fu un errore incredibile. Dice: Ma la Hazet 36 pesava tre kili, era un'arma vera e propria. Sì, ma una pistola spara lontano.
    Comunque, Torque, il tuo amico fascio ha ragione.
    Ma oggi speriamo vivamente che tutto si compia in pace. Abbasso la violenza. Tutta. Anche quella del potere, che ti rende precario.

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. A.

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    Moderatore

    Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
    Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un'azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

    Dicono che la cronologia è l'ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch'essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell'età moderna. E sono diventati cosí invadenti e cosí fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 0 il 1492 siano come montagne che l'umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Cosíla data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa la film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.

    Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell'animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.

    (Antonio Gramsci, 1° Gennaio 1916 su l'Avanti!, edizione torinese, rubrica "Sotto la Mole")

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. k

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    ...

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. “Giovani, combattete sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza giustizia sociale non è che una conquista fragile, che per alcuni si risolve semplicemente nella libertà di morire di fame. Libertà e giustizia sociale sono un binomio inscindibile. Lottate con fermezza, giovani che mi ascoltate, e lo dico senza presunzione, ma come un compagno di strada, tanto mi sta a cuore la vostra sorte. Io starò sempre al vostro fianco”.

    (Sandro Pertini, 1983)

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. "Edy Reja: ogni derby 'na sveja."
    (Rete Sport)

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. cameriere

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    in un articolo che riferisce
    di un incontro di pennacchi
    si scrive dell'organizzatore:

    <<Organizzatore e moderatore dell’in -
    contro sarà il giovane Massimiliano
    Lanzidei.>>

    giovane!?

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. big one

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    Membro

    quale articolo?
    quale incontro?

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. Confermo: "giovane" c'è scritto. Ormai fino a 45 anni ti classificano giovane. Poi diventi adulto. A 95 anni finalmente puoi presentarti come pensionato, anziano mai. Di cosa meravigliarsi? Abbiamo un Papa ultraottantenne, un Presidente della Repubblica di 80 anni, un presidente del Consilvio di 75 anni, Sanremo sarà presentato da Gianni Morandi che secondo i miei calcoli dovrebbe avere un'età anagrafica vicino ai 102 anni...

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. Max è giovane, dentro. No come avvoi e amme.

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. zanoni

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    l'incontro e' venerdi' 28 gennaio, ore 16.30, al centro ANZIANI di Latina. il 'giovane' ci sta tutto

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. big one

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    grazie zan

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. A.

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    Moderatore

    a proposito di Giovani, allego nel topic relativo al disagio generazionale un articolo di uno psicoanalista junghiano

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. k

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    28 gennaio?
    Ma a me m'aveva detto 27 gennaio,
    giovedì.
    Vuoi vedere che oltre che giovane
    è pure rincoglionito?

    Ma a me nme frega ncazzo,
    io chi trovo trovo
    vado il 27.
    Il 28 s'arrangiasse lui,
    il giovane Holden,
    con gli anziani.

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. zanoni

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    Membro

    ops, ho scritto una fregnaccia: e giovane o non giovane, sono io quello che si e' definitivamente rincoglionito (giovedi' 27, ore 16.30)....

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. Mr Darcy

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    "turpe, ripugnante, ignobile"

    giganteggia il nostro bene. scintille al telefono con l'israelita sinistrorso.

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. Mr Darcy

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  27. big one

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    Membro

    che fine!

    visto che alla rai
    non gli mandano più
    in onda la telefonate
    allora chiama Lerner.
    se continua così
    sarà costretto
    a chiamarci a casa.

    uno ad uno.

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. SCa

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    Membro

    Non lo dire nemmeno per scherzo che quello lo fa davvero. Ci chiama pure al cellulare.

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. zanoni

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    Membro

    "turpe, ripugnante, ignobile"

    apprendo dalla stampa che neanche Iva Zanicchi se l'e' filato ed e' rimasta li' nonostante l'invito berlusconiano ad andarsene...

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. big one

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    Membro

    "annateveneaffanculo e fateve i cazzi vostri!"
    (K a chi il 26 gennaio oserà fargli gli auguri di buon compleanno)

    Pubblicato 13 anni fa #

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