Proposta: ma perché non lo scriviamo insieme sto racconto ?
Spuntava dalla piazzetta dei sassi intorno a mezzogiorno. Fra quei selci e la Via del Mare non c’era nulla all’epoca, solo montarozzi ed eucalipti, eravamo sicuri che passasse attraverso quei boschetti. Si incamminava lungo il marciapiede, che iniziava emergendo direttamente dalla breccia bianca, e arrivava col passo ciondolante fino al piccolo slargo col muretto che stava all’inizio della strada. Di quello spazio eravamo padroni incontrastati: ci sedevamo sul cofano delle auto i cui padroni avevano avuto l’ardire e la sventura di parcheggiare proprio lì; continuavamo a correre, spintonarci e acchiapparci facendo la gimkana fra le donne che passavano con i sacchetti della spesa. Eravamo impuniti. E quando Pino Radiolina compariva in fondo alla via e iniziava ad avvicinarsi con quel suo passo sbilenco, la camicia fuori dai pantaloni che gli svolazzava intorno alla cintura e la radio sulla spalla, ci fermavamo gli uni accanto agli altri e ci davamo di gomito senza parlare, increspando appena le labbra in sorrisi maligni. Eravamo bastardi.
Queste sono le mie 1056 battute. Se qualcuno vuole continuare/editare/integrare o quant'altro mi fa piacere. Altrimenti è stato un piacere lo stesso.