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(1464 articoli)
  • Avviato 14 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. llux

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    Proposta: ma perché non lo scriviamo insieme sto racconto ?

    Spuntava dalla piazzetta dei sassi intorno a mezzogiorno. Fra quei selci e la Via del Mare non c’era nulla all’epoca, solo montarozzi ed eucalipti, eravamo sicuri che passasse attraverso quei boschetti. Si incamminava lungo il marciapiede, che iniziava emergendo direttamente dalla breccia bianca, e arrivava col passo ciondolante fino al piccolo slargo col muretto che stava all’inizio della strada. Di quello spazio eravamo padroni incontrastati: ci sedevamo sul cofano delle auto i cui padroni avevano avuto l’ardire e la sventura di parcheggiare proprio lì; continuavamo a correre, spintonarci e acchiapparci facendo la gimkana fra le donne che passavano con i sacchetti della spesa. Eravamo impuniti. E quando Pino Radiolina compariva in fondo alla via e iniziava ad avvicinarsi con quel suo passo sbilenco, la camicia fuori dai pantaloni che gli svolazzava intorno alla cintura e la radio sulla spalla, ci fermavamo gli uni accanto agli altri e ci davamo di gomito senza parlare, increspando appena le labbra in sorrisi maligni. Eravamo bastardi.

    Queste sono le mie 1056 battute. Se qualcuno vuole continuare/editare/integrare o quant'altro mi fa piacere. Altrimenti è stato un piacere lo stesso.

    Pubblicato 10 anni fa #
  2. Titolo del racconto senza se e senza ma: "Eravamo bastardi".

    Pubblicato 10 anni fa #
  3. A.

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    Moderatore

    Chissà perché «forza Perugia» lo mandava in bestia. Era un automatismo. «Vaffacculo! Stronzo! Ti a-mazzo!» - gridava. Anche io sapevo di strane vicende legate al fratello, non si sa se morto o che cosa. ma ora, a distanza di anni, è evidente che "il fratello" non fosse altro che Pino disalienato.
    Non era questione di legge 180, eravamo tutti pazzi. Ricordo nel 1982, luglio. L'italia aveva inaspettatamente vinto i mondiali, si andò tutti a piedi davanti la prefettura. E pino era lì, portato in trionfo. O forse fu un sogno, non so. Forza Perugia.
    Ogni villaggio ha il suo pazzo, ma Latina non era un villaggio, era fatta a forma di città, nonostante fosse una serie di demoi. Io andavo alla scuola Corradini. Amici gescalini, e case arlecchino. Qualcuno anche del demos Campo Boario. La scuola degli zingari. Ogni tanto Pino veniva all'uscita. Non l'ho mai visto arrabbiato. Sì, è come dice Fernando. Si incupiva e diventava bambino, suo fratello. Ma quei ragazzini gli volevano bene. La razza marginale si annusava. E quel "forza Perugia" che lo mandava in bestia, detta dai Corradini lo faceva sorridere, forse addirittura ridere. Diventava protagonista. Ti rincorreva per finta, ti tirava i sassi per finta. «Grrr, vaffacculo, stronzo, ti a-mazzo». Eravamo bastardi, certo, ma era il modo di volergli bene. Gridavamo «forza Perugia» perché sentivamo quelle parole come un mantra… una preghiera, un giuoco sacro.
    E forse “Perugia" era una Latina disalienata. O viceversa.
    Non mi pare che Pino si vedesse fuori della chiese.Nè a San Marco, né - tanto meno - a Santa Rita (Santa Domitilla era ancora di là da venire, prima dell'85…). Ma non non mi pare di averlo sentito dire «porco D. porca M.». (O forse sì, non ricordo) «Vaffacculo, stronzo», sì. E anche "ti a-mazzo, vedi che ti a a-mazzo!". Era un ringhiare, contro l'ingiustizia di quel fratello sano, e di quella città eterotopica, Perugia-Latina.
    Pino era sicuramente comunista. O forse era Il Cristo...
    [cont.]

    Pubblicato 10 anni fa #
  4. Vorrei precisare: eravamo bastardi ed eravamo di Latina. Quindi eravamo bastardi due volte.

    (Confermo, diceva "Ti a trattino mazzo", e in quel trattino sospensivo stava tutto un mondo coerentemente strampalato)

    Pubblicato 10 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore

    Per la generazione immediatamente precedente il matto del villaggio era Salvatore-il-sindaco.
    I due non si sono mai visti insieme. E questi non era sicuramente comunista

    Pubblicato 10 anni fa #
  6. Un giorno chiesi a un amico: "Ma perché lo prendiamo in giro, in fondo?". Cominciavo a vederlo sotto una luce diversa, quell'omino a metà tra Charlot e un personaggio di Pasolini. L'amico ci pensò un po', poi rispose "Boh..." sottintendendo che non c'era di meglio da fare in una città in cui da fare c'era ben poco per i giovani o almeno così credevamo, perché in realtà le occasioni non mancavano, ma eravamo troppo pigri per cercarle e così giravamo in Vespa senza meta. Poi aggiunse: "Perché Pino è buono... si lascia prendere in giro." dove per buono si intendeva coglione. Eravamo giovani, eravamo bastardi come solo i giovani sanno essere, eravamo di Latina: per divertirci, ci bastava Pino Radiolina.

    Pubblicato 10 anni fa #
  7. k

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    Appena visto Saving mr. Banks.

    Ho sempre pensato e qualche volta detto pure in pubblico - chiamo Torque e Zaphod a testimoni - che anche quello che scrive le storie di Topolino, se le scrive bene, non può in un certo senso non fare autobiografia anche lui, attingendo inevitabilmente al mondo sentimentale suo e al suo vissuto. Mai però avrei pensato che questa formulazione - diciamo teorica - trovasse così forte e drammatica conferma nelle storie vere dei creatori ed inventori, rispettivamente, di Mary Poppins e Topolino stesso.
    Un film assolutamente da vedere, se vi va. Un canto all'arte, al dolore e alla filologia. M'auguro che stanotte, all'Oscar, faccia banco. E che lo faccia pure Sorrentino.

    Pubblicato 10 anni fa #
  8. A.

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    K, questa foto che palazzo è?

    http://ombronediciotto.blogspot.it/2014/03/foto-antica.html

    Pubblicato 10 anni fa #
  9. k

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    E' il Bar Littoria con il Cinema Teatro Dell'Aquila, dal nome del proprietario. Dentro c'era anche l'Arena per il cinema a cielo aperto. Io me lo ricordo sicuramente fino al 1957 o '58, poiché andai a vederci con tutta la famiglia una recita di mia sorella Laura. Poi fu abbattuto e al suo posto venne costruito un edificio a parecchi piani in cui, ai primi due, tra il '62 o il '63-64 venne aperta la Standa. Adesso c'è la libreria Feltrinelli. Io non ci vado mai.

    Quello che si vede sullo sfondo invece, a sinistra di chi guarda, dovrebbe essere l'angolo interno della caserma dei carabinieri.

    Nello spazio tra i due blocchi venne poi costruito il vecchio mercato coperto, a pianta rettangolare con chiusura absidale. Quando negli anni Cinquanta venne costruito quello nuovo - ora, pare, in via di ristrutturazione - l'ampia e magnifica sala venne usata ripetutamente come sala da ballo o da esposizione. Mi ricordo sicuramente nel 1968 una grande mostra del maestro Tartaglione. Credo che l'abbattimento vada collocato intorno agli inizi degli anni Settanta. Ora al suo posto c'è l'edificio pluripiano dell'esattoria comunale, che conserva la vecchia pianta.

    Pubblicato 10 anni fa #
  10. A.

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    Grazie...

    Pubblicato 10 anni fa #
  11. zaphod

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    Fondatore

    Lo avevamo già detto da qualche parte che Makkox è uno veramente forte?
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    Pubblicato 10 anni fa #
  12. A.

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    «brutto europeo kiplinghista del cazzo.» (K) (due anni fa)

    è l'offesa più geniale mai letta qui sopra.

    l'ho letta solo ora, rido da mezzora

    Pubblicato 10 anni fa #
  13. k

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    Non la ricordo e non ne ricordo soprattutto il contesto.
    Sarà la vecchiaia che incombe
    o saranno le troppe cazzate che sparo?

    Kipling è comunque un grande.

    Pubblicato 10 anni fa #
  14. llux

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    Ho visto Storia di una ladra di libri

    1938, Germania. La bimba non sa scrivere, a scuola traccia xxx al posto del suo nome. Il padre adottivo le prepara un alfabetiere murale sulle pareti della cantina, col gesso potra' scrivere sui muri, sotto ogni lettera, ogni parola nuova che impara sul "Manuale del becchino", suo primo libro che sta faticosamente leggendo. Il papa' ha gia' scritto qualche vocabolo, carrellata sui muri: le parole sono sono scritte in inglese, non in tedesco.
    E si continua. Piu' avanti, la bambina impara la parola "medusa": sul muro, sotto la lettera J scrive jellyfish.
    Americani...come dicono in Wisconsin, ma andate a ciapa' i rat.

    Per il resto, e' un film godibile.

    Pubblicato 10 anni fa #
  15. k

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    No, non è godibile per niente. E' una rottura mostruosa. Questi credono che basti parlare di shoa ed hai automaticamente fatto opera d'arte giusta e sacrosanta. E invece no. Questi sfruttano il dramma della shoa per i beneamati cazzi loro di gente che non sa scrivere degnamente una storia o confezionare un film.

    Pubblicato 10 anni fa #
  16. Reduce da Aprilia 2 con il mitico Sensi da Trento con questa mesta riflessione: c'è una sorta di bivio simbolico in questo Centro commerciale. A sinistra il negozio tecnologico, a destra la libreria. Il primo era pieno di clienti o semplici curiosi. Il secondo tristemente vuoto. E' un segno dei tempi. Ci dobbiamo preoccupare?

    Pubblicato 10 anni fa #
  17. k

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    Ho visto su Sky il film Tutti contro tutti di Rolando Ravello.
    Molto bello.

    Pubblicato 10 anni fa #
  18. Abbiamo visto tutti lo schifo della finale di Coppa Italia.

    La verità scomoda è che i molti Genny a Carogna che circolano sono tenuti in vita dal Sistema perché servono a distogliere l'attenzione dai veri problemi del Paese cioè una classe politica inadeguata.
    In più, i Genny a Carogna fanno pure audience, due piccioni con una fava. Per il Potere mediatico una finalissima turbata da gravi disordini prima e durante la partita è il miglior format possibile.
    Non c'è alcuna volontà politica di renderli davvero inoffensivi.

    Pubblicato 9 anni fa #
  19. k

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    bla bla bla... Questo Genny 'a Carogna in verità - al di là d'una discutibilissima maglietta che poteva benissimo fare pure a meno di mettersi - a me pare che nella fattispecie della finale di Coppa Italia l'altro giorno a Roma, non abbia commesso alcunissimo reato, che io sappia. Stava solo sopra una cancellata. Tutto qua. Dice: "Ma è un capotifoso". Embè? E che è, reato, in democrazia? Io come tifoso non sono libero di associarmi con chi cazzo mi pare a me e di riconoscere a chi mi pare a me, tutto il carisma che mi pare? O è vietato per caso in questa repubblica associarsi dal basso a chi cazzo mi pare a me. Mi posso iscrivere solo ai boyscout, ai partiti o alla massoneria? Ma andate un po' affanculo, va'. Poi se commetto un reato è un altro paio di maniche, allora sì che è giusto che mi mandi la polizia a spaccarmi le ossa e a ficcarmi dentro. Ma solo perché sono capotifoso no, eh? Allora è un altro gioco. O perché mio padre è sospetto di camorrismo!? E allora che vuoi fare, gli vuoi ammazzare tutti i figli a mio padre, e pure i figli dei figli? Ma dove cazzo le avete prese, queste idee del diritto? Da quale professore lo avete studiato: da Adolfo Hitler?

    Pubblicato 9 anni fa #
  20. Sulla cancellata non ci poteva stare. Era già in una situazione non legale per questo. Il capotifoso non si può fare seduti pericolosamente sulle cancellate.

    Pubblicato 9 anni fa #
  21. Allo stadio c'è ancora troppa gente che fa come gli pare. E' uno stadio, non il Parlamento.

    Pubblicato 9 anni fa #
  22. A.

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    Pubblicato 9 anni fa #
  23. zanoni

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    guarda un po' se io ai turchi - oltre che chi e' Berlusconi - adesso gli devo anche spiegare chi e' Genny 'a carogna

    Pubblicato 9 anni fa #
  24. k

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  25. Visto Grillo da Vespa, vagamente imborghesito, molto diverso da come ce lo racconta certa stampa in malafede.
    Di certo non può far paura a nessuno. Di certo non puoi paragonarlo a un dittatore.
    Per i miei gusti gesticola un po' troppo e questo a volte fa perdere il filo del discorso a chi lo segue.

    Si assiste a uno show, un gran frullare di dati, idee e proposte ma anche a una certa confusione espositiva. Non importa, è il movimento che c'è dietro che conta e che deve contare, perché se dovessimo dipendere da Grillo o da Casaleggio non saprei cosa pensare.
    L'esperto Vespa mette a segno molti punti limitandosi a sorridere ironico per sottolineare certi passaggi e a evidenziare l'iperattività dell'ospite. Alla fine vince Vespa col minimo sforzo, ma Grillo non fa danni, non dice parolacce ed è già tanto.

    Pubblicato 9 anni fa #
  26. k

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    Membro

    Ecco, bravo, porti sfiga a questi, va', che così ce la sfanghiamo.

    Pubblicato 9 anni fa #
  27. sensi da trento

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    io ho visto godzilla.
    un film che insegna l'ambientalismo e il rispetto per la natura e ci fa vedere come la natura stessa cerchi sempre di riequilibrare ai danni fatti dall'uomo.

    la natura quindi non si ribella, ma rimette ordine.
    una visione sicuramente antileopardiana, per cui la natura non è matrigna, ma madre amorosa.

    la trama: quando due esseri mostruosi che si nutrono di radiazioni emergono dalle viscere della terra per attaccare prima il giappone e poi gli usa, tutto sembra perduto.
    è impossibile uccidere i mostri con la bomba atomica, perchè gli si fornirebbe energia rendendoli ancora più forti e pericolosi.

    ma la natura chiede un riequilibrio.... per fortuna c'è godzilla.

    da vedere. assolutamente.

    Pubblicato 9 anni fa #
  28. k

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    Senta un po', ma non è che per caso l'hanno ricacciata da facebook?

    Pubblicato 9 anni fa #
  29. zaphod

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    Fondatore

    William Faulkner

    Pubblicato 9 anni fa #
  30. k

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    Appena è apparsa la foto sembrava tutto Otello, il fratello di Accio.

    Io però poi ho visto anche questo, e non mi pareva carino nascondervelo:

    http://www.diocesiassisi.it/diocesi/in_evidenza/00000284_DON_ANTONIO_PENNACCHI__UN_PRETE_IN_ODORE_DI_SANTITA_.html

    [b]P.S. - Non so più né dove né se debbo mettere Villaggio Resta.

    Pubblicato 9 anni fa #

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