lucio caracciolo a ballarò !!!!
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la fine del Berlusconismo
(593 articoli)-
Pubblicato 14 anni fa #
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Una barzelletta così vecchia dà l'idea di quanto sia vetusta e priva di idee la politica berlusconiana.
questa è la prova che la fine del berlusconismo è ormai imminente.
BERLUSCONE, DIMETTITIIII !! (o almeno impara nuove barzellette).
Pubblicato 14 anni fa # -
Sta accadendo, se Sensi si rivolta, allora... siamo di fronte ad un evento di portata storica...
Pubblicato 14 anni fa # -
Sensi è ironico. e poi è geloso. il suo Vate non partecipa dei frutti di cui mena vanto
Pubblicato 14 anni fa # -
questa l'ho recuperata su youtube.
a sentirla ora la trovo profetica.
ha anticipato di 18 anni il pensiero di re silvio.Get the Video Player Pubblicato 14 anni fa # -
Mister, ma lei ha capito di quale referendum e di quale legge elettorale sta parlando? Lì parla deell'uninominale. Il popolo a stragrande maggioranza aveva votato contro il proporzionale ed a favore di una legge elettorale maggioritaria a collegi uninominali. E' il suo berlusconi e la sua lega che ci fanno invece votare - sbattendosene dei referendum popolari - con questa legge elettorale definita "porcellum", a proporzionale secco.
Pubblicato 14 anni fa # -
Io veramente avevo capito che scalfaro stesse parlando di istituzioni e della loro difesa.
«Prima hanno tentato con le bombe e ora con questo ignobile scandalo. A questo gioco al massacro io non ci sto. lo sento il dovere di non starci, e di dare l
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istituto costituzionale della presidenza della Repubblica.[/b] Il tempo che manca per le elezioni non può consumarsi nel cuocere a fuoco lento, con le persone che le rappresentano, le istituzioni dello Stato».se saviano non avesse altri impegni, scommetto che anche lui lotterebbe con me contro la macchina del fango
Pubblicato 14 anni fa # -
è già la terxza volta che provo a modificare senza successo.
scalfaro comunque dice:Prima hanno tentato con le bombe e ora con questo ignobile scandalo. A questo gioco al massacro io non ci sto. lo sento il dovere di non starci, e di dare l
istituto costituzionale della presidenza della Repubblica. Il tempo che manca per le elezioni non può consumarsi nel cuocere a fuoco lento, con le persone che le rappresentano, le istituzioni dello Stato.
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Pubblicato 14 anni fa # -
Corriere della Sera > Cronache > Ruby, tre telefonate di Berlusconi negli atti della Procura di Milano
Le carte I testi contenuti tra le 20 mila pagine depositate in Tribunale
Ruby, tre telefonate di Berlusconi
negli atti della Procura di Milano
Colloquio con la Minetti sul caso della ragazzina marocchinaMILANO - Sono tre le telefonate in cui è rimasta registrata la voce del presidente del Consiglio e che, tra le 20mila pagine depositate agli atti da settimane sul caso Ruby, sono sopravvissute nei brogliacci agli omissis apposti dai pm a tutela dello status parlamentare del premier. Nelle conversazioni Berlusconi, per legge non intercettabile senza previa autorizzazione delle Camere, è interlocutore di ragazze (Nicole Minetti, Marysthelle Polanco e Raissa Skorkina) che invece in quel momento avevano i telefoni posti legittimamente sotto controllo dal gip.
AGOSTO, «INDAGANO SU RUBY», «MA I NOSTRI TESTI DIRANNO...»
Berlusconi: «Come sta la mia consigliera bravissima? Mi parlano tutti così bene di te, amore. Tutti, quelli della Lega, i nostri (...) Così poi quando ci sono le elezioni vieni in Parlamento».
Nicole Minetti è il consigliere regionale pdl che Berlusconi - avvertito il 27 maggio 2010 a Parigi sul suo cellulare dalla prostituta brasiliana Michelle della presenza in Questura a Milano della 17enne marocchina Karima «Ruby» el Mahroug per una denuncia di furto di tremila euro - aveva immediatamente fatto catapultare di notte in Questura. Preannunciando per telefono al capo di gabinetto che si trattava di una sua delegata, alla quale affidare la minorenne che il premier asseriva gli fosse stata segnalata come nipote del presidente egiziano Mubarak. L'1 agosto 2010, cioè 10 giorni dopo il terzo verbale di Ruby, due giorni prima dell'ultimo ai pm, e quasi tre mesi prima dell'emersione dell'inchiesta, è al telefono con Berlusconi. E dai complimenti passa presto ad altro.
Minetti: «Ma lo sai che l'altro giorno è venuto da me in Consiglio regionale Giuliante a parlarmi della storia della Ruby?».
Berlusconi: «E Giuliante chi è?».
Minetti: «Giuliante è l'avvocato del Pdl nonché di Lele (Mora, ndr), è venuto in Consiglio e praticamente m'ha raccontato tutta la storia, che c'è questo pm di nome Forno che sta seguendo il caso (...) e che secondo lui, non adesso, ma a settembre (il pm Forno, ndr) mi chiamerà perché comunque sia la Ruby che l'altra str... della Michelle hanno fatto il mio nome. Hanno aperto un'indagine su questa Michelle, perché in effetti è vero che la Ruby l'ha denunciata».
Berlusconi: «Cioè, la Ruby ha denunciato Michelle?».
Minetti: «Sì, per induzione alla prostituzione».
Berlusconi: «Una si dà la patente di puttana?».
Minetti: «Te lo giuro» (ride).
Berlusconi: «Ma roba da matti».
Fin qui il premier sembra stupito o disinteressato. Ma quando anticipa a Minetti quella che sarà poi la linea difensiva, mostra di sapere già bene di che tratti l'indagine, altrimenti non si comprenderebbe il senso del preciso richiamo all'età minorenne o meno della ragazza.
Berlusconi: «Vabbeh, quello che è importante è che ci siano diverse persone che testimonino come a noi (Ruby, ndr) aveva detto che aveva l'età diversa da quella che aveva insomma. Una volta che succede quello, non succede più niente. L'abbiamo soltanto aiutata perché ci faceva pena».
Minetti però riferisce un dato che disorienta Berlusconi.
Minetti: «Si, perché (Giuliante, ndr) m'ha detto che 'sto Forno c'ha anche delle foto in mano, che gli ha dato la Michelle».
Non è vero. Si è ora capito che era la bugia che Ruby raccontava a Giuliante quasi per giustificarsi del fatto di non aver potuto negare nei verbali le proprie presenze alle notti di Arcore. Ma già la sola prospettiva di foto, benché non vera, incrina la sicurezza del premier. Il brogliaccio lo segnala ammutolito: «5 secondi di silenzio».
Berlusconi: «Ho capito. Mmh, vabbeh, speriamo che non venga fuori un casino. Sai, basta poco perché quando si tratta di me, eh, tutti i giornali son contenti...va beh, comunque noi non abbiamo fatto niente di male, eh...».
Alla luce di questa inedita telefonata dell'1 agosto acquista interesse anche quella che il 22 ottobre 2010, quattro giorni prima che Il Fatto sveli l'esistenza di Ruby, parte da Palazzo Grazioli (residenza romana del premier) per Barbara Faggioli, una delle ragazze delle feste di Arcore.LA SEGERETRIA DEL PREMIER: C'È DA COSTRUIRE UN VERBALE»
«C'è da costruire un verbale»
A chiamarla è la segretaria di Berlusconi per convocarla alle indagini difensive dell'avvocato Ghedini. Ma l'argomento le è posto in modo tutt'altro che neutro, più simile a una anticipazione di quanto la ragazza dovrebbe dire.
Segretaria: «Buongiorno, è la segreteria del presidente Berlusconi, noi la volevamo convocare perché è veramente indispensabile la sua presenza per cercare di costruire e verbalizzare le normalità delle serate del presidente Berlusconi... Lunedì 25 a Milano presso lo studio Vassalli alle 17».
Faggioli: «Vengo da sola?».
Segretaria: «Si presenta da sola e deve chiedere dell'avvocato Niccolò Ghedini».
Faggioli: «Ah, Ghedini».
Segretaria: «Sì, sì, sempre lui».RAISSA: «HO FINITO LA BENZINA». SILVIO: «OK VAI DA SPINELLI»
La seconda telefonata del premier sopravvissuta agli omissis è del 26 settembre 2010. Raissa Skorkina, ospite russa delle notti di Arcore, chiama Villa San Martino e in 31 secondi le viene passato il presidente, dal quale cerca l'ok a ottenere «benzina» dal tesoriere personale di Berlusconi, il ragionier Spinelli.
Raissa: «Amore ciao ciao, tutto bene, e tu?».
Berlusconi: «Abbastanza, sono pieno delle cose politiche che è una cosa pazzesca».
Raissa: «Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (...) E poi volevo chiederti... mi stanno finendo la benzina».
Berlusconi: «Come?».
Raissa: «Mi sta finendo la benzina».
Berlusconi: «Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?».IL CASTING TV DI MARYSTHELLE: «TE L'HO PROCURATO IO»
La terza telefonata rimasta negli atti è con la dominicana Marysthelle Polanco ed è del 4 ottobre 2010, tre mesi dopo che il premier ha sicuramente saputo dell'arresto del suo convivente per traffico di 12 chili di cocaina. Anche qui è una donna da Palazzo Grazioli che le passa il premier. La conversazione ha ampi tratti privati, e inserimenti di un'altra ragazza (Aris) accanto a Marysthelle, a base di scherzosi e reciproci «cattivona tu»/«no, cattivissimo tu». Qui si darà conto solo del segno di un intervento di Berlusconi a favore di Marysthelle nel mondo della tv.
Marysthelle: «Sono a Roma, oddio sono venuta a fare il casting con Pingitore. Ti ricordi?».
Berlusconi: «Sì, quella che ti ho procurato io, no?».
Marysthelle: «Sì, amore» (ride).
Berlusconi: «Adesso mi hanno chiesto se possono fare qualche numero per le nostre reti. Sto tentando di convincere mio figlio».E UNO DEI BUNGA BUNGA VA IN VIVAVOCE PER CASO
Agli atti c'è anche una sorta di casuale viva voce di un bunga-bunga di Berlusconi. Capita infatti che uno spasimante di Aris Espinoza, indispettito per le presenze ad Arcore di Aris e dell'amica Iris, la notte del 25 settembre le chiede via sms un favore particolare: «Rispondimi per ascoltare... quando sei con lui». «Ok», gli promette la ragazza. E mantiene, annotano i brogliacci: «Come richiesto nel sms, l'interlocutore chiama e l'utente (la ragazza, ndr) risponde senza parlare. In sottofondo si sente Iris che dice "sono già ubriaca", Aris le chiede "hai bevuto?", poi si sente la voce in sottofondo di un uomo, presumibilmente Silvio Berlusconi».Luigi Ferrarella
Giuseppe Guastella
05 aprile 2011Pubblicato 14 anni fa # -
Raissa: «Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (...) E poi volevo chiederti... mi stanno finendo la benzina».
Berlusconi: «Come?».
Raissa: «Mi sta finendo la benzina».
Berlusconi: «Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?».
insomma ci stai dicendo che berlusconi deve dimettersi perchè raissa ha finito la benzina.
c'è qualche pena corporale se bersani finisce la pastasciutta??
così, giusto per fare delle regole condivise.Pubblicato 14 anni fa # -
Per benzina si intendeva, parrebbe di capire, il grano. E non nel senso di granoturco.
Pubblicato 14 anni fa # -
c'è qualche pena corporale se bersani finisce la pastasciutta??
beh, se va a chiederla a berlusconi c'è qualche milione di elettori pronti a sodomizzarlo...
...e non essendo minorenne potrebbe avere qualche difficoltà a trovare qualcuno che lo protegga.
Pubblicato 14 anni fa # -
Un grandissimo barzellettiere
Get the Video Player Pubblicato 14 anni fa # -
La maggioranza lontana dalla democrazia
di STEFANO RODOTA'
Siamo di fronte ad una aggressione continua, manifestazione pericolosa di una ossessione quotidiana di un presidente del Consiglio che, privo da sempre del senso delle istituzioni, affida la propria sopravvivenza alla riduzione d'ogni istituzione ad un cumulo di macerie. La sua furia si nutre di insinuazioni, minacce, aggiunge all'attacco alla magistratura, abituale oggetto polemico, un nuovo affondo contro la scuola pubblica.In questi giorni la Repubblica italiana sta prendendo congedo dall'Europa e dalla sua stessa Costituzione. Sta così tagliando le proprie radici. Non siamo solo di fronte ad una crisi istituzionale e politica, pur profondissima. Sprofondiamo in un tunnel oscuro, diviene sempre più evidente una "tirannia della maggioranza" ben al di là dei timori manifestati da Alexis de Tocqueville, perché la perversa legge elettorale maggioritaria e la sciagurata deriva verso il bipolarismo hanno separato i "designati" dai cittadini, hanno fatto perdere al Parlamento la sua virtù rappresentativa.
Ha scritto un filosofo liberale, Ronald Dworkin, che "l'istituzione dei diritti è cruciale perché rappresenta la promessa della maggioranza alla minoranza che la sua dignità ed eguaglianza saranno rispettate. Quando le divisioni tra i gruppi sono molto violente, allora questa promessa, se si vuole far rispettare il diritto, dev'esser ancor più sincera".
Questi principi non scritti, ma fondativi della città democratica, sono ormai estranei al modo d'essere
dell'attuale maggioranza. E forse la stessa nozione di maggioranza parlamentare ha perduto il suo significato storico, poiché siamo di fronte ad una semplice propaggine del potere di un autocrate, che premia famigli e designa successori, riceve suppliche da chi vuole andare ad occupare qualche posto di governo, dispone delle cariche pubbliche come di un pezzo del suo patrimonio personale.
Compiuta la prima fase della sua alta missione con l'edificazione di un muro a tutela della sua persona, il presidente del Consiglio annuncia ora una inquietante e pericolosa "fase due". Possiamo legittimamente chiamarla "decostituzionalizzazione". Questo è il tratto che unisce le proposte che dovrebbero segnare l'imminente stagione legislativa, nella quale si vuole sfruttare la spinta propulsiva delle radiose giornate del processo breve. Si tratta dell'"epocale" riforma costituzionale della giustizia, del minaccioso ritorno della legge bavaglio sulle intercettazioni, della disciplina ideologica e proibizionista del testamento biologico.La riforma della giustizia, infatti, vuole in primo luogo rendere disponibile per i voleri della maggioranza l'intero sistema giudiziario. Questo non avviene soltanto attraverso una crescita complessiva del peso della politica in snodi fondamentali. Il punto chiave della riforma è rappresentato dal fatto che materie oggi affidate ad una diretta garanzia costituzionale vengono trasferite alla legislazione ordinaria. Due esempi. Nell'attuale articolo 112 della Costituzione si stabilisce che: "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale". La riforma proposta dal Governo aggiunge le parole "secondo i criteri stabiliti dalla legge": sarà dunque la maggioranza del momento a stabilire in quali casi il pubblico ministero può indagare. Nell'attuale articolo 109 si stabilisce che "l'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria". La riforma proposta dal Governo prevede che "il giudice e il pubblico ministero dispongono della polizia giudiziaria secondo le modalità stabilite dalla legge": sarà dunque la maggioranza del momento a determinare le informazioni di cui i magistrati potranno disporre. Il mutamento è radicale, la decostituzionalizzazione è compiuta. Ciò che la Costituzione aveva voluto sottrarre alla possibile prepotenza delle maggioranze, per garantire l'autonomia della magistratura, dovrebbe essere assoggettato proprio a questa ipoteca.
Ed è sempre la decostituzionalizzazione a comparire negli altri casi. Sappiamo bene che la stretta sulle intercettazioni colpisce uno dei fondamenti della democrazia, la libertà d'informazione di cui parla l'articolo 21. E la proposta di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (il testamento biologico) è congegnata in modo tale da espropriare ogni persona del diritto fondamentale all'autodeterminazione, riconosciuto dalla Corte costituzionale sulla base degli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione.Per chiudere definitivamente questa partita, l'obiettivo finale è indicato appunto nell'odiata Corte costituzionale, con la quale il presidente del Consiglio annuncia un definitivo regolamento di conti, probabilmente affidato ad una legge che escluderebbe la possibilità di decidere con il voto della maggioranza dei suoi componenti, sostituito da un quorum particolarmente elevato. Una mostruosità giuridica, sconosciuta a ogni civile sistema giuridico, che produrrebbe l'assurdo effetto di mantenere in vigore leggi che la maggioranza dei giudici costituzionali ha ritenuto illegittime. Il risultato complessivo di tutte queste mosse sarebbero la scomparsa di un effettivo sistema di garanzie, una alterazione degli equilibri costituzionale che ci porterebbe verso un mutamento di regime.
Quest'orizzonte ravvicinato, realistico e ineludibile, è quello al quale si deve guardare per individuare le strategie possibili per opporsi a questa ascesa, che appare a qualcuno non più resistibile con i mezzi ordinari della democrazia. Ma immaginare rovesciamenti del tavolo rischia di distogliere l'attenzione dalla faticosa ricerca di quel che deve essere fatto qui e ora.
Dicevo che la fase due, quella della decostituzionalizzazione, è inquietante, ma pure pericolosa. Il pericolo nasce dal fatto che siamo di fronte a proposte che potrebbero dividere il fronte delle opposizioni. Quando comparve la proposta di riforma costituzionale della giustizia, subito si materializzò il singolare partito dei "sedersialtavolisti". Ma chi mai accetterebbe di sedersi ad un tavolo da gioco insieme ad un baro, al tavolo di un ristorante dove il cuoco è un noto avvelenatore travestito da chef creativo? Mi auguro che la lezione del processo breve alla Camera sia servita a dissuadere gli aperturisti ad ogni costo, convincendo tutti della necessità di mantenere saldo un fronte comune. Allo stesso spirito l'opposizione dovrebbe ispirarsi in tutti gli altri casi, compreso quello del testamento biologico dove qualche cattolico potrebbe essere sedotto dall'ingannevole richiamo a valori non negoziabili.In questi ultimi mesi Berlusconi ha costruito un conglomerato di cui non possono soltanto essere denunciate le modalità corruttive e i rischi grandi che fa cogliere al paese senza accompagnare questa diagnosi con una strategia politica conseguente - parlamentare, sociale, elettorale. E allora. Riprodurre in tutte le prossime occasioni parlamentari i comportamenti tenuti in occasione del processo breve, sfruttare ogni spazio parlamentare per far discutere le proposte dell'opposizione. Può reggere la maggioranza ad una mobilitazione permanente che coinvolga l'intero Governo? Non chiudersi in Parlamento, troppe cose avvengono nel paese. Costruire, quindi, una solida sponda politica per il crescente numero di cittadini che non si limitano a manifestare nelle piazze reale e virtuali ma, così facendo, costruiscono una concreta agenda politica. Ma, soprattutto, per le opposizioni scocca l'ora obbligata dell'unione, la sola a poter ricostruire le condizioni per una vera dialettica democratica.
Forse solo la saggia parola alle Camere del Presidente della Repubblica può ricordare a tutti che la politica deve essere sempre "costituzionale".(18 aprile 2011)
Fonte RepubblicaPubblicato 14 anni fa # -
Pubblicato 14 anni fa #
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Il guaio vero della sinistra è proprio il mare magno di queste teste di cazzo.
Pubblicato 14 anni fa # -
Pubblicato 14 anni fa #
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Pubblicato 14 anni fa #
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Io non ci riesco più nè a vederlo, nè a sentirlo. Ormai ho pudore per lui.
Come con un avvinazzato che parla in mezzo alla strada.Pubblicato 14 anni fa # -
Ma questa è democrazia? Se contesti ti portano via?
"l'uomo è un habituè delle critiche al premier... "
ah, ecco !!Pubblicato 14 anni fa # -
No, Sensi! Premesso che una cosa del genere accadde anche ad un contestatore di Prodi, qui la questione non è di habitué o non habitué. E che, la democrazia vuol dire che io le cose le posso dire una volta sola, e possibilmente pure a bassa voce? Oppure chiedo il permesso al potente per parlare? Io in democrazia le cose le dico quanto cazzo e dove cazzo mi pare, soprattutto di fronte a un premier che non si sottopone mai al confronto e che parla sempre da solo e si fa fare le domande pèure in tv solo dal suo eprsonale di fiducia. Ma che cazzo di democrazia è questa? Sensi, glielo vada a chiedere a Obama, a Sarkozy, agli inglesi, ai tedeschi, a chi cazzo le pare a lei. Solo il nordcoreano, o Putin, o Lukashenko o Gheddafi hanno la stessa concezione della democrazia che ha il suo Berlusconi.
Pubblicato 14 anni fa # -
è una televendita. Il male contro il bene. Lui è il bene, e vende certezze. Gli altri sono il male e vendono paura, miseria, controllo.
E gli italiani lo rivoteranno. perchè?
Perchè sono come lui.Pubblicato 14 anni fa # -
Io in democrazia le cose le dico quanto cazzo e dove cazzo mi pare
a me questa più che una contestazione spontanea sembra un'azione di disturbo organizzata. da qui allo squadrismo il passo è assai breve e non vorrei che l'ignoto contestatore alla fine provasse cercare notorietà scagliando statuette varie al premier.
piuttosto, mi spiegate perchè se uno chiama lesbica la deputata concia è uno squadrista, mentre se "contesta abitualmente" il premier è un sincero democratico??
Pubblicato 14 anni fa # -
Berlusconi non si può che contestarlo abitualmente.
Pubblicato 14 anni fa # -
@ Sensi da Arcore: perché la lesbica ha tutto il diritto di esserlo secondo Costituzione mentre B. non ha il diritto di impedire ai cittadini di dissentire e contestare, come previsto dalla medesima Costituzione, che qualcuno troppo avanti con gli anni sembra non ricordare bene.
Pubblicato 14 anni fa # -
allora converrai che è possibile che "lo squadrista" che ha apostrofato la concia stesse lì a esprimere le proprie idee riguardo al diritto della famiglia.
magari lo squadrista potrebbe essere un estremo difensore della costituzione che recita che la famiglia è fondata sul matrimonio eccetera eccetera.e allora continuo a non capire perchè questo fine costituzionalista debba essere diffamato a mezzo stampa mentre il "contestatore abituale" debba venire osannato.
tra l'altro ti ricordo che in italia esiste il reato di stalking, per cui il tipo è doppiamente colpevole.Pubblicato 14 anni fa # -
Io la stalkerei a lei.
Pubblicato 14 anni fa # -
Comunque uno che dice che i suoi oppositori sono cattivi e puzzano, non sta bene.
Pubblicato 14 anni fa # -
ahahahaah, è 'na macchietta.
e come diceva il grande Flaiano " la situazione politica in Italia è grave, ma non seria! "
Pubblicato 14 anni fa # -
Flaiano diceva pure: siamo in una fase di transizione. Come sempre.
Pubblicato 14 anni fa #
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