Anonima scrittori

Forum Anonimascrittori » Anonima Scrittori

la fine del Berlusconismo

(593 articoli)

Tag:

  1. zanoni

    offline
    Membro

    schierati contro: Cina (e gia' avrei detto tutto), India, Russia, Brasile, Turchia (cioe', il mondo economicamente e politicamente emergente), persino Germania!

    e addirittura Vittorio Feltri e una volta che Berlusconi lo dovete contestare sul serio (col cz che gli americani vanno a bombardare i loro alleati, quelli che gli danno il petrolio), non lo fate. mah...

    ma il Sensi come si schiera?

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. sensi da trento

    offline
    Membro

    Ingegnere meccanico che fine hai fatto?

    sto su iutub.

    a me sembra che in materia di guerra il compagno peppone abbia parlato molto chiaramente.

    Get the Video Player

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. magda

    offline
    Membro

    Salve ragazzi, il gioco che fate è tipico di voi maschietti però è pericoloso può andare a finire male, possono sparire tante cose. Per voi ragazzi scrittori riporto questo testo di Dunya Mikhail:

    La guerra
    Com’è
    Seria
    Attiva
    E abile!
    Sin dal mattino
    Sveglia le sirene
    Invia ovunque ambulanze
    Scaglia corpi nell’aria
    Passa barelle ai feriti
    Richiama la pioggia degli occhi delle madri
    Scava nel terreno
    Dissotterra molte cose dalle macerie
    Alcune luccicanti e senza vita
    Altre pallide e ancora vibranti
    Suscita più interrogativi
    Nelle menti dei bambini
    Intrattiene gli dei
    Lanciando missili e proiettili
    In cielo.
    Pianta mine nei campi
    Semina buche e vuoti d’aria
    Sollecita le famiglie a emigrare
    Affianca i sacerdoti
    Quando maledicono il diavolo
    (disgraziato, la sua mano è ancora infuocata. Brucia.)
    La guerra è inarrestabile, giorno e notte.
    Ispira i lunghi discorsi dei tiranni
    Conferisce medaglie ai generali
    E argomenti ai poeti.
    Contribuisce all’industria di arti artificiali
    Fornisce cibo alle mosche
    Aggiunge pagine ai libri di storia
    Mette sullo stesso piano vittima e assassino.
    Insegna agli innamorati come si scrivono le lettere
    Insegna alle ragazze ad aspettare
    Riempie i giornali di storie e fotografie
    Fa rullare ogni anno i tamburi e festeggiare
    Costruisce nuove case per gli orfani
    Tiene occupati i costruttori di bare
    Dà pacche sulle spalle ai becchini
    Sorride davanti al capo.
    La guerra lavora molto
    Non ha simili
    Ma nessuno la loda.

    Dunya è nata nel 1965 a Baghdad, è una poetessa irachena.
    Lavorava in un giornale, nel The Baghdad Observer, a causa delle crescenti minacce e vessazioni da parte delle autorità irachene per i suoi scritti nel 1990 fuggì negli stati uniti.
    Credete, lei sa di cosa si parla.
    Un bacio.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. A.

    offline
    Moderatore

    La supplenza
    del Colle
    e lo stupidario
    dei non interventisti

    di Stefano Cappellini (il Riformista)

    La supplenza di Giorgio Napolitano nei confronti di un governo e di una maggioranza ormai impresentabili ha raggiunto ieri il suo livello massimo. Basta confrontare la nettezza con cui il capo dello Stato è tornato a spiegare ieri le ragioni della partecipazione italiana all’intervento militare contro Gheddafi e le dichiarazioni di Silvio Berlusconi da Parigi e quelle di Umberto Bossi da Erba. «Oggi - ha detto Napolitano - servire la pace significa anche trovare il modo per andare incontro alle popolazioni perseguitate, non rimanendo indifferenti alle sofferenze e alle repressioni». Berlusconi, dopo aver svicolato da tutte le domande sull’impegno diretto dell’Italia nelle operazioni di guerra, ha preferito invece non impegnarsi troppo: «Siamo pronti all’intervento, ma non credo servirà». Bossi ha fatto peggio. Le sue dichiarazioni sulla sinistra che vuole l’intervento per far arrivare immigrati in Italia e averne il voto non meritano commento. Il Cavaliere ha giustificato così la posizione del Carroccio: «Ragioni di prudenza anche personale di Bossi». Anche personale.
    Berlusconi comunque è in buona compagnia tra gli slalomisti della dichiarazione libica. Specialità nella quale è superato da Nichi Vendola, che si è esibito in un formidabile «ma anche».
    «Dobbiamo lavorare - ha detto Vendola - per impedire il massacro dei civili in Libia ma anche per evitare che si ripetano copioni tragici che hanno visto soluzioni militari precipitare in pericolosi e terribili pantani». Cosa significa in concreto? Nulla, ognuno ci legga ciò che preferisce.
    Non meglio aveva fatto Susanna Camusso, la quale ha spiegato che «bisogna evitare il genocidio, ma non con l’intervento militare». Se la leader della Cgil è convinta che si rischia un «genocidio» - termine che andrebbe usato con qualche prudenza in più - risulta ancora più difficile comprendere la sua posizione. Con quali armi si ferma, di grazia, un «genocidio»?
    L’imbarazzo di Vendola è lo stesso di molti commentatori di area. Furio Colombo se la cava con un editoriale sul Fatto il cui titolo è tutto un programma: «Con la Libia, contro la Libia». Colombo è a favore o contro l’intervento? Non è dato sapere. L’implacabile ex direttore dell’Unità preferisce rimproverare a Berlusconi di essere stato amico di Gheddafi fino a poco tempo fa. A Bengasi, nell’attesa dei massacri, la contradditorietà del Cavaliere è sicuramente uno degli argomenti di conversazione preferiti tra i ribelli.
    Infine, una notazione per il titolo del quotidiano di una forza politica, Rifondazione comunista, che ancora alle elezioni del 2006 aveva il 7,5 per cento dei voti. «Give peace a chance», titola Liberazione. Dare una chance alla pace. Dove fosse la pace in Libia, lo hanno capito solo i rifondatori del comunismo. Perché siano finiti all’1 per cento, invece, non è difficile capirlo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. zanoni

    offline
    Membro

    La supplenza del Colle e lo stupidario dei non interventisti
    di Stefano Cappellini (il Riformista)

    Iraq

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. urbano

    offline
    Membro

    L'interventismo porta il fascismo e tutto il resto. E' pacifico.
    Non possono nasconderlo nemmeno a scuola.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. A.

    offline
    Moderatore

    Ma fatela finita.

    C'è una deliberazione dell'Onu, contro un dittatore. Ancora una volta si dimostra che l'unico vero politico è D'Alema. (oltre ai democristiani, e a Napolitano)
    Vendola mi ha deluso.

    Ma come, sei per la liberazione e accetti che quel bastardo pazzo dittatore continui a massacrare i suoi cittatini? Sei di sinistra non stai dalla parte di coloro che lottano per la libertà? Ma io lo spiano il quartier generale di Gheddafi. E lui loprendo, lo porto all'Aia, lo processo e poi lo condanno a morte. E lo faccio lapidare dai parenti dei suoi connazionali morti, insieme a quelli di Lokerbie e di Ustica. Sto figlio di cane. la poena cullei ce vorrebbe, altro che .

    Basta, voto D'Alema E lo voglio Premier. Ancora questa volta aveva ragione K. Grazie D'Alema.

    Ps.Tanto dopo Gheddafi tocca a Berlusconi. Ndo cazzo va? Ci voleva la guerra, sì. Perchè il popolo italiano finchè non è alla merda non si libera dei suoi capita mortua.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. zanoni

    offline
    Membro

    Ma fatela finita.

    Iraq, Saddam Hussein

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. urbano

    offline
    Membro

    Perdonami, ma visto che ami la prima persona singolare, io io io
    perchè non vai? ti fai richiamare, parti volontario, mercenario delle forze del bene.
    Chissà, magari
    ibis
    redibis
    non
    murieris in bello
    Da retta, provaci!

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. A.

    offline
    Moderatore

    rosicate

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. zanoni

    offline
    Membro

    Perdonami, ma visto che ami la prima persona singolare, io io io
    perchè non vai? ti fai richiamare, parti volontario, mercenario delle forze del bene.

    gli ammerigani hanno inventato una deliziosa espressione: chickenhawk, falco codardo (pollo vuol dire per l'appunto codardo).

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. A.

    offline
    Moderatore

    .

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. sensi da trento

    offline
    Membro

    il capo dello Stato è tornato a spiegare ieri le ragioni della partecipazione italiana all’intervento militare contro Gheddafi

    se napolitano davvero ha fatto questo, va messo in galera per alto tradimento.
    infatti la costituzione (che ricordo sempre essere la costituzione più bella del mondo) dice chiaramente all'articolo 11:
    "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;".

    dove sta la corte costituzionale? perchè non interviene chiaramente in materia?
    e perchè di pietro non chiede l'impeachment per napoletano?

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. zaphod

    offline
    Fondatore

    Questo articolo pubblicato su Carmilla on line mi è sembrato interessante:

    Dal Wisconsin al Nordafrica, passando per l'Europa: rivolta globale contro il neoliberismo

    di Valerio Evangelisti

    Sono state largamente ignorate, in Italia, le proteste esplose nel Wisconsin e nell’Ohio, dopo la decisione di due governatori reazionari di falcidiare i pubblici impiegati (dagli insegnanti agli infermieri) e di limitare i loro diritti sindacali. Nel Wisconsin, a fronte di provvedimenti che avrebbero condotto al licenziamento di migliaia di lavoratori, e lasciato il singolo senza uno straccio di contratto collettivo solo e inerme davanti al padrone, una folla ha occupato il Campidoglio di Madison, capitale dello Stato, defenestrando di fatto le autorità elette. Uno dei leader storici della sinistra americana, il reverendo Jesse Jackson, ha infiammato con i suoi discorsi decine di migliaia di persone. In Ohio i sindacati hanno radunato folle equivalenti (per tenersi informati, leggere The Nation o Mother Jones, organi storici della sinistra Usa).
    Qui si era distratti da ciò che sta accadendo nell’area mediterranea, con le rivolte ancora inconcluse di Tunisia, Egitto, Libia, Bahrein, Algeria, Yemen, Oman ecc. C’è chi le legge come insurrezioni generazionali, chi le lega a Twitter e a Facebook, chi le vede come pure insorgenze democratiche. Dall’ “altra parte”, quella ostile ai moti, a destra c’è chi le interpreta alla luce dell’islamismo radicale; a “sinistra” chi vi scorge tracce di rivoluzioni “arancioni” manovrate dalla CIA, da Obama, da occulti centri di potere (si citano Castro e Chávez, senza considerare che i loro paesi assediati cercano alleati dovunque possono).

    Con rarissime eccezioni, nessuno riesce a formulare un’analisi di classe. L’unica che potrebbe tenere insieme, in un medesimo quadro interpretativo, le rivolte del Missouri e dell’Ohio con quelle dell’Africa del Nord; e inoltre unirvi la protesta di massa greca, la ribellione – studentesca ma non solo – in Francia, Italia, Gran Bretagna. E mille altri episodi. Siamo in presenza di un nuovo 1967-68. Una ribellione mondiale contro le imposizioni capitalistiche. Il rischio è che, questa volta, nessuno ci faccia caso. Si sono estinte, o godono di minore fortuna, le grandi analisi. Si ripiega dunque su quelle sempliciste: dal puro democraticismo liberale (la rivolta è contro regimi oppressivi) ai deliri detti “geopolitici” cari sia alla sinistra perbene di Limes che ai rossobruni (strano mix politico tra fascisti e comunisti ultra ortodossi).
    Eppure la verità è sotto gli occhi di tutti. Si è affermata, a furia di vittorie non solo teoriche, ma anche militari, una dottrina economica universale, il monetarismo. Colloca in posizione centrale il debito statale, che Keynes giudicava secondario rispetto alla produzione concreta e all’effettiva occupazione. Per rimediare al debito, e alla massa di interessi che genera costantemente, servono risparmi eternamente crescenti. Tagliare qui, tagliare là. Soprattutto nel welfare, che genera inflazione e il debito lo fa aumentare.
    Prime vittime: i soggetti più deboli, i giovani e le donne (e i dipendenti pubblici, di norma docili ma troppo compatti). Il terzo soggetto debole, i vecchi: li si trattiene al lavoro per compensare la manodopera espulsa o esclusa. Tutto ciò comporterebbe un rischio nel caso che la forza-lavoro reale o potenziale sia organizzata. Per “fortuna” il potere ha il coltello dalla parte del manico. Sceglie gli interlocutori collettivi a seconda della docilità, esclude gli altri. Cancella, forte del suo dominio anche politico, ogni tipo di contrattazione generale. Vuole avere di fronte un lavoratore capace appena di vergare la sua firma sotto un contratto di arruolamento. Pieno di clausole tutte punitive, ma solo per il firmatario.
    Il tutto in nome dell’adesione universale a una teoria economica che è anzitutto ideologica. Definire bisogni e ripartizioni di risorse attiene all’economia, designare beneficiari è compito della politica. Il monetarismo fece la sua scelta, trasformò l’economia politica (scienza in sé approssimativa) in ideologia. In economia al servizio della politica. E’ dall’alto che si sceglie chi castigare e chi premiare. Vittime sono le classi subalterne, da scompaginare e ricomporre (1). Sulla base di una teoria niente affatto scientifica, bensì ispirata a una visione gerarchica della società che farebbe rimpiangere l’antica aristocrazia.
    Mettiamo dunque le mani su ogni diritto acquisito. L’istruzione, la cultura, il lavoro assicurato, l’ipotesi di una società grosso modo egualitaria, una qualche pensione facilmente calcolabile. Che non ne resti traccia.

    Questo accade nel Wisconsin e accade in Italia. Ma che c’entra l’Africa del Nord? Chiaramente le forme dell’insubordinazione assumono aspetti aderenti alle caratteristiche locali, e tuttavia la matrice unificante è ben visibile, per chi la cerchi con un minimo di perspicacia.
    Nel Nord Africa regimi tirannici hanno resistito finché non si sono piegati al liberismo, investiti dal vento occidentale. Da quel momento hanno spalancato le porte al capitale straniero, lasciato la forza lavoro in balia di se stessa (nell’immaginario alimentato ad arte appaiono ancora società semi-rurali, mentre il tasso di industrializzazione è altissimo), favorito processi di privatizzazione e di compartimentazione sociale.
    Prendiamo il caso della Libia, tanto caro, per ragioni apparentemente opposte, sia alla democrazia borghese (anti Gheddafi) che alla sinistra che ha smarrito la bussola (pro Gheddafi). Se proprio vogliamo personalizzare, Gheddafi è colui che, per fare uscire la Libia dalla scomoda condizione di “Stato canaglia”, passò all’Inghilterra l’elenco dei militanti dell’IRA che si erano addestrati nel suo territorio; che lasciò, dopo il 2001 e soprattutto dal 2003, libero accesso alle risorse del suo paese a multinazionali e a consorzi di rapina bancaria; che si accordò con l’Italia per fare crepare nel deserto, o tenere provvisoriamente in vita, in sudice galere, i migranti dell’Africa continentale che provavano a raggiungere le coste europee. Valentino Parlato dice ora che il Libretto verde di Gheddafi “va letto”. Giusta esortazione: lo legga lui per primo. Poi dica cosa pensa di ciò che Gheddafi afferma delle donne – in pratica puri contenitori di figli futuri – o del cinema, strumento di corruzione in quanto fa vedere cose non vere (meglio il circo, dice il rais, pur con riserva). Parlato è uno dei tanti esempi di chi blatera di ciò che non conosce.
    Ma personalizzare è la via peggiore. La Libia non differisce dalla Tunisia, dall’Egitto ecc. perché è la classe più colpita e penalizzata che si leva in piedi. Non islamisti oltranzisti, non nostalgici di regimi precedenti, non esponenti di minoranze tribali (queste componenti ci sono, ma non riflettono l’intero movimento). Si tratta invece di proletari, in maggioranza giovani o giovanissimi, che non riescono a scorgere un futuro possibile, nell’ambito del quadro economico neoliberista dominante. Il fatto che il regime elargisca elemosine, sotto forma di beni di sussistenza a prezzo politico, non li fa uscire dal binario morto in cui sono parcheggiati.
    Vale ad Atene, a Parigi, a Roma, a Lisbona, a Tunisi o nel Wisconsin. Fare caso alle bandiere che agitano non serve a nulla: cercano il primo straccio che capita in mano, purché differente dal vessillo ufficiale. Arrivati a metà del guado, attendono una parola coerente per compiere il passo successivo. Non a caso, Stati Uniti, Unione Europea e Israele sono prodighi di consigli interessati. Arrivano a ventilare, almeno per la Libia, l’ennesimo “intervento umanitario”, per impadronirsi delle risorse altrui. Mandano spie e navi da guerra. Tentano un colpo di mano coloniale al minor prezzo possibile.
    E’ difficile capire, al momento, come finirà questa lotta. Nascono forme transitorie di governo, oggetto di altre insurrezioni. Il pagliaccio che si è impadronito dello Stato italiano, dopo avere offerto a Gheddafi 500 fotomodelle per una lezione di Corano, ora chiede che si faccia da parte. Teme la ripetizione di ciò che si è visto. Centinaia di migliaia di persone, in piazza e nelle strade, sono capaci di fare cadere un regime. Funziona, gente, funziona.
    CGIL, ti decidi o no a proclamare lo sciopero generale?

    (1) Noterella per capirci. Un operaio disoccupato non è meno “operaio” di quello che lavora in fabbrica. Uno studente senza prospettive non è meno proletario del giovane di quartiere. Un addetto al “lavoro immateriale” (ricerca, cultura, ecc.) opera in un settore industriale divenuto portante in varie zone del mondo. Il capitale rimodella di continuo le classi subalterne, a seconda delle necessità. L’essenziale è che diano plusvalore, diretto o indiretto, e non si riconoscano in un’unica compagine portatrice di rivendicazioni.

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. urbano

    offline
    Membro

    Pensa te che m'ero sbagliato valerio evangelisti con vittorio bongiorno. Comunque mi pare pure lui sia un bravo figlio. Condivisibilissimo. Più sopra secondo A io dovrei dire di si alla guerra perchè uso la nafta e cucino con il gas, come se gas e nafta fossero cose mie e non invece delle varie facce del padrone. Magari dovrei dire di si anche se avessi un bancomat unicredit o fossi tifoso della iuve. Come se alla fine pagassi di meno la nafta e il gas, avessi un giro di bancomat gratis o vincessi lo scudetto.
    تراجع

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. zanoni

    offline
    Membro

    infatti la costituzione (che ricordo sempre essere la costituzione più bella del mondo) dice chiaramente all'articolo 11

    Sensi, non ci provare

    L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni

    limitazioni di sovranita'. cioe', non e' la carta costituzionale che comanda, ma la carta delle nazioni unite (oppure i vari trattati istitutivi dell'Unione uuropea etc etc). se il Consiglio di sicurezza dell'Onu autorizza una qualsiasi missione, per noi NON e' illegale parteciparvi...

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. zanoni

    offline
    Membro

    Sono state largamente ignorate, in Italia, le proteste esplose nel Wisconsin e nell’Ohio, dopo la decisione di due governatori reazionari di falcidiare i pubblici impiegati (dagli insegnanti agli infermieri) e di limitare i loro diritti sindacali. Nel Wisconsin, a fronte di provvedimenti che avrebbero condotto al licenziamento di migliaia di lavoratori, e lasciato il singolo senza uno straccio di contratto collettivo solo e inerme davanti al padrone

    ahahahahahah

    ma e' una parodia, vero? perche', insomma, 'sto singolo solo inerme davanrti al padrone mi fa un tantinello ridere, visto che si tratta di impiegati statali (ai quali di diritti ne rimangono comunque un bel po')...

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. zanoni

    offline
    Membro

    ah, ovviamente se poi fai qualcosa per la quale non c'e' l'autorizzazione (cioe', se invece della no-fly zone vai a rovesciare il legittimo governo libico), allora un bell'impeachment ci starebbe tutto...

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. k

    offline
    Membro

    Io pregherei innanzitutto A di farsi i casi suoi e di non tirare sempre in ballo gli altri: "Ancora questa volta aveva ragione K.". Avevo ragione io? Ma che casso ne sa lei di quello che penso io? Eccolo qua, se proprio ci tiene.

    ANCORA UNA VOLTA T'HO RIMASTO SOLO

    Ora lasciamo perdere gli 'interventi umanitari', che da che mondo è mondo gli imperialismi - fin dalla prima volta che ce li siamo inventati - ci hanno sempre fatto molta attenzione a non farsi chiamare appunto 'imperialismi' ma, di volta in volta, 'pax romana', 'evangelizzazione cristiana', 'opera di civilizzazione', 'esportazione di democrazia' e ora 'difesa dei popoli'. Da sempre - non per dire - sono sono sempre partiti i missionari a 'curare i lebbrosi', a salvare l'anima ai pagani, a insegnargli la civiltà. E subito appresso arrivavano i soldati e le compagnie di sfruttamento. Orbene, ragazzi, mica sono passati tanti anni, in fin dei conti, da che andammo in Africa l'ultima volta nel 1935 "a portargli la civiltà" come dice ancora Ciarrapico. E mo' gli dobbiamo andare a portare gli 'interventi umanitari' con le bombe e coi Tornado? ma chi vi dice la capoccia? Dice: "No, noi andiamo a portare la pace". Ah sì? E con che cosa la porti la pace, con le bombe? Ma vaffanculo va'. Dice: "Ma lì ci stanno i cattivi. Che fai, non intervieni?". No, che non intervengo. E chi sono io, Dio nella valle di Giosafat che giudica i buoni e i cattivi? E se poi mi sbaglio? Che ne so io di chi è buono o cattivo (saranno tutte vere le cose che dicono i media, per esempio? E' sicuro che a Bengasi sono tutti buoni e a tripoli invece ci stanno i cattivi? Chi sono io per decidere delle eventuali questioni tribali? Chi sono io per ingerirmi negli affari interni? Soprattutto se queste urgenze 'umanitarie' tu te le fai venire non in base al numero delle vittime o dei presunti eccidi, come in Darfur o tutto il Centroafrica, ma solo do ve ci sta il petrolio)? E poi - ammesso anche di avere scoperto il reo - chi sono io per ucciderlo? Ciarrapico per esempio dice che in Abissinia, nel 1935, c'era ancora la schiavitù. Noi all'epoca non li avremmo invasi, li avremmo solo9 liberati dalla schiavitù. Be', adesso mi spiegate perché Ciarrapico è un bieco fascista e tutti noi invece santi umanitari perché mandiamo alla quasi unanimità i bombardieri in Libia? Dice: "Ma è d'accordo pure D'Alema". E mi frega stocazzo pure di D'Alema, se permettete. Io non sono d'accordo, poi voi fate come cazzo vi pare. Il no alla guerra deve essere netto ed assoluto. Non può conoscere eccezioni - "So' contrario eccetto quando" - poiché eccetto adesso ecceto dopo, alla fine la storia è quella: ogni lupo in ogni epoca s'è trovato le sue giustificazioni per andare a rompere i coglioni a qualcun altro. Dice: "Ma Gheddafi è un assassino". Vero, probabilmente. Ma perché, per la faccia sua, debbo diventare assassino pure io?

    Ultime, ma non marginalissime considerazioni, in riferimento soprattutto ai compagni che negavano, giorni fa, che ci fosse un qualunque quid di Dna o di unità storica nel concetto di patria o di nazione italiana. Ma come si fanno a negare queste costanti paragenetiche della nostra storia, quando emergono e si ripropongono continuamente sotto i nostri occhi? Noi siamo storicamente - a partire dal 1914/15 con l'Austria e la Germania, poi nel 1943 di nuovo con la Germania e adesso, nel 2011, con la Libia - l'unica nazione al mondo, trovatemelo voi un altro popolo così, solita entrare dalla sera alla mattina in guerra contro il meglio alleato suo: "Ieri ero alleato e oggi mi metto con quegli altri e ti faccio guerra". Altro che '15-18 o 8 settembre '43, a questo non solo gli abbiamo fatto mettere le tende con le zoccole a villa Borghese, ci siamo fatti pure insegnare il bunga bunga, gli abbiamo baciato le mani e fino a ieri "non lo potevamo disturbà". Poi oggi gli mandiamo le bombe. Capito quindi perché la Mrekel e la Germania si sono sfilate? Quelle hanno detto: "Che? Ci stanno pure gli italiani? Allora non ci stiamo noi! Quelli mica è la prima volta che ci hanno poi rimasti soli. Che ne so con questi come dopo va a finire? Popolo de Iscarioti traditori: guarda a sto poro Gheddafi che cazzo gli hanno fatto?". Lui non ci poteva credere: "Ma pure l'Italia?". "Silvio", piangeva al telefono, "ma non rimembri ancora, le belle scopate fatte? E mo' me 'nculi così?"

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. zanoni

    offline
    Membro

    aggiungo tre brevi considerazioni all'intervento di K (che condivido in larghissima parte).

    la prima: Iraq. cioe', quello che e' davvero sconcertante riguardo gli interventisti, umanitari e non, e' la totale mancanza di cautela su quelle che possono essere le conseguenze di un intervento militare, soprattutto quando questo intervento militare non ha obiettivi strategici chiari. e si deve essere in malafede o completamente stupidi per ignorare la lezione dell'Iraq!

    la seconda: le eccezioni. K scrive: 'Il no alla guerra deve essere netto ed assoluto.' non sono d'accordo, perche' delle eccezioni possono anche esserci: ma devono essere eccezioni eccezionali, in cui gli obiettivi strategici sono chiari e che non prevedono liberazioni-occupazioni, esportazioni della democrazia o fregnacce simili. perche', da che mondo e' mondo, chi vuole andare a comandare in casa d'altri alla fine viene cacciato a calci in culo oppure stermina questi 'altri' (un'eccezione possibile, ad esempio, e' quella della prima guerra dell'Iraq: quando Saddam ha invaso il Kuwait, quando e' stato rimandato a casa con le cattive).

    la terza: i tradimenti. k fa gli esempi del 1915 e del 1943, ma in effetti bisognerebbe ricordare che la grande strategia tradizionale di casa Savoia fin da quando era ducato era basata sul ROVSCIAMENTO DELLE ALLEANZE: erano alleati con X, poi quando era in procinto di scoppiare una guerra andavano dal nemico Y e gli chiedevano quanto gli davano per passare con loro, poi se il prezzo offerto era buono rovesciavano l'alleanza (come facemmo per l'appunto nel 1914-1915: ma allora furono stupidi anche gli austriaci che, nonostante i patti della triplice alleanza volevano darci poco o nulla).

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. sensi da trento

    offline
    Membro

    io non vorrei sbagliarmi o ricordare male (a dire il vero questa è una forma di modestia; in realtà ricordo benissimo e non mi sbaglio assolutamente, ma lo scrivo solo perchè sono troppo modesto per vantarmi)... io non vorrei sbagliarmi, dicevo, ma mi sembra di ricordare assai vagamente che l'italia è da circa 63 anni che ha firmato un patto militare con la NATO.
    anche con gheddafi abbiamo firmato un patto, è vero; ma quello è un patto economico, mentre gli alleati militari nostri sono quegli altri, cioè i porci yankee.

    adesso, a proposito di savoia, non è la prima volta che tradiamo gli alleati nostri. mica ci siamo fermati solo al 1943.
    abbiamo provato a farlo anche nel 1984, quando andavamo a protestare a comiso per far togliere i missili americani.
    a dirla tutta ci andavarono solo i comunisti (e casualmente quell'anno breznev mandò 5 milioni di dollari al compagno berlinguer per il disturbo) ma questo che significa? quei comunisti erano certamente fedeli alleati degli americani, mica lo facevano perchè erano al soldo di mosca.
    berlinguer infatti si fece pagare in dollari, mica in rubli. segno questo che testimonia certamente quanto fosse filoamericano enrico l'onesto.
    a volerci pensare meglio, però, abbiamo continuato pure dopo a fare le badogliate: ci ha pensato fassino a suo tempo, quando se ne uscì dicendo che dovevamo calarci i pantaloni... ops, fare pace con i talebani.
    e adesso che ricordo meglio, pure quando prodi si impegnò in una missione militare in albania, mica ce li aveva i voti in parlamento: i comunisti fecero la solita badogliata e i voti prodi se li dovette far dare da berlusconi, che da lì ricominciò la sua marcia verso palazzo chigi.

    adesso, i voltafaccia l'italia li ha sempre fatti, mica lo voglio negare.
    però l'italia le badogliate non le fa più da molti anni, da quando cioè la politica estera è in mano a berlusconi.
    a me fanno ridere quelli che dicono che berlusconi ha distrutto l'immagine dell'italia all'estero.

    eravamo l'unico paese occidentale che faceva una politica filopalestinese (cioè aiutava i terroristi a far transitare armi ed esplosivo sul suolo italiano. Gentile concessione di aldo moro: "andate a mettere le bombe in francia e germania. noi siamo amici vostri; con quegli altri siamo solo alleati.").
    eravamo l'unico paese, dicevo. fino a quando è arrivato berlusconi che ci ha fatto diventare filoisraeliani, nonostante le ironie della sinistra. "berlusconi? di politica estera non ci capisce niente!".
    poi sono diventati filoisraeliani pure quegli altri. "i terroristi? noooo, grazie", ma per non farsi mancare l'ultima badogliata hanno accolto in italia ocalan, salvo poi tradirlo quando gli è venuta la caghetta.
    è dal 1994 che iniziamo le guerre con un alleato e le finiamo con lo stesso. ecco l'immagine che berlusconi ha dato dell'italia all'estero.

    oggi pare che la politica estera l'ha inventata la sinistra.

    p.s pure nel 1991, quando la nato attaccò l'iraq la sinistra andò a stracciarsi le vesti in parlamento: "non potemo attaccà saddamme!! gli americani hanno attaccato senza avvertirci per tempo! SONO DEI TRADITORI"

    però adesso mi fermo qua che se mi metto a elencare tutti i tradimenti, non mi basta la banda di internet.
    è strano però vedere che parli di badoglio e salta fuori d'alema.
    d'alema, appunto, mica berlusconi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. zero71

    offline
    Membro

    risulta solo a me di aver visto Berlusconi baciare la mano a Gheddafi? Dire poi che non lo voleva disturbare? Poi dare il suo assenso alla più immotivata invasione militare che si possa ricordare negli ultimi 10 anni contro quello a cui aveva appena baciato la mano?

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. Mr Darcy

    offline
    Membro

    Mahatma Khanthi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. k

    offline
    Membro

    C'è stato qualcun altro, oggi, che ha fatto battute, ma vorrei ricordare a lui e a lei che queste cose stanno già scritte nell'Autobus di Stalin. Il discrimine tra violenza e non violenza deve essere netto ed assoluto. Non possiamo permetterci nessuna opzione di eccezionalità, poichè non ci sono eccezionalità oggettivamente metastoriche ma sono tutte storicamente e soprattutto soggettivamente determinate. Il discrimine, appunto, non può non essere che netto ed assoluto. "Non uccidere", del resto, scrive la Bibbia: "Non uccidere e basta". Non scrive: "Non uccidere i buoni, però puoi uccidere i cattivi". Non uccidere nessuno e non rompere i coglioni. Dice: "E se gli altri uccidono?". So' cazzi loro. Tu, non uccidere.

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. SCa

    offline
    Membro

    Questo intervento in Libia è una vera assurdità, anche dal punto di vista militare.
    Credo anche che l'atteggiamento del governo italiano sia ancora più "double face" di quello che sembra. Secondo me Berlusconi sta proprio facendo il doppio gioco.

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. A.

    offline
    Moderatore

    Get the Video Player

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. A.

    offline
    Moderatore

    Sulla Libia, m'hanno rimasto [davvero] solo. come Gasman dei soliti ignoti - il pugile suonato. E' il nostro destino.
    Sallusti

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. Lizardo

    offline
    Membro

    Comunque anche nella bibbia erano parecchio confusi.
    "Non uccidere e basta".
    Però appena potevano cercavano di metterla in culo ai poveri filistei.

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. zanoni

    offline
    Membro

    "Non uccidere", del resto, scrive la Bibbia: "Non uccidere e basta". Non scrive: "Non uccidere i buoni, però puoi uccidere i cattivi".

    uhm, il fatto e' che la Bibbia dice anche altre cose un po' in contrasto con questo principio assoluto. e se poi passiamo alla dottrina cristiana della guerra giusta...

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. sensi da trento

    offline
    Membro

    Credo anche che l'atteggiamento del governo italiano sia ancora più "double face" di quello che sembra. Secondo me Berlusconi sta proprio facendo il doppio gioco.

    berlusconi sta facendo quello che non hanno avuto le palle di fare 60 anni di leader politici democristiani e comunisti.

    "sarkozy?? lo vuoi il petrolio?ce l'hai i soldi per questa missione militare? se non ce li hai stattene a casa, che ci fai più bella fugura."

    prodi si sarebbe già messo a pecora.

    Pubblicato 14 anni fa #

Feed RSS per questa discussione

Replica »

Devi aver fatto il login per poter pubblicare articoli.