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Politica generale

(1560 articoli)

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  1. lulla

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    Genesis sgamata!

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. Sensi ne sa una più di Berl... ops... del diavolo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. A.

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    Moderatore

    Il dissociato, prima s'era accordato con il suo stato maggiore di fare sciò daun, poi è andato dai figli e si è fatto convincere che per il bene delle sue aziende deve restare. Oramai non c'è più conflitto, c'è solo interesse. Ma il Gran Consiglio già prepara l' o.d.g. Dinograndi II
    Vedete questo filmato, la storia sembra ripetersi come farsa.
    http://youtu.be/Ec4vPz3JM1A

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. Secondo me può essere stata una manovra per fare emergere i "traditori". Da convincere nella notte?

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. Berlusconi: «Se devo morire, lo farò in Aula».

    Abbiamo avuto a che fare con un fanatico narcisista estremista borderline per 16 anni.
    Ma questo lo sa, cos'è la democrazia?

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. A.

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    Moderatore

    la democrazia non c'entra un cazzo con questo personaggio,come hai giustamente detto tu, occorre evocare la clinica. e gli italiani, quelli che lo hanno votato, sono anche responsabili.

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. Quelli che lo hanno votato, ma soprattutto quelli che non lo hanno abbandonato strada facendo, davanti all'evidenza... Alcuni lo stanno facendo solo ora, dopo avere mangiato alla sua tavola fino alla fine, da brave banderuole italiche.

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. sensi da trento

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    Membro

    la democrazia non c'entra un cazzo con questo personaggio,come hai giustamente detto tu, occorre evocare la clinica. e gli italiani, quelli che lo hanno votato, sono anche responsabili.

    scusa la domanda ma tu che ne pensi di andreotti e di de gasperi?

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. A.

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    Moderatore

    hanno salvato la patria da quelli come Berlusconi!

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. A.

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    Moderatore

    Sensi, poi tu voti IDV, cosa cacchio c'entri con quel personaggio?

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. sensi da trento

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    Membro

    il fatto è che l'altro giorno sono andato da un notaio di trento.
    Infatti, chiunque apre bocca in parlamento, ormai, si professa erede di de gasperi, a partire dall'estrema sinistra fino a gianfranco fini.
    così sono andato dal notaio: "hai visto mai che de gasperi ha nominato suo erede anche me", mi sono detto.

    ti ho fatto la domanda su berlusconi perchè tra qualche anno a sinistra sicuramente starete tutti lì a dichiararvi eredi politici di berlusconi e del berlusconismo (come tutti i partiti che non avendo idee e progetti propri sono costretti a rubacchiarli dove capita) e così volevo portarmi un po' avanti con il lavoro.

    beh, la risposta per ora è corretta, però confido che tra qualche anno starete in parlamento a baciargli il culo come avete fatto con scalfaro, andreotti e prodi (ministro nel 1978 dei governi mafiosi di giulio andreotti) e oggi pure con cirino pomicino.
    per quel giorno vedi di farti trovare parimenti indottrinato....

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. A.

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    Moderatore

    mah...

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. sensi da trento

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    Membro

    mah cosa, scusa??
    qua scalfaro lo avete contestato oppure no??

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    beh, oggi è uno dei padri della sinistra, non è colpa mia.

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. sensi da trento

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    Membro

    però tranquillo.... tra un paio d'anni tra i padri nobili della sinistra avrete pure berlusconi.

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. k

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    Membro

    hanno salvato la patria da quelli come Berlusconi!

    No, A. La dc fece mettere le bombe a piazza Fontana.

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. sensi da trento

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    Membro

    mhmmm.... vero!!
    allora dobbiamo cancellare scalfaro dai padri nobili della sinistra.
    l'eredità che de gasperi ha lasciato al PD ve la tenete oppure la ridate indietro??

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. A.

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    Moderatore

    Comunque, ora per votare la legge di stabilità ci vorrà una maggioranza di coalizione. Di fatto, a meno che Berlusconi non si rimangi la parola (il che equivarrebbe a un golpe) è finito il suo governo.

    Sensi finchè e in quanto dice 'ste cazzate non merita risposta.

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. sensi da trento

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    Membro

    io cazzate??
    MA QUANDO MAI??
    io cito fatti storici acclarati.
    ad esempio: rosi bindi stava nella DC che prendeva i voti dalla mafia oppure no?
    oggi è presidente del PD.
    mica ce l'ho eletta io....

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. sensi da trento

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    Membro

    Di fatto, a meno che Berlusconi non si rimangi la parola (il che equivarrebbe a un golpe) è finito il suo governo.

    boh, qualcosa silvio riuscirà a inventarsi pure stavolta.
    I vangeli in proposito parlano chiaro:

    Proprio allora avevano prigioniero un noto ladrone chiamato Moggi. Quando furono radunati al Colle, NaPilatano disse dunque loro: “Chi volete libero, Moggi o Silvio?" "Moggi, Moggi!" gridò la folla...

    "Va bene, allora Silvio in porta"

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. A.

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    Moderatore

    Basta, Sensi, non ne posso più. Fai come cazzo te pare.

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Speriamo che da un governo di Professori venga la rinascita della Scuola e dell'Accademia italiana!

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. A.

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    Moderatore

    Ciao Lucio!

    Ci ha lasciati Lucio Magri, e il modo con cui ha scelto di farlo testimonia ancora una volta tutto il suo coraggio e tutta la sua lucidità. Nella sua scelta vive una libertà straordinaria, e la consapevolezza che il senso di vertigine può determinare la rottura dell’equilibrio e del limite che separano la vita dalla morte. Di fronte a questo, alla grandezza tragica dei nostri destini, non possiamo che restare muti. Ed è forse solo la scelta consapevole della morte a restituire libertà a ciò che per sua natura è irrevocabile tanto quanto insondabile.

    Magri in questi ultimi anni aveva lavorato ad un libro e due anni fa lo aveva pubblicato. Già nel titolo, Il sarto di Ulm, rievocava uno straordinario apologo di Brecht. Alla fine del Cinquecento un sarto della città di Ulm, convinto di poter volare, costruisce un marchingegno molto rudimentale e tenta la sorte, presentandosi dal vescovo in cima alla grande cattedrale. La prova fallisce e il sarto muore schiantato a terra ma l’uomo, alcuni secoli dopo, imparò a volare. Sicuramente malgrado questo tentativo. Forse, in parte, anche attraverso e per tramite di questo errore. Per Magri questa scena è l’allegoria di un sogno, di un progetto e di una lotta chiamata comunismo.
    E allora, proprio perché il dolore della morte ci rende afoni, l’unico modo per omaggiare Lucio è confrontarsi con la sua vita e con quel sogno, che equivale a confrontarsi con i tentativi falliti e gli errori della nostra storia.
    Nel giugno dello scorso anno organizzammo insieme a lui a Monte Sole, a Marzabotto, un seminario di formazione per i Giovani comunisti.
    Per ore discutemmo e lo ascoltammo con quell’ammirazione e quella deferenza imposta dalla distanza tra lui, una parte meravigliosa di storia del Pci e della sinistra italiana, e noi, così piccoli e così fragili.
    Poi verso la fine presi tra le mani l’appendice di quel libro che stavamo discutendo, un lungo saggio scritto da Magri nel 1987 con la funzione di essere la base di una possibile ma mai realizzata mozione alternativa ad Occhetto per l’imminente XVIII congresso del Pci. In quella possibile ma mai realizzata mozione alternativa c’è tutto: l’analisi lucidissima di un sistema che cresce in quanto moltiplica le diseguaglianze di reddito all’interno di ogni Paese capitalistico e tra le aree del mondo; l’incompatibilità tra il funzionamento del sistema economico e il permanere delle grandi conquiste sociali che avevano segnato i decenni precedenti (il welfare, la piena occupazione, una democrazia nella quale i lavoratori fossero protagonisti, il diritto all’indipendenza nazionale); l’erompere di questioni nuove e già cruciali, come il degrado dell’ambiente, il degrado morale, la crisi di rappresentanza del sistema politico e partitico; la crisi economica come unico orizzonte del capitalismo e, dentro questa logica, il ricorso sistematico alla forza militare. E nella mozione scritta ma mai presentata c’è la consapevolezza che questo è un sistema che per essere contrastato e vinto impone la costruzione di un controcanto, e cioè impone che a nostra volta si definisca un sistema coerente, si accumuli la forza necessaria per imporlo, si impari la capacità per gestirlo, si dia vita ad un blocco sociale che sia in grado di sostenerlo e che quindi si stabiliscano le tappe e le alleanze utili per affermarlo. In breve: la summa di un comunismo possibile, della nostra idea di comunismo.
    E allora la domanda che gli rivolsi fu ingenua e banale: perché non presentaste quella mozione? Perché non provaste a impedire il corso degli eventi, la rimozione occhettiana della questione comunista, perché non deste al sarto di Ulm un’ulteriore possibilità di volare? Lucio Magri sorrise. Con quel suo sorriso carico e denso di bellezza e intelligenza. Poi riprese a parlare, a spiegare, a dettagliare, ad insegnare.
    Una cosa, caro Lucio, da te l’abbiamo imparata. Dobbiamo provare e riprovare, sbagliare e romperci la testa. Ma l’uomo volerà. In quell’infinito orizzonte di libertà che la tua vita e la tua morte ci hanno indicato.
    Simone Oggionni (portavoce nazionale Giovani Comunisti)

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. k

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    Membro

    Eh no, caro A: il compagno Oggionni ha cacato di nuovo al di fuori del vaso, poiché la sua è una visione etico-ideologica individualistico-borghese. State messi bene quindi, come presunti 'Giovani Comunisti'.

    Premesso che a me quelli del Manifesto non mi sono mai piaciuti troppo (e neanche io a loro, però) il paragone tra il sarto di Ulm e la scelta di Magri di andarsene è un paragone assolutamente fuori luogo. Il sarto difatti sacrifica la sua vita nell'intento di espanderla ulteriormente, per sé e per gli altri, dandole anche la possibilità del volo. Non si butta dalla torre nell'intento di uccidersi, ma in quello di sperimentare e lottare per le umane sorti e progressive. Lucio Magri invece se ne va perchè s'è stufato, perchè è la vita che gli è divenuta in qualche modo - e dolorosamente - insostenibile. Questo non significa che a lui non vada pietas. All'uomo Magri va data tutta la nostra comprensione e quanto meno va sospeso il giudizio su quest'ultimo suo atto. Nessuno di noi può sapere il livello e il grado di quella insostenibilità. Ma da questo a farne un insegnamento e un modello - un 'messaggio di libertà' come sostiene Oggionni - ce ne passa e di gran lunga. Per la morale comunista e proletaria la vita di ognuno non è un bene o un fatto individuale, ossia che riguardi o appartenga al singolo individuo. La vita di ognuno è un fatto storico e soprattutto collettivo, è una partita che si gioca tutti assieme, e tu non puoi entrarne od uscirne quando pare a te. "Partita finisce solo quando arbitro fischia". E mi fermo qua, perchè l'uomo Lucio Magri merita comunque - come tutti gli uomini - un sentimento ed un pensiero che lo avvicini quanto più alla luce. Riposi in pace.
    Ma il compagno Oggionni ripensi bene le sue posizioni però: se vuol trarre insegnamenti comunisti dall'avventura di Lucio Magri, li tragga pure tranquillamente dalla sua vita, ma non dalla sua morte.

    (glielo trasmetta, se vuole)

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. lulla

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    Membro

    Me pare uno poco cattolico!!! Che Magri doveva qualche cosa a qualcuno? Aveva bambini affamati da mantenere? Anche se avesse lasciato scie di vedove affrante ( e ne avrebbe avuto la possibilità) o quintalate di fans disperati (che non mi sembra), lui aveva tutto il diritto di fare quello che ha fatto. La vita era solo sua a quel punto. Non c'è nessun arbitro che suona il fischietto. Per me almeno.

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. Perché non sei comunista.

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. lulla

    offline
    Membro

    Allora, diciamo che l'arbitro per me avrebbe fischiato la prima volta quando avevo 26 anni e poi ha fischiato ancora almeno un'altra volta. Se l'uomo si arroga con la medicina di sbattersene del fichietto e di continuare a vivere a sbaffo (7.000.000.000), perchè non dovrebbe erogarsi anche il diritto di andarsene quando vuole, che mi pare molto meno grave?

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. Perchè salvo rarissimi casi è più vivendo che morendo che dai il tuo contributo. Non è che tu non abbia il diritto, e magari le motivazioni, per andartene, credimi non è che non ci abbia mai fatto un pensiero, ma raramente questo è un gesto da cui trarre insegnamento, proprio perchè di rado aggiunge qualcosa al progresso dell'uomo. La comprensione non deve per forza accompagnarsi all'ammirazione, nè lo deve l'empatia.

    Pubblicato 12 anni fa #
  28. SCa

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    Perchè salvo rarissimi casi è più vivendo che morendo che dai il tuo contributo.

    A me sembra che, guardando alla storia, un bel po' di gente il suo contributo lo ha dato morendo, ma per decisione di qualcun altro, di arbitri molto terreni.
    La mia morale non è né comunista né proletaria e penso che con la propria vita i conti uno se li debba fare in proprio, di come vivere e di come morire, che può voler dire anche di come vivere per non morire.

    Niente di più vero, però, dell'ultima frase di k.

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. Appunto Sca, sono anch'io un convinto sostenitore del diritto di scelta in questo senso, ma tra un gesto legittimo e un gesto da prendere come esempio una differenza c'è.

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. SCa

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    Membro

    Infatti, anche perché dal mio punto di vista è comunque una sconfitta.

    Pubblicato 12 anni fa #

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