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Sulla chiusura del teatro 'Fellini' di Pontinia

(97 articoli)
  1. k

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    SUL TEATRO DI PONTINIA

    Si era sempre pensato – o almeno così credevamo tutti – che la cultura fosse patrimonio storico della sinistra mentre l'incultura, per volontà divina, toccasse tutta alle destre. Ora pare invece – se è vera questa storia di Pontinia – che almeno in Agro Pontino la sinistra sia finalmente riuscita a battere e superare la destra anche in ignoranza ed incultura. Grande risultato. Felicitazioni e complimenti vivissimi.
    Ora lasciamo perdere che Pontinia sia a tutt’oggi – fatta eccezione per il capoluogo Latina – l'unica città di tutto l'Agro Pontino, monti Lepini compresi, che abbia ancora un teatro aperto, il 'Fellini', e volerlo quindi chiudere proprio mentre la regione Lazio spende fior di quattrini per costruirne di nuovi nelle borgate e nella provincia di Roma, appare proprio una cosa che non sta né in cielo né in terra. Un dispetto. Non si sa a chi ed arrogante quanto si vuole, ma pur sempre un dispetto.
    L'assessore comunale alla cultura di Pontinia dice però che non è così, non è vero che vogliano chiudere il teatro e cacciare Pernarella, anzi: "Noi il teatro lo vogliamo tenere apertissimo, vogliamo solo fare un ibrido tra cinema e teatro: il sabato e la domenica il gestore privato ci farà il cinemetto suo, e in tutti gli altri giorni si potrà continuare a fare tutto il teatro che si vuole, che c'è di strano?".
    Ecco, di strano c'è che solo uno che non ha la minima idea di come si faccia il teatro può sparare una puttanata di questo genere. Il teatro si fa di sabato e domenica e – soprattutto se lo si vuole anche produrre, come dovrebbe appunto fare l'unico teatro di tutto l'Agro Pontino e dei Lepini, Latina esclusa – dal lunedì al venerdì si curano le prove e gli allestimenti. Così si fa il teatro, non in un altro modo. Ma se uno non ha nemmeno la più pallida idea di cosa sia, a cosa serva e come e perché almeno dal V secolo avanti Cristo l'uomo fa teatro, non si capisce perché poi lo mettano a fare l'assessore alla cultura. Ma dagli la nettezza urbana, puttanaeva, perché proprio la cultura? Dice: "Ma forse gli altri erano peggio di lui, era il più istruito là in mezzo, a chi vuoi che la dessero la cultura? Sennò non si spiega". Ho capito, ma sai le zampate in Emilia però? "Che volete fare?”, gli dicevano subito Bersani e Franceschini: “Volete chiudere un teatro? Ma andè in malora, va’, ch'av vègna un càncher sèc a tuti quanti". Facile invece, qui da noi, che Visari e Titta Giorgi gli abbiano magari detto pure: “Bravi!”
    (a.p.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. cameriere

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    propongo una partecipazione di massa
    per i restanti spettacoli che si terranno
    (mi pare che pernarella abbia detto che
    devono ancora allestire qualcosa da qui a dicembre.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. 'rcatroia... solidarietà dal nord, ragazzi...

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. leon8oo3

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    Domani (martedì 8 settembre) alle 11:30 presso il teatro Fellini di Pontinia, il direttore Clemente Pernarella ha convocato una conferenza stampa nella quale, oltre la stampa sono invitati "anche le associazioni culturali ed i cittadini interessati" al fine di fornire "dettagli e chiarimenti relativi alle stagioni che ha diretto, ai programmi e progetti che rischiano di venire vanificati dall’opera degli amministratori locali".

    Per chi si dichiara interessato (se il tempo glielo permette) forse è il caso di fare un salto

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. rindindin

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    un teatro c'è anche ad Aprilia...è il cinema teatro Europa che da anni fa solo teatro. purtroppo non ho capito ancora a chi è in mano perchè monopolizzano le programmazioni e affittano a prezzi assurdi alle povere associazioni che cercano spazi oramai inesistenti. più volte ho avuto la tentazione di propormi come direttore artistico, dato le programmazioni, per lo più limitate alle anteprime "fuori piazza" dei grandi spettacoli. aprilia come apri-pista di spettacoli di "cassetta", come luogo predestinato alla prova generale... io che ho vissuto questo retroscena vi assicuro che non è lodevole.
    P.s. il teatro si fa dal martedì alla domenica (doppio spettacolo), lunedì riposo settimanale. questo un teatro serio, tutto il resto è...cinema!

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. tataka

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    Infatti mi ricordavo che c'era un teatro anche ad Aprilia. Solo che non studiando Lettere non ne ero molto sicuro.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. rindindin

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    allora segui il consiglio del maestro...:)

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. zanoni

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    ho piu' meno letto e seguito. c'e' forse qualche novita'?

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. leon8oo3

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    Ci sarà presto

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. leon8oo3

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  11. k

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    Senta Leonpolis, non faccia finta di non capire anche lei come stanno le questioni. La questione non è se era o non era un provvedimento e se chi l'ha adottato o non ancora adottato è la giunta, il consiglio o il bar del Mazzocchio. La questione è che c'era un preciso intendimento dell'amministrazione di Pontinia - con tanto di pezzi di carta scritti e plurimeditati - di disfarsi del teatro e della sua direzione artistica. Pernarella lo è venuto a sapere e lo ha reso pubblico. Stop. Il sindaco poi giustamente - visti i sondaggi e sentendosi altrettanto giustamente il piccolo Berlusconi di Pontinia - ha detto: E come vi permettete di criticarmi? Ma questo è un complotto! Io ciò i voti e faccio come mi pare, anzi, avendo io i voti ed essendo io il caudillo decido pure io che cosa è la cultura e che cosa non lo è. Chi cazzo sono questi qua che vengono da fuori a dirmi a me che cosa è la cultura? Quanti voti prendono? La cultura a Pontinia sono io e al massimo la Sperlonga. Stop.
    E va bene così, chi dice più niente? Poi se dietro ci fosse solo il fatto di dover dare per forza la sala a qualche gestore di fiducia, o se invece ci fosse pure quello di cacciare a tutti i costi Pernarella perchè l'unico abilitato a maneggiare le questioni di teatro e di cultura in provincia per la sinistra è un giovane personaggio provinciale non molto amico né del sottoscritto né di Pernarella, pure questi sono affari - tutto sommato - di scarso interesse.
    Nell'articoletto mio invece - che sembrerebbe peraltro non essere stato gradito molto dall'amministrazione suddetta, il che mi spiace ma riuscirò a farmene ragione - quello che intendevo evidenziare era solo il singolare fatto che la sinistra si metta a chiudere i teatri in terra pontina, e questo non può che significare che, almeno qui, sei finalmente riuscito a battere la destra pure in incultura ed ignoranza. Tutto qua. Poi però – nei giorni successivi – la stampa ha dato anche notizia delle nuove nomine nel consiglio di amministrazione della fondazione teatro di Latina. E i conti tornano. Se il Pd, Partito Democratico di Latina capoluogo difatti, nel seggio di sua spettanza in seno al consiglio di amministrazione della fondazione teatro nomina un dignitosissimo impiegato di banca - nel cui curriculum però non risulterebbe esserci alcuna specifica attività o competenza di carattere teatral-culturale - lei mi consentirà che a maggior ragione a Pontinia costoro non possano che chiuderli di corsa i teatri e prendere a zampate alle palle il primo che, in tutto il territorio comunale, si azzardi a pronunciare la parola "cultura". E mica saranno più stupidi di quelli di Latina, no?

    P.S. – Rispetto ai soldi però la questione è più fine. Per lui la cultura è questione di costi e basta: è un costo puro. Padronissimo naturalmente di pensarla così, ha i voti e con quella bocca – diceva una volta Virna Lisi a Carosello – può dire quel che vuole. Nella sua infinita eleganza però il sindaco di Pontinia dice che Pernarella (una star televisiva di livello nazionale) gli deve baciare le mani e dire grazie per i soldi che gli ha dato: non è Pernarella che s’è “ribassato” a venire a Pontinia – io glielo avevo detto in tutti i modi di non venirci: “Sta’ lontano, nemo proheta domi: quelli ti si mangiano, per i cazzetti loro” – ma sono loro che gli hanno dato lustro e per colpa sua si sono indebitati. Ora però sarebbe interessante – dopo che ci hanno detto quanto è costato Pernarella a Pontinia – che ci dicessero pure quanto costano e quanto sono costati e costeranno a Pontinia e alla comunità tutta, sia in maniera diretta che indiretta, il sindaco e gli assessori suoi. Per quanto riguarda me, io ci sono andato e mi sono prestato un sacco di volte gratis. Dicesse lui quindi almeno grazie a me, da esimio gentiluomo di Pontinia quale è.

    (a.p.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. k

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    (Lei naturalmente, Leon, del pezzo che precede può fare l'uso che vuole. E' firmato, come vede. Tolga solo o sostituisca - eventualmente - Leonpolis, che la gente non sa chi è.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. Il punto è che i famosi 80 mila euro non sono 'debiti'. Si tratta semplicemente di spese sostenute dal Comune, così come previsto dalle previsioni di bilancio. Le fanno ad inizio anno e decidono "tot soldi di là", "tot soldi di qua". A Pernarella, oltre il compenso, gli avevano chiesto di spendere, a stagione, 25 mila euro. Dice: "si ma il Comune sta in dissesto". Vorrei ricordare che il Comune, il 2008, l'ha chiuso con un avanzo di amministrazione di 2 milioni e 400 mila euro. Senza contare che la commissione del Ministero dell'Interno ha calcolato che, fino al 2004, anno di dichiarazione di fallimento comunale, di soldi ce n'erano, nelle casse. Tanti. Più di 4 milioni di euro. Sembra, insomma, che la difficoltà finanziaria del Comune valga solo per Clemente, per tutto il resto no. Fatevi due conti, tra spese e compenso, e vi renderete conto che Clemente ha speso meno di quanto gli era stato chiesto.

    Ma, come abbiamo visto, non è questo il punto. Loro sta cosa se la sono rivenduta pensando che a Pontinia qualcuno dicesse: "caspita, ma sono soldi nostri?". Invece no. La gente ha continuato a dire: "embè? Ha portato risultati?". Domanda lapalissiana, ovviamente, perché a Pontinia, di recente, di una cosa sola andavano fieri i cittadini, soprattutto i più giovani: il Teatro.

    Ci sono poi due punti che mi piacerebbe approfondire:

    UGUALI ALLA LEGA? L'assessore alla cultura, durante la conferenza stampa, ha detto che "non c'erano tanti pontiniani a Teatro". "Dobbiamo andargli incontro, facendo cose che rientrano più nelle loro corde". Come se a Roma si chiedessero quanti romani vanno al Teatro, quanti di Viterbo, di Rieti, di Latina. A parte il fatto che non è possibile fare alcuna statistica intorno alle presenze e che l'assessore stesso è andato solo una volta al Teatro, sembra quasi, almeno a sentire i loro amministratori, che a 'sti pontiniani gli dia fastidio che arriva gente da fuori. Eppure, sempre gli amministratori, non fanno che parlare di "marketing territoriale".
    Adesso hanno costruito un Museo della Bonifica. Anche lì si chiederanno quanti sono i pontiniani che usufruiscono della struttura? E se saranno pochi che fa l'assessore, mette un cinema anche lì? Nel bando, così come hanno tenuto a precisare, è prevista, da parte del concessionario, l'assunzione di almeno due figure professionali. La condizione posta è che siano di Pontinia. Ora. Per il popcornaro o bruscolinaro come si diceva una volta, non credo che sia richiesta particolare specializzazione. Per il proiezionista, da quanto ne so, ci vuole una persona che sia dotata di patentino. Se non ce l'ha, deve prenderselo. A Pontinia, che si sappia, non ce n'è uno. Perché obbligare un'impresa a pagare anche le spese per prendere questo famigerato patentino? E in più. Tutti, anche a Pontinia, hanno gridato allo scandalo quando quelli della Lega, al Nord, volevano far assumere, tra le maestre, solo gente del Nord. La sinistra pontina si è inventata una cosa ancora peggio: non devono essere né del Centro, né del Lazio, né della provincia di Latina. Il proiezionista e il bruscolinaro devono essere di Pontinia. Altrimenti nisba, l'affare non si fa.

    CHE VUOL DIRE DIRETTORE ARTISTICO? E' una domanda che m'è venuta in mente. In sostanza il direttore artistico di un Teatro - che si chiama solo Teatro e non cinema-teatro - dovrebbe essere il consulente del Comune per la parte artistica dello stabile. A Latina, per esempio, c'è un direttore artistico, Costanzo, e un direttore tecnico. Ora. Chiaro che se il Comune decide di farci un cinema, piuttosto che una pizzeria, piuttosto che un bordello - quello si avrebbe richiamato gente, non solo di Pontinia ma di tutta Italia, qualcuno dovrebbe dirlo all'assessore -, magari una telfonatina al direttore artistico la fa. L'ha preso apposta. "Vogliamo professionalizzare il Teatro". E invece, adesso, secondo loro, quello che loro stessi hanno definito come un professionsta, dovrebbe prendere la cornetta e dire, tutti i santi giorni,: "successo qualcosa? che avete intenzione di fare?". A lui gli hanno fatto firmare un regolare contratto, in cui c'erano scritte delle cose. Gli hanno fatto pure portare un progetto, di 100 pagine, che magari qualcuno poteva prendersi la briga di leggere. "Tutto a posto", fino a Giugno. Poi il repentino cambio. Cosa è successo?

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. zanoni

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    uff, volevo intervenire anch'io dopo aver letto della conferenza stampa delle istituzioni pontiniane: ma sono stato doppiamente anticipato e non m'e' rimasto granche' da dire, hanno detto gia' tutto k e torquemada.

    non sono pero' riuscito a capire la questione dei soldi. e cioe', 'tutto compreso' il teatro quant'e' che costa all'anno? e a quanto ammontano i ricavi (che immagino siano di pertinenza del comune; ma clemente ha intelligentemente sottolineato che tra i ricavi, fermandoci al solo piano finanziario, bisogna considerare anche l'indotto: beni e servizi venduti ai teatranti e agli spettatori)? e se i ricavi non bastano a coprire i costi, quant'e' che caccia ogni anno il comune? e se il comune non fosse davvero in grado di sostenere queste spese, i soldi non potrebbero essere chiesti a sponsor e ad altri enti territoriali o comunque trovati in altri capitoli di bilancio?

    cioe', anche a me la storia dei soldi che non ci sono sembra una scusa, anche un po' patetica (un po' come i politici locali, a Latina, che per certi progetti non ci sono mai i soldi, non ci sono mai i soldi... pero' spendono e spandono per ogni possibile fregnaccia possibile e immaginabile, tiro dell'arco compreso: evvabbe', che anche quello e' marketing territoriale!).

    ma e' una scusa che serve a coprire cosa? cioe', qualcuno l'avra' dovuta proporre 'sta cosa del cinema, no? a chi e' venuta in mente?

    resta l'amarezza per uno dei pochi progetti culturali veramente validi in provincia che viene spazzato via da una classe politica indegna e inadeguata (vabbe', pero' sempre meglio il cinema che costanzo e gli amici della de filippis che ci costano centinaia di migliaia di euri all'anno e in termini di progettualita' culturale offrono zero).

    Z

    ps ma leonpolis e' uno che cia' un nome strano?

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. Io non mi pronuncio non essendo stato presente agli spettacoli. Dico solo che mi pare un momento favorevole per mettere la voglia di fare di Pernarella al servizio del Teatro di Latina...

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. zanoni

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    scusa bassoli, ma che c'entra se sei andato o no agli spettacoli? le istituzioni mica hanno accusato pernarella di aver fatto spettacoli penosi, ma di 'costare troppo' e di non tenere i considerazione le preferenze culturali dei pontiniani (vabbe', diciamo anche che, se a pontinia il cinema non c'e', crearne uno non e' un'idea poi cosi' folle!)...

    Z

    ps se ti va di fare una manifestazione contro gli sprechi della fondazione teatro e contro la finta direzione artisitica di maurizio costanzo (che ripropone a latina la stessa identica stagione che propone in altri teatri: e per questo si becca fior di quattrini, oltre ai quattrini che becca come produttore di alcuni spttacoli insieme alla moglie!!!) io sono a tua completa disposizione...

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. k

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    Per Leon.
    Dopo avere letto anche altre cose sugli organi di stampa locale, ho rivisto il pezzo e gliel'ho inviato. Ecco quindi la versione definitiva:

    (a.p.) - ANCORA SUL TEATRINO DI PONTINIA

    Sembra che il sindaco di Pontinia vada sostenendo che Pernarella e gli altri sarebbero entrati “a gamba tesa”, e che è per questo oramai che non c’è più niente da fare. Ora però si dà il caso che sia stato il suo assessorato alla cultura ad esprimere il preciso intendimento – con tanto di pezzi di carta scritti e plurimeditati – di disfarsi del teatro e della sua direzione artistica. Pernarella lo è venuto a sapere e lo ha reso pubblico. Stop. Questa è la “gamba tesa”?
    Il sindaco però giustamente – visti i sondaggi e sentendosi altrettanto giustamente il piccolo Berlusconi di Pontinia – ora dice: E come vi permettete di criticarmi? Ma questo è un complotto! Io ciò i voti e faccio come mi pare, anzi, avendo io i voti ed essendo io il caudillo decido pure io che cosa è la cultura e che cosa non lo è. Chi cazzo sono questi qua che vengono da fuori a dirmi a me che cosa è la cultura? Quanti voti prendono? La cultura a Pontinia sono io e al massimo la Sperlonga. Stop.
    E va bene così, Cavalie’, chi ti dice più niente? Fatti un’escort e una televisione pure tu. Poi se dietro ci fosse solo il fatto di dover dare per forza la sala a qualche gestore di fiducia, o se invece ci fosse pure quello di cacciare a tutti i costi Pernarella perchè l'unico abilitato a maneggiare le questioni di teatro e di cultura in provincia per conto della sinistra è un giovane personaggio provinciale non molto amico né del sottoscritto né di Pernarella, pure questi sono affari – tutto sommato – di scarsissimo interesse.
    Nell'articoletto mio dell’8 scorso però – quello che sembrerebbe non essere stato gradito molto dall'amministrazione pontiniana, cosa di cui mi spiaccio ma di cui pure riuscirò a farmi una ragione – ciò che intendevo evidenziare era solo il singolare fatto che, qui da noi, la sinistra ora si metta a chiudere i teatri. Questo non può non significare che – almeno in Agro Pontino – la sinistra si appresti finalmente a battere la destra pure sul piano dell’incultura e dell’ignoranza. Tutto qui. Poi però – nei giorni successivi – la stampa ha dato anche notizia delle nuove nomine nel consiglio di amministrazione della fondazione teatro di Latina. E i conti allora tornano: se il Partito Democratico di Latina capoluogo difatti (Pd) – nel seggio di sua spettanza in seno al consiglio di amministrazione della fondazione teatro – nomina un dignitosissimo impiegato di banca, nel cui curriculum però non risulterebbe esserci alcuna specifica attività o competenza di carattere teatral-culturale, a maggior ragione mi pare conseguente e giusto che quelli di Pontinia non possano che andarli a chiudere di corsa i teatri, e possibilmente prendere pure a zampate alle palle il primo che in tutto il territorio comunale, dal Sisto fino al Mazzocchio, si azzardi a pronunciare la parola "cultura". E mica saranno più stupidi di quelli di Latina, no?

    P.S. – Rispetto ai soldi però la questione è più fine. Per il sindaco la cultura ed il teatro sembrano unicamente una questione di costi: è un costo puro. Padronissimo naturalmente di pensarla così, ha i voti e con quella bocca – diceva una volta Virna Lisi a Carosello – può dire quel che vuole. Nella sua infinita eleganza però il sindaco di Pontinia dice che Pernarella (una star televisiva di livello nazionale) gli deve baciare le mani e dire grazie per i soldi che gli ha dato: non è Pernarella che s’è “ribassato” a venire a Pontinia – noi amici glielo avevamo detto in tutti i modi di non venirci: “Sta’ lontano, nemo proheta domi: quelli ti si mangiano, per i cazzetti loro” – ma sono loro che gli hanno dato lustro e per colpa sua si sarebbero pure indebitati. Ora però sarebbe interessante – dopo che ci hanno detto quanto è costato Pernarella a Pontinia – che ci dicessero pure quanto costano e quanto sono costati e costeranno a Pontinia e alla comunità tutta, sia in maniera diretta che indiretta, il sindaco e gli assessori suoi. Per quanto riguarda me, io ci sono andato e mi sono prestato diverse volte gratis. Dicesse quindi - il sindaco - almeno grazie a me. Da esimio gentiluomo quale è.

    (a.p. - 21 settembre 2009)

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. leon8oo3

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    Ho colto e mandato in pubblicazione.

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. Segnalovi:

    Latina, 17:08

    TEATRO: LATINA,COSTANZO SI DIMETTE DA DIRETTORE ARTISTICO

    Maurizio Costanzo non e' piu' il direttore artistico della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina. Dopo appena un anno dall'affidamento dell'incarico, il giornalista ha rassegnato questa mattina le sue dimissioni dall'ente culturale del capoluogo pontino. 'Dispiace essermi visto costretto a dimettermi da direttore artistico della Fondazione - ha spiegato Costanzo nel comunicato ufficiale - D'altra parte non c'erano piu' le condizioni per procedere speditamente nel lavoro. Mi auguro che in futuro ci sia la possibilita' di tornare a dialogare'. La rinuncia amara di Maurizio Costanzo alla guida della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina arriva a pochi mesi da un altro addio amarissimo: quello di Luca Barbareschi che dopo solo due stagioni da direttore artistico ha lasciato Latina non senza polemiche nei confronti dell'amministrazione del capoluogo.

    da Repubblica.it

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. Essendo noi latrinesi dei fottuti provincialotti, pidocchi rifatti e autolesionisti, vagamente stronzi, continuiamo colpevolmente a credere che basti il grande nome che viene da fuori per risolvere i problemi del sistema.
    Costanzo, coi suoi difetti ma anche con una straordinaria esperienza, può fare poco, al massimo qualcosa, se opera in un contesto claudicante. Idem Barbareschi. Se non girano manco i soldi per le compagnie - lì dentro (così pare di capire dai giornali) - che minchia può fare un direttore artistico?
    Non si fanno le nozze coi fichi secchi.
    Bisogna invece puntare sui talenti locali, vedi Farau, Pernarella e altri che io manco conosco, non capendo una sega di faccende teatrali, per creare nel lungo periodo - ripeto: nel lungo periodo - un cordone ombelicale tra il territorio e coloro che operano dentro il teatro.

    Morale: lavoro e serietà. I miracoli non sono roba per noi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. Anche perché l'unico attrezzato per fare miracoli pare sia morto circa 2 mila e nove anni fa, more or less.

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. zanoni

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    il problema non e' quello di scegliere 'grandi nomi' o 'talenti locali', ma semplicemente di scegliere un direttore artistico capace, compatibile col budget, in grado di dare sostanza alle linee guida tracciate dal consiglio di amministrazione.

    ma come fa il consiglio di amministrazione a dare un minimo di indicazioni al direttore artistico se e' composto solo ed esclusivamente da ppolitici senza nessuna esperienza o competenza in un qualsiasi campo anche vagamente culturale?

    questo e' il vero problema: la fondazione palazzo della cultura e' occupata da politici e gestita in modo clientelare (che poi ancora non ho capito a cosa serva una fondazione di partecipazione,s trumento giuridico nato per permettere una gestione mista tra pubblico e privato, se esiste un unico socio e cioe' il comune di latina!!!). se non si risolve questo, di problema, il resto sono solo chiacchiere...

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. zanoni

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    c'e' una dichiarazione di lucantonio, ex vicepresidente della fondazione, in cui si chiede l'abolizione della fondazione: perche' non serve a niente e ha dei costi esorbitanti.

    perche' l'anonima non prende posizione con un innocuo e fattuale comunicato stampa?

    magari possiamo aprire un dibattito...

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. zanoni

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    mi sembra particolarmente interessante la dichiarazione del vicesindaco di pontinia, subiaco. dice: 'non ha senso spendere decine di migliaia di euro per il teatro, quando di pontinia ci vanno in tutto 7 persone. la gente normale, invece, va al cinema'.

    ora, del di la' del fatto che queste siano dichiarazioni sincere o solo un sostegno spudorato alla sua maggioranza, a me il dubbio pero' viene: e cioe', il teatro, in una realta' come quella di pontinia, non e' forse un lusso?

    cioe', in fin dei conti, qui siamo di fronte a due visioni contrapposte:

    - una visione nazional-popolar-conservatrice, che vede nella cultura uno strumento per soddisfare gli abitanti del proprio contesto territorial-elettorale;

    - una visione evoluta, che vede nella cultura uno strumento per la crescita anche economica del territorio e ha come riferimento ambiti territoriali piu' vasti (nazionali e internazionali).

    insomma, se ci si pone nell'ottica nazional-popolar-conservatrice, il teatro a pontinia OGGETTIVAMENTE e' un lusso; se ci si pone nell'ottica evoluta, il tatro e' un investimento che ha gia' dato cospicui ritorni.

    dai termini che uso, si capisce come la vedo... ma le cose stanno proprio cosi'?

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. Spetta.

    Qui si tratta di polemica spicciola spicciolissima. Una polemica, quella di Subiaco intendo ma anche della Sperlonga, che non merita nemmeno un mezzo approfondimento. In quella città stanno costruendo un museo della bonifica, forse gli assessori pensano che 1 milione e 500 mila euro della collettività - regionale, nota bene - sono spesi per farci andare solo i cittadini di Pontinia?

    Il ragionamento di Subiaco, in sostanza, è un non ragionamento. Si chiama 'buttarla in caciara'. Anche perché io, da cittadino della Regione Lazio, potrei incazzarmi come una biscia. Perché quella struttura, checché ne dicano, l'abbiamo pagata anche noi, circa 2 milioni e mezzo di euro.

    E poi un'altra cosa. Quando l'avrebbe contati questi sette pontiniani, visto che Subiaco non è venuto a nessuno spettacolo e che i biglietti non erano nominativi?
    Come fanno, a Pontinia ma anche a Latina e altrove, a parlare di marketing territoriale quando pensano soltanto a ristrutturare palazzi storici per farci andare esclusivamente i loro cittadini? Non è una manovra, come dire, esclusivamente elettorale? E' una rivisitazione della vecchia tattica panem et circenses ma in salsa ultralocalista?

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. rindindin

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    Pubblicato 14 anni fa #
  27. egon

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    Caciara per caciara si potrebbe far notare al dottor subiaco che se l'importante fosse sempre e solo la partecipazione popolare dei residenti comunali dovrebbe aprire dentro il teatro un bel coffe-shop; e che dire di un bel casino in stile ventennio.Immagina come si sposerebbero bene corsetti e i reggicalze con l'aria razionalista della piazza. E sicuramente otterebbe il risultato di portare a teatro sia i vecchietti nostalgici (sia del fascio che dell'erezione) sia le giovani generazioni, aumentando di certo il consenso verso la coalizione.
    (per i tacchi alti,caro dottor subiaco,si rivolga pure a Melchionna che fra una data e
    l'altra in giro per l'italia potrebbe sicuramente prestargliene un paio)
    Quasi quasi chiedo la cittadinanza a Bari: loro c'hanno sia le escort che il Petruzzelli.

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. k

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    Zanò, conservami da parte - anzi fammelo avere subito oggi sabato stesso da piermario - il latinaoggi con questo subiaco. E' una cosa che debbo proprio tenere agli atti, non si può proprio perdere: "A Pontinia ci serve solo il cinema e non il teatro perché noi a teatro non ci andiamo e con ci andremo mai".
    E' semplicemente stupenda.
    Manco la Lega Nord mortacci loro, manco il paese più stupido ed ignorante del posto più nascosto della val brembana. Bossi gli fa una pippa a questi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. urbano

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    Membro

    ora che Costanzo ha abbandonato la Fondazione
    perchè non spingiamo per una candidatura di Pernarella?

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. k

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    Membro

    Ora, Urba', io - come avrai visto - ho appena chiesto scusa a Davide. Perché te lo devi far dire tu, adesso, che una nostra eventuale candidatura di pernarella - o di chiunque altro voglia tu - ce la sbattiamo poi solennissimamente alle palle? Ma perché ti devi far rimandare a fare in culo tu e tutta Orvieto? Informati piuttosto che film fanno a Pontinia stasera che ci andiamo. Anzi, di' che ci facessero un cinema pure al teatro di latina.

    Pubblicato 14 anni fa #

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