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la fine del Berlusconismo

(593 articoli)

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  1. sensi da trento

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    Membro

    oggi i cittadini fedeli al governo legittimo hanno manifestato davanti al tribunale di milano; il coraggiosissimo pietro ricca (quello che si fa difendere dagli amici di papà) si è appellato su feisbuc visibilemente spaventato.
    oggi è arrivata una busta con una pallottola a bersani; poco dopo cicchitto ha dichiarato che il PdL non farà la fine dei socialisti nel 1993.

    la piazza, una volta che viene evocata ha una psicologia imprevedibile: se la può prendere con la vittima designata ma talvolta se la può prendere anche con chi l'ha evocata.
    una cosa è certa: il popolo se la prende con chi è in quel momento più debole, e in questo momento la sinistra è molto debole.

    secondo me presto la sinistra farà un precipitosissimo dietro front.
    hai visto mai che a piazzale loreto stavolta ci vadano proprio loro.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. Ho letto sulla Repubblica
    una frase in virgolettato
    e ho capito, con fatica
    ché Berlusconi è allarmato.

    E' l'intero corpo elettorale
    l'unico che può giudicarlo.
    E' la costituzione materiale.
    E noi non vogliamo capirlo.

    Bisogna poterlo far lavorare,
    con le necessarie distrazioni.
    Questo tintinnar di manette
    non potrà mai risolvere niente.

    Senza di lui, che fine faremo?
    Senza le cosce, le tette e i culi,
    senza strilli, slogan e corride,
    dove andrà mai questo Paese?

    Lasciamolo lavorare, ci dice
    e poi alla fine, potremo giudicarlo
    con un televoto, chessò
    oppure con l'aiuto del pubblico.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. sensi da trento

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    potranno giudicarlo pure in parlamento.
    prima però dovranno allearsi con i fasci.... con la vera destra liberale e raccattare in qualche modo 316 voti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    Poi dice perchè pensi che D'avanzo sia un eroe.
    Perchè scrive articoli come questi:
    A.

    (Ps. Sensi, anche fino al 24. e non solo socialisti, anche leghe bianche , rosse, partito popolare, sedi di giornali, etc etc etc)

    ___________________________________________________________

    Il falso teorema
    del golpe morale
    di GIUSEPPE D'AVANZO
    Il presidente del Consiglio, settantacinque anni, si tiene accanto in villa - a pagamento - una prostituta minorenne per un paio di mesi, nel 2010. Questo è il fatto, assai ostinato nonostante la nebbia e le censure. Nasce una domanda processuale (Berlusconi ha commesso un reato?) e sortisce qualche effetto politico. Lasciamo in un canto la questione giudiziaria, per il momento.

    Elenchiamo qualcuno degli esiti politici sotto forma di domanda.| Quell'uomo, già sorpreso in altri anni in compagnia di minorenni, ha il pieno controllo della sua vita?

    Le sue condotte lo hanno reso vulnerabile ai ricatti o minacce della sua ospite, delle sue ospiti?

    Quanto la vita caotica di quell'uomo danneggia il Paese che governa?

    A quel discredito, domestico e internazionale, può egli stesso porre rimedio?
    I suoi comportamenti possono essere, una buona volta, appropriati ai doveri pubblici che liberamente ha voluto assumere?

    Come si vede, ognuno di questi interrogativi è concreto, factuale perché rinvia all'interesse nazionale e al nostro destino collettivo. Per questa ragione pretende un'assunzione pubblica di responsabilità e reclama con urgenza un giudizio politico, prima che morale e giudiziario.

    Se fossimo in un Paese dove il discorso pubblico si nutre di buonafede, disinteresse, civismo, si ritroverebbero (e si affronterebbero) nel perimetro di quelle domande le ragioni della crisi istituzionale che minaccia di precipitare il Paese in
    una guerra civile o in un ineluttabile declino.

    Purtroppo il discorso pubblico nazionale è alimentato soltanto dalla manipolazione, dal falso indiscutibile organizzato a tavolino, da uno spettacolo che conserva la comunità nell'incoscienza dissolvendone ogni senso critico. "Confondere e non convincere" è la regola. Non è altra l'intenzione della manovra chiamata "in mutande ma vivi" lanciata da Giuliano Ferrara, oggi unico canovaccio politico-informativo a disposizione del premier. È il tentativo manifesto di accantonare la questione politica per trasformarla in questione morale. Il trucco offre l'opportunità di mettere su un'artefatta baruffa contro l'"ipocrisia moralistica" che liquida ogni responsabilità e rifiuta ogni giudizio.

    Lontano dalle sue responsabilità e protetto da ogni giudizio, il Re Nudo può salvarsi ancora una volta. E il Paese? Che si fotta, il Paese!

    Viene in mente Molière, Tartuffe ou l'Imposteur. Il sermone di Giuliano Ferrara contro la "Repubblica delle virtù (il grand guignol va in scena oggi in un teatro di Milano) e dovrebbe, vuole essere - mutande a parte - terribilmente serio ma vi spira soltanto un'aria burlesca tanto lo spettacolo è un'impostura. Se si sfiora la questione da un'angolazione qualsiasi, o se ne vaglia un qualunque argomento o ragione, la ciarlataneria affiora ovunque, con qualche sprazzo comico. Induce al riso Berlusconi disegnato da Andrea Fortina con le fattezze di Giustiniano. È farsesco leggere, nell'intervista pubblicata dal "Foglio", Berlusconi che parla come Ferrara, che è Ferrara, pasticheur in pose da cardinal Mazarino, e mai Berlusconi, animale da preda con un Io ipertrofico. È buffonesca l'autorappresentazione di Berlusconi, degradato a ventriloquo di Ferrara (ma fino a quando?), come campione di "un sistema fondato sulla libertà, sulla tolleranza, su una vera coscienza morale pubblica e privata".

    In Italia la memoria ha strepitose paralisi e tuttavia sentire quelle parole e formule - libertà, tolleranza, coscienza pubblica, coscienza privata - arrotarsi tra i denti da lupo del capo del governo fa venire il freddo alle ossa. Quale tolleranza, se ancora oggi ricordiamo gli ordini ai prefetti di prendere le impronte ai bambini nei campi Rom o di ricacciare in mare donne incinte, neonati e migranti in cerca di asilo politico. Quale libertà se nelle biblioteche del Nordest ha libero corso una lista di proscrizione dei libri non graditi e quindi vietati.

    Dov'erano i liberali che oggi in pose servili difendono il diritto delle donne a prostituirsi quando il governo chiedeva per i clienti delle prostitute la galera. Dove s'erano appisolati questi quaresimalisti, quando ministri proponevano la tortura per scacciare il fantasma del terrorismo o uomini di governo sollecitavano l'omofobia o la discriminazione per una pelle diversa, una diversa fede, un altro luogo di nascita, fosse anche dentro i confini nazionali, ma troppo a sud. Come quelle bocche possano dire "libertà, tolleranza" quando hanno in animo di decidere per legge dello Stato delle nostra vita e della nostra morte, delle nostre cure mediche e di quanto dolore possiamo sopportare. E, a proposito di vita, di quale dionisiaca vita parlano gli "immutandati" - nicciani d'occasione - se ad ogni piè sospinto, ci ricordano che la vita non è il bene più alto per i mortali perché c'è sempre qualcosa di diverso in gioco nella vita, oltre la procreazione, oltre il sostentamento dell'organismo vivente, magari la salvezza dell'anima in questa vita o nell'aldilà.

    Sotto l'aspetto sintattico, direbbe Franco Cordero, la prosa degli "immutandati" "è pastone o brodaglia". Nel lessico della Crusca, "pappolata"; in piemontese, "supa"". È una schifezza indigeribile che ha il solo pregio di mostrarci in trasparenza come il consenso che chiede Berlusconi sia soltanto obbedienza.

    I bambini obbediscono, gli adulti acconsentono, ma a che cosa dovrebbero acconsentire gli adulti "in mutande ma vivi"? Berlusconi non propone loro un'idea, un programma, neppure un sogno.

    Offre soltanto se stesso, la sua inadeguatezza, la propria sopravvivenza, la sua impunità. Ci si può sentire davvero "vivi" nell'obbedienza a un capo privo di un pensiero diverso dal suo personale tornaconto?

    (REPUBBLICA, 12 febbraio 2011)

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Non ho capito bene, però, il motivo per cui Berlusconi s'è candidato. Per governare il Paese o per avere un salvacondotto? Premetto che sono dell'avviso che dovremmo concedergli un esilio dorato, barattando la cancellazione delle sue pendenze giudiziarie, anche le multe per eccesso di velocità o per divieto di sosta, con l'allontanamento dall'Italia, tipo i Savoia. La sua difesa fa acqua un po' da tutte le parti:

    a) in Italia i cittadini decidono i loro rappresentanti in Parlamento, questo poi vota la fiducia ad un governo - de facto è il capo della coalizione, dall'introduzione del maggioritario, ad andare a colloquio con il Presidente della Repubblica per la formazione di un governo - e il governo, insieme con il Parlamento, pensa a legiferare. L'amministrazione della giustizia rimane di pertinenza dei giudici. Quindi è ridicolo sostenere che a giudicarlo siano gli elettori. Perché quelli giudicano il suo operato da Presidente del Consiglio, non da privato cittadino. Se va a mignotte, minorenni per giunta, e effettua concussione, il giudizio spetta ai magistrati. Questo vale per lui e per ognuno di noi.

    b) dice: "la maggioranza degli italiani mi ha scelto, la magistratura vuol sovvertire questo risultato". Sono termini assoluti. L'Italia ha 60 milioni di italiani, con circa 40 milioni di votanti. Sembra che a Berlusconi l'abbiano votato in 20 milioni e 1. Non è così. Il Porcellum garantisce un premio di maggioranza relativa per garantire la stabilità. Un premio elettorale non può confondere un concetto numerico. La coalizione di centrodestra ha la maggioranza relativa, non assoluta. In sostanza, una minoranza - se pensiamo che chi non l'ha votato rappresenta il resto del Paese - sta imponendo i vizi di uno a tutti gli altri. In più. Quelle volte che la maggioranza relativa è andata ad altri - le due volte in cui le elezioni le vinse Prodi - a me non sembra che la solfa fosse cambiata. Strano, perché non avendo il consenso, il castello di accuse ai magistrati dovrebbe cadere. E invece siamo alle solite: il premier, anche quando è ex premier, ne inventa sempre una per non farsi giudicare.

    E' pure difficile dover ripetere concetti basilari, che abbiamo dato come scontati per anni. Forse questo è il punto più ostico. E' un po' come se la Chiesa volesse rivedere il principio galileiano dei pianeti che girano intorno al Sole. Nessuno di noi saprebbe spiegarlo nel dettaglio - forse solo Sensi, sempre che non prenda la parte della Chiesa -. Tutti sappiamo che è così. Sarà forse la scritta che "la legge è uguale per tutti" a trarci in inganno, ma in Italia chi viene accusato, nel caso in cui il GIP lo ritenga opportuno, deve andare a processo. E' la legge che vale per Battisti, è la legge che vale per Berlusconi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. sensi da trento

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    giuseppe d'avanzo e quanti si riempiono la bocca con slogan quali "la fine del berlusconismo" dimostrano di non capire un cazzo e sono essi stessi la causa della crisi della sinistra, in quanto riempiono di vane illusioni i dirigenti dell'ex PCI.
    il berlusconismo non è mai esistito, così come non è mai esistito il "fanfanismo" o il "degasperismo".

    esiste un ceto moderato, invece, che non si vuole far processare nelle piazze da chi si è autoproclamato "moralmente superiore"; la prova muscolare di questi giorni mi riempie d'orgoglio e mi fa ben sperare.
    Il PD pensava di papparci in un boccone, come fece con il PSI nel 1993 (guarda caso anche quel giorno con l'aiuto di fini) e invece il boccone gli sta andando per traverso.

    il vero problema non è garantire a berlusconi l'immunità, ma è evitare che la magistratura all'improvviso si ricordi di indagare su tremonti o chi verrà dopo berlusconi, perchè è evidente che quando sarà chiaro che la macchina golpista della magistratura funziona e il popolo di centrodestra si cala le brache, il processo di golpe può essere reiterato tutte le volte che qualcuno si frappone tra l'ex PCI e le stanze dei bottoni.

    qui non si sta difendendo berlusconi, ma il diritto del popolo di centrodestra a esistere e a non essere la vittima designata di certe purghe staliniane che hanno poco a che vedere con l'occidente e la socialdemocrazia di cui vi dite eredi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. urbano

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    E' vero, hai ragione è solo fascismo, profondo, radicato, incosciente.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. A.

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    Sensi, posso dirti una cosa seriamente?
    Se tu metti sotto una vecchietta con la macchina, vai in galera, subisci un processo, etc. Dici che i magistrati sono contro di te? ricusi il giudice perchè ti dichiari "perseguitato"? E alla figlia di quella vecchietta che hai messo sotto, chi glielo dice? se fossi tu il nipote di quella vecchietta, accetteresti che qualcuno che l'ha investita si sottraesse al processo accusando il giudice di essere imparziale, anzi di "perseguitarlo"?

    Dice, ma questi giudici sono politicizzati!!!
    Ah, vabbene, allora usi gli argomenti delle brigate rosse: non riconosciamo i giudici in quanto sono borghesi. Noi non compiano reati comuni, siamo "prigionieri politici". Stamo a ffa na guera. [[[[A parte il fatto che Berlusconi lo dice, e infatti secondo me sta proprio a fa' na guera contro la Costituzione, ma se lo dico dite: ahhhhh!! teoria del complotto!!!, girotondino, morettiano, fighetto, fanculo!!! giellino!! allora me sto zitto. ma lo penso uguale.]]]
    Solo che quelli, i brigatisti (ma anche i mazziniani) facevano azioni politiche, e si potevano appellare a quel tipo di logica (delirante, certo, ma aveva una sua luciferina coerenza).
    ma BBBerlusconi va a minorenni, le paga, se diverte, e per evitare che sia scoperto quando una di queste viene presa, fa concussione al giudice. (NB: la concussione è un reato che si fonda sulla qualità di un pubblico funzionario, non serve che abbia promesso o dato benefici al concusso. Il fatto che si intrometta nella normale macchina della giustzia in virtù del suo ruolo è di per sè concussione. (me l'ha spiegato un avvocato).
    Alla storia di Mubarak non ci crede neanche lui, perchè: o è vera, e allora lui accetta che sapeva che era minorenne (perchè altrimenti non l'avrebbe fatta affidare alla Minetti) qiindi c'è il reato di prostituzione minorile, oppure è falsa, e allora ha ragione chi dice che è concussore.
    ma poi, posso capire che berlusconi dica: io evado le tasse, ma produco ricchezza [come nel caso del lodo-mondadori], e allora se mi attaccano i magistrati, sono di sinsitra.
    Ma qui?
    Questo è un reato diverso. Ci sono troppe prove. Fottutamente troppe.

    Poi rispondo a Torquemada: la risposta è sì. berlusconi è entrato in politica per non andare in galera. Infatti c'è una sentenza che dice che il fatto di dire, come fa lui, che solo dopo che è entrato in politica è stato "perseguitato" dai magistrati è falso.

    Diverso è , Sensi caro, il vostro atteggiamento, di voi berlusconiani. voi siete motivati da ragioni politiche, voi si. e per questo io vi rispetto. Ci credete, a lui.
    e tu anche ci credi, Lorè. non so perchè, sarà un fatto edipico, sarà la storia, sarà la petite bourgoisie, che cazzo ne so, sarà che sei sezzese sterpegna razza [[apparte che io so susarolo, e pure della lazio, e me na vanto]] , ma tu credi fortemente che c'ha ragione. per questo vi rispetto!!! e ti sono anche amico.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. Ricordo a tutti che l'azione penale, per il nostro codice, è obbligatoria. Il fumus persecutionis non c'è. A meno che non si voglia appiccare un grande falò, con tutti i libri del diritto da Cesare Beccaria ad oggi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. A.

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    Scoop!
    Vero è!!!
    Sensi, parla parla, ma sapete dove stava oggi pomeriggio?
    Alla manifestazione di Se non ora quando, a Trento. (adducendo la giustificazione che è stato trascinato da una nostra collega)
    Fonte: messaggino sms!!

    Bravo Sensi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. sensi da trento

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    la cosa tragica è che c'era pure un'altra collega che era convinta che io stessi lì per provocare e era tutta incazzata.
    a un certo punto, mentre applaudivo un intervento questa si è pure inacidita e mi ha detto: "smettila di provocare perchè ti sputtano dicendo per chi voti e ti faccio menare!"

    vai a fare del bene...

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. big one

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    chiunque tu sia esci dal corpo di Sensi!

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. urbano

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    qualunque cosa tu sia ... ecc.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. la lavandaia

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    Il piccolo grande sensi: il mito

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. Ma quanta gente c'è lì dentro?
    Nel Sensi intendo...

    Conoscete un escorcista?

    ps: sempre detto, io, che in realtà era di sinistra...

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. A.

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    Non è di sinistra.
    L'edipo è ambivalente. Si ama e si odia il padre contemporaneamente.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. urbano

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    ambidestro

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. urbano

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    Sei Aprile 2011
    Era ora! Quale giorno migliore!
    Alla gloria di Santa Caterina di Pallanza, nata su lago, andata orfana a milano e insediata al Sacro Monte, badessa delle romite ambrosiane morì nel 1478 a 41 anni. Il sei aprile è fissato il suo ricordo.
    Speriamo che guidi il collegio delle tre donne che tratteranno l'affare di berlusconi proprio il sei aprile prossimo.
    E speriamo che anche lui tragga motivo di meditazione dal giorno e dal rito.

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. A.

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    tre donne intorno al cor mi son venute

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. k

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    Interpretare il reale è operazione normalmente un po' più complessa che semplicemente scegliere di tifare per la Roma o per Lazio. Ergo, siete i soliti coglioni che si rifugiano di corsa nella rimozione psicologica e nella testa di struzzo sotto la sabbia: "Sensi stava là e pertanto è chiaro che non pensava ciò che ha scritto qua. Lo ha scritto solo per scherzo. Era una puttanata delle sue".
    Errore. Lui stava là, ma quel che ha scritto è la pura verità: loro sanno benissimo chi è Berlusconi, ma nonostante lo sappiano non hanno alcunissima intenzione di fidarsi di voi. "Meglio lui che voi!". Non è che credano a lui. E' che non credono a voi. Volete, per cortesia, cominciare a prendere atto che non è uno scherzo e che parlano per davvero? E che se non vi credono non è probabilmente perchè siano loro malvagi o imbecilli od alieni, ma perché molto più probabilmente voi non siete affatto tutto il bene e la santità - anzi - che dite di essere? E' il busillis di Buridano.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. A.

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    Io inizio a pensare che il modello bipolare, che ci ha imposto 8storicamente) il berlusconismo non sia adeguato per l'Italia.

    Comunque non era di questo che volevo parlare, ma volevo far vedere questa foto, che dimostra, ben più di molte parole, quanto l'uomo ormai sia fuori della grazia di dio.

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. sensi da trento

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    Io inizio a pensare che il modello bipolare, che ci ha imposto 8storicamente) il berlusconismo non sia adeguato per l'Italia.

    no, aspetta.
    il modello bipolare ce lo impose la commissione salvi mattarella (quindi un senatore del pds come cesare salvi e un democristiano come mattarella) per tagliare le palle alla lega e rimanere solo loro con i loro partiti unica prospettiva di governo, nonostante perdessero voti a favore di altri partiti. la legge che partorirono si chiamava mattarellum ed è del 1992, ben prima che arrivasse berlusconi.
    poi, nel 1994 "quando noi pensavamo al ciampi bis loro pensavano all'occhetto primo" (cit. pannella) il pds pensò a un'elezione bulgara (nel senso di partito unico) e lo prese in culo.
    ma il bipolarismo lo vollero proprio i rimasugli della dc e del pci.
    quelli che oggi si fanno chiamare DS, non berlusconi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. A.

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    Moderatore

    Ho letto questo articolo mi ha sconvolto. Perchè mi inquieta pensare che possa esserci del vero. Lo allego, anche se questo non vuol dire che lo condivida.

    di Massimo Fini

    Perché l’Italia non alza la testa
    Perché non ci ribelliamo? In Italia la disoccupazione giovanile è al 29%, la più alta d’Europa. Tutti noi genitori abbiamo il problema dei figli, quasi sempre laureati, che non trovano lavoro o che devono accettare ingaggi precari molto al di sotto del loro titolo di studio, senza nessuna prospettiva per il futuro (questo è stato uno degli elementi scatenanti della rivolta tunisina innescata da un ingegnere costretto a fare il venditore ambulante e, impeditagli anche la bancarella, si è dato fuoco).

    Tutti gli scandali più recenti, dal “caso Mastella” in poi, ci dicono che la classe dirigente italiana, intesa come mixage di politici, amministratori pubblici, imprenditori, finanzieri, speculatori, esponenti dello star system, piazzano i propri figli, nipoti, generi, amici degli amici, in posti di lavoro ben remunerati e sicuri. Del resto nemmeno un chirurgo, nel nostro Paese, può fare il chirurgo se non ha gli agganci giusti con questa o quella banda di potere. Perché il sistema clientelare di Mastella non è il “sistema Mastella” è il sistema dell’intera classe dirigente italiana. Se non altro Mastella ha lo spudorato coraggio e la spudorata onestà di non farne mistero.

    I ceti popolari sono stati espulsi da Milano e mandati nell’hinterland, in “non luoghi” direbbe Biondillo, che hanno il nome di paesi ma non sono paesi, perché non hanno una piazza, una chiesa, un cinema, un luogo di aggregazione. Le deportazione dei ceti popolari ha distrutto Milano, città interclassista dove nei quartieri del centro, Brera, Garibaldi, Pirelli abitava accanto al suo operaio, il primo, naturalmente, in un palazzo di Caccia Dominioni, il secondo in una casa di ringhiera. Questa interfecondazione dava alla città una straordinaria vivacità che è andata inesorabilmente perduta. Oggi una giovane coppia non può trovar casa a Milano, né in affitto né tantomeno in proprietà nemmeno con mutui che impegnino tre o quattro generazioni.

    Quando ci si lamenta che certe zone periferiche, come via Padova, sono state occupate più o meno illegalmente dagli immigrati, si sbaglia perché se non altro hanno restituito un po’ di vita, e in particolare una vita notturna a una città che non ne ha più se non in quei quattro o cinque bordelli di lusso, a tutti noti, che ogni tanto vengono chiusi per eccesso di escort e di droga. In questi posti senti uomini fra i quaranta e i sessanta fare discorsi di questo tipo: “Domani parto per New York, poi faccio un salto a Boston e ritorno in Italia via Thailandia dove mi fermerò una decina di giorni”. Se per caso ti capita di parlargli e gli chiedi: “Scusi, lei che lavoro fa?”, le risposte son vaghe. In genere si dicono finanzieri, intermediari, immobiliaristi. Quando agli inizi degli anni ’70 era già cominciata la deportazione dei milanesi verso l’hinterland, lo Iacp, Istituto Autonomo Case Popolari, non dava i suoi appartamenti alla povera gente, ma a politici, amministratori locali, giornalisti, in genere socialisti perché, prima del ribaltone della Lega, Milano, è stata governata da sindaci del Psi (Aniasi, Tognoli, Pilliteri, gli ultimi). È ovvio che il centro di Milano, depauperato dei suoi ceti popolari, sia abitato oggi solo dai ricchi. Noi milanesi le case di piazza del Carmine, di via Moscova, di via della Spiga, di via Statuto possiamo solo sfiorarle e occhieggiarne i lussuosi androni. Meno ovvio è che il Pio Albergo Trivulzio, la Baggina come la chiamiamo noi, che ha accumulato un ingente patrimonio immobiliare, grazie a dei benefattori che intendevano, con ciò, non solo alleviare la condizione dei vecchi soli e invalidi ma anche che i loro quattrini avessero un utilizzo sociale, svenda questo patrimonio, con affitti o vendite “low cost” come si dice elegantemente oggi, a politici, amministratori, manager, immobiliaristi, speculatori, modelle, giornalisti, che di questo “aiutino” non avrebbero alcun bisogno, sottraendo risorse a chi il bisogno ce l’ha.

    Io bazzico bar frequentati da impiegati, da piccoli manager, da lavoratori del terziario e un’antica piscina meneghina, la Canottieri Milano, dove si sono rifugiati, come in uno zoo per animali in estinzione, i cittadini di una Milano che fu, gente anziana. Tutti schiumano rabbia impotente di fronte a queste storie dei figli delle oligarchie del potere che hanno il posto assicurato o delle case del centro occupate “low cost” da queste stesse oligarchie o dai loro pargoli (nello scandalo del Pio Albergo Trivulzio c’è un nipote di Pilliteri, una figlia di Ligresti). Queste cose li colpiscono più dei truffoni di Berlusconi perché toccano direttamente la loro carne.
    Schiumano rabbia ma non si ribellano. Perché? Le ragioni, secondo me, sono sostanzialmente due. In questo Paese il più pulito ha la rogna. Quasi tutti hanno delle magagne nascoste, magari veniali, ma ce l’hanno. Non che sia gente in partenza disonesta. Ma, com’è noto, la mela marcia scaccia quella buona. Se “così fan tutti”, tanto vale che lo faccia anch’io. Così ragiona il cittadino. Per resistere a quel “tanto vale” ci vuole una corazza morale da santo o da martire o da masochista. La seconda ragione sta in una mancanza di vitalità. Basterebbe una spallata di due giorni, come quella tunisina, una rivolta popolare disarmata ma violenta disposta a lasciare sul campo qualche morto per abbattere queste oligarchie, queste aristocrazie mascherate che, come i nobili di un tempo, si passano potere e privilegi di padre in figlio, senza nemmeno avere gli obblighi delle aristocrazie storiche. Ma in Tunisia l’età media è di 32 anni, da noi di 43. Siamo vecchi, siamo rassegnati, siamo disposti a farci tosare come pecore e comandare come asini al basto. Solo una crisi economica cupissima potrebbe spingere la popolazione a ribellarsi. Perché quando arriva la fame cessa il tempo delle chiacchiere e la parola passa alla violenza. La sacrosanta violenza popolare. Come abbiamo visto in Tunisia e in Egitto, come vediamo in Libia o in Bahrein (in culo al colossale Barnum del Circuito di Formula Uno, che è, in sé, uno schiaffo alla povera gente di quel mondo).

    Il Fatto Quotidiano, 22 febbraio 2011

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. Mr Darcy

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    Membro

    Tutti schiumano rabbia impotente di fronte a queste storie dei figli delle oligarchie del potere...

    ... queste aristocrazie mascherate che, come i nobili di un tempo, si passano potere e privilegi di padre in figlio, senza nemmeno avere gli obblighi delle aristocrazie storiche.

    ecco ora mandaglielo per i mail a k che va facendo il radical scic in giro per la città coi suoi nuovi amici del palasciàrp.

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. sensi da trento

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    Membro

    del Pio Albergo Trivulzio c’è un nipote di Pilliteri, una figlia di Ligresti).

    beh, c'erano pure carla fracci, il fratello di montezemolo e il candidato sindaco di milano pisapia.

    npon vorrei che questo articolo fosse la solita furbata per far credere al popolino che a rubare sono solo quelli del pdl e che a sinistra sono tutte verginelle.

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. k

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    Membro

    No, no: quali verginelle? Le veginelle se le stupra tutte il suo premier.

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. Mr Darcy

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    Membro

    Milano dabbene
    di annalena benini

    Possibile che anche la coppia Pisapia ceda al mattone facile? Casa in centro e fidanzato ubriaco

    In un video della campagna elettorale milanese pescato su YouTube, Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano, afferma che chi ne ha bisogno ha diritto di occupare una casa (“vera e propria legittima difesa”). Forse si riferiva alle case in centro a Milano del Pio Albergo Trivulzio, che dovrebbero essere assegnate ai bisognosi: in una di queste vive da ventidue anni la fidanzata giornalista di Pisapia (non a sua insaputa), e paga uno di quegli affitti che fanno venir voglia ai bisognosi, ma anche ai non particolarmente bisognosi titolari di mutuo qualunque o di affitto standard, di prendere i forconi e fare la rivoluzione, o almeno di scendere in piazza per la dignità della pigione. Abbiamo chiaramente stomaci possenti e sopportiamo di tutto, ma i super borghesi della questione morale con i mattoni privilegiati e rubacchiati in nome del circuito dei divini mondani fanno arrabbiare. Vale per tutti, naturalmente: pidielle, carlefracci che dicono di non farcela quasi più a pagare l’affitto (non è un imperativo categorico vivere in via della Spiga), attrici, dirigenti, politologi, assessori alla Casa, presidenti di squadre di calcio. Possibile che non si riesca a resistere al beneficio furbetto e miserabile, all’appartamento low cost, al rubacchiamento di metri quadri, e anzi ci si lamenti di aver dovuto ristrutturare il bagno e di essersi sobbarcati la messa a norma dell’impianto elettrico?

    Nel caso della compagna di Giuliano Pisapia, il quale tra l’altro fonda la sua corsa a sindaco di Milano sulla moralizzazione e sul problema della casa, sarebbe gentile spiegare quando esattamente è stata scritta la lettera di disdetta di quell’affitto immeritato. Quando il fidanzato ha deciso di candidarsi? Quando ha vinto le primarie? Tre giorni fa? “Non accetto che si getti fango sul mio affetto più caro per colpire me”, ha detto Pisapia. Ma non è fango, sono cinquecento euro di affitto al mese (a Roma si può trovare una stanza a S. Lorenzo, con un po’ di fortuna, forse un monolocale a Prati Fiscali), ed è l’ossessione di tutti: gli annunci, l’uso foresteria, i contratti transitori, e un’ora ad andare e un’ora a tornare perché un po’ fuori costa meno. Se non Pisapia, chi? Lui è il difensore degli oppressi, indignato per le ingiustizie sociali ma non per il privilegio tangibile della sua compagna, possibile futura first lady della città (anche lei indignata, ma sul genere casa piena e fidanzato ubriaco, e secondo l’allora sindaco di Milano Paolo Pillitteri abbastanza pressante nel chiedere il beneficio immobiliare). Sulla pagina facebook di Pisapia, che ieri presentava il suo libro: “Cambiare Milano si può”, lui ha scritto che “l’attenzione dedicata alla mia compagna è evidentemente un tentativo di farmi desistere, il segno della debolezza di chi ha male amministrato la città negli ultimi vent’anni”. Lo so che è difficile da credere, ma nessuno mi ha mai inseguito per strada proponendomi attici a piazza di Spagna a trecento euro al mese come prova di cattiva amministrazione. Se alla fidanzata di Pisapia è successo, ha avuto più di vent’anni per autoindignarsi, ma sono passati invano.

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. k

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    Io credo che mr Darcy sappia benissimo che il canone di affitto di un appartamento non sia dato solo da dove sta, ma soprattutto da come sta. Anche il concetto di "centro" è relativo. In tutte le città del nord - ma anche a Latina se è per questo, alle Case popolari - la consistenza edilizia dei centri storici è spesso data da edifici fatiscenti, su cui i proprietari non investono e che vengono quindi affittati ad extracomunitari e simili. Io mi ricordo che anche Milano era fatta così, per esempio (non so se darcy c'è mai stato): in tutti i quartieri coesistevano palazzi signorili, moderni e ben messi dei ceti medio-alti, ed edifici vecchi abitati dai più bassi strati di popolo. Bisogna quindi vedere in quali condizioni materiali tu mi dai in affitto l'appartamento, e bisogna vedere il contesto generale dove sta. In ogni caso, a me non pare che mille euro d'affitto al mese siano in linea generale un affitto molto basso - regalato quasi, come suggerisce darcy - tipico propio della classi popolari e meno abbienti.
    Meno abbienti un cazzo. Io un affitto di mille euro al mese non lo avrei mai potuto sopportare, almeno fino all'anno scorso. Mi scusi darcy, io non so quanto guadagna lei, ma la informo che un operaio a fine mese non guadagna più di mille o milleduecento euro. Se ha famiglia - moglie ed un figlio, o magari due - mi spiega come fa a pagare mille euro d'affitto e a far vivere poi tutta la famiglia con soli duecento euro? Come minimo, in quella casa, debbono lavorare in due, ed anche lavorando in due e guadagnando quindi complessivamente duemilaquattrocento euro al mese, ugualmente una casa in affitto da mille euro al mese non se la possono permettere. Questo - per sua conoscenza - è il livello dei redditi delle classi subalterne urbane in questo paese.
    Non mi pare quindi di ravvedere in questo presunto scandalo di affittopoli milanesi un granché di scandaloso, se non appunto la sua assunzione a "scandalo". Sono le vecchie tecniche della "disinformazione". Prendo una notizia qualsiasi - "Darcy ha ammazzato degli insetti in casa sua!" - e comincio a dire e a strillare con tutte le forze e i megafoni di tv e giornali ogni giorno che questa cosa è una cosa scandalosa, perchè quei poveri insetti, le blatte, sono esseri viventi come tutti gli altri, creature di Dio, e se Darcy oggi ha ammazzato quelle sbattendosene di di Dio è tale e quale avesse ammazzato qualunque altra creatura di Dio, pure gli esseri umani, pure sei milioni di ebrei: "Tale e quale!".
    Ecco, poi c'è la gente che magari ci crede, e questo attiene alla natura e complessità dell'esistenza e della storia umana, che è fatta per gradi, e c'è chi capisce e s'accultura prima e chi invece lo fa dopo. Non è colpa sua, sono le condizioni storiche. Ma c'è poi pure gente invece che ha avuto tutte le opportunità per capire le distinzioni che pure ci stanno tra le varie gradazioni (mi scusi la ripetizione) del bene e del male, ma che non gliene sbatte un cazzo ed opera scientemente a propalare il male.
    E qui, caro darcy, cominciano a girarmi i coglioni. Io non so se in questi ultimi tempi mi sono inacidito io o s'è inacidito lei. Però che ci posso fare? A me l'idea che uno venga a dirmi che nel mondo non c'è il bene, c'è solo il male, e chiunque opera, opera solo nel e per il male, e tutto il male si equivale, sia che ammazzi un bacarozzo sia che ammazzi un cristiano, sia che t'affitti un appartamento a mille euro sia che t'affitti e ti compri come roba tua tutta l'Italia e ne fai quel cazzo che ti pare, motivo per cui, se tutto è male e tutto il mondo è male, io pure non posso essere che male, e fatemi stare tranquillamente nel mio male perchè non c'è nessuno che a differenza mia stia nel bene, per cui conto solo io e faccio quel cazzo che mi pare, non c'è regola e non c'è inganno, pigliatevela nel culo voi che state peggio di me, non c'è nessuno che vi può aiutare, perchè tutti quegli altri sono pure peggio non solo e non tanto di Berlusconi, ma soprattutto di me - anzi, magari fossi io Berlusconi - a me questo messaggio Darcy non mi piace. Mi fa schifo.
    Sia chiaro che io non sono un santo. Ho le mie vergogne e i miei scheletri nell'armadio. Ma est modus in rebus. So che il bene c'è. E so comunque che è mio dovere cercarlo, ed eventualmente riparare - se è possibile - al male che ho fatto. Lei faccia pure quello che le pare. Ma si astenga, se possibile, dal propagandare la privazione del senso e la totalità del male qua sopra (scriva una lettera al direttore di Libero o del Giornale, se proprio non ne può fare a meno. Magari gli piace e gliene chiedono altre).

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. Mr Darcy

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    Anch'io credo nel bene. Semplicemente non credo nei buoni.
    Perfino sant'Agostino, che era santo diceva : “Cosa c’è da biasimare nella guerra? L’uccidere uomini che un giorno dovranno morire? Questo è un biasimo non degno di uomini religiosi”.
    Si sente acido? Ha ragione. Lei ha sempre ragione.

    NB
    E anche lei, se possibile, non mandi sempre affanculo a. A fin di bene, certo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. zanoni

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    sono stato una decina di giorni a Istanbul, prima della fuga finale. ci sarebbe anche mezzo mondo in fiamme: e li' - e di conseguenza qui - puo' succedere davvero di tutto. e vi ritrovo che ancora state ancora a parla' di Berlusconi ?

    Pubblicato 14 anni fa #

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