Ale, ti prego... continua ad intervenire!
...per il "matto" io non me la prendo: io sono sempre stato orgoglioso della mia schizofrenia [paranoia, manie di persecuzione, delirio di onnipotenza... non me ne manca una - soltanto che preferisco altre definizioni a quelle cliniche: mi piace dire che sono pigro e lascivo...!]
a tal proposito piuttosto voglio notare una cosa, un po' sottile, intellettualmente parlando, per questo ho bisogno della benevolenza e della pazienza di chi voglia comprendermi veramente: io scrivo sempre nonostante me!, da ciò deriva la mia presunzione di verità; la pazzia dunque in me è frequentemente voluta, praticata, o in coscienza reputata..., come un processo di formazione [proprio perchè la pazzia è lo spirito stesso di quegli illustri signori che A cita, e di tanti altri...]. Una carriera artistica che pretenda di riformare l'immaginario, non può prescindere dalla nevrosi. Ciononostante, volere la pazzia - nel senso di malessere psichico... - è una contraddizione in termini per cui, appunto, mi vedo costretto a benedire il folle, nei periodi di salute, ed a benedire il sano, nei periodi di follia... Il masochismo [lo stesso sentimento per cui si ami la puzza della fregna...] non può che essere maledetto da chi soffre no? [o benedetto da chi gode del dolore...]
in parole povere, al contrario di Nice, che era pazzo, ma si credeva in tutto un profeta, destinandosi così a farsi oggetto di una volontà partigiana - quella dei nicciani, i quali si avvertono coi non nicciani... -: io fuggo ogni precipitazione politica dei miei scritti, ostentando un'immediatezza che è rivoluzionaria rispetto alle volontà morali [del bene e del male relativi ad un uomo che io voglio geneticamente mutare, in me intanto - immediatezza, poi, che si fa raffinatezza letteraria nel corso degli anni: insomma ha ragione K a dire che la mia scrittura è frettolosa; io dico "automatica", prescindente cioè dal mio stesso interesse...]
del resto l'ho già detto che nei versi de "IL SIGNOR TREMOTO" c'è tanta pazzia no?
in altre parole: I MIEI SCRITTI ILLUMINANO! ...PREVEDONO ME STESSO DA UNA ESTRANEAZIONE IPOTETICAMENTE UNIVERSALE! ...non servono nessuno, precedono ogni ammissibilità: e questo l'ho già detto dell'autoreferenzialità dei miei versi...
io non faccio guerra a nessuno, io combatto contro me stesso [e, masochisticamente, godo!]