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LIBERTA' DI STAMPA E PLURALITA' DELL'INFORMAZIONE

(295 articoli)
  1. sensi da trento

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    Secondo un’indiscrezione riconducibile allo stesso governo, anche ex del partito di Fini avrebbero avuto frequentazioni con transessuali e viados. E tutto lascia prevedere che, a breve, potrebbero esserci nuove, sconcertanti rivelazioni.

    Edit/ L’informazione presente nell’articolo, riguardante la fonte, identificata nello staff del ministro della Difesa Ignazio La Russa, presente nell’articolo, era errata. Ce ne scusiamo con gli interessati, visto che è stata ripresa anche da altri siti/blog.

    Stamattina giravano già le prime voci. Si parlava di molti politici, di vario orientamento politico, coinvolti nell’affaire trans che ha travolto il governatore del Lazio, Piero Marrazzo. Ora, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe trapelato un primo importante nome: quello di un ministro che si occupa di temi internazionali. La notizia sta squassando, proprio in queste ore, i piani alti del centrodestra. In giro, proprio nei “Palazzi del potere” circola molto imbarazzo. Non solo. Come da noi anticipato proprio stamattina, sembra che i nomi coinvolti in questo vera e propria “Transopoli” siano diversi altri. Oggi, il Fatto quotidiano già preannunciava: “una lettera anonima su un importante esponente della destra”. Altre fonti d’origine parlamentare, magari sotto voce, rilanciavano: “di via Gradoli sapevano tutti”. Anche Il Giornale di Vittorio Feltri titolava a piene colonne: “Caccia ai trans in parlamento. Politici di destra e sinistra coinvolti in un vortice di pettegolezzi: si parla di video e foto che li ritraggono in attività sessuali fra loro e con viados”.

    E DUE – Il secondo nome che insistentemente si fa nei palazzi del potere è quello invece di un ex ministro, spesso coinvolto in furiose polemiche con l’opposizione e nell’occhio del ciclone per alcune sue leggi molto discusse. Anche lui è un ex del partito di Fini, mentre adesso ricopre un importantissimo incarico parlamentare. Gli staff dei due sono già stati preavvertiti, anche perché sembra che un giornale sia pronto alla pubblicazione dei due nomi. E si parla anche di un’indiscrezione che potrebbe arrivare stasera ad Anno Zero. Secondo una lettera anonima, uno dei due si sarebbe cavato d’impaccio durante una retata grazie al classico “lei non sa chi sono io”. Insomma, lo scandalo sta per esplodere in tutta la sua gravità, questione di poche ore se non di minuti. Il “Transatlantico” (verrebbe da dire nome omen…), il famoso corridoio della Camera dove si radunano ministri i parlamentari, è percorso, proprio in questi minuti, da numerose facce molto preoccupate.

    GIORNALISTI - Ma lo scandalo tocca anche il mondo del giornalismo. Anche qui, si parla di un direttore di un quotidiano della capitale spesso ospite di trasmissioni televisive. Pure lui in qualche modo coinvolto nella storia. E adesso a rischio. E poi si parla di due esponenti del centrosinistra, anche qui un ex ministro e poi di un personaggio di recente citato tra i papabili a correre per la Regione Lazio.

    Dall’Ufficio Stampa: Il vostro sito riferisce di aver raccolto indiscrezioni “riconducibili, sembra, allo staff del ministro della Difesa Ignazio La Russa, secondo cui un ministro che si occupa di Europa sarebbe coinvolto nell’affaire trans ”. A seguire altre agenzie e siti internet riprendendo la vostra notizia hanno fatto il nome o dato l’identikit di un giovane ministro collega dell’onorevole La Russa. Poiché è certo che nessuno dello staff del ministro ha mai affrontato questo tema con alcuno ed è ancora più certo che la notizia risulta di per sé inverosimile e calunniosa, vi invitiamo a smentire immediatamente tale circostanza che avete fatto diventare una notizia evidentemente falsa. Con riserva, ovviamente, di ogni opportuna azione nelle sedi competenti. Emiliano Arrigo ufficio stampa on. Ignazio La Russa ministro della Difesa

    http://www.giornalettismo.com/archives/40778/anche-un-ministro-pdl-sarebbe-coinvolto-nello-scandalo-dei-trans/

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. sensi da trento

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    tutti a vedere santoro, questa sera

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. urbano

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    Driver, drive faster and make a good run
    Down the Springfield Line under the shining sun.

    Fly like the aeroplane, don’t pull up short
    Till you brake for Grand Central Station, New York.

    For there in the middle of that waiting hall
    Should be standing the one that I love best of all.

    If he’s not there to meet me when I get to town,
    I’ll stand on the pavement with tears rolling down.

    For he is the one that I love to look on,
    The acme of kindness and perfection.

    He presses my hand and he says he loves me
    Which I find an admirable peculiarity.

    The woods are bright green on both sides of the line;
    The trees have their loves though they’re different from mine.

    But the poor fat old banker in the sun-parlour car
    Has no one to love him except his cigar.

    If I were the head of the Church or the State
    I’d powder my nose and just tell them to wait.

    For love’s more important and powerful than
    Even a priest or a politician.

    Io non lo conosco Marrazzo se non per quando stava in televisione e per quelle poche immagini da Presidente, e per la verità non mi è nemmeno piaciuto un granchè, non lo so chi è, non conosco nulla di lui.
    Mi fa orrore il trattamento che riceve lui e i suoi familiari.
    Ma che cosa mai avrebbe fatto? Quale delitto indicibile ha commesso?
    Mi fa schifo una società che uccide il capro per inbonirsi il dio.
    E a questo rito pagano io non ce la porto la mia offerta d'anima fanatica, anzi ci butto dentro ingenuamente i versi di Auden
    For love’s more important and powerful than
    Even a priest or a politician
    e non lo sacrifico alla politica.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. zanoni

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    D'accordo con quanto dice Urbano, spero solo che la posizione sia la stessa quando a essere massacrato e' Berlusconi.

    A proposito, sono rimasto interdetto quando ho visto che, al contrario di ogni previsione, da Santoro avrebbero parlato proprio di trans. Ma mi sono immediatamente ripreso e ho pensato: vuoi vedere che questi ci mettono di mezzo Berlusconi? E gia', altrimenti col cavolo che avrebbero parlato di trans e di marrazzo (massacrato solo per gettare un altro po' di fango contro berlusconi)...

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Io lo so chi è quel politico. E' noto da tempo. Non è né La Russa né Gasparri. Anzi, è strano che non sia ancora uscito fuori. Ma anche a sinistra le cose non vanno meglio. Lì pure c'è un nome grossissimo. Uno che se ne fa pure un vanto, di farsi questa e quell'altra... purtroppo non posso farvi i nomi... ma non vedo l'ora che escano fuori...

    Ah il potere dà proprio alle cervella!

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. sensi da trento

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    insomma non li sai e come al solito millanti

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. Be' Sensi... da quel che hai scritto... dovresti arrivarci da solo, col ragionamento. C'è un indizio molto preciso nel tuo post, che conferma quel che sapevo io. Ma non temere, c'è tutta la stampa italiana pronta a scarnificare i cadaveri del mostro di turno e a sbatterlo alla gogna mediatica. Ormai è questione di ore. Dopo il Grande fratello, è l'ora del Grande politico al macello... il filone è sempre quello trash...

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. sensi da trento

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    a me sembra che lidano grassucci abbia fotografato PERFETTAMENTE la situazione dei complottardi ... dde sinistraaa

    I mandanti dei viados e le fregnacceCondividi
    Sab alle 20.41

    Lidano Grassucci

    Il giornalismo era, una volta, fonti, loro verifica e descrizione dei fatti. Ora? E’ romanzo, è fantasia. Ricostruzioni tipo: se moltiplichi per un milione uno, ci aggiungi mezzo, ne segni uno e mezzo lo dividi per due e casa mia sta esattamente ad un punto rispetto ad Orione e, quindi, ci sbarcano i marziani. Ieri L’Unità (povero Antonio Gramsci che l’ha fondata per il riscatto del lavoro e se la ritrova al servizio della fregnaccia) ha dimostrato, con il metodo di cui sopra, che la questione di Marrazzo è pilotata dalla mafia di Fondi. Insomma se Marrazzo va con i trans è colpa dei finocchi del mercato di Fondi, della cattiva digestione dei carciofi di Sezze, e del sedano. Nel prossimo articolo ci spiegheranno che la crisi del ’29 fu causata dal nonno di Fazzone che passò per caso dalle parti di Wall Street e cambiò mezzo dollaro.
    Se a Marrazzo piacciono o no i trans mi sa, compagni de L’Unità, che dipende proprio da lui e non ci sono scuse, che la mafia con le serate del presidente non ha nulla a che fare. Insomma ciascuno fa l’amore in proprio e almeno in quello non c’è mafia.
    Alle manifestazioni per l’antimafia a Fondi andavano quelli della Giunta di Marrazzo, i partiti che sostenevano Marrazzo perché gli “altri” erano mafiosi. Ora L’Unità ci dice: “che il capo, il capo loro, era ricattato dalla mafia”.
    Mi sento preso per il culo. Su Il Manifesto un tale Ruotolo di Annozero accusava me di essere in odor di mafia per via della mia posizione su Fondi e del fatto che avevo difeso i contadini normali rispetto alla propaganda di vini prodotti da aziende che hanno avuto i terreni dallo Stato confiscati a mafiosi. Avevo sostenuto che dopo aver avuto la terra gratis dovevano, i vini antimafi, competere nel mercato come i vini altrettanto onesti dei contadini. Apriti cielo, sono diventato cugino di Toto Rijna, sodale di Al Capone. Naturalmente essendo contadino e pure di famiglia comunista questi attacchi da borghesi mi fanno un baffo. Ma adesso che scopro che Marrazzo era ricattato dalla mafia per via dei suoi piaceri, mi metto a ridere. Ma come la mafia era Fondi e invece veniva servita a Roma. Non ho mai letto di rilievi al capo Marrazzo.
    L’unica verità? Siamo davanti a montature, a sociologia, a fantasie da romanzo.
    Marrazzo a trans ci andava da solo. Nella Costutuzione i padri di questa nazione hanno scritto: “la responsabilità penale è individuale”. Hanno scritto che ciascuno risponde delle cose che fa per se stesso. Nessuno da Fondi, da Canicattì, da Napoli o da Venezia andava dietro al presidente del Lazio nelle sue notti di gaudio. Mi dispiace ma siamo davanti a casi suoi, e basta.
    La mia idea? Che a Fondi c’è tanta mafia quanta a Roma, che i giornalisti somari ce ne sono a Roma tanti quanti a Latina, anzi un po’ di piu’ perché Roma è piu’ grossa.

    http://www.facebook.com/note.php?note_id=201411428367&ref=nf

    la cosa teribbile è che la soubrette dell'unità, concita gregoracci, insiste pure oggi.

    http://concita.blog.unita.it//Chi_innesca_le_bombe_721.shtml

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. rindindin

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    bell'articolo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. urbano

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    Quale?

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. Non capisco più questo Paese. Non capisco più la politica, come il ministro Alfano possa rimanere al suo posto dopo il caso Stefano Cucchi e il caso Teramo. "Cercheremo i colpevoli". Ma diobuono, un poverocristo viene letteralmente massacrato tra il carcere e l'ospedale, tutti fanno gli gnorri, nessuno ha visto niente e il ministro di quel settore lì, cioè quello che ha la responsabilità principale della faccenda giustizia in senso lato ancora cerca i colpevoli?
    Ma prima dove stava?
    Io al posto di Alfano mi dimetterei subito.

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. zanoni

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    L'articolo lascia intendere che si tratti di Ronchi (la cosa non mi sorprenderebbe piu' di tanto), anche se il piu' accreditato e' per l'appunto La Russa.

    Se poi Bassoli ha captato voci diverse, mica succede niente se lo scrive. O chi va a trans e' invece Pedrizzi ?

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. zanoni

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    Uhm, pero' l'operazione Marrazzo un po' puzza di operazione mafiosa condotta a un livello non particolarmente elevato...

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. zanoni

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    Berlusconi, nel libro di Vespa:

    "Sarà il Parlamento nei prossimi mesi - spiega il premier - a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. E' ora che la costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del paese".

    Costituzione materiale, costituzione formale.

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. Beh, se citi Berlusconi, mi viene il dubbio che qualche professore di diritto costituzionale, all'epoca, mi disse - a me e a 1000 altri colleghi di corso - una grandissima cazzata.

    Comunque non è così, nella costituzione materiale. Se vuoi intavoliamo una sottile discussione giurisprudenziale. Ma quello che determina l'elezione è una legge elettorale, non una consuetudine (propria della costituzione materiale).

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. Né Ronchi, né La Russa, né Pedrizzi, siete fuori strada. Trattasi di persona molto potente e stimata. Oggettivamente capace. Senza prove, però, il nome non posso farlo.

    Il concetto giuridico di Costituzione materiale, cioè sostanziale, quella effettivamente vigente, rappresenta l'anomalia. Lo sforzo della democrazia deve essere proprio quello di farla coincidere il più possibile con quella formale, quella che sta sulla carta. Purtroppo pare che quando ci parlavano di carta costituzionale intendessero proprio dire che era solo un pezzo di carta

    La Costituzione italiana è un gioiello di architettura che tutto il mondo ci invidia, credo sia una delle poche cose di questo Paese, insieme alla pizza, che nessuno deve mettere in discussione. Meglio della divina commedia.

    Quando Silvio Berlusconi dice, testualmente: "E' ora di adeguare la Costituzione formale a quella materiale" sostiene l'esatto contrario. Sarebbe ora, piuttosto, di rendere effettivamente vigente quanto previsto dai padri costituenti. Vi faccio un esempio: a voi pare che in Italia esista un diritto alla salute (che pure è stabilito dalla costituzione FORMALE)? Ecco, scopo della politica SAREBBE quello che tale diritto fosse effettivamente riconosciuto a TUTTI i cittadini. La costituzione materiale tanto cara a Zanoni e Berlusconi, invece, dice che se ciài i soldi ti curano, sennò mòri.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. zanoni

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    Bassoli, mavaffanculo a te e alle prove! ma non ti accorgi di quanto sei ridicolo?

    Per il resto, la costituzione materiale e' semplicemente la concreta applicazione, da parte delle forze politiche, dei principi, delle regole e dei diritti enunciati dalla Costituzione formale (che prevede anche norme programmatiche, quelle a cui per l'appunto deve essere data concreta applicazione - come il diritto alla salute).

    Nel caso concreto, la costituzione materiale e' mutata in virtu' di un referendum che ha mutato la legge elettorale e della nuova legge elettorale subase proporzionale ma maggioritaria (il premio di maggioranza). Questa nuova realta', la legge elettorale maggioritaria, ha modificato in modo radicale il sistema politico: ma tutto cio' non ha modificato la costituzione formale (sia perche' la legge elettorale non e' materia costituzionale ma e' disciplinata dalla legge ordinaria, sia perche' molto e' lasciato direttamente alla prassi come le consultazioni e l'incarico di formare un governo).

    Berlusconi ha semplicemente di statuire formalmente cio' che avviene nella realta': perche' se io voto Berlusconi o bersani, sara' il vincitore tra loro due a essere nominato premier e non uno scelto a capriccio dai partiti...

    Z

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. Vedi, forse a scienze politiche v'è sfuggita una cosa. Intanto il referendum in Italia è solo abrogativo. E mi pare che alla destra non gliene freghi un cazzo. Visto che c'è stato in Italia un referendum sul nucleare, in cui si sceglieva di non averne più a che fare, ma oggi - almeno dagli annunci del Berlusca e dai lavori alla centrale di Borgo Sabotino - mi pare che si stia andando in tutt'altra direzione. Quindi lasciamo perdere i riferimenti al referendum. Tra le altre cose è uno strumento che consente soltanto di abrogare delle leggi. Gli italiani non hanno scelto QUESTO tipo di maggioritario - che non c'è più, sempre da una legge modificata dalla maggioranza di centrodestra che evidentemente pensava che anche il referendum sul maggioritario non contasse un cazzo - hanno scelto di non avere più il proporzionale, di togliere qualche comma o articolo di una legge.

    Per cui tutta sta voglia di presidenzialismo non lo vedo.

    Tu dici: "si ma Berlusconi o Bersani". Spetta. Che da voi - che non c'è democrazia interna perché c'è solo uno che paga e tutti gli altri a fare quel che dice perché sennò finisce la bella vita - nemmeno lo dovete votare Berlusconi perché si impone lui da solo. Ma da noi funziona che ci sono le primarie. Per cui non è detto - così come avviene in Inghilterra, dove vorrei far notare che hanno l'uninominale secco - che viene eletto il segretario o presidente del partito o della coalizione più votata. Da noi c'è uno che viene deciso sarà lui a fare il PRIMO MINISTRO - quindi primus inter pares e non primus super pares o Signorae untus -.

    Per cui finiamola co sta baggianata. QUella di Berlusconi, come tante altre, è l'affermazione di uno che oggi, al suo fianco, non ha più Gianni Letta ma Niccolò Ghedini.

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. Per Bassoli. Non lo dire, che sennò poi non si sa mai che ti combinano i servizi segreti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. rindindin

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    Quale?

    quello di Grassucci...:)

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. urbano

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    Io invece a volte Grassucci lo trovo molto qualunquista: tutto ciò che riguarda l'intorno suo, da Marrazzo a Fondi, è per lui normale, anzi arcinormale.
    Tutto ciò che viene criticato è per interesse, tutto meno le predichine moraliste degli editoriali suoi.
    Lui col suo giocattolino sterilizza le cose, le castra.
    Come si fa col maiale, così ingrassa bene.

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. sensi da trento

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    L'articolo lascia intendere che si tratti di Ronchi (la cosa non mi sorprenderebbe piu' di tanto), anche se il piu' accreditato e' per l'appunto La Russa.

    altiero matteoli, ministro dell'ambiente.

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. zanoni

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    mi arrendo!

    Z

    ps si', vabbe', le primarie: con veltroni unico candidato...

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. sensi da trento

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    quel fregnacciaro di enrico deaglio, dopo la clamorosa patacca delle elezioni truccate del 2006 (quelle del "berlusconi si agitava come un gatto ma pisanu, col suo fiuto democristano capì che era un gatto morto" ) colpisce ancora. con una fregnaccia ancora più grande !!

    naturalmente su l'unità !!

    http://www.unita.it/news/italia/90919/marrazzo_quattro_passi_da_solo_verso_il_patibolo

    Marrazzo, quattro passi da solo verso il patibolo
    di Enrico Deaglio

    Nella tarda mattinata di venerdì tre luglio del 2009, il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, viaggia con l’autista della Regione sulla via Cassia. I quotidiani sono pieni di notizie sugli scandali sessuali del presidente Silvio Berlusconi; addirittura il presidente della Repubblica è intervenuto per imporre alla stampa una moratoria in occasione del G8 che sta per aprirsi nell’Aquila terremotata: Berlusconi rischia infatti di presentare al mondo un’Italia grottesca, ricattata e corrotta.

    Marrazzo fa cenno all’autista. «Fermati qua. Faccio due passi a piedi».

    È un gesto di gentilezza. Come dire, “ti tengo fuori da questa storia”. Il Governatore, senza occhiali scuri, senza cappelluccio, uno dei volti più riconoscibili della città per il suo passato televisivo e il suo presente politico, scende dall’automobile e si avvia verso uno degli indirizzi più malfamati e loschi di Roma: il numero civico 96 di via Gradoli.

    Non si sa con quale passo il Governatore compia la sua ultima passeggiata. Se di piede lento o veloce, se assorto o teso, furtivo o trasognato. Ma è possibile che sia semplicemente portato dagli eventi, attratto da una calamita. Non è una sfida, è piuttosto una marcia quietamente disperata verso un confuso patibolo. Al contrario di un “tirem innanz”, è un “andiamo fino in fondo, vediamo com’è”.

    Il patibolo era stato effettivamente apparecchiato e quando Marrazzo vi sale trova non solo chi pensava lo stesse attendendo - l’amante brasiliana Natalì -, ma il campionario dell’Italia di oggi: il pusher che spaccia la cocaina in franchising per conto dei Casalesi; i carabinieri che da tempo lavorano con il pusher e con Natalì (le “mele marce”), il telefonino che gira il video, l’omertà dei coinquilini che non vedono e non sentono niente.

    Lo minacciano, lo umiliano, gli mettono le mani addosso, lo denudano, lo filmano, lo derubano e lo ricattano. Il fatto che sia il presidente della Regione non conta nulla, anzi. La secolare sudditanza dei malfattori e dei carabinieri nei confronti del Potente svanisce.

    Il fatto che la sudditanza sia svanita proprio al numero civico 96 di via Gradoli non può essere senza significato. E Piero Marrazzo, giornalista di inchieste, figlio di un famoso giornalista che si è occupato di potere, mafie e camorre, lo conosce benissimo.
    Quella palazzina, trentuno anni fa, fu il centro operativo delle Brigate Rosse durante il primo mese del rapimento di Aldo Moro. Un appartamento era stato affittato da Mario Moretti, il capo delle Br, ed era servito, prima dell’azione, come deposito di armi, rifugio di latitanti e addirittura foresteria per militanti della lotta armata in cerca di relax. Talmente noto era il “covo”, che nei primissimi giorni del sequestro l’indirizzo prese a circolare. Il professor Romano Prodi, nel nobile intento di aiutare le indagini e salvare la vita di Moro, dichiarò che il nome di Gradoli era stato fatto nel corso di una seduta spiritica, ma il ministro degli Interni Francesco Cossiga mandò le truppe in una Gradoli in provincia di Viterbo, a vuoto.

    Così Mario Moretti, insieme a Barbara Balzarani, continuò ad abitare in via Gradoli, senza preoccuparsi troppo di poter essere scoperto, fino a quando, il 18 aprile 1978, al 32esimo giorno del sequestro, uscì di casa e poco dopo l’acqua cominciò a gocciolare verso il piano di sotto. Infiltrazione, inquilino arrabbiatissimo, porta sfondata dai vigili del fuoco: et voilà, ecco a voi l’archivio delle Brigate Rosse, reso accessibile dal telefono di una doccia e da un rubinetto lasciato aperto.

    Poi, molti anni dopo, si scoprì che nella palazzina molti appartamenti erano di proprietà di una società immobiliare che agiva per conto dei servizi segreti e ancora parecchi anni dopo la palazzina si adattò alla nuova economia residenziale, affittando appartamenti ai transessuali latinoamericani, che guadagnano bene, pagano bene e forniscono moltissime informazioni ai carabinieri sui Vip che le vengono a trovare.

    Le case hanno spesso una loro storia, sono segnate e spesso anche popolate da fantasmi.

    Nessuno sa con quale faccia, quel 3 luglio, Marrazzo abbia fatto il viaggio di ritorno verso la macchina di servizio, ma certo aveva negli occhi le prove generali della sua esecuzione, che infatti avverrà tre mesi dopo.

    In quei tre mesi il Governatore non ha usato, né abusato del suo potere. Ha solo disperatamente aspettato che si attuassero le procedure. La sua storia era cominciata cinque anni prima: candidato alle elezioni perché era stato un popolare conduttore Tv “dalla parte dei cittadini”, era già stato sotto ricatto dei suoi avversari politici che avevano pensato di assoldare un viado contro di lui. La sua vita personale era a conoscenza di taxisti (i veri untori della morale pubblica romana), il suo partito non lo teneva in grande considerazione, una sua ricandidatura era dubbia, la sua immagine non appariva più quella del vincente difensore del popolo, e, sul piano della voracità economica, scontrarsi contro le cliniche private gli aveva fatto toccare con mano quanto feroce potesse essere la loro risposta.

    E così il Governatore ha seguito, immobile, i movimenti del ricatto per tre mesi. Gli spostamenti e le duplicazioni del video, il destino dei suoi assegni, la morte del pusher, i piccoli tormenti di Natalì, il cd nella disponibilità dei padroni delle cliniche private, la melliflua telefonata di Berlusconi (“voglio darle una mano”, come nelle più ciniche battute dei film di gangster di James Cagney), il perfetto timing dei Ros contro le “mele marce” della compagnia Trionfale, una normale audizione in Procura come “persona informata dei fatti”, e poi - oh, finalmente, non ne potevo più - la mia testa che rotola.

    Il nostro presidente del Consiglio, a differenza di Marrazzo, è invece ancora in sella. Gli angiporti di Casoria, la cocaina del pappone di Bari, le ragazzine che lo dileggiano, il mondo che lo dileggia, la dolente prostituta pugliese che lo registra e ne canta la mattina dopo le erezioni, la manifattura di farfalline, le guardie del corpo attonite, ma fedeli (queste non sono “mele marce”), la famigliarità con l’industria del ricatto, si sono dimostrate tutte armi inutili di fronte alla sua prorompente voglia di vita. I suoi sostenitori sostengono la sua primordiale verità: la femmina da possedere, da stuprare, da pagare. I suoi sostenitori ridono del debole Marrazzo, delle sue inquietudini e soprattutto della sua inettitudine. La questione del governo, alla fine, è tutta qua.

    Dicono che gli italiani si riconoscano in Berlusconi e nel suo sogno realizzato: diventare molto ricchi, diventare molto potenti per potere finalmente permettersi una notte di docce fredde (sempre la doccia, a palazzo Grazioli come in via Gradoli) e di sesso con una petulante Patrizia D’Addario che gli chiede di risolvere il suo irrisolvibile problema di abuso edilizio. Dicono che Berlusconi sia talmente magico da convincere gli italiani che questa, solo questa, è la vita che vale la pena essere vissuta; il discorso amoroso e il condono edilizio.

    Fece capire lui stesso, peraltro, di essere in grado di dare la vita, un figlio, a una donna in coma da diciassette anni. Nessuno si alzò per prenderlo a schiaffi, ma molti sicuramente videro quanta voglia di morte ci fosse in quelle sue tristissime parole.
    Nell’augurio e nella speranza che l’immaginario del successo e del potere da trasmettere, possa essere meno tragico, mi resta la curiosità di che cosa succederà, non tanto di villa Certosa e di palazzo Grazioli, quanto della palazzina di via Gradoli 96. Chissà: forse l’appartamento di Mario Moretti è stato affittato a un trans, o è la base di un pusher.

    Chissà, forse tra dieci anni, quando ci saranno nuovi inquilini, nei lavori di ristrutturazione edilizia, dietro la solita intercapedine, verrà ritrovato un pacchetto che nessuno aveva notato.

    L’originale del video che ricattava Piero Marrazzo? Il filmato girato da Mario Moretti ad Aldo Moro nella prigione del popolo?

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. sensi da trento

    offline
    Membro

    questi stanno mischiando uno scandalo con una valanga di merda, in modo da depotenziarlo e passare per vittime.
    in unione sovietica si chiamava disinformatsija.

    questo giusto per rispondere a quelli che si preoccupavano per la libertà di informazione.

    Pubblicato 14 anni fa #

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