Prima le questioni di metodo.
Io vorrei inanzitutto invitare Zanoni a maggiore moderazione nei toni, negli insulti e nei termini non tanto nei confronti di Marrazzo, Santoro o Berlusconi che stanno a distanza di sicurezza sua e loro, ma quanto soprattutto di chi interloquisce direttamente qui con lui ("sinistra forcaiola e antidemocratica", "perfetto stile staliniano", "vergognosa campagna", "ridicolaggine", "faziosi" etc.), perché stando tutti pressappoco nello stesso posto, uno potrebbe pure a un certo punto farsi girare i coglioni per questi insulti e dargli una zampata alle palle appena lo vede. Inoltre, Zano', qui ce n'è già stato un altro che s'è permesso tempo fa di trattare Tataka nello stesso modo indegno tuo (modo peraltro in cui eri stato trattato anche tu, e difeso da noi, ancora prima). Cerca di non farlo più. Chi te la dà questa ubris? Datti una calmata e rispetta gli altri, se vuoi essere rispettato.
Adesso le questioni di merito e le "piccole" differenze tra i due casi in questione.
Innanzitutto mi pare che Marrazzo si sia dimesso e quell'altro no. Fermo restando che per me ognuno può andare a letto con chi gli pare, io però - per esempio - sarei contrario e lo direi chiaramente se il mio partito lo ricandidasse alla regione. Zanoni invece ritiene un delinquente "fazioso" chi solo si permette di chiedere le dimissioni del suo campione. E questo credo che faccia già la differenza non solo tra il suo campione e il mio purtroppo, ma anche tra me e lui.
La colpa più grave di Marrazzo però - secondo me - non è tanto l'essere andato a letto con chi non doveva, ma quanto l'avere subito e taciuto per qualche tempo il ricatto, cosa che un uomo pubblico non dovrebbe fare. E pertanto è giusto che si sia dimesso: arrivederci e grazie. Cosa dire invece di Berlusconi che alle minacce e ai ricatti della mafia e di chiunque, reagì assumendo Mangano nella migliore delle ipotesi (nella peggiore c'è Dell'Utri e il papello) e negando sempre e in ogni caso qualunquissima altra cosa, dal comprare i giudici all'iventarsi che il padre di Naomi faceva l'autista a Craxi? Questo nega e basta e mente dalla mattina alla sera pure in televisione. E' questo il giusto modo d'essere d'un uomo di Stato?
E veniamo alla puttane, ai travestiti e l'uso che ne hanno fatto i media: appena s'è diffusa la notizia, tutti i telegiornali hanno parlato delle avventure sessuali di Marrazzo. Lo scarto massimo tra un tg e l'altro è stato di qualche ora. Ora però si dà il caso che a distanza di quattro o cinque mesi - invece - al Tg1, Tg2, Tg5 eccetera non sia ancora mai stato detto con sufficiente chiarezza che a casa di Berlusconi si facevano festini con escort e donnine allegre che poi lui remunerava profumatamente. Questa è la differenza di obiettività e correttezaa dell'informazione in questa dittatura mediatica del premier.
Ce ne sono anche altre però di differenze (e sempre fermo restando che intanto Marrazzo s'è dimesso e lui no): la prima è che Marrazzo, pur andando a mignotte o trans, poi però non è andato al Family Day a dire che che lui invece era contrario a queste cose, e che anzi era il difensore numero uno della famiglia cristiano-cattolica e della Santa Fede, e guai a chi va a puttane, divorzia o tradisce la moglie. La seconda è che a marrazzo non gli era mai venuto in mente di promulgare una legge regionale o quel che sia per mettere la prostituzione fuori legge e rompere il culo a chi va a puttane. Berlusconi invece sì. A te se ti pigliano sulla 148 ti fanno la multa e la denuncia, a lui invece gliele portano tranquillamente a casa. Non so se si coglie la differenza.
Ultima e sostanziale differenza, è che poi Marrazzo non risulta avere nominato il suo trans assessore o consigliere regionale. E se quell'altra testa di cazzo di Sensi vuole le fonti, se le vada direttamente a cercare su Il Giornale della famiglia Berlusconi. E' lì che si trova scritto per la prima volta il nome di Patrizia D'Addario - prima quindi che scoppiasse lo scandalo e prima delle elezioni europee - come una delle prossime deputate europee del Pdl, ed è dopo questa notizia apparsa sul Giornale che la Veronica Lario, moglie del Berlusconi, scrisse a Repubblica la famosa lettera che portò poi alla luce tutto l'affaire. Se poi Sensi vuole il giorno e il numero preciso del Giornale, se li vada a cercare da solo, io mi sono stufato di lavorare gratis per tutti voi (ha visto, Sensi, per caso su Parvapolis, negli ultimi giorni, quali sono le tariffe dei Corsi di Scrittura Creativa a Latina, anche se fatti ovviamente da gente molto più competente di me?). Rispetto a ministre in carica, invece, lei sa meglio di me che le relative intercettazioni sono state secretate, ma sicuramente ricorderà - perchè i giornali ne parlarono, e se li vada eventualmente a ricercare lei, e magari faccia un bel collage da far rileggere per intero pure a noi - lei ricorderà che in una conversazione telefonica con Saccà il suo Premier vantava la grande abilità fellatile di una sua attuale ministra. E qua mi fermo. Le altre e più piccanti gliele racconto a voce.
Comunque - in ogni caso - Marrazzo s'è dimesso. Quando fate dimettere il vostro?
(Io oggi vado a votare alle primarie. Voto Bersani.)