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(99 articoli)
  1. Ben lieto, la sezione adatta è "teorie e tecniche".

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. Woltaired

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    adesso lo leggo, poi frusto Torque per l'abbinamento di SexPistols e P.I.L. alla "sottocultura pop"...
    anzi gli masterizzo un bel cd dei Vannila Sky, così impara!

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. Forse ce l'hai con mio cugino?

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. zaphod

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    Fondatore

    per esperienza le discussioni che funzionano è meglio lasciarle dove stanno (a volte pure se meritevoli di vita autonoma le trapianti su un topic apposito e non attecchiscono, non tutti gli argomenti sbocciano per talea) quindi visto che è iniziata qui - la questione sesso e letteratura - o, meglio, qui ha trovato terreno fertile, se ci sono contributi al dibattito procediamo pure.

    Inciso per Wolt: sottocultura non ha un'accezione negativa, è semplicemente una parte della cultura generale, è un'espressione neutra, come 'sottoinsieme'. Se invece quello che ti fa girare le scatole è l'espressione "pop", allora specifico che la intendo nell'accezione anglosassone di "popular culture" in contrapposizione a una concezione elitaria di una fantomatica "cultura superiore".
    Qui al borgo, in edicola, dietro alle copie del Canale Mussolini (adeguatamente pubblicizzato da cartello stampato su A4 al computer: "Premio strega 2010: in vendita qui" appiccicato in vetrina) ho scovato una copia di Il rock: star system e società dei consumi in cui David Buxton scrive proprio :"Sebbene la pop art sia apparsa in Gran Bretagna e negli Usa negli anni '50, la nozione di "pop" come idea coerente è cominciata come una rivolta contro la natura elitaria e tradizionallista della "cultura superiore".Si qui ci si è rivolti verso la cultura popolare, decisamente operaia e commerciale, integrata nella vita quotidiana." (p.71)
    In questo senso la strizzata d'occhio che leggevo nella frase finale del racconto chiude quello che dovrebbe essere pop(olare) in un recinto in cui noi che sappiamo chi è Johnny Rotten ci sentiamo superiori a quelli che non capiscono l'allusione.
    Operaia e commerciale, Wolt. Sex Pistols e Public Image Limited ci calzano a pennello.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. tcd

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    ...peccato che, rispetto alla pop culture di oggi, i Sex Pistols incontrino solo sguardi vacui. Son queste le cose che ti fanno sentire di più la sciatica ed altri malanni :p

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. Woltaired

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    Membro

    Forse ce l'hai con mio cugino?

    ...pensavo ad una vendetta trasversale

    A questo punto, però, vi masterizzo solo un singolo dei Vanilla Sky, io ho l'orecchio musicale di un orso di pezza e se non etichetto in grande la musica non ce la faccio, ma operaio e commerciale calza. Va bene: pena ridotta.

    Nel frattempo ho letto il racconto.
    L'inizio mi è sembrato avere troppo attrito, mentre da quando gli sguardi si incrociano in poi la storia è decisamente più lubrificata e leggibile.

    Lo vedrei come parte di un qualcosa, ma non com parte iniziale: è un racconto erotico forte, ma non eccezionalmente pornografico, escludendo un paio di richiami bondage. Io Barcellona ce l'ho vista, soprattutto la Capitaneria e anche i colori dei due personaggi.

    Non sono d'accordo sul "rullare". Direi "rollare": niente suoni di tamburo o decollo d'aereo, ma una stretta arrotolatura.

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Rullare è una forma inconsueta ma, in gergo, esiste. Meglio rollare, concordo, ma rullare non è scorretto.

    Non ho poi capito il "pornografico". Ripeto, ma forse sono io a sbagliare, che il pornografico ha una funzione prettamente fisiologica mentre l'erotismo ha intenti differenti. La differenza, credo, non sta nei dettagli rappresentati.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. tcd

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    Secondo me, invece, la differenza è nella scelta dei dettagli da raccontare.

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. A

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    Membro

    il pornografico ha a che fare col sacro.
    L'erotico con il disincantamento del mondo.
    Battaille docet.

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. tcd

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    uh, quante parole auliche per non dire nulla...

    mettiamola cosi':

    Il pornografico si rivolge agli istinti base-base, quelli nella parte più primordiale del cervello, per capirci.

    L'erotico si rivolge al resto del cervello per titillare in via indiretta la parte suddetta.

    Poco importa che siate uomo o donna, la distinzione e' sempre quella

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. A

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    dici che parlo del nulla? può darsi... sarà il caldo che m'uccide

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. Appunto, col porno mi ci devo fare fondamentalmente le pippe, l'erotico non ha quello come stretta finalità.

    I dettagli sono, appunto, dettagli.

    Buona Domenica è molto più pornografico seppur meno dettagliato della Filosofia del Boudoir.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. (poi oh, che male fa il porno?)

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. Beh, tu ti fai le pippe su Buona Domenica?

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. no, ma gli autori di Buona Domenica è lì che bene o male vanno a parare.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. Secondo me, invece, i compiti sono opposti. Il porno serve ad eccitare. Buona Domenica, o programmi similari, servono ad anestetizzare. Il meccanismo è probabilmente lo stesso, l'estetica e la finalità sono completamente diverse.

    Sulla questione della letteratura... mi devo preparare.

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. Anestetizzare, certo, ma anestetizzare il cervello passando attraverso i corpi cavernosi e utilizzando tutta una serie di altri espedienti.

    Le soubrettes con le minigonne ascellari devono attizzarti così come le liti furibonde sul nulla ti devono distrarre.

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. beh, in quest'accezione, dovremmo rivedere tante altre trasmissioni, giornali, pubblicità ecc. ecc.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. rindindin

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    tra porno ed erotico non c'è nessuna differenza, sempre di eccitare si parla e sempre quella parte è. considerare erotico e non porno un racconto fa fare solo delle gran pippe (intellettuali), solo all'autore. al lettore bastano quelle fisiche.

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. zaphod

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    Fondatore

    brava rindi che ha sparigliato una discussione che rischiava di diventare oziosa.

    La distinzione che stavamo analizzando non è tra porno ed erotismo ma tra letteratura erotica e pornografia e quindi credo - ma non sono io quello studiato - che il discrimine non debba riguardare la funzione (il porno serve a eccitare l'altro no) ma semmai il metodo e quindi la resa "poetica" della narrazione.

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. rindindin

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    puoi parlare di letteratura, fotografia, filmografia, fumettistica, la distinzione vale per tutti. generi o settori.
    il metodo, quindi la resa poetica è questione di gusti personali. il fine è uguale per tutti: eccitare. e il metodo è sempre quello che
    ti colpisce di più, che è nelle tue corde. per questo dico che è difficile stabilire ciò che è poetico, letterario o meno, sopratutto nell'erotico.
    cosa fa della descrizione di un pompino letteratura o volgarità? se anche scritta con
    maestria non colpisce il mio basso ventre non lo considero erotico, solo ben scritto. allora leggo altro.
    d'altronde si può leggere un giallo, anche ben scritto, capendo sin dall'inizio chi sarà l'assassino? leggo altro.

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. Bisognerebbe allora parlare del tipo di eccitazione. I film che uno guarda su youporn al solo scopo di lustrarsi la maniglia non sono la stessa cosa di, che so, Guardami, il film con Elisabetta Cavallotti, film erotico in più di una scena esplicito ma a mio avviso non un porno.
    Che l'erotico e il porno abbiano ambedue l'intento di solleticare certe corde ok, ma in maniere diverse e la distinzione in base all'uso dei dettagli non è a mio avviso così discriminante.

    Il racconto Luis non è la stessa cosa dei libretti porno che si trovano all'edicola della stazione di Brescia ( li ho letti in previsione di questo studio, che credete )

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. Ho raccolto un po' le idee. L'intervento della Rindindin m'ha sbloccato un ragionamento che non riuscivo a far quadrare. Sull'ultimo libro, Camilleri fa dire a Montalbano: se ti fanno due domande, inizia a rispondere dalla seconda, spesso aiuta a rispondere anche alla prima.

    E quindi parto dal giallo. Chiede Rindindin: "si può leggere un giallo, anche ben scritto, capendo sin dall'inizio chi sarà l'assassino?". Beh, può capitare - e capita spesso - e non ci sarebbe nulla di strano. Anzi, diciamo che la lettura di un giallo è "chiedersi chi è l'assassino", sempre. Dalla prima pagina fino alla rivelazione dell'assassino è un continuo sospettare del lettore. "Sarà questo", "Sarà quest'altro". Alle volte ci riesci dalla prima pagina, altre volte invece rimani sorpreso. Valutare un giallo in base a questo, significa applicare delle logiche enigmistiche alla letteratura. In una intervista ad una radio svizzera, nel 1974, Montale sostenne che dei gialli si poteva leggere solo la fine. Quella era la parte fondamentale, tutto il resto era costruito in funzione di quella. Quei gialli che aspirano, e non sempre riescono, a diventare letteratura, approfondiscono i personaggi principali e i secondari - li caratterizzano meglio, soprattutto riempendoli di contraddizioni -, calano la vicenda in realtà ben specificate. Diventano altro dal giallo. Il colpevole è solo un accessorio della trama. I generi non esistono più, esiste la letteratura.

    I critici sostengono che i gialli, e tutti i generi letterari, sono trivialliterature (letteratura triviale) o paraletteratura. Hanno la funzione di intrattenere il pubblico. Così come la pornografia, credo, abbia la funzione di eccitare. E' una delle tante forme d'intrattenimento, no? Dice: "si, ma pure l'erotismo solletica le stesse parti". Più o meno. Lo fa, ma con uno stimolo che non è solo rivolto alle parti basse, invade anche il cervello, lavora sull'immaginazione. Ci sono personaggi caratterizzati, c'è una trama anche complessa, ci sono delle situazioni che ampliano gli orizzonti d'attesa, le nostre conoscenze. C'è la vita, non c'è solo il sesso.

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. cappa

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    Ho costruito una scala a pioli ridicola, recuperando pazientemente quello che mi resta dopo di te. Una scala per scendere giù, dentro e sotto.
    Il legno è quello del mio letto, di un crocifisso, il manico di un martello, un mestolo da cucina, la porta della soffitta, qualche matita, canne di palude, la cornice dello specchio in corridoio, la spazzola di mia madre.
    Ho inchiodato bene nuove attese alle assi del mio orgoglio e legato a doppio nodo le tue accuse con parole lunghissime, senza spazi né punteggiatura.
    Ho rafforzato le giunture con la resina perché resistano ad un carico pari a tre volte il mio peso.
    Ho calzato gli scarponi anti infortunio: due scarpe sinistre con stringhe strette come un corsetto.
    Ho intrecciato una corda con lenzuola e tendini tesi, perché scendendo c’è il rischio di cadere: potrei avere un malore, commettere una manovra errata, stancarmi e cedere.
    L’ho annodata meticolosamente intorno alla vita e fra le gambe come fossi uno speleologo alla prima discesa in una grotta corrosa e solubile, ed ho fissato l’altro capo al saldo paletto dell’amor proprio.
    Ho acceso la torcia sull’elmetto arancione, obbligatorio nei cantieri pericolosi, e l’ho indossato per non sentirmi dirmi: “Te l’avevo detto!”.
    Ho messo i guanti da lavoro e ho iniziato a scendere, stringendo i denti e nelle mani i montanti.
    Quando sono già sotto il primo strato, strattono la corda, controllo che regga. Il cuore, impaziente!, è già sceso con una carrucola e incredulo resta a saggiare lo stato vuoto e possente.
    Cosciente mi avvicino, continuando a scendere, per portargli la chiacchiera che già da un po’ si aggira nel resto del corpo. Lo raggiungo; “Piccolo!”, penso mentre lo raccolgo. Spengo la torcia e gli racconto …
    Non ha più dubbi adesso che torno su, fuori e sopra: tu non ci sei più.

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. rindindin

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    "si, ma pure l'erotismo solletica le stesse parti". Più o meno. Lo fa, ma con uno stimolo che non è solo rivolto alle parti basse, invade anche il cervello, lavora sull'immaginazione. Ci sono personaggi caratterizzati, c'è una trama anche complessa, ci sono delle situazioni che ampliano gli orizzonti d'attesa, le nostre conoscenze. C'è la vita, non c'è solo il sesso.

    siamo arrivati al punto allora. ciò che fa la differenza tra letteratura erotica o semplice pornografia è l'esistenza di una vera "storia". credo sia l'unica differenza, che vale anche per tutti i generi letterari. comunque rimane il fatto che nel giallo, per fare un esempio, la parte divertente per un lettore rimane quella di cercare di individuare l'assassino, come nella letteratura erotica trovare scene eccitanti. ogni genere ha la sua finalità, altrimenti sarebbe letteratura "generica"

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. Certo, se parli di paraletteratura è certamente come dici te Rindindin. I libri - gialli o erotici - li fanno proprio perché le persone tentino di trovare il colpevole oppure trovino scene erotiche - non necessariamente di sesso -. Con la pornografia è più facile. E' come andare al fast food. Ordini, ti siedi e mangi in fretta. Anche se per il giallo, così come per l'erotico, ci sono delle implicazioni in più sul 'fine sociale' che si pongono. Ma questa, come dicono Lucarelli e Cardinali, è un'altra storia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. urbano

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    Potreste riferivi a qualche titolo?
    Che ne so, ad esempio las edades de lulu di Almudena Grandes, cosa è per voi?
    E L'azzurro del cielo di Bataille?
    O Il maestro di nodi di Carlotto?

    Pubblicato 13 anni fa #
  28. E per te? Cosa sono?

    Pubblicato 13 anni fa #
  29. urbano

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    Membro

    Sono tre storie che contengono la prepotente presenza del corpo, ma solo in apparenza la raccontano.
    Raccontano in modi diversi il dramma di una scissione, dall'annullamento del sentire esistenzialista, alla educazione macista di lulu, al legame estremo dei nodi dove infine il corpo è la cosa che si rompe.
    Sono tempi storici, periodi , diversi, la trattazione dell'argomento "corporalità" passa dalla ribellione alla esibizione, ma resta sempre ben salda nell'asserire chi possiede chi.
    In fondo hanno in comune la claustrofilia. Come se quel dramma lì è talmente indecente che avviene in condizioni di segreto, deve essere qualcosa di clandestino per non perdere appeal.
    Difficilmente racconta gioia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  30. rindindin

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    Membro

    di questi 3 ho letto solo le età di lulù, ma ho trovato che la struttura narrativa, nonostante la buona volontà dell'autrice, avesse parecchie falle. è abbastanza disconnesso. ad un certo punto c'è un passaggio d'età troppo veloce e questo spiazza il lettore. le scene erotiche sono le uniche ben strutturate e mancando il libro fondamentalmente, sono state le uniche pagine che ho letto con attenzione. questo libro non saprei come catalogarlo, sta a metà tra l'erotico e il pornografico, ma non soddisfa appieno in nessuna delle due collocazioni. il maestro dell'erotismo rimane per me il marchese.

    Pubblicato 13 anni fa #

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