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Strega 2010

(420 articoli)
  1. Baruch

    offline
    Membro

    Per correttezza rispondo io per primo a Simone Oggianni
    - Non credo che qui nessuno abbia non letto letto il romanzo di Pennacchi, anzi molti lo hanno visto addirittura nascere
    - Da tempo, nel circuito dell'anonima scrittori e degli interlocutori di pennacchi, pur nella totale ferma e sostanziale condanna di quanto di male il Fascismo ha compiuto (dalle leggi fascistissime alle leggi razziali e alla guerra), si tenta un approccio meno dicotomico e - scusami - manicheo e astratto alla storia: siamo tutti convinti che l'uso politico della storia, proprio perchè la storia è una scienza (certo non nomotetica, ma idiografica) debba essere postposto ad una mera, oggettiva, e quanto più possibile distaccata ricognizione di was eigentlich geshehen is. Solo capendo si possono evitare gli errori passati. Sai chi lo dice? Ernesto Guevara della Sierra, detto el Che (copiandolo da Tacito, per la verità)
    - Sappiamo infatti che nel Fascismo , dal 26 al 39 ci fu, (ainoi) il consenso, e questo fu più forte soprattutto grazie alle opere di bonifica dell'agro pontino, che precedettero di poco la (ainoi a posteriori) triste vicenda della i n v a s i o n e della Etiopia.
    - Tra noi esistono differenze. Io sono antiberlusconiano, pennacchi lo è moltissimo, e quasi tutti qui lo siamo. Il fatto che pennacchi scriva per mondadori non significa ispo facto che appoggi Bersluconi. D'alyronde, allora, tu non dovresti leggere ad esempio Pavese, Gramsci, Gobetti, Bobbio etc, solo perchè li pubblica Einaudi che ormai è del gruppo di Berlusconi? Se fossi stato qui tra noi, avessi seguito cioè tutto il discorso che abbiamo fatto, sapresti che ne abbiamo discusso, e crediamo che usare gli strumenti del capitalismo contro il capitalismo è una bella botta.
    D'altronde: tu saprai certo cosa è "l'accampamento alla cosacca" di Gramsci, no?
    - Molti di noi, non tutti ma molti, sarebbero ora pronti, qualora si manifestassero le condizioni di una dittatura - a resistere con ogni mezzo, (io personalmente anche violento) alla tale dittatura. Quindi non si venga qui a dirci fautori o anodini elettori e militanti del pessimo e deleterio presidente del consiglio. (ce ne sono, qui, ma non sono la maggioranza)
    - Giudicare un libro con criteri politici è lecito, ma se non si capisce l'intentio auctoris, non lo si giudica, lo si pre-giudica.

    Spero che queste considerazioni possano essere seguite da un prosieguo del dibattito. Di tutto ha bisogno la sinistra oggi che di divisione.
    Grazie dell'intervento, e ti lascio agli altri che vorranno, se lo vorranno, intervenire.

    Ps: qui, caro Simone, usiamo Nick, ma non abbiamo nessun problema a firmarci con il nostro nome. Essendo "anonimi " (wu ming significa “nessun nome” in cinese mandarino, ma anche anonimi come gli alcolisti, mi disse un giorno Torque) crediamo che la costruzione della verità sia sempre collettiva. Ho detto costruzione verità? forse dovrei dire: approssimazione infinita verso la verità.
    Ancora ciao compagno Simone

    Alessandro P-.
    Alias A
    Ora, Baruch in onore di Baruch – Bento De Espinosa

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. Simone Oggianni che dice di leggere questo forum. Spero legga anche questo messaggio. Se così non fosse incarico il qui presente A - ma chi cazzo te lo fa fare, tu ciai l'ossessione di K - di riferirle tutto, parola per parola.

    Sarebbe stato giusto qualificarsi sul giornale come segretario nazionale dei giovani comunisti per chiarezza nei confronti di chi legge. A meno che non vi auguriate che Liberazione rimanga sempre un quotidiano destinato esclusivamente ai militanti. "Mi conoscono tutti, che glielo dico a fare chi sono?". 1000 copie e poi ci pensa la sovvenzione ai giornali di partito a mandare avanti la baracca, vero? E non è solo una questione di chiarezza nei confronti del lettore, ma anche di quella che tu chiami 'deontologia'. L'intervento di un segretario nazionale viene derubricato ad intervento politico, non certo a critica letteraria o storiografica. Se lo scrivi, la gente che legge lo sa e noi, per esempio, ci saremmo risparmiati tanti commenti. Le avevamo dato una auctoritas che non ha. Vabbè, ma ormai ci siamo...

    Veniamo agli altri punti.

    a) non si riesce a registrare al sito perché probabilmente non compila bene il form. Appena lo farà, vedrà che riuscirà ad accedere così com'è capitato a tutti gli altri.

    b) dice che trova scorretto celarsi dietro dei nick. "è quanto di più lontano dalla cultura democratica del confronto e dello scambio di idee". Strano, perché molti compagni, invece, sono convinti che Internet - dove i nick fanno fumo - sia l'Eldorado della democrazia. Una domanda: dalle vostre parti usate mai dei Forum? E se li usate vi iscrivete tutti con nome e cognome? Il nick è un soprannome, niente più e niente meno. Provi ad andare al bar più vicino casa sua - a meno che, come tutti gli altri compagni, non abiti ai Parioli - e provi a vedere lì quanti nick (o meglio soprannomi) può trovare. "Sono nuovo, non sapevo". Per evitare che se ne esca con questa frase le spiego come funziona qui. Noi ci conosciamo tutti, più o meno. Ognuno è libero di dire ciò che vuole, sempre entro certi limiti, e nel caso di qualche commento sopra le righe - ne è pieno il forum - alle volte ci si vede de visu e si chiarisce. Con i nuovi facciamo uguale. Appena si può ci si incontra. Alla fine o stretta di mano o un fanculo liberatorio. Niente di codardo, niente di antidemocratico. Funziona esattamente come nel resto del miliardo di siti web che popolano la rete. Anzi. Penso che questo sia uno degli spazi più democratici. Dice: "ogni tanto cacciate qualcuno". Certo. La democrazia è anche questo.

    c) finge. Esattamente così come fingiamo noi di avere a che fare con uno che è andato oltre pagina 35 (ma lei se l'è letta veramente?) e che valuta Canale Mussolini dal punto di vista estetico e non politico.

    d) visto che al suo terzo e ultimo punto ho già risposto nella premessa vado subito al succo. La storia italiana raccontata nel romanzo è prima del 1922 e arriva fino al 1944, così come ti aveva fatto notare Sensi. "è una storia di tragedie, di aberrazioni, di violenze, di deportazioni, di razzismi". Ed è una storia anche di tanti codardi che, fino al giorno prima del 25 Aprile, stavano con chi pensavano fosse più forte. E dopo il 25 Aprile hanno continuato a farlo, solo che il più forte era cambiato. Una piccola digressione. Quando lavoravo a Pomezia era pieno di romanisti. E tutti asserivano di essere abbonati in Curva Sud. Se la media tra romanisti e abbonati fosse stata la stessa - e parlo di Pomezia, non di Roma - la Curva Sud avrebbe dovuto avere quantomeno 100 mila persone. Come ben sai ne contiene solo 25 mila.
    Ecco, facendo la stessa proporzione, se tutti quelli che dicono di esser sempre stati antifascisti o partigiani lo fossero stati per davvero, probabilmente la marcia su Roma non sarebbe mai partita.

    C'è un altro punto che vorrei affrontare: "Lei dice che la libertà in Italia l’avrebbe levata il fascismo? Ma in Italia non c’è mai stata la libertà, che t’ha potuto levare il fascismo?". Lei cita un passo del libro, pagina 35. Partiamo da alcuni punti fermi, sennò ci perdiamo. Se ci fa caso, non viene detto che sotto il fascismo ci fosse libertà. Anzi, viene affermato l'esatto contrario. Prenderei sempre pagina 35, qualche rigo prima e qualche rigo dopo. Anzi. Partiamo da pagina 34. Si parla, se ci ha fatto caso, di sindacalismo rivoluzionario. E di emigrazione.

    "Come dice scusi? Cosa volevano i sindacalisti rivoluzionari? E volevano la rivoluzione. Adesso a lei magari sembra un'enormità - "E che sono, le Brigate Rosse?" - ma mica erano i tempi di adesso. Lei ci doveva stare allora e ci doveva stare nella parte dei poveri però, mica in quella dei ricchi. Lei se era povero non aveva nessun diritto. Solo lavorare e ringraziare Dio, se glielo davano da lavorare; perché era difficile pure quello. Erano piene fino all'orlo le navi che da Napoli o da Genova partivano tutti i giorni per le Americhe. E tanto erano carrette. Lei non ha idea di quante ne sono affondate, di quanta gente non s'è saputo più niente e di quanti - convinti di andare in Canadà - si sono ritrovati in Argentina o addirittura in Sicilia. Tornati a casa. E le terze classi lei nemmeno se le sogna. Cameroni unici e promiscui per maschi e femmine, i bisogni dentro un vaso come un bugliolo in galera, e ogni mattina in giro a raccogliere i morti di stenti e a buttarli a mare e poi, una volta che eri pure riuscito ad arrivare vivo là - in Nordamerica - trattato a calci nei fianchi. Lavoro nero e fuorilegge. Chiedevi un aumento? Ti ammazzavano di botte. E se per caso invece cadevi da un'impalcatura sui cantieri nuovi e morivi - ma anche se non morivi subito, e magari con qualche cura ti potevi salvare - ti mettevano su un furgoncino e ti andavano a buttare in campagna dentro un fosso: "Chi s'è visto s'è visto". Mica potevano correre il rischio che l'ispettorato gli facesse la multa. Come dice, scusi? che lo hanno fatto l'altro giorno anche qua da noi? E che le sto dicendo, io?
    I padroni nostri qua in Italia non è che ci trattassero meglio dell'America, perché se no restavamo qua. Lavoravi dodici ore al giorno, pure i ragazzini, e non solo in campagna ma nelle fabbriche, con le mani nelle cinghie di trasmissione dei telai. Gli infortuni non ha idea. E paghe da fame. E se ti facevi male nessuno ti pagava, ti licenziavano e via. Non avevi nessun diritto, contavi meno d'una bestia. La legge, dice lei? La politica, i diritti civili, il parlamento, lo Statuto albertino? Quella era roba per signori, solo loro votavano, tu non ne avevi diritto. Lei dice che la libertà in Italia l'avrebbe levata il fascismo? Ma in Italia non c'è mai stata la libertà, che t'ha potuto levare il fascismo? Ai signori magari gliel'avrà levata, ma i poveracci non ce l'avevano mai avuta. Le donne hanno votato per la prima volta nel 1946, ma pure i maschi, prima del fascismo, votavano in pochi; solo i signori appunto, e noi poveri, il proletariato, contavamo meno di niente, meno delle zappe che adoperavamo e se ci riunivamo per protestare o scioperare, ci mandavano i soldati a spararci addosso".

    E questa lei, che dovrebbe stare dalla parte della classe operaia, me la chiama libertà? E lei pensa che oggi, invece, i lavoratori, i precari, i disoccupati possano godere di una grande libertà: cioè di dire ciò che pensano e di fare ciò che vogliono?
    Con questo lei difende l'Italia giolittiana? E magari durante il biennio rosso si sarebbe messo anche a capo di quei compagni che dicevano: "contrordine, la libertà c'è. Che cazzo protestiamo a fare?".

    Oggianni. Io spero che i suoi compagni non leggano l'articolo. E non leggano la mia risposta. Perché lei di comunista, di lotte operaie, di lavoro, non sa veramente nulla.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. cameriere

    offline
    Membro

    già detto, ma giova ripetere, per il signor oggiani, che in tutti i forum dell’universo mondo si fa uso di nick. mi stupisce –e non ci credo- che il signor oggiani non ne sia a conoscenza. giudicare, quindi, come antidemocratico un confronto perché si fa uso di nick, a me pare una inutile premessa che ha la sola intenzione di delegittimare (preventivamente e senza argomenti) la propria controparte –chi poi?- e legittimare sé stessi.

    quanto agli insulti, non ce ne sono, da nessuna parte; qualche frase scomposta, forse, ma insulti non ne ho letti. è lei, piuttosto, che insulta.

    riguardo il suo curriculum, è molto significativo che lei affianchi, al suo percorso di studi la sua militanza. come dire: sono scienziato, sì ma comunista.

    nello specifico della ‘deontologia’(?) sulle note bibliografiche, non so proprio cosa dirle. dal poco che scrive -susciterebbero ilarità- non è possibile capire cosa abbia voluto dire. ma l’ha scritto lo stesso.

    lei, poi, parla di condanna senza appello della dittatura. e se la prende tanto perché il libro, invece, non lo scrive come lei vorrebbe. questo però avviene solo nella sua testa.
    per lei, quindi, la dittatura è stata brutta e cattiva, i suoi uomini dei mostri (insieme a un sacco di italiani che gli sono andati dietro), e quindi va tutto condannato. fine della storia. non ce ne frega niente di altro. vent’anni da cancellare, e guai a chi osi accennare a un solo momento non negativo di quella storia. ma lei starà scherzando? e che cavolo di storico sarebbe lei? vent’anni di solo male!?
    nel libro non si invoca mai l’appello, il secondo grado di giudizio (in fondo è solo lei che tratta la storia come un’aula di tribunale in cui si emettono sentenze con passaggio in giudicato), semplicemente si racconta la storia che è passata sulla pelle di –alcune- persone. il libro non ha mai la pretesa di raccontare La Verità.
    è lei a pretenderlo.

    ma in fondo lei il libro l’ha letto, se l’ha fatto, col paraocchi del pregiudizio (lei un laureato in storia e militante comunista) e ogni sua affermazione è falsa e tendenziosa ad avvalorare quel pregiudizio. lei ha letto cose che non sono scritte nel libro. il libro non tenta mai di assolvere nel suo complesso la dittatura, né ha mai negato che la bonifica sia stata fatta col sangue di gente trascinata in mezzo all’inferno. ciò non toglie che chi ha fatto quella bonifica, chi c’è morto e i sopravvissuti e le loro discendenze, meritano che quella storia sia stata raccontata, e quella storia è anche la storia di una impresa, epica appunto.
    a lei non va giù la pietas. perché lei è un violento e dogmatico.

    <<su di una, che a me pare – nel profluvio di castronerie – centrale, voglio però replicare. non ci trovate nulla di strano e di deprecabile nel fatto che la casa editrice di proprietà della famiglia del presidente del consiglio vinca per il quarto anno consecutivo il premio Strega.>>
    ma cosa vuole dire con quello che ha scritto? ce lo spieghi lei perché è strano.
    lei ha per caso letto gli altri romanzi in concorso?
    li ha per caso letti gli anni scorsi?
    certo che no. è probabile che lei legga solo sé stesso, davanti uno specchio, insieme ai suoi compagnucci, tutti lesti a darvi ragione l’un l’altro, a farvi grandi pippe e bocchini.
    lei si permette di giudicare uno scrittore, senza averne letto il libro, senza aver letto gli altri libri in gara, senza aver letto i libri negli anni passati, allestendo una teoria paranoica e stupida che le permetta di quadrare il cerchio che cià in testa.

    lei è una brutta persona, professionalmente poco preparata.
    questo lo dico dopo aver letto le cose che scrive.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. Ma perchè chiunque interloquisca in un forum senza avere argomentazioni adatte a una risposta seria e posata si trincera dietro il piagnisteo dei nickname? Non si tratta di identità segrete e, in caso di bisogno, si può risalire alla persona.

    Comunque, prima di rispondere al sig. Oggionni, mi qualifico.

    Stefano Tevini
    nato a Brescia il 2 aprile 1981
    Laureato in Filosofia presso l'Università di Verona
    Impiegato
    Tesserato PDCI a Brescia

    Basta questo? Nel caso così non fosse da un'approfondita occhiata al Forum si può tranquillamente evincere che pratico il Pro Wrestling, la scrittura e ho una forte passione per i fumetti.

    Bene, ora veniamo alla risposta.

    Scrivendo un romanzo che voglia far del contesto storico una parte importante, è dovere dell'autore presentare i fatti nella maniera più oggettiva possibile facendo del proprio meglio per dar voce alle ragioni di tutte le parti in causa. Questo si chiama dare un quadro realistico.
    Il giudizio personale, in un romanzo storico, dovrebbe essere al massimo grado scindibile dall'esposizione dei fatti, persino qualora essa sia del tutto scomoda all'autore stesso.
    Ergo, una recensione letteraria dovrebbe tener conto di questo e svincolarsi dalle semplificazioni intrinseche all'intervento politico. Una recensione, insomma, dovrebbe tentare di essere scientifica, ovvero risparmiarsi il piegare la realtà dei fatti al fine di dimostrare una tesi.

    Nel dettaglio hanno già risposto i miei sodali, non ho nulla da aggiungere se non che dovere di un comunista sarebbe di comportarsi di più come una persona lucida e meno come un sacerdote.

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Woltaired

    offline
    Membro

    ho acquistato un libro Mondadori, l'autore è un noto berlusconiano, tale Francesco Guccini, ma quasi nemmeno lo leggo, perché tanto sono felice, ora so che il Milan è dal 1994 che vince tutti gli scudetti e vincerà anche quest'anno.
    frimato: Woltaired, BakQuack, Uomoinsonne, Giulio8, Bak, Berbak, hrssfrvr, marcoSolojonadiodyer.

    (on air - Do It - Meat Loaf)

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. figo, Meatloaf...

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. sensi da trento

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    Membro

    Ringrazio gli amici Cameriere, Torquemada e Faust per aver puntualizzato così bene i miei pensieri e scrivo questa breve nota per completezza.
    La mia frase originale (rispondendo a Bassoli) era:
    "questa recensione puzza di quel revisionismo ..., cercando di mondare quest'ultimo" che nella versione che ho spedita a Liberazione diventa "quel revisionismo farlocco ..... di mondare quest'ultimo IN VISTA DI QUALCHE GOVERNO FUTURO".
    è proprio questa la frase che Oggionni cita nella sua replica: devo quindi pensare che l'abbia estratta dalla mail che ho mandato a Liberazione.
    Ebbene, quella mail non era, come sostiene Oggionni, scritta "dietro pseudonimi o anonimati è quanto di più lontano dalla cultura democratica del confronto e dello scambio di idee" ma era stata inviata dalla mia casella mail personale (lorenzo.magnarelli@libero.it) e firmata con tanto di nome e cognome (il mio) cioè (guarda caso) Lorenzo Magnarelli.
    Se desidera avere maggiori informazioni riguardo me può scrivere alla coordinatrice dei Promotori della Libertà di Trento (claudia.povoli@libero.it) e giacchè c'è le chieda anche quando mi faranno avere la tessera che ho pagato sei mesi fa circa.
    Oggionni inizia a interloquire usando la menzogna; un bell'inizio, ma sono sicuro che prima della fine ci riserverà altre sorprese.

    Vengo subito al punto storico letterario che ci interessa: riguardo a quello politico argomenterò subito dopo.
    Lei scrive che "affermare che l’avvio della ricostruzione della democrazia inizia nel maggio 1945, ignorando non dico le Repubbliche partigiane, ma gli stessi CLN, è grave oltreché strumentale, giacché cancella con un tratto di penna l’intera esperienza resistenziale".
    Su questo punto dobbiamo distinguere due momenti:
    1) l'esperienza resistenziale, che inizia l'otto settembre e che termina nel 1945 con la liberazione di Milano e Bologna e la morte di Mussolini 3 giorni dopo.
    2) La ricostruzione, che in quanto tale inizia subito dopo, quando i partiti democratici iniziano a dotarsi di regole condivise (nascita della Costituente ed elezioni del 1948). Se vuole avere la data precisa in cui gli storici fanno iniziare la ricostruzione, gliela fornisco subito: 21 giugno 1945, quando i partiti antifascisti votarono in parlamento la fiducia al governo di Ferruccio Parri, un vero democratico e sincero galantuomo che agì sempre in maniera disinteressata, tanto che gli venne affibbiato (dai suoi stessi compagni di partito) il soprannome di Fessuccio Parri.
    La ricostruzione, dicevamo, inizia il 21 giugno 1945 (quindi due mesi dopo la fine della guerra, caro Oggionni) e termina nel 1950, quando iniziò il periodo definito dagli storici "gli anni del Boom economico".

    Se questa suddivisione storica non le piace, se la prenda con gli storici, non con me.

    Veniamo ora al punto letterario: ci sono molti romanzi che parlano della situazione degli ebrei durante il fascismo: cito i libri dei fratelli Levi o "il giardino dei Finzi Contini" di Bassani e chissà quanti altri. ma in nessuno di questi si parla di ebrei in camicia nera e tessera del PNF che a un certo punto si ritrovarono stranieri in casa loro. Sicuramente è una mia lacuna. Se può fornirmi dei titoli le sarò grato.

    Chiarito questo punto veniamo al fatto che "Non ci trovate nulla di strano e di deprecabile nel fatto che la casa editrice di proprietà della famiglia del presidente del Consiglio vinca per il quarto anno consecutivo il premio Strega ".
    Beh, io non ci trovo nulla di strano. e sa perchè?? Perchè la Mondadori è la più grande casa editrice italiana, quindi è molto più probabile (numeri alla mano) che l'autore più valente scelga o venga scoperto da questa casa. Ho fatto una ricerchina su internet, e ho trovato dei risultati sorprendenti: tra gli autori pubblicati troviamo (titoli e autori):

    Il dio denaro. Ricchezza per pochi, povertà per molti
    Bocca Giorgio, 2002, Mondadori

    Pandemonio. Il miraggio della new economy
    Bocca Giorgio, 2000, Mondadori

    Voglio scendere!
    Bocca Giorgio, 1999, Mondadori

    di massimo d'Alema

    "Oltre la paura" (Mondadori, 2002)
    "Kosovo. Gli italiani e la guerra" Massimo D'Alema, Federico Rampini (Mondadori - 1999)
    "La grande occasione. L'Italia verso le riforme" (Mondadori - 1997)
    "Un paese normale. La sinistra e il futuro dell'Italia" (Mondadori - 1995)

    di Veltroni
    Quando cade l'acrobata, entrano i clowns (monologo), Einaudi

    di Achille Occhetto
    Silenzio, parla Achille. Il meglio dell'Occhetto-pensiero, A. Mondadori, Milano 1994.

    Tutte pericolosissime camicie nere della rivoluzione, come può vedere. Io adesso non vorrei infierire ulteriormente ma tra questi pericolosissimi fascisti c'è anche il suo datore di lavoro Fausto Bertinotti:
    La Città degli Uomini. Cinque riflessioni su un mondo che cambia. Mondadori, Milano, 2007
    Fausto Bertinotti, PENSARE IL '68 - Mondadori

    A me sembra strano e deprecabile che fino a quando Mondadori ha pubblicato autori che, direttamente o indirettamente erano riconducibili al suo partito non abbia avvertito quella smania di libertà che sembra divorarla oggi.

    Certamente, una critica sommessa (che so, un bel "Birichino !!" urlato proprio sul muso di Veltroni) ce la saremmo aspettata da un coraggioso fustigatore quale lei è.

    Concludo con la "bugia propagandistica più volgare": purtroppo lei è stato sfortunato anche nella tempistica: se avesse aspettato qualche ora, prima di inviarci la sua replica, probabilmente ci sarebbe andato più cauto. Infatti, proprio ieri Bersani si è autocandidato a sostenere un governo Tremonti.
    Vede, caro Oggionni, io ho l'età e la memoria per ricordare il suo partito andare in piazza nel 1994 in uno sciopero generale contro Berlusconi e il suo ministro del tesoro Lamberto Dini.
    Sa come finì?? pochi mesi dopo sostenevate in parlamento il governo Dini, e per essere più sicuri gli avete fornito anche due ministri (Fantozzi e Treu).

    Io mi auguro naturalmente che la Storia non umilii il suo partito fino al punto di costringervi ad andare a Predappio insieme a Fini, ma nel caso dovesse accadere si consoli immediatamente pensando a d'Alema: qualche calunniatore come me (che le ricordo sempre mi chiamo Lorenzo Magnarelli) se lo ricorda infatti a Ponte di Legno, al congresso della Lega Nord, che ringraziava Bossi di esisitere. "Sei una costola della Sinistra, un vero democratico" pare che gli abbia detto.
    E senza che ci fosse alcun mINCULpop a ordinarglielo, pensa un po' te!!!

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. Che uomo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. Baruch

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    Membro

    Solo una cosa Sensi: Carlo e Primo Levi non sono fratelli (se loro intendevi). Grande la citazione di Parri!
    E poi, che sono i "promotori della libertà"? Non me lo avevi detto.

    Baruch da Cles

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. Mr Darcy

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    tre salve di cannone per il partigiano o'johnny

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. Baruch

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    Membro

    Si, infatti si chiama Oggionni, non Oggianni, come da me erroneamente trascritto.

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. sensi da trento

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    Membro

    Carlo e Primo Levi non sono fratelli (se loro intendevi).

    sul serio??? convintissimo che lo fossero. c'è qualche parentela tra loro??

    a ferruccio parri jò sempre voluto bene. tra l'altro è stato il primo primo ministro (scusate il gioco di parole) a denunciare in parlamnto l'esistenza della mafia

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. ... il problema è che da allora non s'è mai finito di denunciarne l'esistenza...

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. Baruch

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    Membro

    Non vorrei fare il fascista, ma il commissario Mori in sicilia ce l'ha mandato il duce.

    Ps. no, Carlo e Primo non sono fratelli, e nemmeno cugini diretti. Il fatto che fossero tutti ebrei e di torino, non vuol dire. Erano entrambi azionisti, questo sì. Ma Carlo aveva un ruolo di primo piano, Primo era un semplice militante, e poi partigiano, donde fu preso e, via fossoli, inviato a lavorare all'IC Farben di Auschwitz (Buna-Monovitz).
    Tra l'altro quella azienda, tuttora esiste. Fa cose chimiche.

    Se non vado errato, tra l'altro, in Mammuth, Pennacchi, tra i ringraziamenti, ringraziava proprio "Se questo è un uomo" di Primo Levi.

    (Solo non ho ma letto Il crollo della Baliverna di Buzzati.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. Simone Oggionni

    offline

    Ma voi davvero pensate che dopo questa valanga imbarazzante di insulti (si salva il buon Baruch, a cui chiedo scusa per tanta fermezza) si possa proseguire un "dialogo"?
    Forse dovevo aspettarmelo: come ci insegna il Nostro, alle Camere del lavoro si dà fuoco...
    Cordialmente,
    Simone OGGIONNI

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. sensi da trento

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    Membro

    arrivederci.
    e non dimentichi quella famosa cartolina da Predappio.
    Me la mandi pure alla sezione PdL di trento; passerò a prenderla insieme alla tessera.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. Simone, a me non pare che vi siano stati insulti. Ripeto quello che t'ha detto Cameriere: qualche frase scomposta forse, ma insulti no. T'ho pure riportato un altro pezzo di libro - forse uno dei pezzi più di sinistra che mi sia capitato di leggere - ma non ti sei preso la briga di dargli uno sguardo. Eppure l'avevi citato te per primo.

    Finiscila di fare la vittima. E di darci dei fascisti.
    Il dialogo non è obbligatorio e noi non l'abbiamo cercato. E' stato uno sforzo del 'compagno' A - che dev'essere reazionario forse un po' meno di lei - che solo a lui va ascritto.

    Quando vuole dialogare, noi siamo qui. Ma lei non può venire, dare a tutti dei coglioni e ignoranti, e poi aspettarsi che venga trattato bene. Mica prendiamo ordini da Ferrero.

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. sensi da trento

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    Membro

    mah...
    secondo me più che il dialogo Oggionni cercava di acquistare benemerenze politiche presso qualcuno puntando a un bersaglio grosso.
    quando ha visto che il bersaglio grosso non si è fatto trascinare nella rissa e i bersagli più piccoli bastavano a metterlo in difficoltà, ha pensato bene di ritirarsi in buon ordine.

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. cameriere

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    Membro

    orevuàr

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. mah...
    secondo me più che il dialogo Oggionni cercava di acquistare benemerenze politiche presso qualcuno puntando a un bersaglio grosso.
    quando ha visto che il bersaglio grosso non si è fatto trascinare nella rissa e i bersagli più piccoli bastavano a metterlo in difficoltà, ha pensato bene di ritirarsi in buon ordine.

    Non credo, Sensi. Semplicemente il compagno ha una visione eccessivamente semplicistica e ideologizzata della realtà.

    E' poi vero che nel nostro umile campetto non giocano gli sprovveduti, ma questo è un errore di valutazione che hanno fatto in molti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. k

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    Membro

    Oggio', tu si' ccretino. Prima insulti gli altri (rileggiti quel tuo cazzo d'articolo) e poi sarebbero gli altri invece ad insultare te, solo perchè ti dicono che non sono d'accordo? Ma vaffanculo va'. Anzi, prima però vai da mamma e papà, e visto che fai lo storico fatti dire un po’ meglio le storie di famiglia, fatti raccontare bene tutti gli scheletri nell’armadio, fagli le domande giuste e indaga con spirito critico sui cari nonni e sugli zii e prozietti tuoi. Vuoi scommettere – considerate bene le statistiche – che tra tutti gli ascendenti della tua famiglia ci stanno più fascisti che in quella dei Peruzzi o nella mia? Scava a fondo, Oggio', e vedrai che cazzo t'esce.
    Firmato Pennacchi

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. k

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    Membro

    Ma tu guarda gli imbecilli che me debbono attraversa' la strada a me:

    "Ma il romanzo di Pennacchi è un tentativo organico di rivalutare il fascismo come fenomeno popolare e progressivo!".

    Embe'? Anvedi che scoperta. Nze n’era accorto nessuno fino a mo’. Comunque "rivalutare" no, rivalutare lo dici a tua sorella. Ma valutare sic et simpliciter in sede storica è il lavoro che vado facendo da anni, non ci voleva mica Mariacazzetta per scoprirlo. Vatti a leggere Fascio e martello di Laterza (poiché si dà il caso che oltre che con Mondadori io pubblichi pure coi "fascistissimi secondo te" Laterza e Gruppo Espresso-Limes) e lì ci trovi tutte le note e bibliografia che vuoi. Dice pure, però:

    "La stessa vicenda centrale intorno alla quale si dipanano eventi e scenari è una colossale invenzione storica: non c’è mai stata nessuna epica, gloriosa ed eroica bonifica (così viene descritta) ma un’operazione di colonizzazione imposta dal Regime che si è avvalsa di vero e proprio lavoro forzato, come – ripeto – sa chiunque abbia un briciolo di conoscenza storica e di coscienza critica".

    E che te posso di'? Va' a studia', te posso di', che fino a mo' di storia tu non ciài capito un cazzo. Vòi crede alla Befana? E credi alla Befana, pòri mamma e papà che te mantengono pe' studia'.

    P.S. - Pure Fidel Castro pubblica con Mondadori. Attàccate a stocazzo, Oggio'.
    Quello che fa specie però non è lui, il tapino, ma il giornale suo che in data 3/7/2010 aveva pubblicato una entusiastica recensione di Canale, a firma Chiara Di Domenico, intitolata "Lo scrittore operaio che vuole salvare le fabbriche in crisi" (sottotitoli: "Antonio Pennacchi ha vinto il sessantaquattresimo Premio Strega", "L'autore di "Canale Mussolini" si è affermato battendo la ventiseienne Silvia Avallone. Più che la vittoria di una holding editoriale, Mondadori, sull'altra, Rizzoli, è il successo di una storia vera e grondante umanità"), ma che adesso dal sito è scomparsa. Non la trovi più. Sul sito ci trovi solo la reprimenda della povera bestia, reprimenda che - più che contro di me - è proprio contro l'articolo della Di Domenico e contro la redazione di Liberazione che l'aveva pubblicata: "E come vi siete permessi? La giusta linea è quella che adesso vi dice il vostro più bel giovane virgulto del bigonzo". E loro giù subito a levarla. Mo’ che faranno, scancelleranno pure Fidel Castro dall’albo d’oro? Poi dice perchè Stalin li fucilava a sti cazzo de trotzkisti.

    Per A: lei la deve fare finita di portarmi cagacazzi qui sopra. Io ciò da lavora', non ciò da perde tempo con gli stronzi.

    (Dice: “Ma Emiliani?”. Ma di’ che vaffanculo anche Emiliani.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. big one

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    Membro

    quando ha visto che il bersaglio grosso non si è fatto trascinare nella rissa

    e meno male!

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. sensi da trento

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    Membro

    ho parlato troppo presto !!

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. Simone Oggionni

    offline

    Pennacchi, ma prima di fare lo scrittore le è mai venuto in testa – anche per sbaglio – di imparare l’italiano?
    Sa, la nostra è una lingua meravigliosa. Capisco: anche complicata, con le sue regole di sintassi, di ortografia, di punteggiatura. Ma è l’unico modo codificato che abbiamo per capirci.
    Pensavo che lo stile del romanzo fosse una licenza, non certo la trasposizione fedele di una sottospecie di vernacolo.
    Solo per questo – perché capisco le sue difficoltà linguistiche – non faccio caso agli insulti (dev’essere un virus – anch’esso segno dei tempi – che si diffonde dal Capo ai sottoposti) e alle parole gentili. Dopotutto il fascismo le ha insegnato anche questo («me ne frego», vero Pennacchi?).
    Quanto alla greve banalità della sua risposta: tra avere un prozio fascista e scrivere un libro per esaltarne e rivendicarne orgogliosamente le vicende (comprese le note criminali) ci sta una bella differenza. Non trova?
    Ma lo ha confermato lei stesso: lei è pagato per convincere la gente (e in particolare i giovani come me, purtroppo sempre più sprovvisti della possibilità di conoscere direttamente, e non solo sui libri di testo, gli ultimi protagonisti della guerra di Liberazione) che il fascismo, in fondo, è stato un fenomeno popolare, proletario e positivo. Per fortuna esiste ancora in Italia una comunità scientifica, di cui lei ovviamente non fa parte, impegnata seriamente in un lavoro di ricerca e di trasmissione della memoria.
    Qui sta la differenza tra me e lei. Lei è pagato per raccontare bugie e riscrivere la storia per accomodarla ad un regime becero e squallido, io sono stipendiato dal mio partito (molto meno, beninteso) per lottare contro i potenti, i padroni, i fascisti e i loro leccapiedi. Veda un po’ lei in quale categoria si vuole accomodare. Non vorrei, presumendolo da solo, farle un torto.
    Per tutto il resto, presumo si sentiranno tra qualche giorno i nostri avvocati.
    Simone Oggionni

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. Oggionni, lei torni a fare politica. Che di letteratura e lingua italiana ha già dimostrato di non capirci assolutamente nulla. Studi un po' di più la storia. Legga Gramsci e Togliatti e non solo Ferrero e i testi di antifascismo militante degli anni '70. Torni dai suoi giovani comunisti - magari ai Parioli - e pensi tutto ciò che vuole. Ogni suoi cattivo pensiero, per noi è un motivo di merito e di vanto.

    Di capi e sottoposti, mi piacerebbe sapere quanto ne sa lei. Che per arrivare alle segreterie nazionali dei movimenti giovanili, in genere, si è sottopanza dei segretari nazionali.

    A me lo stipendio lo danno perché faccio l'operaio. E la difesa dei miei colleghi - con la CGIL - me la gioco col posto di lavoro, con le angherie dei capi, con le facce da bronzo come lei che stanno dietro ad una scrivania e fanno «i froci col culo degli altri».

    Vada via e si porti pure il 'compagno' Paris.

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. admin

    offline
    admin

    ::: INIZIO COMUNICAZIONE :::

    L'utente Simone Oggionni è stato temporaneamente bloccato, in attesa che si chiarisca la posizione relativa alla minaccia di querela ai danni di altri utenti di questo forum.

    Come ha scritto anche lui: la parola agli avvocati.

    ::: FINE COMUNICAZIONE :::

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. la lavandaia

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    Membro

    Torq, mi sei piaciuto!!! e che cazzo... come diceva mia nonna " quannu ci voli è megghiu du pani".

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. cameriere

    offline
    Membro

    Per tutto il resto, presumo si sentiranno tra qualche giorno i nostri avvocati.
    Simone Oggionni

    alla faccia del democratico

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. k

    offline
    Membro

    Va' a cagare.

    Pubblicato 14 anni fa #

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