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Strega 2010

(420 articoli)
  1. Per Simone Oggionni:

    si rilassi e prenda coscienza che lo spirito di questo forum è da sempre improntato a una giocosa presa per il culo reciproca.
    A volte i toni sembrano alzarsi, ma in quale contesto dialettico oggi questo non avviene? Pensiamo alle trasmissioni tv o radio.
    Il dibattito era interessante, non ho potuto partecipare solo perché non ho ancora letto "Canale Mussolini"; cerchi però di comprendere meglio che questo non è solo un forum, ma anche un bar virtuale - lo scriviamo spesso - frequentato da amici per parlare un po' di tutto, senza prendersi troppo sul serio, e vedrà che tutto le risulterà chiaro.
    A lei il libro non è piaciuto? E' un suo diritto. Infatti lo ha pure scritto.
    Ma è anche un diritto degli altri dissentire.
    O no?

    Torni pure nel forum e vedrà che ne trarrà giovamento e nuove occasioni di scambio di idee.

    ciao

    Pubblicato 15 anni fa #
  2. cameriere

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    Membro

    il va' a cagare di k era rivolto,
    preventivamente,
    anche a te (immagino) fer.

    e se non lo era,
    ti ci mando io.

    ma che stai a spiegare
    a questo tizio
    lo spirito del forum?
    chi ce lo vuole.
    quello mica ha da rilassarsi,
    quello è così.
    via dal forum
    sciò!

    Pubblicato 15 anni fa #
  3. cameriere

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    Membro

    fer ha scritto
    Il dibattito era interessante, non ho potuto partecipare solo perché non ho ancora letto "Canale Mussolini"

    ora io non voglio infierire
    ma tu ci prendi proprio per il culo,
    o sei completamente matto.

    dunque diffusamente hai scritto:


    Diciamo che leggendo le recensioni di Belpoliti la mia modesta impressione è che non si sia impegnato troppo. Ma A non ha scritto nulla di censurabile, sempre secondo me.

    Il recensore (un altro recensore-nda) ha preso un bel granchio. Ed avendo evocato un nome come Verga, sappiamo tutti come andrà a finire... o, meglio, dove.

    criticare un critico non avendo letto una mazza
    è operazione assai spericolata.
    ma il nostro fer va oltre,
    le sue intemerate populiste,
    le sue invettive sgambate
    arrivano a questo:

    Appunto Torq. Se non c'è un pubblico per i libri, come fa ad esserci per la critica? Stamattina stavo alle poste. La città, per la prima volta, ha un suo autore finalista allo Strega. Stasera c'è la diretta Rai. La gente però parlava di calcio. Ancora dell'eliminazione degli azzurri, che nessuno ha digerito. Chi era per Quagliarella, chi contro Iaquinta. Tutti erano contro Lippi. "Ma come si fa a non portare Cassano?" protestava qualcuno. Siamo un Paese così.

    ecco, ma lei come fa a non aver ancora letto il canale?
    me lo spieghi, sono veramente curioso.
    certo, mica doveva o deve,
    ma se un cazzo di 'amico' mio
    vince un oscar, lo strega,
    o un cazzo di premio,
    se lo fa cantando la mia città,
    i luoghi dove cammino,
    glielo devo, anche solo per curiosità.
    ma come dici tu,
    siamo un paese fatto così.

    Pubblicato 15 anni fa #
  4. Ma che vai di fretta Cameriere? O leggi in modo compulsivo?
    Quando avrò tempo lo leggerò. Sul serio però.
    La vita è lunga. Evidentemente avevo altro da fare.

    Pubblicato 15 anni fa #
  5. Baruch

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    Membro

    Antonio Pennacchi, grande scrittore e non solo
    di Giovanni Armillotta
    «Ai miei tempi, a vent’anni eri già vecchio per la fatica, questi a quaranta sono ancora ragazzi». ‘Shaw 150’ annuncio di un nuovo modello estetico. Pennacchi impareggiabile letterato, storico e studioso d’architettura.
    Sin da ragazzo mia madre ogni tanto m’invitava a leggere romanzi. Ma io ero il tipo che quando vedeva un film in tv, andava a controllare sull’enciclopedia Labor se fosse vera la trama storica. Le storielle, già da bambino, non m’interessavano più.
    Nel 1962-63 Kennedy, dopo averci provato coi cubani, ricominciò a massacrare i vietnamiti. Ricordo tutto: avevo sei anni d’età – in tv al mezzobusto non era ancora stata ottriata la targhetta col nome.

    Poi anche le ragazze, le fidanzate ed ora la moglie – ma perché tutte donne? – ogni tanto m’invitavano a leggere romanzi. Un giorno m’innervosii e dissi: «Leggere romanzi è come spiare dal buco della serratura di una casa; che m’importa?». Da allora nessuna più m’invita a leggere romanzi; anche se ne ho letti una quantità da giustificare la suddetta affermazione.

    Leggo “Limes” da anni; direte: «e che c’entra?». M’arriva il N. 2/2000 con un articolo di un certo Antonio Pennacchi dal titolo ‘Segezia. Viaggio per le città del duce’. Mi stupisco: è un borgo a pochi chilometri da Manfredonia, dove sono vissuto dagli zero ai diciannove anni. Ho letto il pezzo a Lucca. Quando ci recammo nella città del golfo per far visita a madre e sorella, proposi a mia moglie di andare immediatamente a Segezia, dove – secondo Pennacchi – il campanile della chiesa fu costruito ispirandosi al più importante dei tre campanili pendenti pisani, sotto cui ero vissuto ventitré anni.

    È vero. Quello di Segezia somiglia alla Torre di Pisa: anche più reale (bella forza!) della foto pubblicata su “Limes”.
    Passati pochi mesi (2 aprile 2001) riuscii a fare accettare alla Commissione d’esame di Storia dell’architettura moderna dell’Università di Pisa, tutti i testi di Pennacchi fino ad allora apparsi e riguardanti le città di fondazione del Ventennio, per aver conosciuto l’Autore come eccellente storico dell’urbanistica. Due anni dopo apparirà il volume ‘Viaggio per le città del duce’. In seguito con ‘L’autobus di Stalin’, ebbi pure visione dell’incomparabile saggista.

    Il Pennacchi scrittore non lo conoscevo, anche se sapevo di alcuni suoi romanzi: ‘Mammut’ (1994), ‘Palude’ (1995), ‘Una nuvola rossa’ (1998) e ‘Il fascio comunista. Vita scriteriata di Accio Benassi’ (2003). Il 19 luglio 2006, all’Elba, in poche ore ho iniziato e finito ‘Shaw 150’, uscito due mesi prima per i tipi della Mondadori.

    Che dire? Pennacchi è un genio? È il nostro massimo scrittore vivente? È l’unico a sapere cosa sia la letteratura? oppure, semplicemente, il solo a saper scrivere?

    Io non lo so, ma sono conscio che: 1) ‘Shaw 150’ in oltre quarant’anni e passa di letture personali, risulta in cima a tutti; 2) conosco qualcosa degli altri sedicenti/cosiddetti scrittori italiani.

    Durante le Olimpiadi di Torino il grande critico letterario X se ne uscì con la seguente frase: «dimenticavo tutto: le noie, le mediocrità, gli errori della mia vita; dimenticavo perfino il libro di Z, e la vasta e incomprensibile ottusità dei volti di Roberto Calderoli e di Alfonso Pecoraro Scanio»; seguì a distanza un’ulteriore osservazione di un altro massimo interprete della critica, chiamiamolo Y, il quale inserì nella recensione di un altro libro l’affermazione: «Che distanza abissale dalla stucchevole e ammiccante epica automobilistica dell’ultimo Z!».

    L’autore Z si deve precisare sembri il matematico della lingua italiana. La matematica della lingua, contrariamente alla scienza dei numeri, è il mostruoso parto di eletti il cui massimo sforzo intellettivo resta fra la scelta cromatica dell’involucro della penna o della tastiera. Alla fine preferiscono sempre quest’ultima, senz’altro non grigia né nera.

    Quando Z seppe di essere stato farfugliato da X e Y, pianse lacrime amare sulle righe di un noto quotidiano. Ma la sua fassbinderiana trenodia non era dovuta all’opera di distruzione di X e Y risoltasi in una manciatina di vocaboli – ma dal fatto che X e Y non lo avessero stroncato con una recensione ufficialmente diretta al suddetto testo, ma si siano avvalsi di scara(bo)cchi.

    Ma vi racconto un’altra su chi sono oggi, in gran parte, gli scrittori. Tempo addietro l’autore W sguinzagliò torme di studenti per scovare/scavare in tutti i vocabolari dell’idioma nazionale parole di raro uso, sconosciute, inusitate, dimenticate e di ardua “traduzione” specie per lui (sennò non avrebbe avuto senso inviare esploratori). Dopodiché apparve un suo romanzo, che non era un romanzo, ma saggio e che poi, alla fin fine si rivelò nemmeno un saggio, bensì un contenitore. Alla gente, quando lo acquistò (bombardata com’era dai mass-media) seccava consultare dizionari, quindi si parlò di capolavoro, di originalità e quant’altro.

    La morale è che i lettori non sono pagati per sfogliare i dizionari e trovare spiegazioni a vocaboli difficili, adoperati da professori in sedicesimo. È già tanto che abbiano comprato un libro pompato, arricchendo l’autore. I ‘thesauri’ li hanno saccheggiati le anzidette torme di studenti a cui (per non lasciare testimonianze “olografe”) non tocca nemmeno la copia con dedica, e l’“onorario” prudentemente è eseguito ‘brevi manu’.

    Se per autore di romanzi attualmente s’intende – in proporzione dietro al successo – essere sbeffeggiati, a giusta ragione, dalle ‘Vespe’ di Riccardo Chiaberge o ridicolizzati con arguzia da Gene Gnocchi su «Il Sole-24 Ore» (almeno finché gliel’hanno permesso) – vi renderete conto che la letteratura così espressa è inanità. Nient’altro che il mangime necessario al pollaio degli intellettuali, i quali – come disse uno – «fingono di conoscere ciò che ignorano». Triste progenie di servitori e del loro tradizionale disinteresse per le idee di “chi” comandi, contando invece “che” comandi e come la pensi in quel momento.

    I loro prodotti sono un coacervo di intimismi micro-borghesi con la funzione di esaltare ciò ch’è maggiormente di moda. Testi usa-e-getta incomprensibili e “firmati” pure da pseudo-giornalisti/e, calciatori, politici, attori, professionisti con agganci, e veline, sotto i quali, poi – in larghissima parte – si cela l’ectoplasma del ‘ghost writer’. Questi ultimi i veri e nascosti protagonisti non solo di moltissima letteratura contemporanea, ma di una particolare saggistica, come c’insegnano da Oltratlantico. Almeno loro, gli americani, nelle prefazioni hanno il coraggio di dire chi gliel’ha scritto il libro, e non parlo solo di Sharon Stone o Angelina Jolie, le quali amo in particolare.

    Tornando a Pennacchi, colpisce la spietatezza della realtà: maggiormente il suo racconto di quando una disgrazia c’induca al riso, e nemmeno amaro. Siamo troppo abituati alla settorialità della letteratura tardo-liberale, divisa per classi antagoniste d’argomento: dramma e commedia. Se si parla di dolore e/o morte dobbiamo calarci una pirandelliana corda tragica, in quanto l’umorismo – secondo i professionisti del premio-balneare-tutto-pagato – è repertorio d’avanspettacolo. Non degno di penne d’oca che auspicano il Nobel, non tanto per la “commozione” dell’editore o per l’amor di patria, ma per la goduria a gustarsi il livore impotente dell’antipatico avversario, che invidia nel vincente unicamente il premio in dollari.

    La letteratura del capitale e della borghesia. La separazione della quotidianità dallo scrivere. Il dividere ‘ex ante’ ciò ch’è valido (le sciocchezze) e ciò ch’è da buttare ai “comici” (la vita vera). Auspichiamo sempre un Goffredo Fofi, che seppe distinguere fra Totò e una stanca e caricaturale rilettura del neorealismo italiano.

    Non ci sono più dei Majakovskij o degli Scotellaro, ma imperversano creatori magniloquenti di universi fittizi, anzi, dei migliori dei mondi possibili, ma per loro. Aurei cofanetti di un profitto editorialistico che li colma di privilegi. Franchigie già ereditate da ambienti scevri di problemi economici e con legami tali da proporre il “mestiere” ai loro felici rampolli... scrittori sì, ma di carte. Vedi, ad esempio, i bassi pruriti laicisti stigmatizzati con ironia da Pierluigi Panza sul «Corriere della Sera» del 20 luglio 2006.

    In ‘Shaw 150’ – e perdonate l’ossimoro – la fabbrica la fa da padrona. Le persone che ci girano dentro e fuori, le loro vicende – da non dirsi tristi o allegre – bensì vissute prima o dopo la produzione, ci dànno l’Italia dagli anni Sessanta sin qua. Le passioni delle donne e degli uomini; errori, riscatti, fughe. Eventi che circondano il luogo da dove l’Autore non si è mai spostato.

    Chiamatela letteratura sui e/o dei fatti, oppure cinismo descrittivo posto agli antipodi della più alta fonte degli autori borghesi, cioè la pubblicità del ‘Mulino Bianco’. Scandalizzatevi che Pennacchi esalti i personaggi e trascuri se stesso. Dite pure senza vergognarvi, se siete ascoltati da uditori “di sinistra”, che la sua è arte di realismo socialista.
    Una cosa è sicura, prima di Pennacchi: Dante, Manzoni, García Márquez. Se fosse stato un pittore: Caravaggio, Dejneka, Guttuso. Nel nostro tempo – a parte lui – storiellisti sotto forma di ossa e cartilagini.

    P.S.: qualcuno in buona fede dirà: «Bella forza l’Armillotta a scrivere queste cose dopo che Pennacchi ha vinto il Premio Strega»... ti sbagli, amico, queste cose – come dici tu – le ho già scritte quattro anni fa, per sentirmi dire che esageravo...
    (23/07/2010)

    Pubblicato 15 anni fa #
  6. leon8oo3

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    Membro

    fer ha scritto
    Il dibattito era interessante, non ho potuto partecipare solo perché non ho ancora letto "Canale Mussolini"
    ora io non voglio infierire
    ma tu ci prendi proprio per il culo,
    o sei completamente matto.

    dunque diffusamente hai scritto:

    Diciamo che leggendo le recensioni di Belpoliti la mia modesta impressione è che non si sia impegnato troppo. Ma A non ha scritto nulla di censurabile, sempre secondo me.
    Il recensore (un altro recensore-nda) ha preso un bel granchio. Ed avendo evocato un nome come Verga, sappiamo tutti come andrà a finire... o, meglio, dove.
    criticare un critico non avendo letto una mazza
    è operazione assai spericolata.
    ma il nostro fer va oltre,
    le sue intemerate populiste,
    le sue invettive sgambate
    arrivano a questo:
    Appunto Torq. Se non c'è un pubblico per i libri, come fa ad esserci per la critica? Stamattina stavo alle poste. La città, per la prima volta, ha un suo autore finalista allo Strega. Stasera c'è la diretta Rai. La gente però parlava di calcio. Ancora dell'eliminazione degli azzurri, che nessuno ha digerito. Chi era per Quagliarella, chi contro Iaquinta. Tutti erano contro Lippi. "Ma come si fa a non portare Cassano?" protestava qualcuno. Siamo un Paese così.
    ecco, ma lei come fa a non aver ancora letto il canale?
    me lo spieghi, sono veramente curioso.
    certo, mica doveva o deve,
    ma se un cazzo di 'amico' mio
    vince un oscar, lo strega,
    o un cazzo di premio,
    se lo fa cantando la mia città,
    i luoghi dove cammino,
    glielo devo, anche solo per curiosità.
    ma come dici tu,
    siamo un paese fatto così.


    Mi complimento con il signor Cam per la ricerca...

    Pubblicato 15 anni fa #
  7. zaphod

    offline
    Fondatore

    Lascio da parte un paio di giorni il computer e mi perdo una diatriba così interessante senza poter dire la mia?

    Immagino che il signor Oggionni continui a leggere quello che andiamo scrivendo qui sopra e che stia prendendo febbrili appunti da passare al suo ufficio legale per farci passare bei quarti d'ora.

    Dunque: normalmente quando minacciano querele a questo sito (di solito lo fanno i fasci, ma stavolta pare di no, almeno non quelli neri) fornisco direttamente il nominativo del legale a cui rivolgersi. In questo caso pregherei il signor Oggionni di rivolgersi direttamente al servizio legale della sezione di Rifondazione Comunista di Latina. Sezione alla quale io (fondatore e co-responsabile insieme al Torque di questo sito) sono iscritto da qualche anno. Mi ci sono iscritto - pensi - proprio per appoggiare la mozione del suo editore Ferrero in occasione del congresso che lo ha eletto segretario. (Per inciso: il libro Fascio e martello di Antonio Pennacchi al compagno Ferrero glielo ho regalato io in occasione della sua ultima visita qui a Latina, se lo faccia prestare.)
    A Latina l'Anonima Scrittori si è inventata una manifestazione che si intitolava (r)esistenza quando qua il 25 aprile si festeggiava solo San Marco, con k siamo andati in piazza a combattere l'amministrazione comunale, sempre con k abbiamo organizzato convegni (storici) in cui si denunciava l'occultamento della questione ebraica in certa storiografia revisionista. Per dire che - parafrasando un amico nostro - è facile fare i comunisti nella sede di Liberazione (e pure stipendiati), un po' più difficile è farlo qui a Latina nel tempo che ci si riesce a ricavare.

    E poi - per chiudere - scrivi "non sono un giornalista e neanche un critico letterario", ma allora chi cazzo te lo ha fatto fare a scrivere su un giornale?

    Pubblicato 15 anni fa #
  8. k

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    Membro

    Perché è un testa de cazzo, Zapho', solo una povera testa de cazzo. Ma mo' s'è mai sentito de un segretario dei giovani communisti che s'appella alla Crusca e bolla da gnoranti l'operai che non scrivano in quella che per lui è la perfetta lingua dei padroni? Ma di' che vaffanculo a lui e all'avvocati sui.
    Famme na pippa, Segreta'.

    Pubblicato 15 anni fa #
  9. la lavandaia

    offline
    Membro

    La gente darebbe pure il culo per avere quell'attimo di celebrità, per sentirsi protagonista non si sa bene di cosa!!!

    Ho letto quello che ha scritto il segretario, avendo ben poco da fare in questo periodo, mi sono soffermata a pensare.

    Due le riflessioni.
    La prima: l'arroganza giovanile la potrei pure comprendere ma l'ignoranza mai!!!
    Seconda riflessione: basta con questi pseudointelletuali del cazzo.Basta con questa assurda reprimenda. Basta con questa viscida ostentazione.
    Quello che più mi sconvolge è leggere un giovane che fà la morale e che minaccia azioni legali.
    Ma di cosa stiamo parlano eh... del nulla.
    Caro segretario una cosa ti sia ben chiara, la politica è politeia non 'IO SONO'.
    Per quanto mi riguarda tu sei stocazzo.
    Ed ora querela pure me.
    Un fraterno abbraccio Mario Pio

    Pubblicato 15 anni fa #
  10. Ecco perché non vinceremo mai.

    Pubblicato 15 anni fa #
  11. sensi da trento

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    Membro

    Ecco perché non vinceremo mai.

    eri juventino e sei diventato romanista... mò sei diventato pure de sinistra??

    Pubblicato 15 anni fa #
  12. sensi da trento

    offline
    Membro

    comunque su Il Giornale di oggi c'è l'intervista a un piccolo editore (non ricordo il nome) che dedica parte di una risposta proprio a Pennacchi "rimasto fascista" e alla sua "strascicata agropontina".

    In serata dovrebbero mettere l'articolo on line; vi faccio sapere.

    Pubblicato 15 anni fa #
  13. sensi da trento

    offline
    Membro

    trovato:

    http://www.ilgiornale.it/cultura/se_fossi_grande_editore_mannoierei/06-08-2010/articolo-id=465671-page=0-comments=1?&LINK=MB_T

    E il (prima) fascista e (poi) comunista Antonio Pennacchi che ha vinto lo «Strega»?
    «Penso che la “strascicata agro-pontina” non lo fa diventare simpatico, che Canale Mussolini è un romanzo fascista e che il primo amore non si scorda mai. Non so, ma in Italia si parla troppo di Duce o Mussolini, ora se ne scrive pure dicendo “Ma almeno ha fatto qualcosa di buono”, quasi a voler giustificare le nefandezze che ha combinato. Pericoloso e preoccupante. E poi Pennacchi scrive come parla...».

    eccone un altro che "io socialista?? socialista si, ma lombardiano"

    Pubblicato 15 anni fa #
  14. la lavandaia

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    Membro

    ahahahahaha!!! socialista sì, ma lombardiano... è bellissima haahahahah

    Pubblicato 15 anni fa #
  15. Io so' anarchico, Sensi. Cane sciolto. Ed è per questo che non vinceremo mai. Perché i cani sciolti sono troppi. Se ci fosse un partito degno di questo nome, tutti questi cani, pericolosi perché vaganti e affamati, forse troverebbero il loro canile.

    Pubblicato 15 anni fa #
  16. la lavandaia

    offline
    Membro

    i cani sono troppi. E le cagne?

    Pubblicato 15 anni fa #
  17. Sempre troppo poche.

    Pubblicato 15 anni fa #
  18. la lavandaia

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    Membro

    allora c'ha ragione la Brambilla.
    chiudere il palio di Siena ed aprire il canile di Ostia.

    Pubblicato 15 anni fa #
  19. Baruch

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    "e poi pennacchi scrive come parla"

    Eccone un altro che non ha capito un bip.
    Ma lo sa il livello di studio che c'è dietro l'apparentemente "ingenua" scrittura di pennacchi, costui?
    Ma lo sa che impostare e reggere un libro di 500 e più pagine come se fosse un racconto fatto da un amico davanti a uno Swaw 150, è di per sè un atto letterario rivoluzionario?
    Un giorno si dirà che questo libro è un capolavoro proprio per la scrittura, per la lingua ricostruita. Oltre che per il registro narrativo e il contenuto epico-biblico.
    Mia moglie si sta facendo le peggio risate, poi, quando legge i dialoghi in veneto. Dice che è uno stile geniale. (e ride anche quando a noi nativi ci chiamano marochini)

    Pubblicato 15 anni fa #
  20. la lavandaia

    offline
    Membro

    Orbene signori per il momento vi saluto.
    Da oggi cominciano le sacrosante ferie e la mia bedda amatissima terra m'attende.
    Auspico, al rientro a Roma, alla prima buona occasione di potervi conoscere personalmente.
    Baci, abbracci, pacche sulle spalle e, perchè no, anche sul culo.

    Pubblicato 15 anni fa #
  21. La strascicata agro-pontina è offensivo, non solo per Pennacchi, ma anche per tutti noi. Ma Fanucci che cazzo ne sa? Lui ha il merito (o la fortuna?) di aver pubblicato Philip K. Dick e Richard Matheson. Fantascienza. Mi pare che il resto non lo conosca granché bene.

    Pubblicato 15 anni fa #
  22. Mentre Oggionna non si sa cosa farà, sembra che qualcun'altro abbia proceduto a querelarci. Da fonti affidabili sembra che Mattioli sia andato a denunciare questo sito per aver leso la sua onorabilità di professionista.

    Le fila dei nostri nemici si ingrossano. Chi ci vuole male cerca di affilare le armi. Non fate un passo indietro, nemmeno se per prendere la rincorsa.

    Pubblicato 15 anni fa #
  23. SCa

    offline
    Membro

    Oggionni, Torque.

    Ma Mattioli è quello che tra le altre cose ha scritto questo?

    per la verità anche a me sono antipatici certi psicoanalisti, mi ricordo un personaggio carimsatico di Latina che non voleva rilasciare interviste gratis perchè il suo psicoanalista gli aveva detto che si doveva far pagare sempre e comunque. Perchè? perchè lo psicoanlista gli aveva detto che lui non aveva stima di se stesso...Ora mi sfugge il nome di questo personaggio carismatico...se vuol darmi uan mano a ricordare...

    Certo, molto professionale.

    Pubblicato 15 anni fa #
  24. big one

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    Membro

    ma mo' chi è 'sto mattioli?
    maurizio, il comico?
    no ditemelo perchè se è lui allora rido.

    Pubblicato 15 anni fa #
  25. 'spetta, 'spetta, come si dice in questi casi... "Matto!"

    Pubblicato 15 anni fa #
  26. zero71

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    Membro

    Con preghiera per Baruch di inoltrare se per caso Oggionni non seguisse più il forum

    Gentile Sig. Oggionni,
    per impegni professionali sono rimasto purtroppo fuori dal dibattito da lei suscitato col suo articolo del 9 luglio su Liberazione. Ho letto tutto sul forum quando era già compiuto, ieri sera, e ci sono alcune considerazioni non sufficientemente emerse che sarebbe bene rimarcare.
    Per cominciare mi sono chiesto, dopo la sua prima risposta alle reazioni di alcuni dell’Anonima Scrittori, per quale motivo su Liberazione, con i numerosi intellettuali militanti e canuti a disposizione, avessero deciso di affidare la feroce critica al romanzo di Pennacchi a un “laureando in storia” né critico né giornalista. Con tutto il rispetto per lei, uno che deve ancora discutere la tesi di laurea, se mai ha finito gli esami, forse è la persona meno adatta a lanciarsi in questo genere di argomentazioni. A meno che non occorra una posizione ideologica, acritica e passionale come solo certi giovani imbevuti degli slogan di chi ne approfitta possono produrre. Lei non è tra questi, molto probabilmente, ma - stavolta almeno – si è prestato a questo giochetto o ne è stato vittima.
    Scrivere che Canale Mussolini è un romanzo “esteticamente scadente” è un’affermazione, ad esempio, che (oltre ad essere falsa) lei, per sua stessa ammissione, non si può permettere. È un giudizio personale privo di basi tecnico scientifiche adeguate e dunque strumentale alla sua teoria del testo che omaggia il padrone attraverso la casa editrice. L’accostamento a Pansa è emblematico dell’ideologia acritica che la muove, col grave errore di confondere i saggi coi romanzi, generi completamente diversi e con obblighi scientifici del tutto distinti. Poiché è evidente che lei non ha nessun dovere di leggere romanzi, se non per passione, le cito un testo che volente o nolente deve aver sfiorato: I Promessi Sposi. Le risulta che in appendice, in qualcuna delle edizioni, ci siano citate le fonti d’archivio su cui pure il Manzoni ha lavorato? E nel Giardino dei Finzi Contini? In Via Col Vento? In Guerra e Pace? Nel Mulino del Po?
    Se lei conoscesse Pennacchi, non la persona, l’intellettuale scrittore, saprebbe che i suoi romanzi hanno rigorose basi. E ancor di più saprebbe che i suoi saggi storici sono un esempio di metodologia della ricerca che darebbero soddisfazione alla sua sete bibliografica. Le ricordo che “Fascio e Martello” ricostruisce aspetti essenziali della vicenda politica del fascismo e, sottolineando con equilibrio meriti e devastanti demeriti, risulta essere Obiettivamente Antifascista. Se la storiografia obiettiva, scevra da ideologie, la sconvolge dovrebbe cominciare a pensare di cambiare mestiere. Se inoltre crede che la laurea in storia la accrediti e le conferisca autorità nei suoi dibattiti politico militanti, le assicuro che questo vale solo fino a che incontrerà persone col suo stesso percorso intellettuale; altri la potrebbero fagocitare se non si ancora ai fatti, ai dati, sintetizzati scientificamente. La parzialità dell’ideologia politica è un esiziale male della ricerca storica del dopoguerra.
    Evitando di trattare le questioni letterarie sulle quali lei non ha alcuna competenza, come ha infatti esplicitato, vediamo dunque di approfondire la sua argomentazione politica. La teoria egemonico culturale di cui Pennacchi sarebbe simbolo totemico non decade solo per via dei numerosi autori comunisti che scrivono per Mondadori ma soprattutto perché l’Autore che lei vuole al servizio del potere costituito è il più attento critico di Berlusconi e dei suoi accoliti. Se lei leggesse, o meglio avesse letto, le sue interviste e i suoi articoli su argomenti prettamente politici avrebbe di che fargli i complimenti. Invece lei si muove sulla falsariga complottista in cui tutti sono acritici esecutori di ideologie imposte e solo lei – o voi – avrebbe una visione chiara e obiettiva.
    Vede, Canale Mussolini narra la storia di persone. Inizia prima del regime e si chiude con la guerra ancora in corso. Lei finge di non notare i richiami pur evidenti – nel contesto della narrazione – ai fatti terribili dell'armistizio, al delitto Matteotti, alle leggi razziali che solo Pennacchi condanna sottolineando (ancor di più nei suoi saggi) come esse siano state anche un tradimento vergognoso verso persone che avevano dato un contributo fondamentale alla causa. A lei sembra dare fastidio che in quei vent'anni qualcuno possa aver avuto passioni e sentimenti pur con la tessera del PNF. Invoca la condanna “senza appello” con la quale intende mettersi i paraocchi e con atteggiamento antistorico vuole cancellare ogni possibilità di interpretazione contestualizzata. Nessuno nega le storture verificatesi anche durante la bonifica ma che tipo di colpa – senza appello – si deve addossare ai Peruzzi e a chi come loro sono stati costretti all'esodo e hanno comunque trovato dei motivi di ammirazione per quel regime che aveva dato loro terra e animali quando invece avrebbero rischiato l'estinzione?
    Da dove si deduce nel romanzo la “revisione” o “rilettura” nel senso deteriore che lei attribuisce a questi termini? Secondo la sua ottica potremmo dire allora che anche il Giardino dei Finzi Contini è un romanzo nazi fascista, incentrato sullo sterminio di una famiglia di ebrei rei di avere, tra le altre cose, una figlia stronzetta è un po' troia che ha tradito le aspettative gentili del narratore e per questo meritevole più di tutti della camera a gas (ma guardi che mi tocca scrivere di uno dei romanzi che più amo). E senza note bibliografiche.
    Guardi inoltre che decidere di non rispondere alle puntigliose repliche dei vari intervenuti nel forum, trincerandosi dietro una sorta di cattedra della superiorità, non le rende agevole la costruzione di una politica nuova, che pure dovrebbe volere, dove il dibattito - anche acceso e con eccessi - dovrebbe portare sempre a vincere la verità.
    Mi permetta infine di farle notare che le provocazioni di Pennacchi (compreso il linguaggio) in cui lei cade con tutte le scarpe, l'approssimazione categorica con cui recita certi sillogismi zoppicanti nonché, diciamola tutta, le minacce di querela la dipingono come un pischello. Forse sarebbe opportuno un percorso di maturazione da affiancare allo studio dei libri di metodologia della ricerca storica.
    La saluto.
    Francesco Moriconi

    Pubblicato 15 anni fa #
  27. sensi da trento

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    quando l'ho detto io, che stavano caricando dentro pure fini, mi sono beccato del calunniatore.

    oggiò?? va' da ferrero e chiedigli se puoi querelare la bindi !!

    http://www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=6683

    (se oggionni mi porta in tribunale, io come testimoni a favore mi porto bersani e rosi bindi)

    Pubblicato 15 anni fa #
  28. sensi da trento

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    Fini è piuttosto l'uomo di quella destra liberale che l'Italia non aveva. (anna finocchiaro)

    http://www.unita.it/news/italia/102129/finocchiaro_un_patto_per_la_repubblica

    o povero me !!!

    Pubblicato 15 anni fa #
  29. leon8oo3

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    E' proprio il caso di dire che la trama s'infittisce...

    Pubblicato 15 anni fa #
  30. rindindin

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    Io sono Oggionni...

    Pubblicato 15 anni fa #

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