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(1417 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di big one
  1. urbano

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    Quando sono andato in Galizia sono andato a San Andres de Teixido un posto sul confine asturiano a picco sul mare. Bellissimo e pieno di sacro. Ci si va ancora a propiziare la fecondità suscitata da un bagno nel mare della nona onda. Ci si deve andare perchè, come dice il proverbio, o vas de vivo o vas de muerto così che siccome chi non ha potuto andarci in vita ci andrà comunque da morto, andando si deve prestare moltissima attenzione a non schiacciare nulla che potrebbe essere qualcuno sotto forma di lucertola o peggio microspica formica che compie il suo necessario viaggio.
    Per arrivarci si fa una strada bellissima che sale per quasi un'ora attraverso un bosco di eucaliptus, piante fitte, dritte e continue tra le quali la strada si apre la via.
    Poi sul culmine in tanto vento tra tanta erica laggiu in basso si vede il mare quasi cobalto che fa la spuma. Tra l'acqua e il cielo.
    Bello! ho raccontato agli amici spagnoli. Bello? mi hanno risposto loro. Hai visto quanti koala? Ma se è tutto finto! E così mi hanno spiegato la storia della coltivazione mineraria della zona la sua distruzione superficiale la sua deforestazione industriale e la sua industrializzazione forestale a eucaliptus buono per legname e carta.
    Hai capito? Finto. Ti devo confessare però che ti ho pensato. Chissà se c'era K, chissà che si faceva ho pensato pensando che cosa ti facevi. E ancra di più confesso che se è finto non me ne frega niente, è bello.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. k

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    Mi hai quasi stufato. Tu i tuoi amici spagnoli ancora più stronzi di te.
    Finto? E perchè non "divenuto"?
    No, per voi è "finto". Per voi tutto l'Uno si compie e s'esaurisce nella singola vostra individualità. Tutto il corso della storia - tutto il prima e tutto il dopo - non contano un cazzo rispetto al sentimento che ve ne siete fatti voi. Senti un po': ma due milioni d'anni fa com'era quel sito, prima che ci arrivassero i tuoi amici e le piante o gli organismi comunemente noti ai tuoi amici stessi? Sei proprio sicuro che fossero gli stessi del pre-miniera? E la miniera stessa, Urba', ma tu hai provato a chiedere di quanto avrà alleviato le pene e la fame dei progenitori di quei tuoi amici? Anzi, hai provato a chiedergli se sono consapevoli che è quella miniera che ha determinato le condizioni per la loro stessa emancipazione, ivi compreso il fatto che qualcuno di loro, magari, abbia potuto diventare architetto del cazzo come te? E mo' è finito quello ed a rigenerarlo è arrivato l'eucalyptus. Mbe', che c'è? Non vuoi ringraziarlo?

    M'hai stufato, non te rispondo più: va' da un analista. Fattele cura' là l'anvidia e il pendolismo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. urbano

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    E' inutile che t'incazzi, non è divenuto è stato modificato. Due milioni d'anni fa, e pure molto dopo, tanto dopo, l'eucalyptus non c'era, c'era un altra flora e relativa fauna.
    Non c'è arrivato ce l'hanno portato. L'hanno piantato dopo aver tagliato il resto. Ma io questo quando salivo mica lo sapevo, anzi mi piaceva e stupivo per quella quantità di bellezza. Dopo al ritorno me l'hanno spiegato i miei amici spagnoli nati in asturia e cresciuti in galizia, vale a dire di quei luoghi. Ora mica che mi piace di meno, è che lo so. Voglio dire che è inutile capire se non senti così come è inutile sentire se non capisci. Ma quello è il demone tuo che sei portato a imprimere segni, scrivere, lasciare traccia di un modo.
    Per me è più facile, io vivo soltanto.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. A.

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    Urbano, vivere è lasciare tracce.

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    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Mia piccola riflessione pro-divenire o pro-modifica: ma sai che palle, se tutto dovesse rimanere immutabile nel tempo?

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. urbano

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    Mi stupisco di questa ovvietà. Nell'immutabilità delle palle nemmeno te ne accorgeresti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. Dai, Urbà, stacce qualche volta. Sarà che faccio difficoltà ad immaginare un architetto o un ingegnere edile che ci parlano di rispetto massimo della natura. "Quanno ve pare a voi" direbbe mi nonno.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. urbano

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    Temo di essere pedante quando mi ribadisco Barthes, tutto quel pezzo in cui si chiarisce il parlare de la cosa ed il parlare la cosa.
    Ti costerà qualche difficoltà ma ti assicuro che è più normale per un architetto o un ingegnere edile, finanche per un geometra od un perito, dover parlare la natura di quanto possa essere per un abusivo voler parlare de la natura (de il rispetto de, poi).

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. Beh, Urbano, Barthes ha detto tante cose nella sua vita. Parecchie anche interessanti. Non mi pare di aver letto sui suoi libri che l'architetto o l'ingegnere siano amici della natura più degli abusivi. Però capisco che ognuno interpreta le letture come meglio crede (o più gli conviene). Per cui se questa riflessione ti fa vivere più sereno, buon per te. Continuo a pensarla diversamente.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. A.

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    Moderatore

    Voi architetti dovreste essere deportati nella Kolyma tutti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    Insieme a noi insegnanti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. urbano

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    ... Tu non ci avrai fatto caso e molta gente non ci avrà fatto caso, ma la nostra gioventù è piena di vita, forse perchè ha un disperato bisogno di affermare che esiste. O perchè ha solo il presente.
    Chiuse un momento gli occhi.
    Non ha bisogno di curarsi di un passato che non gli è stato trasmesso né di sacrificarsi per un domani che non arriverà e nemmeno gli viene promesso. Ovvio che c'erano momenti in cui, ti giuro, ci guardavamo negli occhi e vi leggevamo l'angoscia di non avere un passato, di non intravedere un futuro. Ci domandavamo qual'era la nostra causa. E nessuno aveva una risposta. Per questo guardandoci intorno non avevamo che noi stessi. Ma anche così era bello, sai? Perchè c'erano le strade, perchè c'era l'aria. Perchè dietro le finestre del nostro quartiere conservavamo ancora le bandiere.

    Cronica sentimental en rojo
    Francisco Gonzalez Ledesma
    Editorial Planeta 1984
    Neri Pozza/Giano 2010

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. tataka

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    Ho letto "Canale Mussolini".

    Bello. Mi ha ricordato i racconti dei miei nonni. Lo stesso tono, la stessa umanità, la stessa nostalgia.

    E poi mi ha tenuto compagnia in due giorni difficili.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. Eeee pure tu, con tante belle figliole che ci sono in giro, che passi il capodanno a leggere...
    Almeno dicci un quarche cosa di più. Sei stato troppo sintetico. Qual è il mejo personaggio per te?

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. sensi da trento

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    ... Tu non ci avrai fatto caso e molta gente non ci avrà fatto caso, ma la nostra gioventù è piena di vita, forse

    anche noi siamo giovani e pieni di vita.
    buon compleanno, mr baldini

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. urbano

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    grazie

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. sensi da trento

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    Membro

    mhmmmm
    veramente speravo che mi rispondessi
    "grazie, altrettanto "

    vabbè, sarà per l'anno prossimo

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. urbano

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    Membro

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    Pubblicato 14 anni fa #
  19. "Tutti i poveri devono morire" di Giovanni Di Iacovo

    Della serie : infilarti un mazzo di piume nel culo non farà di te una gallina, così come crederti fortemente Robert Sheckley non farà di te Robert Sheckley. Ci prova, Di Iacovo, con questa distopia dal preteso umorismo caustico, ci prova ma non ci riesce. Questo scivolone targato Castelvecchi vorrebbe riprendere e riattualizzare classici come "La decima vittima" mettendo in scena un mondo in cui i membri del fantomatico Cenacolo degli Assassini uccidono in piena libertà e impunità solo e soltanto chi gode di un reddito inferiore al loro. Troppo poco originale per campare con la sola idea di fondo, non abbastanza ben scritto da campare della propria qualità. La critica alla società attuale è chiara, chiarissima, ma non basta a sorreggere una trama inconsistente e un umorismo nero che già oltre la breve distanza risulta stucchevole. Niente di che, davvero.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. k

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    Che t'è successo, Tata'?
    Fatti sentire.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. tataka

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    Niente di grave.

    E' solo che appartengo ad una generazione davvero sfigata. Per chi è nato dall'85 in poi ogni porta è chiusa, solo per una questione anagrafica. E sta cosa provarla sulla propria pelle fa davvero incazzare.

    Dopotutto se la situazione non era così non stavamo nelle piazze a protestare.

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. Non demoralizzati Tataka, ricorda che basta un'ora di sole per asciugare tutte le strade.

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. A.

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    Moderatore

    E ricorda tataka,

    Se ti svegli la mattina e non c'è il sole, o sei morto, o sei il sole )Jim Morrison)

    Posso dire una cosa però?: a Bassò, ma tu sai ascoltare veramente? parliamone

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. ?

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. A.

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    Moderatore

    sai ascoltare il disagio di un tataka, che ti ha detto che non trova lavoro, e tu gli rispondi con una bella frase a effetto?

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. Cosa devo dirgli? di spararsi ai coglioni?
    In questi momenti bisogna tenere duro e cercare di avere una mentalità positiva.

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. k

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    Non gli dica niente, soprattutto nel caso lei non avesse mai avuto bisogno di doversi davvero cercare un lavoro. Si fa presto - diceva quello - a fare i froci con il culo degli altri.

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. tataka

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    Membro

    Regà grazie per il sostegno ma non sono depresso e non sto pensando al suicidio.

    Fortunatamente lavoro o no per il momento mangio lo stesso. Ci pensa papà finché non chiude pure la sua di fabbrica.

    Però sono incazzatissimo, questo si.

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. k

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    Membro

    Incazzati un po' pure con dipietro, però.

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. Chiunque non sia cerebroleso oggi è incazzatissimo!

    Pubblicato 14 anni fa #

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