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(1417 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di big one
  1. "Cento per cento" di Sascha Naspini, ed. Historica

    Veloce e nervosa cavalcata attraverso la vita di un pugile che, in vecchiaia, si racconta nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte. Un po' troppo manierista nel suo mutuare il linguaggio dai duri hollywoodiani ma comunque molto valido : una scrittura "a pressione", sempre tesa e che procede per accumulo fino alla fine. Niente male davvero.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. rindindin

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    Venere Privata (di Scerbanenco)

    Era un inverno? Non so, quando due anni e più entrai nell’Anonima Scrittori. So solo che ho voluto partecipare al reading per incontrare il gruppo- amici del nord-, considerandoli in buona parte miei amici per discendenza anonima. Poi non è stato neanche così, (il sangue è acqua se non è irrorato da buon vino). Un pomeriggio autunnale, non so, perché le stagioni non è che le vivo mai troppo, ho avuto il piacere di stare con Faust tutto un pomeriggio e siamo entrati in una libreria del centro di Brescia. Io volevo comprare l’ultimo libro di Beppe Fiore edito minimum fax e questo c’era. Poi a Faust chiesi i libri preferiti e senza neanche accorgermi acquistai “Venere privata”, che mai avrei preso nella vita, data la mia reticenza ai gialli. Avevo letto qualcosa di Agatha Christie, di Simenon, ma non andavo oltre. Faust mi fece acquistare (a mie spese. quando si dice cavaliere) Venere privata, di Scerbanenco. Ci metto due anni a leggerlo perché sul comodino ho una serie “data di acquisto” che mi obbligano a seguire una logica. Arriva “Venere Privata”, senza raccomandazioni e mi sconvolgo. Per prima cosa non riconosco i luoghi che racconta ( e io di Milano dovrei avere un minimo di conoscenza), sono asettici, nonostante le vie precise e le zone. Sembrano sempre zone di frontiera….poi vogliamo parlare dei personaggi di Scerbanenco? Volti non descritti, se non per dare l’intuizione. Mentre gli abiti, (quale fosse fondamentale il monito “ l’abito non fa il monaco”), sono descritti fedelmente. Si sa perfettamente cosa indossano, e che colore hanno la stoffe, ma difficilmente si riconosce un volto. Veramente chi siamo non si sa, ma il vestito altrimenti inganna i più deboli. Trama incredibile, strutturata e sezionata. Ma quello che mi colpisce è la sua visione della donna. Davvero è per lui la chioccia, l’unico essere dotato di visione e tenerezza, l’unico anello, collegamento fondamentale per il genere umano? La sua visione della donna mi stende. Non è detto, ma lei è quella coraggiosa, la donna, che si immola senza essere né dea né vittima, né eroina…. È la donna nella sua umanità che non ha nulla a che fare con la comunità degli uomini, che sfida il mondo degli uomini. È colei capace della carezza che salverà il mondo... Mi ha stupito e colpito la capacità di Scerbanenco di amare le donne, al di là dell’attrazione fisica, al di là del sistema. Scerbanenco secondo me è l’uomo ideale. Da donna leggo con soddisfazione i suoi libri perché sento che ha AMATO le donne veramanerte. Nel vero senso della parola…non solo scritta e lo amo perché come lettrice ho avuto i brividi, vissuto intensamente la sua storia, ricordata per diverse notti, sofferta e maturata... come voleva lui. 

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. cameriere

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    la responsabilità medica,
    dei sanitari,
    della struttura.

    470 pagine
    fino a notte fonda

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. rindindin

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    urca!

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. cameriere

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    mica cazzi!

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. Argomento sempre più attuale.

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. cameriere

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    solo tu
    potevi capire.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. urbano

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    L'ho trovato in una vecchia soffitta di un casa di paese.
    Tra le assi del vecchio tetto.
    Corso di letture
    per le scuole elementari maschili e femminili
    urbane e rurali
    approvato dal ministero della pubblica istruzione
    e da molte commissioni scolastiche provinciali
    Giacomo Veniali
    ditta G.B. Paravia e Comp. 1909
    A pag. 20 c'è il componimento: La Patria
    ... Bambini, anche voi potete, sforzandovi di divenire buoni e laboriosi, contribuire alla gloria e alla prosperità della patria. E se torneranno tempi tristi, se l'Italia sarà di nuovo minacciata e invasa, chi non potrà prestarle il braccio cercherà di rendersi utile ai valorosi che la difenderanno, curando i feriti, consolando i malati, sostenendo il coraggio nei combattenti.
    Etcetera.
    E' un libro per la seconda elementare. A me evoca un mondo lento e ciclico. Chissà cosa saremmo potuti diventare se ....
    La rima è di tale E. Fiorentino
    leggendola si provi a pensare a Paolo Poli
    Lo sai tu, bambino,
    che lieto e fecondo
    l'Italia è il giardino
    più bello del mondo?
    Di blanda, gentile
    favella risona:
    di monti due file
    le fanno corona.
    E' ricca d'onori,
    di mura, d'altari,
    la odorano i fiori,
    la bagnan due mari.
    Eterno, la veste
    april del suo manto:
    oh Italia, celeste,
    poetico incanto!
    Anche un certo Alberto Sordi da Mariopio potrebbe andare.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. Per Cam: recentemente leggevo da qualche parte che la gente non si vuole più iscrivere a Medicina per non trovarsi bersaglio di richieste di risarcimenti di ogni genere.
    Sembra strano, ma oggi se vuoi essere sicuro di passare molto tempo in tribunale, devi fare... il medico.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. urbano

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    La poesia è bella perchè è un linguaggio aperto, obliquo
    ascoltatevi mentre leggete:

    Il mio paese mi è andato in pezzi.
    La sua potenza è sparita.
    Io levo al compianto contro ogni
    Ragione, la voce.
    Il mio paese è stato per me
    quel ch'io sono nonostante lui:
    un essere esperto del mondo
    con una crepa nel mezzo.
    Il mio paese mi ha trascinato
    in basso, ma ancora sto in piedi.
    E mi ha più volte mentito
    ma ho testa ancora e ragiono.
    Il mio paese mi ha stretto
    contro voglia al suo seno.
    E in fin dei conti è venuto alla luce
    con me, e io non lo abbandono.
    Il mio paere ha i miei tratti,
    quei tratti hanno me.
    Io sono la grande menzogna
    di questo paese. (Noi vuol dire:io)

    La trovo molto forte e suggestiva, attuale, eppure la scrisse Jurgen Rennert il 14 gennaio 1990 in quello che restava della DDR.
    Sta insieme ad altre poesie in
    100 poesie dalla DDR
    isbn edizioni 2009

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. urbano

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    Piazza Pulita, questo è il nome in codice dell'operazione che nel 1993 un Presidente ex magistrato attua con i magistrati del pool di milano e altri cento giudici sparsi per il Paese.
    Un piccolo thriller tra la fantapolitica e l'ucronia.
    Con i personaggi quelli veri, Borrelli primo ministro, Bossi e c. in galera, e, alla fine, Di Pietro Presidente.
    Golpe Di Pietro
    Cronaca ( non tanto) immaginaria
    Matteo Montan
    stampa alternativa 2009

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. Genesis

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    Ho letto questo bellissimo racconto di Fernando Bassoli

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. tcd

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    Prima che vi venga in mente di fare un confronto tra i libri di scuola del secolo scorso e quelli di questo secolo, provate (almeno quelli che fanno ancora i genitori o vorrebbero diventarlo) a farvi un giro su: www.nontogliermiilsorriso.org

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. rindindin

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    che vocina che hai Francesca...:)

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. Non solo abbiamo Anonime scrittrici, ma pure Anonime lettrici...

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. Un bel sito, tcd. Grazie mille.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. tcd

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    "Anonima lettrice" ce sarà lei, Fernando

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. rindindin

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    e tutta la palazzina sua:)

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. ... veramente il passaggio da anonima scrittrice ad anonima lettrice (l'una non esclude l'altra) era rivolto a Genesis, dato che è lei a leggere il racconto Fine pena: mai che ha postato...

    Evidentemente tcd non ha visto il video.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. tcd

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    Le mie scuse, Fernando.

    E ha ragione: non sto a perdere tempo con video privi di sottotitoli, qualunque possa essere il loro pregio.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. Mr Darcy

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  22. big one

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    forza! invincibile Hermada!

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. la lavandaia

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    Ieri ho comprato Le iene del Circeo.
    Stamattina l'ho già finito ... " questa è scienza, compa'"

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. k

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    grazie

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. urbano

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    Jung Chang è nata nel 1952, i suoi genitori erano giovani comunisti patrioti cinesi. Dal 1978 Jung vive a Londra e li con il suo compagno ha scritto Wilds Swans, nel 1991.
    Lo ripubblica TEA nel luglio scorso: cigni selvatici, tre figlie della Cina.
    E' un libro di memoria, minuzioso, sconvolgente.
    Nelle più di 600 pagaine appare nella sua crudezza estrema la contraddizione del progresso: è concimato a esseri umani. E' difficile da leggere perchè ti deve restare la volontà di sapere, se non la verità, almeno la verità di Jung.
    Ora capisco quella sensazione di gioia diffusa che coglievo nella mia vacanza in cina: era sollievo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. rindindin

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    io ancora no...sono impelagata in un libro sui N.A.P...

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. urbano

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    Fa piacere credere di contribuire alla diffusione di un autore, e se avviene, la diffusione, è come espandere l'empatia, una specie di società segreta del sentire. L'ho fatto, spesso a spese mie, con alcune autrici e con qualche autore, per la felicità, credo, degli amici e penso della libraia. Lo faccio con Mercè Rodoreda della quale penso meriti essere letto quasi tutto, immergendosi nel sentimento catalano.
    Dicono che il racconto del giardiniere l'abbia scritto tra il 1959 e il 1966, lo scrisse lontano dai luoghi, dall'esilio volontario che scelse dopo Franco e che interruppe solo nel 1972.
    Descrive un mondo protetto dalla siepe del giardino. Lo descrive un vecchio giardiniere che sa le piante e i semi e sente il trascorrere del tempo attraverso eventi naturali che per noi possono essere quasi infantili da quanto sono arcaici, eppure vede svolgersi e svilupparsi varie vite, pure la sua.
    Camminando per il suo giardino tra un filare di cipressi appena messi dice al suo amico quando questi alberi saranno grandi noi saremo morti da un pezzo. Senso di permanenza.

    Mercè Rodoreda
    Il giardino sul mare
    La nuova Frontiera 2010

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. k

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    Perché erano cipressi.
    Se erano eucalypti no, eh?

    (Senso di pendolanza)

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. urbano

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    Non me ne intendo ma credo che gli eucalypti non si piantano nei giardini, sporcano, sono pericolosi e con la catalogna non c'entrano niente.

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. k

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    Ah, ho capito: oggi è giorno di destra, giorno di "Bossi-Fini" per te. Gli eucalypti so' clandestini.

    Pubblicato 14 anni fa #

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