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(1417 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di big one
  1. zaphod

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    Fondatore

    La strada
    Cormac McCarthy

    Un pugno nello stomaco.

    Premetto che ho affrontato questo libro con enorme scetticismo. Avevo letto Non è un paese per vecchi consigliato da un amico. "Il miglior libro che ho letto," m'aveva detto e io - pur non credendoci - pensavo di trovarmi comunque di fronte a un buon libro. E mi sono beccato sto polpettone a scrittura pornografica (nel senso di maniacalità per il dettaglio) senza capo né coda con una pretesa di giustificazione filosofica nei vaneggiamenti di uno sceriffo malandato e patetico.
    Comunque.
    Affronto La strada sgombro da pregiudizi, per quanto possibile.
    E il libro mi cattura. Leggo una decina di pagine e ci sono dentro fino al collo. Che McCarthy scrivesse bene me ne ero accorto già dall'altro libro, ma qua la tecnica è (quasi) totalmente al servizio della storia. Ho tirato le tre di notte per finirlo e alla fine faticavo a addormentarmi perché ero ancora preso dalla storia.
    Questo per me significa "bel libro".
    McCarthy riduce all'osso quello che significa "rapporto genitore/figlio". Per farlo elimina tutti i possibili condizionamenti esterni - c'è un cataclisma inspiegato (guerra? meteorite? follia collettiva?) che ha spazzato via quasi tutto - e l'uomo e suo figlio affrontano la realtà giorno per giorno. Una realtà al limite dell'impossibile, ma in ogni gesto trovano la sicurezza e il rischio della quotidianità.
    C'è qualche scena eccessivamente truce e qualche gigioneggiamento filosofico che si sarebbe potuto risparmiare, ma sono peccati veniali.
    Da leggere, secondo me.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. urbano

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    Il diavolo in corpo
    Raymond Radiguet
    Marsilio 2010
    Prima è da leggere la prefazione di Nicola Lagioia, così il racconto prende una dimensione tutta particolare perchè si scopre che Radiguet l'ha scritto a 17 anni. Era il 1920! Lagioia accenna un poco alla vita di Radiguet, alle frequentazioni, all'ambiente e allora pure il racconto diventa quasi una conseguenza. La guerra vista come quattro anni di interminabile vacanza. Divenne un ragazzo prodigio tra i ragazzi terribili del tempo e morì a vent'anni.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. magda

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    Ciao ragazzi, leggete che bello:
    Be', ci sono altri sistemi per uscire da se stessi, come per esempio pensare a ciò che è infinitamente grande ... Cos'è il tuo dolore di oggi, di questo minuto, di quest'ora, di questo giorno, addirittura di tutta la tua piccolissima vita, paragonato ai 4.500 milioni di anni di esistenza della Terra? Ma può funzionare anche meglio pensare a ciò che è molto piccolo. Per esempio, agli atomi. Sai già che quanto esiste nell'universo è composto da atomi. Sono dappertutto. Nell'aria trasparente, nelle pietre rugose, nella nostra carne morbida. E ci sono tanti, così tanti atomi nell'universo che il loro numero risulta inimmaginabile. Sono cifre inumane, non comprensibili per la nostra mente. Gli atomi si raggruppano in molecole; due o più atomi uniti in modo più o meno stabile formano una molecola. E perché te ne faccia un'idea, ti spiego che in un centimetro cubo d'aria, grande come uno di quei dadi con cui stanno giocando a quel tavolo i tuoi amici tassisti, in quei dadi d'aria, ripeto, ci sono circa quarantacinquemila milioni di milioni di molecole. Adesso guardati intorno e cerca di immaginare l'esorbitante quantità di atomi che ci sono ovunque. Come se non bastasse, oltre a essere tantissimi, gli atomi sono praticamente eterni. Durano e durano un tempo incalcolabile. Quindi, quella cosa tanto minuscola è immensa in numero e persistenza. Gli atomi passano le loro lunghissime vite muovendosi da tutte le parti e facendo e disfacendo molecole. Senza dubbio parte degli atomi che ci sono nel nostro corpo proviene dal cuore rovente di qualche sole lontano. Lo sai, siamo polvere di stelle. E non solo questo: statisticamente è più che probabile che in noi ci siano milioni di atomi di qualsiasi personaggio storico ti riesce di nominare. Mille milioni di atomi di Cervantes. E di madame Curie. Mille milioni di Platone e altri mille milioni di Cleopatra. Gli atomi tardano un certo tempo a riciclarsi, ossia, devono passare diversi decenni dalla morte di qualcuno perché i suoi atomi riescano a entrare di nuovo in circolazione; ma si può dire che tutti gli esseri umani vissuti sulla Terra vivono in me, e che io vivrò in tutti quelli che verranno nel futuro. E in un filo d'erba bruciato dal sole o nel corpo corazzato di uno scarafaggio.
    Lo dice Rosa Montero in un libro che si chiama istruzioni per salvare il mondo. Vi piace?

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. cameriere

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    no

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. Lo trovo un po' pesantino, Magda.

    Approfitto per domandarti, quale studiosa della materia, cosa ne pensi di questo:

    Get the Flash Videos

    Voglio dire: quali danni permanenti al sistema neurovegetativo può riportare, il malcapitato volatile, in mezzo a tutta quella gentaccia urlante, luci, suoni ed altro?

    Non trovate che sarebbe bellissimo vederla volare libera... fuori dallo stadio?

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. magda

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    posso dirlo? Trovo la cosa una cazzata per cazzari. Forestali compresi. Perchè non vi piace la storia dell'eternità?

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. zaphod

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    Fondatore

    Be', Magda, tanti anni fa in un libro che si intitolava Guida galattica per gli autostoppisti (o in uno dei capitoli successivi della saga, adesso non ricordo bene, magari era La vita, l'Universo e tutto quanto) Douglas Adams ipotizzava un tipo di condanna per un certo tipo di reati che prendeva un po' in giro un famoso racconto di Kafka.
    Consisteva in questo.
    C'era questo macchinario, Vortice Totale di Prospettiva si chiamava, o una cosa simile, e stava piazzato su un pianeta disabitato situato all'incirca dalle parti in cui si trova ora la nostra Colonia. Il malcapitato veniva fatto entrare in questo macchinario e subito si trovava davanti l'immagine dell'intero Universo. Nel momento esatto in cui la mente del prigioniero realizzava l'immensità dell'Universo una freccetta indicava la posizione e le dimensioni del malcapitato all'interno dell'Infinito.
    Lo shock della comprensione della nullità dell'individuo di fronte all'Universo era tale che i condannati ne uscivano con il cervello ridotto completamente in pappa.
    La morale era che in un Universo infinito l'unica cosa che un essere intelligente non può permettersi è il senso delle proporzioni.
    Nel libro in questione veniamo a conoscenza dell'esistenza di questa macchina infernale perché uno dei protagonisti del libro viene condannato a sottoporsi a questa prova.
    Si tratta di un certo Zaphod Beeblebrox, già Presidente della Galassia, noto truffatore e gran cazzaro, che entra nella macchina, viene sottoposto al trattamento, e quando ne esce, invece dello sguardo catatonico che sia i suoi compagni sia gli aguzzini si aspettavano di vedere, si pulisce il bavero della giacca, si guarda intorno, respira profondamente e sorride.
    Alle richieste degli allibiti spettatori ammette, "Sì, ho visto qual è il mio ruolo in questo Universo, niente male, devo dire, davvero niente male, sì, decisamente pare che io sia l'essere più importante di tutto l'Universo."

    Ci vuole presunzione per affrontare l'eternità, Magda.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. magda

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    Carino. E che onore avere una risposta dal presidente truffatore e cazzaro! A me la storia di Rosa mette calma, mi fa pensare di essere una parte eventuale. Non la trovo pesante, anzi. E poi la trovo una descrizione di una cosa vera mica un racconto. Sto cercando di catalogare i miei atomi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. k

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    In riferimento all'aquila, Fer, la lasci volare, la lasci pure volare. Che al derby je sparamo e se la famo arrosto.

    (Però bisogna ammettere che è di scena, quell'aquila che vola sullo stadio e il pubblico che la osanna mentre pure l'inno sale al cielo. Ma come è possibile, Fer, che solo lei non capisca che quell'aquila sa benissimo che cosa le sta succedendo attorno? Lei non solo lo sa, ma sa d'esserne protagonista.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. Per la cronaca, l'iniziativa-aquila è stata copiata dal Benfica, che dispone di due aquile/mascotte che si chiamano Vitoria e Glorioso. Anche loro svolazzano prima delle partite, per la gioia dei bimbi.

    L'aquila laziale fa semplicemente quello per cui viene allenata per tre ore al giorno: volare sulle note dell'inno e tornare verso una postazione prestabilita. La fanno magnà come una regina e questo le basta.

    Ma in occasione del derby è fin troppo facile prevedere un lancio di petardi... meglio evitare...

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. k

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    Senta Fer, ma lei neanche da piccolo ha mai avuto a che fare con un cane od un gattino, per non sapere che al di là dell'addestramento - a cui naturalmente è stato sottoposto a suo tempo anche lei, come ogni altro cucciolo di uomo - ciò che significa "sentimento" lo sanno benissimo anche gli animali?

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. Per legge questo tipo di animali non può essere impiegato in manifestazioni pubbliche. Anche a me piace vedere svolazzare quest'aquila, è un vero show che farà felici grandi e piccini, ma qualcuno mi dovrebbe spiegare sulla base di quale ragionamento giuridico il Comune di Roma ha concesso una deroga. Forse perché serve a portare allo stadio migliaia di spettatori paganti in più?

    In pratica funziona così, pare: gli animali non possono essere impiegati (= sfruttati) per manifestazioni pubbliche, però se portano bei soldi agli organizzatori allora va tutto bene.

    La solita logica distorta degli amministratori di questo misero Paese.

    Magda, tu che ti intendi di aquile, cosa puoi aggiungere?

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. k

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    Ma vada a fare in culo lei e il comune di Roma (ma tu guarda un po' se da romanista mi tocca pure difendere l'aquilotto della Lazio). Ma lei ha mai sentito parlare delle corse dei cani e dei cavalli, o della caccia con l'uccellagione, dei falconieri e - tanto per dirne una - del De arte venandi cum avibus di Federico II di Svevia? Sono arti ed usi antichissimi, in cui l'animale - le ripeto - non solo non è "sfruttato" (questo lo può pensare solo un uomo industrial-alienato che non la minima contezza della complessità "animale"), ma è il vero protagonista, nella relazione dialettica che si stabilisce con l'uomo. Lei, Fer, ragiona come quelli che le galline le hanno viste solo già squartate e impacchettate al supermercato.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. magda

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    Che posso aggiungere? Aggiungo che aspetto di vedere i lupetti, ops lupacchiotti, romani esibirsi su due zampe, o il torello, o la zebra o qualche altro animale catturato per far ridere negli intervalli. Animali in cattività condizionati ai comandi. Cose, gadget biologici. Io i miei uccelli li studio nella loro libertà, mica allo zoo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. zaphod

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    Fondatore

    Però, Magda, lo sai che i tuoi studi sugli uccelli in libertà sono fondati (e intendo proprio in senso di "fondamenta", lo sai che ogni scienziato della propria epoca è solo un nano che si arrampica sulle spalle dei giganti che sono venuti prima di lui, no?) su studi di gente che quegli uccelli li ha catturati sezionati e descritti a dovere tanto tempo fa?

    Poi, caro Fer, pare invece dalle sue parole che le aquilotte del Benfica se la spassino un mondo a svolazzare per la gioia di grandi e piccini, o è solo perché il Portogallo ricade al di fuori della giursdizione del Fantastico Regno di Bassolia?

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. Quella era una nota di cronaca. Ciò che vale per l'aquila laziale vale, per me, per le altre. Anzi, la tua nota mi sembra piuttosto stupida (senza offesa).
    Quando il solito idiota in cerca di un quarto d'ora di celebrità - che negli stadi non manca mai - tirerà un petardo all'aquila in campo, capirete che non è certo quello il suo habitat naturale.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. Mamma mia Fernà, che palle. Stiamo a parlà del sesso degli angeli.

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. big one

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    ciò che significa "sentimento" lo sanno benissimo anche gli animali

    difatti l'aquila, dopo un mezzo giro ad altezza contrattuale, s'è abbassata per volare a un metro dal prato ed è atterrata dall'altra parte del campo, lontana dall'addestratore e dal simbolo dei cugini biancazzurri.

    so' sicuro che dentro il petto di quel rapace batte un cuore giallorosso.
    se non è sentimento questo!

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. magda

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    @zap: ma se sono tutti nani? Nani di ogni epoca ingroppati uno con l'altro? Di gigante ne vien fuori solo il mucchio. Comunque hai quasi ragione le nozioni precedono il sapere che diventerà nozione solo se è originale. Nel mio caso particolare io non studio in senso proprio, sarebbe meglio dire che osservo, registro e cerco azioni in favore degli uccelli come pezzi di un tutto più grande. Usare la vita ammaestrata per una finzione, per dare significato a qualcosa che nel caso della partita non ha alcun significato io lo trovo stupido. Concordo con nando, quando un idiota lancerà due petardi colpendo un uomo e l'aquila tutti staranno li a dire che azione riprovevole! e poi l'aquila poverina! E di sicuro sarà l'aquila l'ultima cosa ad essere levata dal campo di gioco.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. Ho trovato un volumetto fighissimo sugli eroi della space opera a fumetti anni 30-40. Una chicca trovata su un banchetto di un mercato dell'usato. Gustosissimo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. k

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    "dare significato a qualcosa che nel caso della partita non ha alcun significato"?

    Magda, parla solo di ciò che conosci! Oppure studia prima, se non vuoi apparire saccente e presuntuosa (tu non hai socio-antropologicamente idea di quanti significati "profondi" sia piena una partita).

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. rindindin

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    secondo me quell'aquilotta è fortunata. le sue sorelle sono in via d'estinzione...

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. magda

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    Io sono saccente e presuntuosa e dunque dico che un'aquila gestita da un addestratore in calzoncini corti e controllata da due o più forestali in divisa in una partita della lazio è priva di ogni significativo significato, è solo il segno di una miseria. E poi aggiungo socioantropologicamente, ma proprio antropo antropo, che nel mondo dei maschietti di significati profondi ce ne è sempre uno di più che si può tirare fuori come ultima parola ma l'aquila e la partita sono una stupidaggine e restano tali.

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. L'aquila è fondamentalmente un'operazione di marketing che serve a far venire più gente allo stadio cioè ad incassare più soldi: questa è la sostanza della faccenda.
    Presto venderanno delle aquile-gadget fuori dall'Olimpico, e pure nei negozi "Lazio store" (mi pare si chiamino così), potete starne certi. E' solo un grande business.
    L'aquila, però, non è un animale domestico, ma una specie protetta - perché in via di estinzione - abituata a vivere in un ambiente ben diverso dalla voliera di Formello o da uno stadio pieno di gente.

    Ripeto: anche a me piace vederla volare, è uno spettacolo, ma anche un modo di sfruttare un animale riducendolo a fenomeno da baraccone in condizioni di sicurezza a dir poco aleatorie.

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. E te svegli adesso?

    E invece le gare di bellezza canine? Oppure i cani ammaestrati? Ma sai quanti ciucci hanno fatto sfilare a napoli?

    Mamma mia Fernà, ce fai difende pure i laziali

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. cameriere

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    cià ragione il fer,
    questa volta.
    magda no,
    anche questa volta

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. k

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    Però Magda mi piace,
    tu no Camerie'.
    Stai ancora a rosica' per l'uno a zero?

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. urbano

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    E' uno di quegli acquisti curiosi ma distratti che si fanno alla bancarella dei libri della prima domenica di ogni mese.
    "Trattato di culinaria per donne tristi".
    Mmhh. Poi una bella copertina della Sellerio, di quelle degli inizi, che avevano l'illustrazione incollata, una bella e consumata riproduzione di una natura morta con castagne e vino del 1926 di Trombabdori.
    Lui è Héctor Abad Faciolince, autore del 1958, di Medellin, quella del cartello, nato in Colombia ma studiato in Italia.
    Io lo trovo un piccolo capolavoro di gentilezza. Lui lo dedica, alle mie cinque sorelle, anzi alle mie sei madri. E ne ha tutti i diritti, perchè lui sa , forse grazie a loro, del sentire.
    Nessuno conosce le ricette della felicità. Nei momenti infelici saranno vane le più elaborate pietanze della gioia.
    Ma non la si deve mai dimenticare, la gioia.
    Hèctor da le sue ricette come testi di una dolce stregoneria, e avvisa: ascolta, ciò che cura è l'aria che esalano le parole. Cita il poeta della fredda inghilterra dammi un oncia di muschio, buon farmacista, per profumare la mia immaginazione.
    Poco altro, oltre al trattato di culinaria per donne tristi, sellerio 1997, ha pubblicato Hèctor in Italia, peccato, veramente peccato.

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. zaphod

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    Fondatore

    Io ho appena letto l'ultima fatica di un autore che ha vinto st'estate un importante premio letterario...
    ...mettetevi in fila in libreria e prenotatelo... ve lo consiglio.

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. "La luna è una severa maestra" di Robert Heinlein

    L'Heinlein migliore è quello più apertamente politico. "Fanteria dello Spazio", "Straniero in terra straniera" e, per l'appunto, questo "La luna è una severa maestra".
    Prendendo più di uno spunto dalla rivoluzione americana, Heinlein racconta del cammino del popolo della luna verso l'indipendenza dal pianeta Terra. Una storia di sedizione e di guerra dove la caratterizzazione dei protagonisti, persone spesso senza scrupoli pur di raggiungere il proprio pur nobile fine, non è mai nè idealizzata nè banale. Molto bella, poi, la descrizione che Heinlein traccia della società lunare, una società molto libera nei costumi ma, al tempo stesso, ferreamente basata sulla responsabilità personale e conscia del proprio esistere in un ambiente ostile dove la minima leggerezza può essere fatale.
    Notevole, davvero un ottimo argomento da utilizzare con chi continua a ghettizzare la fantascienza.

    Pubblicato 14 anni fa #

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