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(1417 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di big one
  1. A.

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    Per Ante era una finestrella, sbarrata da una tavola di legno, l'unica presa d'aria della cella.

    L'uomo si abitua all'ombra.

    A mezzogiorno, in piedi sulla branda, si allunga la fessura della luce: meno di un rigo, un verso, breve, passa sulle palpebre degli occhi.

    C'è un nodo nel legno, e lui tocca con l'unghia e con il tempo, con la punta dell'unghia e del tempo: all'uomo serve un gioco, nella cella.

    Un giorno il nodo cede; pregato dall'unghia, l'amica del tempo, che ricresce ogni giorno, il nodo cede. Si toglie come un tappo di bottiglia, e nel suo collo passa uno zampillo di luce, dritta, liscia, s'allarga a terra. Allaga il pavimento.

    Il prigioniero Ante si mette scalzo, ci si bagna i piedi. E' un anno che non esce di cella: niente cortile, aria. Un anno che la porta è uguale al muro, che la porta non porta da nessuna parte. Un anno.

    Strizza gli occhi. Il sole dentro il buco è un'arancia, tonda, nella mano.

    I piedi si strofinano fra loro: sono due bambini, la prima volta al mare. I piedi di Ante Zemljar.

    Ante Zemljar, comandante di molti partigiani, congedato col merito della vittoria in guerra, e adesso chiuso dagli stessi compagni suoi: nemico della patria.

    Nemico.

    Lui, che l'ha agguantata al collo, l'ha scrollata dagli eserciti invasori fiume per fiume, dalla Neretva alla Drina, coi calci della fame, senza nemmeno portar via una cipolla a un contadino, perché così è la guerra partigiana.

    Nemico. Lui.

    L'hanno tolto da casa. Da Sonia, di due anni, che sa gridare già "Lasciate il mio papà!"

    Adesso, sì, voi siete i suoi nemici.

    Ante sa le percosse.

    Sa che un pugno da destra lascia sangue sul muro di sinistra e viceversa, un pugno dritto in faccia lascia sangue a terra. Ma c'è la novità: qui le botte riescono a lasciare il sangue sul soffitto. C'è da imparare sempre circa le vie del sangue, e dei colpi ingegnosi dei gendarmi.

    Ante conserva il nodo. Lo rimette nel legno. La guardia non saprà. Il sole non è spia, s'infila svelto e poi non lascia impronta. Pure se perquisisce, la guardia non può dire "Qui c'è stato il sole, sento il suo odore!" Il sole non è un topo. Pure se ne finisce molto in una cella, nessuno si accorge che fuori manca un raggio, che la conduttura del sole ha un buco, che perde luce da un nodo di legno.

    Ancora un po' di mesi, poi glielo daranno il sole, tutto in una volta, sulla schiena, peggio dei colpi di bastonatura. Sopra l'isola nuda, a spaccar pietre, Ante.

    Il prigioniero Ante.

    Ha conservato il nodo. Qualche volta, lontano dalla guardia, lo punta contro il sole, e si procura un'ombra sempre all'isola nuda, a spaccar pietre bianche e poi gettarle in mare. Adriatico. Perché la pena è pura, non ha valore pratico. E il mare non si riempirà.

    Avete letto "Il prigioniero Ante", di Erri De Luca

    [Il poeta comandante Ante Zemljar muore la notte di domenica del 1° agosto 2004 nella sua casa, all'età di 82 anni, dopo aver vissuto vissuto in patria come un esule, per 35 anni sotto lo sguardo vigile della polizia titina, e per 5 interminabili anni nel feroce lager jugoslavo di Goli Otok, l'"isola calva".]

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    Pubblicato 14 anni fa #
  2. urbano

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    Quando ho letto La Libreria del Buon Romanzo, di Laurence Cossé mi domandavo se i titoli e gli autori del catalogo del romanzo fossero proprio veri e misuravo le mie letture con quelle immaginandomi di entrare nella bella libreria francese a chiedere testi ai tre personaggi.
    La curiosità mi è venuta quando ho letto il pezzo in cui la protagonista compone l’appello della bella lettura e cita Pierre Michon dicendo che per avere un altro Vite Minuscole non esiste prezzo.
    Addirittura! Un autore vero che diventa personaggio di un libro e solo per quello che è un autore amato.
    Per simpatia, lo devo leggere anche io, mi sono detto. Così ho cominciato a cercare trovandolo su maremagnum, ma non Vite Minuscole, che in Italia non è tradotto, ho trovato Padroni e Servitori in una edizione della Guanda del 94.
    L’ha tradotto Roberto Carifi e dunque quello che leggo io è come un qualcosa a due voci ma è molto bello.
    Era tanto che non mi capitava di riprovare quel misto di curiosità del capire e smarrimento del sentire simile all’inquietudine di quando cerchi una strada persa per un bosco mai visto.
    Forse sarà stata anche la febbre alta dell’influenza ma il racconto della vita del postino Roulin o di Francisco Goya non valgono tanto per il cosa è raccontato ma per il come viene raccontato con un uso delle parole tutte perfettamente incastrate una all’altra in un discorso fluente continuo e denso come una inesplorata foresta di senso.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. A.

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    Pubblicato 14 anni fa #
  4. rindindin

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    mi sembra che urbano, per la capacità di lettura veloce... e nn solo, possa essere un buon riferimento per consigli per gli acquisti.

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. k

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    Eh sì, Rindi. Pare che la Gelmini abbia appena proposto che a storia della critica letteraria - ma anche a estetica, a narratologia e a filogia romanza - la prova d'esame da quest'anno in poi sarà affidata ai giudici del Coni. Spara lo start, scatta il cronometro e dopo cinque minuti chi ha letto più pagine piglia il voto più alto.

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. rindindin

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    ho scritto " per la capacità di lettura veloce... e nn solo"...

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. urbano

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    Dovessi consigliare qualcosa oggi suggerirei
    Il terrazzino dei gerani timidi
    di Anna Marchesini
    Rizzoli.
    Per tutta una serie di motivi tipo: parla di Orvieto, è scritto bene, è denso di sentire, l'ha scritto Anna che ci feci il terzo liceo.
    E' un libro che si legge piano, per assaporarne la recitazione interiore e i tanti sensi.

    Comunque se non accendete la televisione dopo cena ci sono almeno tre quattro ore buone di lettura, poi c'è la prima mattina, le piccole sedute al cesso, quando ci sono, i viaggi e le attese, i momenti morti. C'è tutto un mondo per leggere, basta aprire un libro.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. bisogna avecce er tempo, pe' légge. Così come bisogna aveccelo pe' còre, pe' passeggia' o pe' anna' a fa' sciopping. Oppure bisogna esse' libberi professionisti, che er tempo t'oo ritagli quanno vòi. Oppure bisognerebbe lavora' in una casa editrice: ma mi sa che là non sempre te capita de legge' quello che t'andrebbe.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. Woltaired

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    non mi ricordo se ve l'ho già detto, ma ho letto un romanzo giallo o nero (che non riesco mai a distinguere, forse per colpa delle api) molto intrigante. lo divori in un paio d'ore, compresa pausa sigaretta e caffè.

    MANO NERA
    A. CUSTERLINA
    Ed. B.C. DALAI EDITORE

    mi è piaciuto soprattutto per l'ambientazione balcanica, un umanità prossima e sconosciuta.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. Oppure bisogna esse' libberi professionisti, che er tempo t'oo ritagli quanno vòi.

    Che poi a sentì loro de tempo libbero se ne ritajano ancora de meno.

    Bisogna avecce culo, e nasce ricchi, che tante sere me capita che arrivo stanco dar lavoro leggo du paggine e me cala a palpebbra, puttana miseria ladra.

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. big one

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    Bigghe Fauste!

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. Quanto spacco fratè?

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. urbano

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    No, non è questione di soldi, ne di culo, una mia amica romana iperprecaria, sfigatissima, abbastanza senza arte ne parte, alquanto barbona, secondo la metrica corrente, ama leggere. Fronteggia la povertà frequentando le biblioteche pubbliche dove passa gran parte del suo tempo leggendo, di tutto, gratis, a volte disponendo di quelle edizioni di grande pregio che solo le biblioteche dimenticate posseggono.
    Il tempo poi è la vera ricchezza dell'essere vivente, si tratta di riempire quel tempo che hai a disposizione, tempo limitato, a tempo, di attività significative. Si vede che occupi il tuo tempo con altro, ma non vuol dire che non hai tempo. Magari lo sprechi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. Se non sai taci, Urbano. Non ho bisogno dell'ennesimo saggio da bar che mi insegni a vivere.

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. urbano

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    7 consonati e 5 vocali

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. Ce vòle tempo pure pe frequenta le bbibblioteche, caro Urbano. Se non fosse precaria precarissima, praticamente senza lavoro... cor cazzo che l'amica tua potrebbe annà in giro pe bbibblioteche, cercannose pure quelle infognate... dimosela tutta la verità... perché messa così, cioè messa a metà, a memme pare che se voja fa un tantinello i sofisti. Basta solo ave' un lavoro, considerando gli orari d'apertura e chiusura delle biblioteche pubbliche e infognate, pe capì che 'nlavoratore normale - pure che cià 'nlavoro precario altrettanto normale dove il capo pretende che se stia a lavoro e no in giro pe bbibblioteche - non ce la potrebbe fa.

    Ma dal conteggio del tuo tempo, quello del forum è compreso o è tirato fòri? Perché tante volte nun serve manco compralli i libri, né annà in biblioteca a leggeli pe sapè trama, stile dell'autore, significato recondito. Basta annà su Anobii pe' legge tutte le recenzioni chevvoi.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. urbano

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    Sbagliato, riprova
    7 consonati e 5 vocali

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. Appunto Torquemà. Io ciò ppure lavorato 'bibblioteca, e finivo a e seiemmezza, settemmezza de ggiovedì ma nun era la regola pe' ttutti, solo pe' quelle bibblioteche che volevano venì 'ncontro all'utenti. Aggiungemo poi 'a stanchezza : dopo che ciai avuto 'na giornata de 'mmerda sur lavoro spesso te metti comodo giri du paggine e via, te sveji a e tre de notte rincojonito pronto pe finitte 'a dormita ner lettuccio tuo, artro che leggette che so, Dosstoiieschi.
    Io leggo n'a macchina mia prima de entrà 'n ufficio e n'a pausa pranzo, er libbro mio ce l'ho sur sedile der passeggero sempre quanno esco de casa, quanno nun ciò da scrive, da fà politica o da allenamme leggo, leggo e leggo. Però, se te piace davero legge, nun te basta.

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. Faust e la letteratura dialettale riflessa.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. rindindin

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    io leggo ovunque, sul cesso, in attesa delle figlie a ripetizione o danza, la sera prima di dormire, la mattina quando aspetto che scendano per colazione, sul treno per un appuntamento,ma per quanto cerchi di ritagliarmi spazi di lettura, sono gli spazi che tagliuzzano me...
    comunque non vincerò mai il premio per migliore lettrice dell'anno. l'ho già detto alla Gerlini.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. big one

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    Quanto spacco fratè?

    'na cifra!

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. urbano

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    Cara rindindin si legge per piacere non per competizione o lustro.

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. mjolneer

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    Io per fare la spola tra casa e lavoro viaggio in treno e metropolitana, dal '95; dall'89 al '95 invece andavo in macchina e di quei sei anni sconsiderati mi scoccia più dei libri che mi sono perso rispetto ai soldi bruciati con la benzina... Per quanto riguarda dove trovare da leggere io è un bel po' che, fortunato, bazzico all'ora di pranzo un mercatino dell'usato dotato di un reparto libreria da leccarsi i baffi, dove si trovano libri nuovi, intonsi, a pochi spiccioli (a volte a meno di un euro), oltre a vere chicche del passato.

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. Cara rindindin si legge per piacere non per competizione o lustro.

    E' arrivato Marconi...

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. un mercatino dell'usato dotato di un reparto libreria da leccarsi i baffi, dove si trovano libri nuovi, intonsi, a pochi spiccioli (a volte a meno di un euro), oltre a vere chicche del passato.

    Io ho dato un taglio ai mercatini dell'usato per sopraggiunti limiti architettonici di casa mia.

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. mjolneer

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    Io ho dato un taglio ai mercatini dell'usato per sopraggiunti limiti architettonici di casa mia.

    lo so quello è un bel problema, specie se non vivi da solo e i libri fanno a cazzotti con i soprammobili e altre amenità...

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. Più che altro fanno a cazzotti con l'ossigeno residuo...

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. mjolneer

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    Membro

    Scusa una domanda fuori tema, Faust, ma chi è che si occupa di rispondere alle mail per AS? In alternativa hai una mail dove posso scriverti?
    ciao.

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. racconti@anonimascrittori.it la guardo io ma spesso me ne dimentico da quando è finita fototerapia.

    Puoi tranquillamente scrivermi a faust@anonimascrittori.it

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. mjolneer

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    Membro

    Merci, don Esteban, até logo.

    Pubblicato 14 anni fa #

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