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(1464 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. Silvana Mangano

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    Buonasera a tutti,
    perfettamente d'accordo con il sig. K. , non c'è nulla di più ignobile della storia falsata.per non parlare dell'istigazione alla mitizzazione. Giordana è un mesteriante.

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. Ho visto "Diaz - don'clean up this blood", di Vicari.
    Un calcio nei coglioni, senza mezzi termini. Una denuncia a passo di carica che colpisce portando la messa in scena ai limiti della sostenibilità e, forse, anche oltre. Esattamente come doveva essere.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. Che dici Faust, vado?

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. Chiariamo che non è un "bel film".
    E non dice nulla di nuovo.
    Buchi e difetti ne ha, ma è insostenibile come doveva essere.
    Non so, puoi andarci come no.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. Visto DIAZ di Daniele Vicari.
    Un film sugli abusi della polizia commessi durante il G8 di Genova prima alla scuola omonima e poi nelle caserma di Bolzaneto.
    Facevo prima a entrare in una macelleria...

    Non male, ma è troppo documentario e poco film... oggi però vanno di moda questi docufilm di denuncia sociale.

    Certo apprendere che alcuni reati non sono stati puniti perché il reato di torture non esiste nel codice penale italiano lascia senza parole!

    Il montaggio mi è parso abbastanza cervellotico e la prima parte è un po' "lenta".
    Lo avrei fatto in modo diverso... Ad esempio avrei messo a fuoco la figura dei black block...
    La sensazione è che i registi italiani non abbiano tutto sto talento...

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. sensi da trento

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    volevo segnalare (soprattutto a K) questo articolo .

    http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0beecc/pag29zapping.pdf

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Ricordando i fatti del G8 di Genova... a proposito di "Diaz"

    Negli anni successivi a quelle terribili vicende sono finiti in tribunale oltre 300 poliziotti.
    Solo 29 sono stati processati di cui 27 sono stati condannati in appello per lesioni, falso in atto pubblico e calunnia, ma i reati in gran parte sono arrivati a prescrizione.
    Le violenze sui 93 arrestati, trasferiti nel carcere di Bolzaneto, hanno portato a 44 condanne per abuso di ufficio, abuso di autorità contro detenuti e violenza privata, sollevando un caso giuridico incredibile visto che in Italia non è previsto il reato di... tortura.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. k

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    Volevo segnalare (soprattutto a Sensi) che a Cisterna c'è ancora chi sta a aspettare certi curricula per certi modelli matematici. Io non vorrei che alla fine esce fuori che anziché a Trento, pure il Sensi s'era laureato all'università del Trota.

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. Get the Video Plugin

    Se non esistessero sentenze della Magistratura a certificare gli orrori e gli eccessi epocali del G8 di Genova sarebbe difficile credere possibili gli abusi di potere commessi nel 2001 dalle forze dell’ordine, prima nei locali della scuola Diaz e poi nella caserma di Bolzaneto…

    Negli anni successivi sono finiti in tribunale oltre 300 poliziotti. Solo 29 sono stati effettivamente processati. 27 sono stati poi condannati (in appello) per illeciti come lesioni, falso in atto pubblico e calunnia, ma gran parte dei reati sono finiti in prescrizione.

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    Le violenze sui 93 arrestati, trasferiti nel carcere di Bolzaneto, hanno portato a 44 condanne per abuso di ufficio, abuso di autorità contro detenuti e violenza privata. Ma va aggiunto che quando, durante i titoli di coda di “Diaz”, appare la precisazione che alcuni reati non sono stati puniti solo perché nel codice penale italiano non esiste la fattispecie di “torture”, un brivido corre lungo la schiena dello spettatore, già turbato da una seconda parte di film all’insegna di una violenza gratuita che getta non poco fango su pur nobili divise e su ordini di superiori che a volte interpretano le norme giuridiche in modo discutibile, per assecondare insane logiche distorte, deviate, che sono poi la vera rovina della Istituzioni di questo traballante Paese o di quel che resta di esso, dopo troppi anni di partitocrazia burocratica fondata su finanziamenti pubblici e rimborsi elettorali che gridano vendetta.

    Il film presenta molti volti che raccontano storie diverse, dato che a Genova erano giunti ragazzi da tutta Europa. Ragazzi convinti di poter costruire un mondo migliore. E scusate se è poco.

    C’è Luca: un giornalista della “Gazzetta di Bologna”, Testata storicamente di centro destra. È uno che vuole toccare con mano i fatti di cronaca, vedere coi suoi occhi quello che sta succedendo.

    C’è Alma, un’anarchica arrivata dalla Germania. Insieme a Marco, avvocato del Social Forum, cerca di aiutare i familiari dei “dispersi” nella folla.

    C’è Nick, francese, un uomo d’affari. Si trova respinto da tutti gli alberghi, ma è in città solo per partecipare a un seminario di un esperto di Economia.

    C’è anche il simpatico Anselmo. Fa il sindacalista, sembra un pacifista ormai anziano che sceglie di rimanere in città e non tornare a casa. Forse per tornare a sentirsi giovane…
    Sarà tra i primi a essere manganellato nella scuola.

    Ma i singoli personaggi non sono così importanti… Nella sostanza ci troviamo di fronte al tipico genere di “Docufilm” oggi di moda, cioè un’opera cinematografica con forti propositi di denuncia sociale, che ha il difetto, a volte, di sembrare l’appendice di un qualsiasi telegiornale, perdendo così per strada quella magia e quella poesia nelle quali si sogna di perdersi e ristorarsi nel momento stesso dell’acquisto di un biglietto del cinema.

    Va subito detto che a volte il pur bravo Vicari ha il torto di voler strafare, attraverso una particolare tecnica di montaggio che vorrebbe mettere a fuoco i momenti cruciali visti da punti di osservazione psicologica differenti, se non opposti. Invece finisce per creare una bizzarra sovraesposizione delle medesime sequenze, che confondono e appaiono comunque non necessarie, se non fastidiose.

    Il film inoltre, che poggia il suo baricentro sull’irruzione violenta nella scuola (non era meglio farne l’incipit in medias res?) e vive il suo climax nelle micidiali sevizie commesse su ragazzi inermi, picchiati, portati in caserma, dove sono stati denudati, umiliati e offesi (perché?), non appare costruito in modo equilibrato.

    Se nella seconda parte c’è fin troppa azione e violenza, nella prima la regia si sofferma troppo sulle vicende minimali di personaggi senza il necessario carisma, mentre trascura il vero “punto di non ritorno” di quel tristemente noto G8 genovese e cioè la morte del giovane Carlo Giuliani.

    Inoltre non approfondisce il profilo psicologico criminale di chi davvero fece la storia di quella guerriglia urbana seguita dai media del mondo intero e cioè i cosiddetti “black block”.

    Ci dicono che si tratta di cani sciolti che sono soliti infiltrarsi nelle manifestazioni col solo fine di provocare disordini e scontri capaci di gettare nel caos intere città. Terroristi, insomma, che forse hanno l’unico scopo di vivere il classico quarto d’ora di celebrità con qualsiasi mezzo, per alimentare un ego ipertrofico ed evidentemente malato e di riflesso riscattare i fallimenti delle loro esistenze, un po’ come accade(va) per molti gruppi ultrà in ambito calcistico.

    Ma i dubbi restano, perché molti credono invece che dietro i black block vi sia una strategia della tensione ben precisa.

    Un’ultima dolente annotazione: i registi italiani ci sembrano pieni di passione, indubitabilmente impegnati, ma con tutta la buona volontà non riusciamo a intravedere i bagliori di quel talento cristallino che pure dovrebbe caratterizzare un artista di alto profilo. E questa è una considerazione di ordine generale.

    Ricordiamo, nel cast, la presenza di Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Ralph Amoussou, Fabrizio Rongione, Renato Scarpa, Mattia Sbragia, Antonio Gerardi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Alessandro Roja, Eva Cambiale, Rolando Ravello, Monica Birladeanu, Emilie De Preissac, Ignazio Oliva, Camilla Semino.

    Tutti superano la prova, ma la sensazione è che potessero dare qualcosa di più.

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. a proposito di diaz

    Io non lo andrò a vedere. Intendo Diaz, non lo andrò a vedere. Perché quel G8 del 2001 me lo ricordo bene. I black block, gli scontri, i pestaggi per strada, le persone portate in caserma, la morte di Carlo Giuliani, la macelleria messicana della Diaz, la macelleria argentina della caserma Bolzaneto. Mi ricordo il giudizio della gente, i commenti trancianti, la solita sinistra polziotta, la solita destra poliziotta, il centro ecumenico e poliziotto. I Disobbedienti che facevano le prove bardati di gomma piuma e con gli scudi, che però alla prova del dunque si sono dimenticati di come si fa un cuneo per sfondare qualsiasi barriera. Mi ricordo Fini, dentro il centro operativo. Ma tutti fanno finta di non ricordarselo, perché adesso la faccia è diventata democratica, di centro, liberale. Mi ricordo le dichiarazioni di Berlusconi e di tanti altri rappresentanti del governo. Mi ricordo gli articoli di giornale, i commenti, le prese di posizione e i distinguo. I tanti distinguo che poi sono arrivati uno dietro l'altro, quando s'è iniziato a capire cos'era avvenuto dentro la Diaz.

    Perché dovrei andare a vedere, secondo per secondo, tutta la violenza che c'è stata? Cos'è un film porno? Uno snuff movie? E poi lo dovrei vedere per far cosa? Per tremare d'indignazione in sala, per stringere i poggiagomiti, per sussurrare al vicino o alla vicina di posto che non ce la faccio più e che vorrei tanto non aver pagato per entrare e impormi una tortura?

    No, io non lo andrò a vedere. È il mio gesto di civile rispetto a chi in quella scuola ha perso qualcosa di se, rispetto per chi quei lividi li terrà nell'anima per sempre. Non ci sarà film o documentario che possa essere spalmato come balsamo lenitivo. Da alcune storie si impara solo se ne si esce mutilati, con un perdita profonda. Nessun film sarà un braccio di plastica sufficientemente credibile per sostituire quello lasciato sotto la lama dell'ingistuzia. No, io non lo andrò vedere.

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. llux

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    Ho visto "To Rome with Love" di Woody Allen.

    M'arrendo perché è un problema mio: negli ultimi cinque anni almeno, sono andata a vedere i film di Allen con la certezza che avrei rivisto nuovi Brodway Danny Rose , Il Dormiglione oppure Radio Days. Invece la magia non gli riesce più.

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. zaphod

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    Fondatore

    Metterei il pezzo del Torque in home...

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. Non saprei. E' una presa di posizione molto, molto personale e non per forza condivisibile. Bel pezzo, ma molto personale.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. A.

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    Moderatore

    Ma infatti, io non vedo nulla di male a metterlo in home. Mica esiste una "linea anonima"? O sbaglio?

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. Sembra più uno sfogo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. Posto un commento al mio pezzo su "Diaz" preso da AgoraVox.it che mi pare interessante

    "sono uno di quelli che a Genova in quei giorni c’era e ci ha lasciato parecchio.
    Io me la sono cavata con qualche ferita, gli occhi che sembravano esplodermi dalla testa per via del CS (un’arma che in guerra è vietata dalla convenzione di Ginevra ma si vede che su di noi andava benissimo), ma un mio amico si e trovato la clavicola spezzata in 3 punti e ancora oggi non riesce a prendere in braccio la sua bambina perché non ha più sensibilità al braccio sinistro.
    Non avevamo armi e non volevamo fare la guerra ma ci hanno massacrato lo stesso.
    il film non mi è piaciuto. Sembra dipingere gli organizzatori del forum come dei poveri fessi che non sapevano che facevano e i poliziotti come degli stressati che alla fine hanno reagito.
    non si vede nemmeno uno dei veri artefici della cosa e i nomi dei colpevoli non sono citati. io che lo so ho visto nel misterioso uomo cattivo che arriva da Roma il prefetto Arnaldo la Barbera (deceduto) ma dove sono Fini, Scajola, de Gennaro, Manganelli, tutti presenti nella realtà ma nascosti nel film. Non si volevano scomodare i vivi?
    Genova è una ferita ancora aperta, non solo perché non ci sono colpevoli ma perché fa riflettere sul fatto che alla fine la polizia è rimasta quella di sempre, quella degli anni 60 e 70."

    firmato: http://generazioneavversa.blogspot.it/2012/04/diaz-un-occasione-persa-per-fare-un.html

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. leon8oo3

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    Il mio regalo all'anonima scrittori sull'evento di ieri, mi sono divertito e ringrazio per l'invito. Spero che vi piaccia. Tra pochi giorni potrò anche montare il dibattito ma non so se sono in grado di metterlo su Youtube perché è lungo e il mio account non me lo fa caricare, almeno credo. Comunque posso darlo a Zaphod o Torque e ci penseranno loro.

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    Pubblicato 12 anni fa #
  18. A.

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    Moderatore

    mettila anche su K-tube

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. leon8oo3

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    Membro

    non so, a questo punto lascio fare agli admin, sennò faccio casino

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. Ricordando un mito, Gilles Villeneuve, un pilota pazzesco, 30 anni dopo.

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    Pubblicato 12 anni fa #
  21. zanoni

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    un Leon ormai candidato di diritto all'Oscar (pero' quello sui fasci era piu' suggestivo ed emozionanente)...

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. sensi da trento

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    "Noi siamo un partito democratico. La nostra democrazia è quella di Platone, non quella dell'unione europea"

    sentita poco fa a piazza pulita, detta da un greco intervistato dal solito giornalista demagogo e cazzone.

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. k

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    Ma infatti, caro Sensi, la democrazia di Platone era una "democrazia tra eguali", riferita ai soli trentamila ateniesi maschi e ritenuti rigorosamente doc, che la esercitavano tra loro e soprattutto sopra i restanti duecentomila circa (vado a braccio, ma potrebbero essere di più) abitanti della città, suddivisi in donne, schiavi e meteci; per non parlare dei milioni di esseri umani da loro assoggettati con la forza nell'assai vasto imperium ateniese. Platone era un nazista, Sensi.

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. A.

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    Diciamo che Platone non era democratico, ma aristocratico.
    Detto questo, che fosse nazista è un giudizio anacronico.

    Scusi Kapo, ma m'è scappata la deformazione professionale.

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. zanoni

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    K che mi cita Popper? ormai penso di averle sentite e lette proprio tutte...

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. sensi da trento

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    insomma, mi state dicendo che platone era il berlusconi dell'epoca.
    me piace, 'sto platone...

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. A.

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    Pubblicato 12 anni fa #
  28. Platone era un nazista... questa batte tutte.
    Questa me la sogno di notte.

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. sensi da trento

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    che ridi???
    se K dice che platone era nazista... beh, ditemi per quale partito si candida questo platone e io lo voto.

    eraclito invece no! eraclito è un comunista!
    una volta l'ho sentito dividere il mondo in svegli e dormienti, e naturalmente lui si annoverava tra quelli che avevano capito tutto, manco fosse marco travaglio!

    questo eraclito mi sa che deve essere parente a llux !!

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. A.

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    Moderatore

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    Pubblicato 12 anni fa #

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