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Cosa hai visto ieri

(1464 articoli)
  • Avviato 15 anni fa da Faust Cornelius Mob
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. In effetti secondo Citti, mo' non ricordo se Franco o Sergio, Pasolini stava indagando sul racket della prostituzione maschile precisamente in zona Stazione Termini.

    Sull'attendibilità del teste Pelosi alias Pino La Rana è legittimo nutrire serie riserve.

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. leon8oo3

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    Pubblicato 12 anni fa #
  3. indagando sul racket della prostituzione maschile

    Ecco, forse anche questo fa parte del pregiudizio Fernando. Non c'è nessuno che ammetta candidamente che, in quel giro sporco e pericoloso, Pasolini può esserci finito in quanto 'utilizzatore finale' e non per forza come 'investigatore'. La certezza non c'è, in nessun caso. Ma perché escludere dal principio una delle ipotesi, non avendo peraltro alcun riscontro?

    Dice Pino La Rana che, se parla anche a anni e anni di distanza, lo fanno fuori. Ma se ci fosse veramente la CIA dietro, o i servizi segreti italiani, o chissà che altro... non lo farebbero fuori direttamente in carcere? Magari simulando un infarto?

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. zaphod

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    Io ciò un amico che a forza di indagare nel giro della prostituzione femminile la moglie se ne è accorta e lo ha cacciato di casa...

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. llux

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    In realtà sarebbe cosa ho visto oggi, ma fa lo stesso.

    Sono giorni strani. Il tempo e' liquido, intrappolato nel caldo infernale, e cola via lento come l'olio.
    Alla stazione di Latina (sembra che i treni non vogliano abbandonarci in questo periodo) due ragazze indiane aspettano il treno per Roma.
    La più grande ha l'abito tradizionale, rosso magenta e verde petrolio, occhialoni scuri sulla fronte,la tahra, il velo sottile che le copre i capelli, le scivola in continuazione sulle spalle; lei la risistema con gesti dolci e rapidi che noi donne occidentali non conosceremo mai.
    La più piccola ha i jeans neri stretti stretti, una canottiera e una tahra scura avvolta intorno alla testa.
    Messaggiano coi cellulari, ridono, scherzano. Sono belle, aggraziate, nascondono dietro la loro fronte amori segreti, celano nei sorrisi luminosi c'e' una passione mal dissimulata, che cova pronta ad esplodere.
    Sono femmine, sono bellissime.
    Sono quello che noi donne occidentali non sappiamo essere più. Custodiscono la musica segreta del creato che il femminismo ha rinnegato, i loro sguardi sul mondo pieni di potere e di forza, forza complementare a quella degli uomini, quella che essi non potranno mai avere e che le femmine occidentali hanno rinnegato.
    Forse per questo il nostro mondo ora e' cosi zoppo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. llux

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    *celano nei sorrisi luminosi una passione mal dissimulata, che cova pronta ad esplodere.

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. SCa

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    Sembra quasi che tu abbia visto un miraggio. Sarà questo caldo da deserto, non lo so, ma mi è sembrato come chi proietta il suo bisogno d'acqua nell'aria tremolante e scorge l'idea di un'oasi.

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. llux

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    Il mio stato d'animo era proprio quello, SCa.
    Dall'alto delle conquiste sacrosante che ho ereditato dalle donne che le hanno ottenute, mi sono sorpresa a pensare se il prezzo che e' stato pagato fosse l'unico possibile:quanti modi abbiamo per far sentire la nostra voce?

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. big one

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    se il prezzo che e' stato pagato fosse l'unico possibile

    ti faccio una domanda che non vuol essere polemica e per la quale non ho risposta:
    non pensi che il tuo punto di vista odierno possa essere solo un frutto nato dopo il femminismo?

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. llux

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    Forse si, perche' appartengo alla comoda generazione che le battaglie non le ha fatte, ne ha solo colto i frutti. Per un certo verso, certe riflessioni mi fanno sentire un'ingrata: diverse scelte che ho potuto fare con soddisfazione nella mia vita, sarebbero state semplicemente impensabili in epoche diverse.
    Poi osservo con orrore la deriva, la mercificazione estrema della dignita' usata come forma di potere (?), non solo nei fatti balzati agli onori delle cronache in tempi recenti, ma anche in quello che vedo ogni giorno a livelli più vicini al vivere comune di tutti noi.
    Tutte le rivoluzioni hanno un prezzo, e quella del femminismo lo e' stata in piena regola.
    Non rinnego, anzi ringrazio; la verita' in tasca non ce l'ho, pero' ho la spiacevole sensazione che abbiamo perso una grande occasione, e mi dispiacerebbe proprio tanto, per la stima che nutro per il mio genere.

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. llux

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    O forse, più semplicemente, e' una rivoluzione che non si e' ancora conclusa, e tocca alla mia generazione raccogliere il testimone e portarla avanti.

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. Scusate una cosa - non voglio essere polemico ma voglio capire - perché una donna dovrebbe avere tutti i diritti, dalla A alla Z, ma non quello di darla via per ottenere in cambio qualcosa?

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. SCa

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    Credo che la risposta tu già ce l'abbia. Comunque, non è che una donna non dovrebbe avere il diritto di darla via, con o senza tornaconto - anche un uomo dovrebbe poterlo dare via, no? - ma è il pensare che sia naturale che una donna per ottenere qualcosa debba darla via.

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. sensi da trento

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    oggi ho visto Patrizio Donato vincere la medaglia di bronzo nel salto triplo.
    La giornalista ha detto che Donato è di Latina...
    strano, più o meno ha la mia età ma non mi pare di averlo mai incontrato (una volta latina era piccola: iniziava a piazza del popolo e finiva al bar friuli) e anche il suo nome mi suona nuovo.

    qualcuno lo conosceva?

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. sensi da trento

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    ma non quello di darla via per ottenere in cambio qualcosa?

    io invece non capisco perchè la donna abbia il diritto di darla via per ottenere qualcosa mentre un uomo non abbia il diritto di passare una congrua mazzetta per ottenere favori personali.

    in fin dei conti sono soldi suoi, no?

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. leon8oo3

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    MA che bello...puttane e mazzette...siamo nel paradiso dell'aroma...ahahahah ogni uno facesse quello che vuole. Rimanendo sempre vero l'assunto che la libertà di una persona finisce dove comincia quella di un altro. Un paese che funziona con la corruzione, dell'ottenere qualcosa a colpi di chiappa o di mazzetta nn solo è moralmente discutibile cosa di cui mi curo poco) ma è anche poco competitivo, danneggiano la collettività. Perché un lavoro che avrebbe potuto ottenere un meritevole viene preso da una mignotta o da un corruttori...comunque è vero, se dai il mondo in mano ai deboli, a quelli che non valgono un cazzo, che sono senza arte né parte, i mezzi per ottenere le cose. Per questo mi piacciono alcuni elementi dello spettacolo. Perché su un palcoscenico sei una pippa puoi avere i soldi che vuoi che se caschi ti sconocchi pure...e allora ti tocca lasciare spazio ai professionisti...perché lo spettacolo deve continuare...mica possiamo stare tutti appresso a te che sei una sciacquetta da due soldi o un incapace pieno di grano...fanculo, fammi passare sto ragazzo che è capace...

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. A danneggiare la collettività ci sono una miriade di atteggiamenti che non si possono ricondurre soltanto a mazzette e mignotte. Se fosse solo questo, saremmo un Paese già avviato sulla strada della normalità. L'alternativa quale sarebbe? La meritocrazia assoluta? Che non è altro che l'utopia delle utopie, roba che nemmeno la più audace delle ideologie arriva a tanto? Lo penso solo io, allora, che in questo Paese, il curriculum bello gonfio di master, stage, prove e provini, viaggi, conoscenza delle lingue, è molto difficile che ce lo possa avere il figlio dell'operaio? Sarà forse un caso che, nel nostro Paese, ad avere curriculum gonfi e i meglio posti sono sempre i figli di chi, nella generazione precedente, aveva i curriculum gonfi e i meglio posti. Un caso o un esempio lampante di darwinismo. Gli intelligenti che si ammucchiano con gli intelligenti, e ci fanno i figli. E gli stupidi che rimangono con gli stupidi. O magari che ne so, c'è gente che l'intelligenza ce l'ha nella capoccia e poi c'è gente che ce l'ha nelle mani e gente, bontà loro, che ce l'ha negli organi genitali... magari vogliamo ridurre tutto a una questione nazistella così?

    Ma la questione era un'altra, della meritocrazia m'importa poco perché tanto non esiste. Un po' come il Sacro Graal o l'Elisir di lunga vita. Quello di cui volevo parlare è il moralismo insito dietro a certo femminismo, in particolare a quello del gruppo meglio conosciuto come 'Se non ora quando'. Quello poi di Repubblica e del Gruppo L'Espresso. Quello di MicroMega. Insomma quello della cosiddetta 'sinistra radical chic' - e radical, in questo caso, con Pannella e la Bonino c'entra poco Leon, non te la prendere -. Le donne, giustamente, vogliono che sia riconosciuto loro qualsiasi diritto. E io sono d'accordo, ci mancherebbe. Anche quello di darla via. Ma su quest'ultimo diritto c'è la selezione all'ingresso. Perché mica a tutte è consentito. Solo a quelle che, generalmente, vengono ritenute capaci. E la patente di capacità viene data da un gruppo ristrettissimo di persone.

    Dice: "ma la Minetti in consiglio regionale. La Carfagna al Ministero. Tizia all'interno della fiction, Caia che fa la velina, Sempronia al Meteo". Perché, all'interno delle fiction, del mondo delle veline o del meteo, quelle sono le uniche ad aver fatto carriera così. Dice: "vabbè, parliamo della Minetti e della Carfagna".

    Io sono convinto che, con un ragionamento del genere, all'epoca avreste dubitato anche di Nilde Iotti, che non sarebbe diventata quel che è diventata se non fosse stata la compagna di Togliatti. O magari di Dacia Maraini, che non sarebbe mai stata notata da una casa editrice se non fosse stata la compagna di Moravia. O che più recentemente avrete pensato che se non fosse per il suo compagno, Benigni, la Braschi certo non avrebbe recitato in un film da Oscar. O magari la moglie di Giuliano Ferrara non avrebbe fatto un minuto solo di televisione o radio se non fosse stata la moglie di Ferrara. Mi fermo, ma potrei continuare per ore, con esempi del genere.

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. A.

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    Torque c'hai ragione.
    (quando sei in vacanza scrivi decisamente meglio)

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. Ho visto un bellissimo video, forse il migliore degli ultimi due anni.

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    Pubblicato 12 anni fa #
  20. @ Sensi: Fabrizio (non Patrizio) Donato, 36enne, era alla sua 4a Olimpiade, pensa. Ma era la prima volta che riusciva a qualificarsi per la finale. Non è di Latina città, ma di un paese della provincia... di Frosinone ormai

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. A proposito di atletica: Chiarissima presa di posizione di Carl Lewis sui successi di Bolt & soci.
    In Giamaica, dice Lewis, i controlli antidoping a sorpresa non esistono. E vi pare poco?

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. sensi da trento

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    mi pare che per uno che si era definito "talento naturale" (che a me puzza molto di nazismo) questa faccenda confermi quello che pensavo da tempo: carl lewis è un pitale di merda.

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. k

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    Io ciò un amico mio che abita dopo borgosabbotino - dietro la centrale - che ancora tifa Ben Johnson.

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. leon8oo3

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    Non si tratta di meritocrazia assoluta. Gli assolutismi non sono nel mio vocabolario nella maniera più "assoluta"...:D si tratta però di un fatto oggettivo. Un paese corrotto funziona di meno, disperde più energie, più risorse per ottenere risultati che paesi meno corrotti ottenogno con sforzi più ragionevoli. Non è che ho scoperto l'America, sta scritto sui libri e sulle statistiche. Poi, è una questione di cultura. Ci saranno sempre le ragazze che arrivano in cima a colpi di chiappa o le persone che prenderanno e daranno mazzette, almeno, come ci insegna Keynes, non otterremmo la "libertà" dal dogma del denaro , ma per ottenerla sicuramente ne dovranno passare di mazzette sotto i ponti, non sono un ingenuo. Ma ci sono alcuni ambiti, alcuni momenti, che sono estremamente meritocratici. Io dico della gente con cui sono cresciuto. Frega un cazzo a nessuno se uno è bello o brutto, se sei- per esempio- un giocoliere più bravo lo dimostri in pista, altrimenti te ne vai a fanculo e lavora un altro, e tu lavori in un posto dove ti pagano di meno. Poi, non ci stiamo a crede, pure in quell'ambiente il colpo di coscia fa effetto, mentre per la mazzetta non c'è il contesto, almeno non del tutto. Da qui a mitizzare. Io della Iotti, della Maraini o di Nicoletta Braschi (che per inciso secondo me è un cane di attrice)me ne frego altamente, come passo amabilmente sopra ai continui riferimenti sui radicali (ma se non lo dicevo che ero radicale non era meglio. Qui pare che si può essere fasci, comunisti, razzisti, belrusconiani ed è tutto legittimo, ma essere radicale è proprio una cosa esotica che non ci si può risparmiare di tirare in ballo come se fosse spassosissimo...contenti voi...) Ci sono state persone raccomandate che avevano i meriti e lo hanno dimostrato, vedi Giulio Cesare, lasciato vivere da Silla solo perché parente di certi parenti che si sono tanto raccomandati di lasciarlo vivere pure se era parente di Mario. E quello quando lo lascia vivere dice "essia, ma ve ne accorgerete. Ce ne sono tanti di Mario dentro quel ragazzo". O una cosa del genere (Montanelli però sta storia la raccontava meglio). Tra l'altro, prostituirsi non è la stessa cosa che dare una mazzetta, direi che su questo, senza bisogni di scomodare i testi liberali lo possiamo dare per assodato...poi figuriamoci, se c'è da mandare a fanculo i "se non ora quando" i popoli viola, grillini e ciacale con me si sfonda una porta aperta...mi stanno parecchio sulle palle, figuriamoci si li difendo...ma anche i mazzettari mi stanno di molto sui maroni...le prostitute invece no...ma se diventano ministre (dico per caso, mica dico che sia successo...) allora il problema se lo dovrebbero porre tutti...almeno credo. Meglio Cicciolina alla Camera (che almeno era lì per qualcosa, per fare scena, per rompere le palle, ma ne suo ruolo di pornstar) piuttosto che una prostituta raccomandata che appena ti giri magari ti fa pure la morale...questo è troppo per tutti...se dovesse accadere ci dovremmo interrogare tutti...

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. A.

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    Anche secondo me Bolt si dopa.
    Solo che prenderà qualcosa che ancora sfugge ai controlli. Come gli spagnoli, nella finale degli europei. ma li avete visti come correvano? Sembravano pupazzetti duracell. E gli italiani non ce la facevano più dopo venti minuti. Perché si devono sopportare queste ingiustizie?

    Alex Swarzer fa ceva uno sport di fatica, massacrante, e infinitamente meno redditizio di altri. Forse il doping era nei kinder pinguì, come ha detto un mio alunno.
    Viva Swarzer

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. k

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    1) - Il problema è che anche Carl Lewis s'è dopato, ed è questo che fa ancora incazzare Ben Johnson e quel mio amico che tifa Ben Johnson.
    Poi il doping fa male, ed anche questo è un dato di fatto, ed è quindi giusto e sacrosanto combatterlo.

    2) - Rispetto al fatto "che prostituirsi non è la stessa cosa che dare una mazzetta" mi sembra abbastanza ovvio. Eventualmente, chi dà una mazzetta è paragonabile a chi va a puttane, non a chi si prostituisce. Chi si prostituisce, eventualmente è paragonabile a chi la mazzetta la riceve, non a chi la dà. Sul giudizio di valore poi non mi pare ci siano dubbi: chi si prostituisce affitta o dà in uso temporaneo a qualcun altro una o più parti del suo corpo, mentre chi dà o riceve mazzette compra o vende per sempre l'anima della gente. Meglio le puttane dei corrotti. E forse è proprio per questo che il nostro ceto politico-dirigenziale ce l'ha tanto con le puttane. Quelle di strada però, visibili da tutti. Quelle di bunga-bunga le fa ministro o deputato regionale.

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. zaphod

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    Christopher Nolan "omaggia" John Carpenter

    Il cavaliere oscuro - Il ritorno è un polpettone. Fatto bene, per carità, non è che ci si annoi, ma magari uno si aspettava di più. Mi aspettavo di più perché il titolo (ma è una distorsione della traduzione italiana) richiama quel capolavoro del fumetto che è Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller. Ma anche perché, al di là del titolo, c'era l'idea di questo eroe che decide di rimettersi in corsa dopo un periodo di inattività che era lo spunto di quel fumetto. E Nolan lo sa perché lo cita espressamente nel doppio combattimento col cattivone Bane in cui Batman prima le prende e nella rivincita gioca d'esperienza e vince. (Oddio! Vi ho detto che alla fine Batman vince... tranquilli, non è la fine del film. E poi mica vi pensavate che vinceva quell'altro, no?)
    E quo c'è la seconda nota dolente che qualcuno che sa bene l'inglese dovrebbe andare a spiegargli. Se metti i terroristi cattivi che vogliono distruggere la popolazione in un film di supereroi lo spettatore è sicuro che alla fine di questi non ne rimane nemmeno uno vivo e che l'unica curiosità è quella di vedere come li fai fuori. Ecco, sta cosa già l'aveva fatta con Batman begins in cui la prima parte - quella delle origini - era superba e la seconda, coi terroristi, era una rottura di scatole seconda solo ai drammoni di Maresuke. Considerando che in questo film i terroristi entrano in scena al secondo fotogramma del film si può immaginare con che stato d'animo ci si accinge a sorbirsi le altre due ore e quarantacinque minuti. Bisogna dire però che Nolan è bravo e condisce il tutto con un bel ritmo e una serie di colpi di scena che impediscono il sonno.
    Peccato che in uno di questi colpi di scena vada però a toccare uno degli archetipi del cinema fantastico e a scontrarsi con un gigante. A un certo punto i terroristi decidono di tagliare i ponti (fisicamente) della città di Gotham con il resto del mondo. Nessuno può lasciare la città, pena la distruzione di massa. E il film diventa una enorme citazione di 1997: Fuga da New York di John Carpenter, manca solo che quando riappare all'improvviso Bruce Wayne in città non lo chiamino Jena e non lo apostrofino con un "Credevo fossi morto". Peccato, perché almeno si sarebbe capito che si trattava di una grossa presa in giro e il paragone sarebbe morto lì. Come nel sequel/remake fatto dallo stesso Carpenter con Fuga da Los Angeles, per intenderci.
    Il film/i film di Carpenter sono attacchi allo status quo della società americana, prese in giro dell'American way of life; il film di Nolan no. Il film di Nolan è una difesa a tutti i costi dell'ordine costituito dagli attacchi (sempre esterni) che lo minano. I cattivi sono il male assoluto e il buono è il paladino che riporta tutto sulla retta via.
    Io preferisco - si è capito - lo Jena Plisskeen che "spegne" il mondo e si allontana nel buio fumando una sigaretta Spirit of America trovata abbandonata in un cespuglio.

    Pubblicato 12 anni fa #
  28. big one

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    Togli il refuso all'inizio della riga 11 (E quo) e mettila in homepage.

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. cameriere

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    c'ero pur'io, ieri.
    al cinema.
    dietro di te, un paio di file.

    il film?
    una palla colossale.
    si fa a botte solo due volte, o tre.
    batman si vede due volte. due.
    ma può essere?
    un film d'azione vuole azione.
    che non c'è.
    invece le oltre dueoreetrequarti di film
    sono riempite da interminabili discorsi.

    il cattivo bane, un'orco con maschera alla hannibal,
    ma quella di hannibal è molto più fica,
    in realtà è un fine intellettuale, un brillante filosofo,
    dal pensiero sottile
    e dal dire elegante.
    prima di uccidere qualcuno
    gli spiega perché sta per morire
    e come
    e perché se lo merita
    e perché è lui che gli dispenserà la morte.
    gli fa due palle così.
    c'è una scena eloquente in cui il cattivo bane
    ha massacrato di botte a batman,
    dopo avergliene date di brutto
    comincia una fillippica infinita:
    <<...e perché tu sei un traditore,
    un fallito, e ti farò dipsrezzare dalla tua gente,
    e di sù e di giù...>>,
    e infatti a batman gli fa due palle,
    tanto che batman fa la cazzata di chiedergli:
    <<ma perché non mi ammazzi subito>>.
    non l'avesse fatto mai.
    quello, il cattivo bane,
    non gli pare vero: <<ah sì, dice, e mò te lo spiego>>
    e via con una tiritera infinita sulla decadenza della città di gotham
    sulla pigrizia della sua gente e su questo e su quello,
    una specie di grillo, calvo però.

    ma pure batman non scherza,
    parla un sacco
    e pure lui dice cose profondissime
    e intelligentissime.
    il film è infatti
    non un film di botte,
    ma un film di botta e risposta,
    a chi la dice meglio.

    ci sarebbero poi delle chicche di sceneggiatura e di storia
    che sarebbe troppo lungo spiegare.
    e vi saluto.

    ciao zaph,
    volevo salutarti ieri ma sei arrivato
    all'imbrunire della sala.
    alla fine del film t'avevo bello e dimenticato.

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. zanoni

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    Membro

    ho visto la cittadina di Portolago/Lakki, sull'isola di Leros che profuma di eucalyptus...

    Pubblicato 12 anni fa #

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