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La nota del lunedì (giallorosso)

(663 articoli)
  • Avviato 12 anni fa da Torquemada
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. k

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    Sì, è sempre uno iuventino bastardo.

    Pubblicato 11 anni fa #
  2. A.

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    Onore a Francesco Totti, da laziale riconosco è un grande uomo e calciatore.

    Pubblicato 11 anni fa #
  3. k

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    La faccia finita, non le crediamo: sono i soliti tentativi iettatori pre-derby.
    Pussa via, brutto gnomo lazziale.

    Pubblicato 11 anni fa #
  4. zanoni

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    un buon calciatore, quasi mai decisivo nelle partite che contano; soprattutto, un uomo di merda: coatto e anti-sportivo come nessun altro...

    Pubblicato 11 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore


    Pubblicato 11 anni fa #
  6. Zano' ma su quali libri hai studiato calcio tu?

    Pubblicato 11 anni fa #
  7. Segnali importanti

    La Roma si schiera al fianco di Salvatore Calì, l’imprenditore di Palermo che combatte una battaglia contro la mafia ed è stato invitato dal club giallorosso domani, nel ritiro palermitano, alla vigilia della partita di campionato contro i rosanero.

    E’ stato lo stesso dg Franco Baldini a invitare Calì, che a Palermo riceverà anche la maglia di Francesco Totti.

    L’imprenditore in passato ha coraggiosamente denunciato di avere ricevuto minacce dalla mafia.

    Pubblicato 11 anni fa #
  8. big one

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    coatto e anti-sportivo come nessun altro...

    forse non meriti risposta, però mi sembra più antisportivo un capitano abituato a vendere le partite della propria squadra e voi, in questo campo avete avuto dei professionisti, da wilson a mauri

    Pubblicato 11 anni fa #
  9. zanoni

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    l'inseguimento per dare un calcio da dietro a Balotelli: mi basta questa scena...

    Pubblicato 11 anni fa #
  10. big one

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    Certo, non si fa. Anche se in quel calcio c'era la spinta di tutto il popolo giallorosso.
    Comunque in vent'anni di carriera, dopo averne presi tanti...

    Pubblicato 11 anni fa #
  11. Sono proprio questi episodi-limite che lo hanno reso più umano e quindi amato. Non è il campione senza macchia, ma il campione della gente: ogni tanto gli girano.

    Pubblicato 11 anni fa #
  12. k

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    E ogni tanto ne azzecca una pure lei! Bravo, settepiù.

    Pubblicato 11 anni fa #
  13. Prendiamo un Del Piero. Bravo, bello, educato, impeccabile, lo guardi e sembra quasi di sentirne il profumo e il rumore delle gocce di sudore che cadono e fanno plin plin. Un primo della classe. Alla fine è chiaro che rompe un po' i coglioni e lo mandi in Australia. Ma voi ce lo vedete Del Piero a sputazzare in testa a uno?

    Pubblicato 11 anni fa #
  14. zaphod

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    Non toccare Del Piero Bassoli, tieniti il tuo, di Capitano, omaggialo, veneralo e cantane i vizi e le virtù, ma lascia stare Del Piero. Quello è roba nostra.

    Pubblicato 11 anni fa #
  15. k

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    E infatti voi lo avete cacciato. Noi no. Per il momento.

    Pubblicato 11 anni fa #
  16. zanoni

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    e comunque, guardate un po' che tifo i fenerbahciani:
    https://www.facebook.com/IstanbulEuropa
    https://www.facebook.com/photo.php?v=10200927479338797

    Pubblicato 11 anni fa #
  17. sensi da trento

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    comunque pare che papa francesco sia laziale.
    e a dirla tutta era laziale pure benedetto XVI.

    lo dice un giornale serio come il corriere, mica io.

    http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_aprile_6/papa-francesco-tifo-biancoceleste-212513198642.shtml

    Pubblicato 11 anni fa #
  18. Per domani sera piazzate 100 euri sul 2 della L'azie che vince facile...

    Pubblicato 11 anni fa #
  19. zanoni

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    no, Bassoli: e mica funziona cosi'! tu nelle cose ci devi credere seriamente, il cazzeggio non basta: hai datto 'Latina in serie B' perche' ci credevi, abbiamo visto tutti come sta andando a finire...

    Pubblicato 11 anni fa #
  20. A.

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    Moderatore

    comunque si sente che non è un vero romanista

    Pubblicato 11 anni fa #
  21. Eeeee che fretta, ci sono ancora i playoff...

    Pubblicato 11 anni fa #
  22. La situazione del Latina

    Si è disputata la giornata numero 26 del campionato italiano di Lega Pro Prima Divisione relativa al girone B. Questi i risultati: Benevento batte Latina 1 – 0, Carrarese e Andria 0 – 0, Frosinone – Perugia 0 - 1, Gubbio – Avellino 2 – 3 (anticipo del venerdì), Paganese batte Barletta 1 – 0, Prato e Catanzaro 0 – 0, Sorrento – Pisa 1 – 2, Viareggio – Nocerina 0 – 3.

    La classifica

    Avellino punti 54, Perugia 49, Latina e Nocerina 46, Benevento 41, Pisa 40, Frosinone 38, Paganese 35, Prato e Catanzaro 33, Gubbio 32, Viareggio 30, Andria 29, Barletta, Sorrento e Carrarese 17.

    Il punto della situazione dopo 26 domeniche

    Il girone di ritorno di questo interessante torneo ha fatto registrare notevoli mutamenti circa l'equilibrio complessivo del campionato, specie dopo la campagna acquisti-cessioni detta "di riparazione". Alcune formazioni, come il Latina di mister Pecchia, hanno purtroppo fatto delle valutazioni che si sono rivelate errate. I pontini, finalisti in Coppa Italia, si trovavano saldamente in vetta alla classifica con 5 punti sulla seconda, ma hanno dilapidato il vantaggio e ora si trovano a ben 8 punti dallo scatenato Avellino, che incontreranno proprio nel prossimo turno a Latina.

    Gli acquisti dei vari Danilevicius, Schetter e Giallombardo, con Tortolano ceduto al Catania e poi girato al Sorrento, non hanno dato gli esiti sperati e qualche infortunio di troppo ha fatto il resto. Volano le altre grandi, comprese la Nocerina di Auteri e Evacuo o l'inarrestabile Perugia del micidiale tandem Politano – Ciofani passato oggi anche a Frosinone.

    Gli umbri in questo momento sembrano avere una marcia in più ed hanno inanellato una lunga serie di vittorie, mentre l'Avellino, che gioca più sui nervi, si è confermata a Gubbio una formazione orgogliosa, mai doma e capace di dar vita a grandi rimonte. Non è la prima volta che riesce a ribaltare il risultato. A Gubbio era sotto 2 - 1, è riuscito a vincere 2 - 3.

    http://news.supermoney.eu/sport/2013/04/lega-pro-prima-divisione-girone-b-volano-avellino-perugia-e-nocerina-0013208.html

    Pubblicato 11 anni fa #
  23. sensi da trento

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    rubano un quadro da un milione di dollari di chagall e lo ritrovano (guarda caso) a casa di bettega, il quale dice di averlo comprato per 175 mila euri (tutti lui li trova, questi benefattori) e naturalmente nel frattempo se lo fa pure autenticare (sempre che lui non sapeva niente, povero bischero).

    vabbè, i dettagli li trovate qua sopra.

    http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_08/bettega-quadro-chagall-rubato_15af27a6-a03e-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml

    LADRI JUVENTINI!

    Pubblicato 11 anni fa #
  24. Manfatti. Poi l'acquisto era in netto fuorigioco. Voi comprereste un'opera di un pittore così famoso senza andarvi prima e dopo a cercare tutte le info possibili sulla storia di quel quadro?

    Pubblicato 11 anni fa #
  25. sensi da trento

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    bettega fondamentalmente è un bravo ragazzo.
    sono gli amici che lo portano sulla cattiva strada: moggi, giraudo, marchionne...

    Pubblicato 11 anni fa #
  26. Get the Flash Video

    Pubblicato 11 anni fa #
  27. Fare calcio a Latrina (poi dice che la gente se ne va all'Olimpico)

    http://www.latinaoggi.net/read.php?hash=e0ea4db6c335aa0bd9af42b8d2e67662

    Pubblicato 11 anni fa #
  28. Il divino: Paulo Roberto Falcao, ritratto di un fuoriclasse giallorosso

    L’arrivo nella Capitale, nei primi anni '80, del fortissimo centrocampista Paulo Roberto Falcao segnò un’epoca, al punto che trent’anni dopo il solo sentire pronunciare il suo nome dà ancora i brividi a un’intera tifoseria. Nato ad Abelardo Luz nel 1953 da una donna di origini calabresi, prima di deliziare i tifosi giallorossi ha militato nell’Internacional di Porto Alegre, squadra con la quale vinse il titolo brasiliano per cinque volte in sei anni, un record.

    Falcao: un marziano a Roma

    Giocatore moderno, definito universale per la spiccata attitudine a occupare con uguale autorevolezza diverse zone del campo, mise piede a Roma (si dice su segnalazione del giornalista Ezio De Cesari) proferendo una frase destinata a passare alla storia: “Sono venuto qui per vincere lo scudetto”. Lo spirito di Falcao la diceva lunga sul suo particolare carisma, che gli valse presto l’appellativo di allenatore in campo. I tifosi romanisti, in parte delusi dal mancato arrivo di un altro fenomeno brasiliano e cioè Zico, rimasero sorpresi da tanta determinazione, che fu scambiata per incoscienza. Dopo una fase di ambientamento, un suo straordinario colpo di tacco volante per il goal di bomber Pruzzo contro la Fiorentina chiarì a tutti che il Presidente Viola aveva fatto l'affare della vita. Fu l’inizio di una lunga storia d’amore con un'intera città, culminata nella conquista del secondo scudetto della storia di Roma sportiva: quello del 1982/’83. In panchina c'era Niels Liedholm, detto Il Barone.

    Punto fermo anche nel Brasile

    Una curiosità: nel 1978 Falcao fu escluso dalla nazionale brasiliana (il CT era Coutinho) in partenza per i Mondiali argentini perché dichiarò di non accettare la panchina. Ebbe modo di rifarsi nel mundial spagnolo del 1982. I tifosi azzurri ricorderanno certo un suo bellissimo goal proprio contro l’Italia, un goal che rischiò di rovinarci la festa. Impressionante il centrocampo di quel Brasile, che riuniva giocatori del livello di Zico, Eder, Socrates, Junior, Cerezo e appunto Falcao. Tutta gente coi piedi di velluto.

    Alcune curiosità

    Nell’ultima stagione italiana, il brasiliano percepiva lo stipendio più alto dell’intera serie A: un miliardo di vecchie lire. Attualmente Falcao, dopo alcune esperienze da allenatore, commenta le partite di calcio trasmesse dall’emittente Rede Globo. Unico rimpianto di una carriera da marziano: la rinuncia a battere uno dei rigori contro il Liverpool nella storica finale di Coppa dei campioni ‘83/’84 giocata proprio allo stadio Olimpico. Dissero che non se la sentì, in realtà aveva un ginocchio malconcio ed era sceso in campo solo grazie a un’infiltrazione. Non bisogna stupirsi: in fondo era umano anche il Divino…

    http://news.supermoney.eu/sport/2013/04/il-divino-paulo-roberto-falcao-ritratto-di-un-fuoriclasse-giallorosso-0013873.html

    Pubblicato 11 anni fa #
  29. Pure la storia di Garrincha merita...

    Notissimo in tutto il mondo col nome d’arte Garrincha (una specie di uccello), datogli dalla sorella, Manoel Francisco Dos Santos, questo il suo nome completo, di padre indios e madre mulatta, è stato una delle ali destre più forti di tutti i tempi. Scomparso a soli 50 anni, era nato nel 1933 a Pau Grande. Sfondò nel Botafogo, ma è soprattutto con la prestigiosa maglia del Brasile (all’epoca non era facile come oggi vedere immagini di partite del campionato brasiliano in Europa) che divenne famoso ovunque, facendosi apprezzare non solo per un dribbling da vero giocoliere, ma anche per una irresistibile finta, sempre la stessa, con la quale era solito disporre a piacimento del malcapitato terzino di turno.

    Un calciatore unico e molto amato

    Tra Garrincha e tifosi verdeoro fu amore a prima vista, al punto che fu ribattezzato “Gioia del popolo”. Scorrendo le immagini dell’epoca oggi disponibili in Rete è facile capire perché. Garrincha prese parte a tre edizioni della Coppa del mondo, vincendo le prime due da protagonista e precisamente nel 1958 in Svezia e nel 1962 in Cile. Il grande talento di Garrincha, giocatore dotato di una fantasia calcistica per certi versi inspiegabile, con movimenti e cambi di passo ancora oggi studiati dai tecnici, sopperiva ad una serie di particolarità relative alla sua costituzione fisica. Aveva infatti un lieve strabismo, una deformazione della spina dorsale, il bacino non bilanciato, un ginocchio sofferente di valgismo e l’altro di varismo, ma bisogna premettere che la sua infanzia fu assai difficile, vissuta in uno stato quasi selvaggio. Last but not least, aveva anche una gamba più corta dell’altra di ben sei centimetri, probabilmente a causa della poliomielite che lo colpì da piccolo. Alcuni medici gli sconsigliarono di praticare sport: lo dichiararono un invalido. Oggi questa diagnosi lascia interdetti.

    Il triste epilogo di un grande campione con troppe debolezze

    La seconda parte della sua vita fu purtroppo molto triste. Vittima del suo principale vizio (l’alcol), ma anche di un’attrazione fatale per le belle donne (ebbe otto figli solo dalla prima moglie), precipitato in un’indigenza per certi versi sorprendente, anche causata dalla scarsa istruzione ricevuta in gioventù, il nostro morì di cirrosi epatica. Stessa sorte era toccata a suo padre. Forse la sua incredibile storia avrebbe meritato un finale diverso.

    http://news.supermoney.eu/sport/2013/04/garrincha-il-re-del-dribbling-che-non-resisteva-alle-donne-0014106.html

    Pubblicato 11 anni fa #

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