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Canale Mussolini

(382 articoli)
  1. urbano

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    Era Lacan che argomentava la patologia del male dire spingendo a gustare il vero senso delle parole in rapporto alle cose.
    E così la male dizione del silenzio.
    Ma mica è vero.
    Se proprio un merito bisogna trovarlo all'epigono Peruzzi è proprio quello di averlo eliminato il silenzio, suscitando un evento al limite del rumore.
    Io in questa città, per rendere significativa la media nazionale della spesa per libri, uso la libreria del centro commerciale.
    In quel luogo di orribile mobocrazia è da un paio di settimane che tutta la candida vetrina è piena del volume in argomento, che quasi spaventa la ripetizione di quel vago passatore tutto nero delle copertine.
    E fuori, in bella mostra vicino alla panchina, c'è pure un pallio pubblicitario.
    La gente lo guarda, entra, tocca il libro, lo prende, lo soppesa, qualcuno si guarda intorno, qualcun'altro lo apre a vedere se c'ha disegni.
    E poi, magari dicendo al partner bisogna prenderlo, lo compra.
    L'ho comprato anche io, anche se l'ho pagato con i buoni sconto.
    Dunque non è proprio vero.
    Come non è vera, o per lo meno non è più vera, e comunque è male detta, quella si, la lagna della paura delle nostre memorie, come se ci vergognassimo di questo posto che ci è toccato in dote, la solfa che non vogliamo ricordare, la scusa che abbiamo paura del nostro passato.
    E' svergognatezza, insolenza, sfacciataggine, mancanza di pudore.
    Cattiva coscienza, ignoranza.
    Solo la congenita sezzitudine può proiettare tali giudizi e generare questa sintomatica necessità della puttana e del suo casino.

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. k

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    Urba', tu mi devi perdonare ma io vengo dalla fulgorcavi, sono limitato, spesso non ci arrivo, che ci posso fa'? Non ci ho capito niente. Dimmi almeno, ti prego (ma senza tanti giri di parole, dimmelo chiaro così capisco subito), dimmi almeno con chi cazzo ce l'hai stavolta: con me o con quell'altro? Levami sto pensiero. Grazie.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. rindindin

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    secondo me con l'articolo del Grassucci...

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. Da quel che ho capito, K, non ce l'ha con te, anzi. Dice che il tuo libro ha sollevato il caso, ha fatto rumore, in quanto 'evento' cittadino ("bisogna prenderlo") viene letto, anche dagli insospettabili. Cosa straordinaria in una città come questa - sia la lettura sia il 'rumore' sulla memoria -. Finalmente, mi par di capire dallo scritto di Urbano, sembra si sia rotto il velo intorno alla storia - e alla memoria storica - di questa città. La sezzitudine ci aveva portato a considerarla una vergogna, a doverci schierare su sponde ideologiche opposte, entrambe finte, che davano alle cose storiche significati opposti. Qui, forse, entra in gioco Lacan. I significanti fino ad ora avevano assunto significati diversi da quelli 'reali'. Tipo che la bonifica (e il fascismo) veniva considerata una cosa edulcorata, senza conflitti, quasi un giardino che è diventato così per diritto divino e non grazie al lavoro e sudore e sacrificio delle persone. Oppure, dall'altro lato, c'era la visione della bonifica come usurpazione dei diritti già acquisiti. Una vera e propria male-dizione (male dicere) che aveva portato questa città, sia la parte destra che la parte sinistra, all'oblio di una storia complessa, fatta di sudore, lacrime, gioie e speranze.

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. cameriere

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    no no,
    ce l'ha con te.

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. big one

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    no no,
    ce l'ha con te.

    hai mai pensato di cambiare nick e sostituirlo con un altro?
    per esempio "zizzania"
    p.s. a quando una nuova recensione?

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. urbano

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    Non ce l'ho con nessuno.
    Ma (piccolo sfogo)

    1) dire che la terra è puttana, non si può, sia in assoluto che, in particolare, nel contesto.
    Terra madre, semmai, ma insomma, puttana.
    Quello lo senti tu.
    Altro che maledizione!
    A questo pensavi quando scendevi a tera da le coste in cerca de gli bocchi?
    In quella terra che siccome prima non c'era ed era solo acqua ed ora c'è e n'è la tea allora la tratti come 'na puttana?
    E la mollo li che son anche capace a farla venire bene.

    2) Ebbasta con questo dire arrogantello che in questa città nessuno degli altri capisce un cazzo, magari sedendo in qualche poltroncina di qualche posto similaltrove. La maledizione del territorio. Che barba!

    3) Per fortuna oltre la gente ci sono anche le persone che sono vive, pensano, desiderano, e qualche volta leggono un libro invece dei foglietti che i bar danno gratis.

    Poi quando ho finito la recensione la fo pur'io.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. k

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    No, no, Camerie', avevo capito bene: stavolta non ce l'ha con me. E' questo fatto che m'ha lasciato di stucco, non ci volevo credere: "Ma può essere che questa volta non ce l'ha con me? No, no, non può proprio essere, me debbo èsse sbajato io a lègge".

    (Occazzo, Urba', ma che t'è successo? Sei proprio sicuro di stare bene? Io, fossi in te, mi farei vedere dal dottore. Manco la Camargue e MVM hai tirato fuori questa volta.)

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. cameriere

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    Membro

    p.s. a quando una nuova recensione?

    ne sto scrivendo una sul gf10,
    ma siccome ciò il pc rotto non riesco a finirlo.
    avete provato a scrivere a mano? con penna e foglio bianco, di carta.
    non ci riesco più. ci devo scrivere di questa cosa, la scrittura a mano intendo.

    vabbe'.

    intanto ricevo e giro una recensione sul canale
    firmato conte cerisano-caratelli.

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. cameriere

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    podere 517

    storia italiana, storia dei peruzzi, un vero e proprio enclave, con proprie leggi o, meglio, proprie ragioni.
    cacciati dalle loro terre <<maledeti i zorzi vila>>, si spostano mossi dalla fame nelle malariche terre pontine. ne fanno di cotte e di crude, nell’arco di mezzo secolo imperversano litigando menando ammazzando a destra e manca, ‘ndo cojio cojio.
    sono tanti, affamati e con una vena di furia che gli scorre appena sotto pelle e si riproducono riproducendo la medesima furia, partorendo solo di giorno, perché di notte l’osteria è chiusa.
    e sono belli, grandiosi, poveri morti di fame ma mai miserabili.
    a partire dal primo tafferuglio del capostipite, il nonno, i peruzzi si fanno tutte le guerre su tutti i fronti, dalla spagna alla russia, dal piave all’africa, e litigano dove ce né, pronti con schioppi coltelli e mazze. sono i soli a fare la resistenza -agli americani-, perché <<ognuno gà le sò razòn>>. non muoiono mai. le loro guerre le vincono tutte. rambo gli fa una pippa.
    in tutta questa agitazione inciampano, prendono e danno pedate alla storia d’Italia, come un forrest gump, la famiglia peruzzi è sempre presente in prima linea nei momenti importanti del secolo scorso e ci fanno capire un sacco di cose che abbiamo dimenticato o mai saputo.

    p.s.: l’incipit: <<per la fame. siamo venuti giù per la fame>>. bellissimo. contiene in sé tutto il romanzo. degno di un grande scrittore.

    p.p.s.: l’invenzione poetica, quando lo zio pericle, al primo incontro con l’armida pensa: <<oggi ho generato dentro di te tutti i miei figli e le mie generazioni>> e lei pure, l’armida: <<oggi ho concepito dentro di me tutti i tuoi figli>>. andate in pace. amen.

    p.p.p.s.: le pagine più divertenti: quando entra in scena il lanzidei e zio adelchi e zio pericle gli rifilano la zia bissola. Andatevela a leggere, da pagina 258 a 262.

    firmato conte cerisano-caratelli

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. zaphod

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    Recensione magrellianamente cerchiobottista, ma con alcuni spunti di pregio...

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. zaphod

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    Fantastiche apparizioni dell'autore del Canale Mussolini su Vanity fair (!) e Gli altri ("L'hai letto il libro?" chiede al malcapitato intervistatore, "no", "E allora de che parlamo?" e poi iniziano a parlare di ogni e qualsiasi cosa).
    Se qualcuno riesce a metterli on line si accomodi pure, altrimenti provo domani a scansionare.

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. k

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    Cameriere pezzodimmerda.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. urbano

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    Altre volte ho già copiato questo testo
    mi pare adatto per sintonizzarsi sul giusto canale

    L’uomo era buono, sicuro
    con la zappa e con l’aratro.
    Non ebbe neppure tempo
    di sognare mentre dormiva

    Fu sudatamene povero.
    Valeva un solo cavallo.

    Oggi il figlio è assai orgoglioso
    e vale varie automobili.

    Parla con bocca di ministro,
    passeggia molto tronfio,
    dimenticò il padre campestre
    e si è scopero antenati,
    pensa come un grosso giornale,
    guadagna giorno e notte:
    è importante quando dorme.

    I figli del figlio sono molti
    e sono da tenpo sposati,
    non fan nulla, ma divorano,
    valgono migliaia di topi.

    I figli del figlio del figlio
    come troveranno il mondo?
    Saranno Buoni o cattivi?
    Varranno mosche o frumento?

    Tu non mi vuoi rispondere.

    Ma le domande non muoiono.

    Pablo Neruda estravagario 1958 Passigli 1995

    La storia è grande.

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. tataka

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    Questa è l'intervista a Gli Altri

    http://www.glialtrionline.it/home/le-interviste-2/

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. rindindin

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    ahahah! mi sono immaginata la faccia di k...e neanche un fanculo, incredibile!

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. zaphod

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    Marco Damilano, giornalista de L'espresso, parla di Canale Mussolini.

    Una giornata particolare.

    Ricordate il film di Ettore Scola con Marcello Mastroianni e Sofia Loren (nel cast c’è anche una giovanissima Alessandra Mussolini)? Si svolge negli anni Trenta tra le scale e gli appartamenti di un palazzone di Roma, completamente deserto perché tutti, compreso il portiere, sono andati all’adunata organizzaata dal regime in occasione della visita di Adolf Hitler a Roma. È il 7 maggio 1938, Mussolini e il Fuhrer sfilano per i Fori Imperiali e stringono l’Asse. Mentre gli altoparlanti diffondono la radiocronaca dell’Eiar (tra i cronisti di quel giorno c’è anche Vittorio Veltroni, il papà di Walter) i due si incrociano, si incontrano, mettono in comune la loro disperazione: lei è una casalinga frustrata con un marito che la tratta da serva, lui è un maestro omosessuale che vive le sue ultime ore di libertà. Alla fine, infatti, verrà la polizia politica a portarlo via. È la giornata particolare, dove la grande storia e la piccola vicenda individuale si intrecciano fino a diventare una cosa sola.
    Lo stesso avviene nel romanzo di Antonio Pennacchi “Canale Mussolini”. Far filò, si diceva nei casoni veneti di un secolo fa, quando i contadini si riunivano nei fienili davanti al fuoco e ognuno raccontava una storia per far passare la notte e il freddo. Il libro è il filò della famiglia Peruzzi, dal Nord alle paludi pontine della bonifica. Nell’epopea dei Peruzzi che si chiamano come eroi della tragedia greca e dei poemi cavallereschi, Paride, Temistocle, Pericle e la misteriosa Armida che parla con le api e che viene rigettata dal resto della famiglia (e i miti socialisti di inizio Novecento: Turati, Treves, la zia Bissolata detta Bissola…), si infila di continuo il Capoccione di Predappio, Benito Mussolini, “l’Uomo”. Da quando è ancora un socialista massimalista ridotto alla fame, un po’ pazzo e sempre attratto dalle femmine (anche dalla nonna Peruzzi: «Nona, xè vero che ‘l Duce te gà pincià?») e ricompare quando è diventato Duce dell’Impero e tratta con Hitler. Uno di casa, per cui la Voce narrante prova una irresistibile simpatia, almeno fino a che cominciano i disastri, la guerra in Etiopia, le leggi razziali, la distruzione della guerra mondiale. «Dia retta a me: la prossima volta che l’aquila imperiale – con tanto di Imperium tra gli artigli – si rimette a svolazzare sui colli fatati nostri, ci conviene chiamare a raccolta l’Arci-caccia e farle sparare come al peggior colombaccio».

    «Domàn xe un altro giorno», dice l’Armida nella magica pagina finale, come una Rossella O’Hara veneta-pontina, [parte censurata perché rivelatrice del finale N.d,Z]. “Canale Mussolini” è un romanzone popolare, epico. Un tesoro inaspettato in questa narrativa da centro storico tutta privata, intimistica, narcisistica, stitica di emozioni. E Antonio Pennacchi è il più grande scrittore italiano. Magnificamente maleducato e scorretto, come il fratello Gianni, cavallo pazzo del giornalismo politico, maestro involontario e riluttante di generazioni di cronisti (me compreso), scomparso tragicamente tre mesi fa. Né di destra né di sinistra. Anzi, di destra perché di sinistra, e viceversa, come Accio Benassi, il personaggio del suo precedente romanzo, “Il fasciocomunista”. Da leggere in queste ore che si tenta di inscenare un evento storico, male contro bene, bene contro male, tifoserie scatenate, e invece è piccola cronaca elettorale che domani sarà già dimenticata, la politica e la vita non si incontrano oggi, dati i disastri precendenti, meno male!, e viene voglia di restare a casa. In questo sabato 20 marzo, una giornata particolare.

    Sul blog di Damilano, in cui è stato pubblicato l'articolo, un lettore, Gianfranco, fa presente che nel film di Scola "Mastroianni non era un maestro, ma egli stesso un annunciatore dell’EIAR, fatto fuori perché omosessuale, nonostante avesse la tessera fascista (e qui veniamo anche alle acute sfumature di Pennacchi)… “Forse la mia voce non era abbastanza virile e vibrante” (vado a memoria), dice ironicamente alla Loren. Ecco, in questi tempi di rinnovato, sfacciato servilismo, non solo bisogna avere la tessera giusta (materiale o ideale che sia), ma bisogna anche distinguersi per la “vibrazione” della propria voce…"

    Si può seguire qui tutta la discussione che, come prevedibile, parte per una tangente che col libro nulla (o poco) ha a che fare.

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. zaphod

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  19. urbano

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    Ho rivisto Novecento, dove si racconta la storia di quelli che restano.

    Leo Dalcò:
    Dalcò Olmo! Olmo, adesso che sei grande..vieni avanti! Ricordati questo: imparerai a leggere e a scrivere, ma resterai sempre Dalcò Olmo, figlio di paesani, andrai a fare il soldato, girerai il mondo, e dovrai anche imparare ad ubbidire, prenderai moglie, eh? ..E faticherai per tirare su i figli... Ma cosa resterai sempre?

    Olmo Dalcò: Dalcò Olmo!

    Leo Dalcò: Dalcò Olmo, paesano! Avete sentito? Niente preti in questa casa

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. k

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    Sabato 27 marzo 2010 all'Audiorium a Roma (non so nè l'ora - ma dovrebbe essere tardo pomeriggio o prima serata - e nemmeno il posto preciso, motivo per cui è bene che qualcuno di voi si informi meglio) c'è la presentazione del libro di Lorenzo Pavolini "Accanto alla tigre". Insieme a lui, a parlare del libro dovrebbero esserci Fulvio Abbate, Aurelio Picca e l'umile kappa.

    Domenica 28 invece, alle ore 15, sempre all'Auditorium in Roma (ma sempre senza sapere bene il posto preciso, per cui per cortesia informatevi bene anche di questo) dovrebbe esserci la presentazione di "Canale Mussolini". Insieme all'autore dovrebbe esserci Lucio Caracciolo e, forse, Antonio Pascale, che anche lui però ha una presentazione del libro suo "Questo è il paese che non amo" nello stesso Auditorium, però alle ore 16, ma anche lì non sappiamo né io né lui il posto preciso. Vedete un po' quel cazzo che volete fare, considerato - come qualcuno sa - che non sto nemmeno tanto bene e, se ci andiamo, bisogna che mi portiate.

    Lunedì 19 aprile invece dovrebbe esserci la presentazione di "Canale" alla libreria Feltrinelli di Bologna; martedì 20 aprile (ma per martedì 20 aprile m'era già stata prefissata una cosa in una scuola di Frascati, e adesso voglio vedere come cazzo ci mettiamo) martedì 20 aprile in un libreria Feltrinelli di Milano; mercoledì 21 libreria Feltrinelli di Padova e giovedì 22 presentazione di tutti i partecipanti Strega (se ho capito bene) a Benevento. Se ci arrivo vivo. Ciao.

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. rindindin

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    farò di tutto per venire domenica. buona tournè k

    Pubblicato 14 anni fa #
  22. Woltaired

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    ieri entro in libreria a bergamo con l'idea di acquistare canale mussolini e regalarlo per un compleanno, mi dirigo là dove non più di un paio di settimane fa ne campeggiavano varie copie, ma ci trovo altro, scruto, scavo e poi, contrariamente ad ogni predisposizione maschile, mi abbasso a chiedere.- scusi, cercavo...-
    - mi spiace è esaurito, dovrebbero arrivarci altre copie lunedì-
    ma i compleanni non aspettano, forse è perché qui K aveva fatto la presentazione dell'altro libro, cambio libreria, niente, esaurito anche lì, ma ho l'asso nella manica. vado in una vecchia piccola libreria un po' snobbata dai bergamaschi, ma non dai latini...
    - mi spiace è esaurito, ma le consiglio fascio e martello, dello stesso autore, un libro molto interessante.-
    che dovevo fare? l'ho preso, mi son guardato attorno, c'era uno con l'estintore che leggeva canale mussolini seduto sulle scale della posta, va beh...almeno ora so cosa regalare a mio suocero a Natale.

    Pubblicato 14 anni fa #
  23. A

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    Ottimo!!!

    Vorrei sapere se avete però delle notizie o link di recensioni nei giornali nazionali. Vorrei leggerle. Grazie

    Ps. grazie per il pezzo di Damilano, l'ho letto solo ora.

    Pubblicato 14 anni fa #
  24. rindindin

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    su questo topic ne puoi leggere la maggior parte

    Pubblicato 14 anni fa #
  25. k

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    Non c'è nessuno che sappia farti felice - a costo di mentire pure più che spudoratamente - come un monzese abusivo a Bèrghem.

    Pubblicato 14 anni fa #
  26. rindindin

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    domani allora alle 15 all'auditorium? per dettagli sulla sala cercherò su internet.

    Pubblicato 14 anni fa #
  27. urbano

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    L'ho finito.
    Come dice?
    Che impressione mi fa?
    Ma che le devo dire.
    L'ho letto,
    guardi io sono culturalmente autoformato e dunque le lascio immaginare cosa possa mai contare la mia impressione, ma se insiste,
    con quel suo intercalare interrogativo e trainante Don Pericle mi ha fatto venire in mente, con decenza, la famiglia di Pasqual Duarte.
    Il distacco del racconto.
    Con tutte quelle api era impossibile non suscitare l'alveare.
    Ma le ripeto, il mio dire è basato solo su quello che ho letto da me, che sono, ad essere gentili, asistematico.
    Se posso dire anche quello che mi è piaciuto di meno, allora è l'eccesso di contesto.
    Le storie dei giovani peruzzi mi sono piaciute di più perchè quando sono padrone del racconto allora l'emozione può pure essere forte.
    Ma io sono un emotivo e alle macchiette storiche preferisco gli eccessi delle vendette, l'abbraccio alle bestie, gli amori di Armida, le api e il loro miele.
    Che dice?
    Non capirò pure un casso come dice lei, ma mi sarebbe piaciuta una sospensione del racconto affidata al fluire del canale che trascina via le cose piuttosto che la chiusa di un vecchio Don.
    Firmato Urbano.

    Pubblicato 14 anni fa #
  28. big one

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    Membro

    x urbano
    il suo ultimo intervento andava sicuramente postato su canale mussolini 2.0.
    oppure non è un caso?

    Pubblicato 14 anni fa #
  29. rindindin

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    Membro

    trovato:
    http://www.auditorium.com/eventi/4968059

    Pubblicato 14 anni fa #
  30. rindindin

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    Membro

    come ci si arriva?
    http://www.auditorium.com/it/info/come-si-arriva

    Pubblicato 14 anni fa #

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