Chiaramente poi il divieto non se lo filava nessuno, immagino...
Chiaramente poi il divieto non se lo filava nessuno, immagino...
Ah e comunque Previti è stato condannato.http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/cassazione-previti/lodo-condanna/lodo-condanna.html
mi riferivo al processo SME.
Intanto dalle prove emerse sui giornali,
ah, bene.
chi gliele ha passate ai giornali?
magari la stessa manina che passò la notizia dell'avviso di garanzia al corriere.
la facciamo una bella ispezione ai giudici di milano?
la legge dice che c'è il segreto istruttorio.
e la legge è uguale per tutti. o no??
Preda di humor tra il blu e il nero pensavo: caspita va via berlusconi e restano la russa e gasparri. Sai che delizia! Almeno lui fa ridere.
Dopo una contemplazione del vuoto ho pensato che a volte le cure son peggio dei mali. Ci vorrebbe che
disperato, in cambio della sua immunità totale berlusconi si presentò con un manipolo di fedeli veline alla portineria di via delle botteghe oscure, giusto dirimpetto casa sua. Mi dichiaro prigioniero politico, incominciò a urlare circondato dalle sue crociate.
Gli impiegati del pd guardavano quel tipo con la bandana, il cerone e la valigetta aggrappato al tanga di una ragazzina.
I più accorti fecero due rapidi conti: 344 deputati e 174 senatori, in tutto 518 ostaggi. Anzi 517 tolto quello li. Bè, pensarono, mica male, si sa che sono le cattive compagnie a rovinare le persone.
Trattarono tutta la notte con la mediazione di Corona e Belen e alla fine la spuntarono 517 a 1, garanzie illimitate e a vita per lui in cambio di tutti gli altri, meno vespa sul quale fu irremivibile, mi tiene compagnia, protestò.
Fu un gioco da ragazzi, berlusconi distribuì i codici alle veline che dai pc del pd bloccarono tutti i conti ordinandone la chiusura, per via telematica furono disdette tutte le utenze di acqua, luce, telefono e gas a tutte le abitazioni e gli uffici del gruppo parlamentare, annullati i contratti di commodato, chiusi i leasing e gli affitti lungo termine di auto, moto, barche e aerei. Con lettere autografe e telefonate personali sostituì tutti i direttori dei giornali e delle reti vietando la comunicazione ai 517 ostaggi. Alle cinque di mattina ormai distrutto firmò il modulo di adesione a SEL consegnandolo a una raggiante bindi e affettuosa e trasmise ai capo questori di camera e senato le lettere di dimissioni senza data che aveva preteso dai suoi eletti.
Alle sette e mezzo era fatto tutto la pdl non c'era più, i politici della pdl non esistevano più erano dei normalissimi pezzenti, perdipiù carichi di debiti e lui tramortito dalla fatica e dalla confusione dallo stress provò senza riuscire un bunga bunga con la donna delle pulizie.
Meglio soli che male accompagnati pensava mentre si sistemava la bandana, dalla finestra vedeva gli scopini che spintonavano ghedini e lupi in mezzo alla piazza.
A testimoniare che non erano adusi alla vendetta, e soprattutto perchè gli faceva un poco pena, gli lasciarono anche una televisione: boing.
Per scherzare anche alcuni suoi ministri ebbero qualcosa, la gelmini un portierato a piazza mastai, bondi trovò un posto da eunuco presso un cugino di mubarak, bossi fu scambiato con l'etiopia in cambio della restituzione della stele di axum, la santanchè fu ceduta ad un signore della guerra della manciuria in cambio di un appalto.
Tutti gli altri sparirono.
Da allora la sera alla televisione si rivedono bei film, alla radio si sentono bei concerti, nelle librerie si trovano solo libri e si esce di casa a passeggiare.
Dov'è lui?
A brescello a preparare la mensa della festa della libertà.
con questo non voglio sostenere che berlusconi e' innocente: ma che per accusarlo formalmente sono nmecessarie prove MATERIALI inoppugnabili! esistono queste prove?
I giudici hanno chiesto il rito abbreviato. Quindi significa che hanno prove inoppugnabili. E se al posto di Berlusconi c'era qualcun'altro a quest'ora sarebbe stato già arrestato perché la prostituzione minorile è un reato gravissimo (almeno che tu non creda davvero che Silvio ha dato settemila euro a Ruby per il suo buon cuore).
ah, bene.
chi gliele ha passate ai giornali?
magari la stessa manina che passò la notizia dell'avviso di garanzia al corriere
Non era un avviso di garanzia era un invito a comparire.
Non era il G8 ma un convegno ONU.
Il governo non è caduto per quello ma lo fece cadere la Lega.
E le prove sono pubbliche in quanto depositate alla Camera per l'autorizzazione a procedere.
Chiaramente poi il divieto non se lo filava nessuno, immagino...
Ferna', immagino che loro avevano messo un primo cartello: 'vietato l'ingresso'. poi immagino che tra chi comunque entrava con la scusa X, chi con la scusa Y, chi con la scusa Z... si sono visti costretti a specificare che il divieto era valido 'per TUTTI' (c'ho riso per una settimana intera!!!)...
(almeno che tu non creda davvero che Silvio ha dato settemila euro a Ruby per il suo buon cuore)
vedi', Tata', io ritengo che non si possano e non si debbano condannare delle persone in base a quello che uno crede o non crede. contano i fatti, i riscontri materiali e oggettivi: e nel caso specifico questi riscontri NON ci sono (il tizio ha detto che caio ha visto che sempronio ha fatto NON ha nulla di materiale e di oggettivo: trattasi di chiacchiere, che potrebbero come non potrebbero corrispondere alla realta'...).
Ma vaffaculo Zan. Ora è vero che io pubblico con Mondadori, ma che Colui ha telefonato alla questura di milano per dire che quella minorenne "equivoca" era nipote di mubark e che non la affidassero quindi a chi diceva il giudice ma solo a chi diceva Lui, pure questo è vero ed oramai accertato. A te pare senso dello Stato, ossequio delle leggi e rispetto dei ruoli e delle istituzioni?
Reato di telefonata.
ciao Darcy è un piacere ritrovarti. sei venuto a raccogliere un mazzo di vaffa? io ultimamente ne ho raccolti un cestino e mi hanno perfino ammonito con cartellino rosso...vedi te
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Mi auguro possa presto riempirlo. Lui e la razza.
A te pare senso dello Stato, ossequio delle leggi e rispetto dei ruoli e delle istituzioni?
no, ASSOLUTAMENTE no! e infatti, come sai, io sto all'opposizione (con Futuro e Liberta'): e ritengo che prima ci liberiamo di Berlusconi, meglio sara' per tutti. pero', dobbiamo liberarci di Berlusconi con gli strumenti della politica: e non attraverso una nuova inquisizione che fa addirittura peggio di Berlusconi, ignorando ogni piu' elementare norma dello Stato di diritto.
adesso, poveri magistrati, come faranno a dimostrare i loro teoremi fregnaccioni??
cercasi nuovo pentito: buona paga e vitto e alloggio garantiti.
Al di là delle scaramucce di parte, non vi rendete conto che, comunque vada la vicenda giudiziaria di Berlusconi, siamo arrivati alla fine di quest'avventura iniziata nel 1993?
Di che parliamo? Delle piccole facezie che porteranno il nostro, magari lentamente, verso il baratro? Siamo seri. Non sono i magistrati a mettere in pericolo Berlusconi. E' lui stesso che s'è costruito un castello di carta. Basta una prima folata di vento per mandar giù tutto. D'altronde non sono stati i magistrati a dirgli di mettersi introno yes-men e incompetenti. Mi pare che il centrodestra, nel corso degli anni, abbia sempre peggiorato la qualità dei personaggi che dovrebbero rappresentarlo. Prima c'erano Vertone, Martino, Fisichella, Pera e altri, oggi ci sono la Minetti, la Brambilla, Signorini e gli altri che ben sapere. E questo, a casa mia, non si chiama rinnovamento. Si chiama impoverimento.
a me non sembra così chiaro come sembra a tutti voi, perchè non so neanche cosa sia il berlusconismo.
se intendi definire con berlusconismo il partito di berlusconi, mi pare che siamo ben lontani. il partito di plastica è un partito in carne e ossa che sa fare fronte comune agli assalti di giudici eversivi e riesce SEMPRE a rintuzzare gli attentati.
se per berlusconismo intendi invece l'uomo berlusconi, anche io dubito che nel 2013 sarà ancora a palazzo chigi: io credo che per liberarsene, saranno i suoi stessi fedelissimi a mandarlo al quirinale.
se per te questa è la fine.... beh, buona fine e buon principio.
Be', lei in un certo senso ha ragione, il problema difatti si presenta di complicata soluzione proprio perchè - nell'impasse generale determinata nel nostro Paese dal crollo della prima repubblica e della politica dei blocchi - quello s'è voluto fare re e, nella sua follia, sempre più re di tipo orientale. Ciò è incompatibile con la nostra società di tipo occidentale, ma le nostre istituzioni politiche sepolte dai crolli del muro di Berlino non prevedono purtroppo le opportune contromisure. Di qui lo stallo. Si fosse voluto fare Papa, invece, sarebbe stato più semplice e lì in Vaticano avrebbero risolto la questione nel giro d'un caffè. Come a Papa Luciani.
Ha ottimi avvocati, e il nostro ordinamento è garantista. I Pm lo indagano, ma con i giudici riesce a sfangarla, molto spesso dal processo, non nel processo. Altro che regime della magistratura.
Stavolta capiva che non ce la avrebbe fatta nel processo, e ricusa i giudici. Esattamente come facevano le BR. O come i nazisti a Nurmberg.
Ma mi chiedo se quelle donne (e anche Mora e Fede) potranno essere giudicate dal tribunale dei ministri. Mi sa di no.
E allora? Siamo tutti eguali dinanzi alla legge?
Cosa dicono i vari Zanoni e Mr Darcy e Sensi?
Il punto è che bisogna finirla di dire che in fondo uno a casa propria fa quel che gli pare e va con chi vuole: questo stile di vita non è compatibile con le responsabilità e il ruolo di un capo di governo.
Ma voi pensate che se la Merkel organizzasse festini sarebbe ancora al suo posto?
Via Poma e il garantismo a fase alterna delle rane elettrificate
Autore: Andrea Colombo
Pubblicato: 28 gen 2011, Gli Altri
Tipi strani questi pseudogarantisti del Pdl. Pronti a saltare come rane elettrificate se gli si tocca il Sommo. Qualche volta persino a ragione, qualche altra, come nel caso che impazza da un paio di settimane, solo per buttarla in caciara.
Se però non c’è di mezzo papi il nottambulo, ai difensori delle garanzie di cui sopra gli può passare sotto gli occhi Torqueimada senza che gli si smuova un sopracciglio. Sconvolti dalle intercettazioni che violano la privacy della discoteca di Arcore, restano imperturbati di fronte a un processo che in qualsiasi paese civile griderebbe vendetta come quello che si è concluso con la condanna a 24 anni di carcere di Raniero Busco, per un omicidio di 21 anni fa, quello dell’ex fidanzata Simonetta Cesaroni..
La prova che “incastra”, per usare parole molto grosse, l’imputato è rimasta per 14 anni dimenticata in una busta: un top e un reggiseno sul quale campeggerebbe il dna di Busco, contenuto in una traccia di saliva. Però non è detto che sia proprio il suo dna: da quel che se ne può dedurre a tanti anni di distanza non lo si può escludere, o per dirla in gergo “è compatibile”.
Quegli indumenti, poi, sono stati tenuti peggio che su una bancarella del mercato; in busta aperta, schiacciati uno contro l’altro, e se è vero che i periti in aula hanno assicurato che il dna “non trasmigra” da un indumento all’altro è anche vero che i medesimi perito, proprio loro stessi, avevano assicurato in fase istruttoria il contrario. Pareri affidabili. Negli Usa, solo per aver usato una prova del genere la partita si chiudeva con l’assoluzione.
Poi c’è l’alibi. A 21 anni di distanza non è facile trovarne conferme, ma va da sé che all’epoca dei fatti gli inquirenti non trascurarono il particolare al momento di interrogare il sospettato numero uno, cioè poche ore dopo il rinvenimento del corpo della ragazza. E le risposte dovettero tranquillizzarli, visto che da quel momento il fidanzato uscì dalla rosa dei sospettati. Però quell’alibi non fu verbalizzato, dunque è come se non ci fosse, e se due decenni dopo non è facile trovarne conferme ci dispiace tanto.
E che dire del sangue? Quello trovato sulla porta della stanza del delitto potrebbe essere, dicono, un mix di quello della vittima e di quello del suo fidanzato (o di qualcun altro con gruppo sanguigno identico). Però nessuno al momento dell’interrogatorio segnalò ferite sulle mani di Busco. Per forza, in vent’anni hanno avuto tutto il tempo di rimarginarsi, dunque tanto vale concludere che c’erano di certo anche se non le vide nessuno.
La lista delle assurdità non finisce qui, ma ce ne è già abbastanza. E’ su basi di tale solidità che la giuria, dopo appena tre ore di camera di consiglio, ha stabilito che Busco è colpevole. Al di là di ogni ragionevole dubbio.
E allora? Siamo tutti eguali dinanzi alla legge?
Cosa dicono i vari Zanoni e Mr Darcy e Sensi?
quasi sempre no.
ad esempio molti reati sono impuniti perchè qualcuno decide di non indagare lungo alcuni filoni e questo porta all'impunità degli amici e alla persecuzione giudiziaria per altri.
da qui ad andare al partito unico il passo è breve, e questo però dovrebbe preoccupare di più l'ex pci che il pdl perchè ormai sono di pietro e saviano dettare l'agenda politica di bersani.
possibile che la cosa non vi preoccupi?
quale debito di riconoscienza lega il pci al partito dei giudici?
A me la difesa di Berlusconi inizia ad apparire ridicola.
O Sensi, ma cosa dirà ai suoi figli quando fra trent'anni le chiederanno: "Papà, ma davvero tu hai difeso fino all'ultimo quel mostro? Invece che con San Giorgio, tu stavi con il drago?". Cosa gli dirà, Sensi? Gli dirà che era l'unico modo per difendere l'Italia dal comunismo?
Il paese dell’impossibile - di Gianni Vattimo
Negli anni della guerra fredda, eravamo soliti parlare di un paese, il nostro, a “sovranità limitata”. Non avremmo mai potuto mandare i comunisti al governo: a un eventuale ingresso del Pci nella maggioranza di governo si opposero tutti i governi americani del dopoguerra, che fecero di tutto perché la Dc restasse il partito di governo. La stessa stagione del centrosinistra restò incompiuta, e finì presto, così come il povero Mattei. Il Sessantotto portò arie di speranza, ben presto soffocate nel clima autoritario dei primi Settanta, seguito dagli anni di piombo e dalla solidarietà nazionale. Che però condusse direttamente, con buona pace dell’attenzione di Berlinguer per la questione morale, allo sfacelo della prima repubblica. Ecco Tangentopoli e Mani Pulite, e di qui – sembra assurdo a chi ricorda i primi sondaggi per le elezioni del ’94: il Pds largamente in testa con i Progressisti, e Forza Italia al 6% - Berlusconi.
Un paese bloccato, che distrugge ogni speranza di cambiamento. Se cambiamento ha da esserci, è tendenzialmente in peggio. Sembra davvero, oggi, di assistere (come suggeriva Lerner nell’ultimo, incriminato, Infedele) alle 120 pasoliniane giornate di Salò; la vicenda Ruby, quella di un potere che è ormai impermeabile a qualsiasi inibizione, produce in fondo l’ennesima dimostrazione che l’Italia non sa reagire, e che anzi prova un certo gusto nell’anticipare la decadenza e lo sfascio. All’estero si chiedono per quale motivo Berlusconi non si dimetta; qui all’interno ci chiediamo perché non si assiste a una rivolta tunisina o egiziana.
È un paese bloccato, come il suo governo, ormai del tutto delegittimato, e inutile. È sintomatico che il viceministro all’Attuazione del Programma, Santanché, sia in televisione in qualsiasi occasione (anche solo per mostrare il dito medio), e il ministro stesso, Rotondi, sia indistinguibile da una poltrona di Ballarò. Ma proporre una sollevazione su questa base è letteralmente impensabile: gli Italiani – meglio, una larga parte degli Italiani – non ci starebbero. Al fatto che la Minetti si indigni per la scelta di Berlusconi di farla pagare dallo Stato (previo ingresso in Parlamento) anziché utilizzando i suoi fondi personali, l’Italia non sa opporre nulla.
Certo, è difficile assaltare il palazzo d’inverno: il Parlamento è pieno di replicanti. E quello che accade laggiù è a sua volta specchio di ciò che accade quaggiù: nel nostro paese, sembra non esistere più nulla che abbia a che vedere con un’identità politica, e dunque con la democrazia. Ieri l’alternanza era proibita, oggi – con buona pace di Popper e seguaci – non è nemmeno concepita come opzione. Ci resta un’opposizione eterogenea – ma di fronte ai replicanti, anche questo diventa un valore –, sfilacciata, forse incapace di superare l’ostacolo del sonno che avvolge gli Italiani.
Ci restano magistrati onesti come quelli che B., come il Jack Nicholson di Shining, vorrebbe punire. Ci resta l’affermazione del conflitto, di cui gli studenti anti-Gelmini si sono fortunatamente fatti portatori. Ci serve forza e ci serve una dimostrazione di forza, il coraggio di convincerci che quella in atto è per certi versi una guerra civile, di cui però sono consapevoli solo il regime stesso, i suoi replicanti e noi oppositori. A furia di dormire, scopriremo di non avere nemmeno più il letto: meglio star svegli, e possibilmente combattere. Magari dando vita a forme di resistenza non più troppo pacifica al regime – ma perché la sinistra s’impuntò quando, in tempi ormai lontani, lo definivamo così? –; ed è cominciando a immaginarle, che i cittadini ancora dotati di un’identità politica possono promuovere un cambiamento. Avanti con le idee, se ne abbiamo – sono quelle, diceva Keynes, e non gli interessi costituiti, che alla fine vinceranno.
Gianni Vattimo- Il fatto quotidiano.29.1.10
I filosofi non ne azzeccano una dall'800
Non che gli economisti ne capiscano di più, ve'
Diciamo che loro sono arrivati almeno fino al 1930.
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