Scusate Urbano e Fer, ma siete anche stati invitati a partecipare alla lista, avete detto no, ora che volete? Lasciateli lavorare, no? Questo vi si chiede, opino, da parte di Zafod .
Sia detto con la massima simpatia, con amore verso tutti e ognuno, specie lavandara.
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Politiche pontine
(380 articoli)-
Pubblicato 14 anni fa #
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Lavanda'... se qualcuno vuol parlare con noi... sa dove trovarci... il web spesso fornisce il coraggio che madre natura non ha dato di serie.
Il fuoco amico puo' essere l'errore di una volta, se diventa continuo e' fuoco nemico.
Pubblicato 14 anni fa # -
carina questa del fuochino, non la conoscevo.
qui c'è sempre da imparare!Pubblicato 14 anni fa # -
Torq concordo con te sulla questione del coraggio.
Ma il mio voleva essere un intervento in merito alle espressioni usate da Zaph.
Che è modo di fare politica questo, eh???
Voglio sperare che questo simile atteggiamento si limiti al mondo web, poichè se anche nella vita reale di tutti i giorni si forniscono risposte simili, allora amici miei, me sa che ancora dovete crescere.
La mia posizione è chiara ed anzi la ribadisco: L'INTERA OPERAZIONE NON MI PIACE! ...
due i motivi sostanziali:
1) l'appoggio in caso di ballottaggio al candidato Moscardelli
( ed io che non ho la memoria corta mi ricordo come sono andate le cose all'incontro sulla nexans)
2) il volere per forza "fare" politica - sebbene nell'idea fasciocomunista mi ci ritrovo appieno- con i soliti politicanti e simboli di partito.Se proprio si voleva "battagliare" senza catene e vincoli si poteva pensare anche a qualche lista civica.
Alla gente je ne frega un super cazzo se Fabio Granata è capolista... la gente vuole risposte serie, concrete e fattibili.
Le cattedrali nel deserto lasciamole alla mia amata terra d'origine di cui l'esimio conterraneo Fabio ne è conoscitore -
Io non dimentico e ricordo quando era deputato regionale... ricordo cosa ha fatto, cosa non ha fatto, cosa ha promesso, e fino a che punto è arrivato.
Ma considerato che con te mi trovo benissimo a parlare di questi argomenti non escludo una mia prossima visitina a Littoria.
Su feisbuuk ti lascio il mio recapito.
Ora vado a magnà ( brodino, che c'ho la colica).Pubblicato 14 anni fa # -
Ennò, così è troppo facile: la gente vuole risposte serie. Perché far vedere che hai studiato a memoria la lezione e sai sul caso Urbania cosa sarebbe bene fare, non è dare delle risposte. E' soltanto fare delle promesse. E' soltanto parlare senza sapere effettivamente come stanno le cose. Noi sappiamo che tutto deve ritornare pubblico. Siamo contro le privatizzazioni. E' chiaro che bisogna vedere le clausole del contratto, se ci sono eventuali penali che andrebbero pagate. Bisogna sentire un ufficio legale, bisogna sapere come stanno messe bene le cose. Se raccoglieremo i voti degli elettori, lo faremo. Ti faccio un esempio: con Gatto potremmo avviare una polemica sul bilancio che non finisce mai. Ci sono 4,7 milioni di euro di debito e il commissario Nardone ha annunciato che si dovrebbero vendere i terreni comunali per riuscire a rientrare. Ora: c'è un inventario degli immobili? I residui attivi e passivi del Comune sono stati conteggiati? A quanto ammontano i debiti maturati con la Cassa depositi e prestiti? E l'evasione fiscale sulle tasse comunali? E come vanno i servizi a domanda? Sono tante le questioni che affrontarle una per una, andando nello specifico della singola pratica, richiede tanto tempo e tanta pazienza. E genera, non ce lo nascondiamo, tanta noia.
Il centrosinistra è stato sempre molto preparato sul programma. Moscardelli, sono convinto, sa già cosa fare il girono dopo, se verrà eletto. Quello che manca è sempre stato un disegno di fondo, un'idea su cui lavorare e che potesse cambiare effettivamente gli equilibri di potere.
Perché sulla singola scelta, non esiste solo la decisione del tecnico. Sai quante delibere vengono approvate senza il necessario consenso del dirigente competente? Tante. Perché si vive alla giornata, tra un compromesso e l'alto, senza guardare al di là di domani. Senza, come dicevo, un progetto di fondo.
Quello che abbiamo noi, e che altri non hanno è proprio l'idea alla base della lista. Un'idea che valica anche i confini della città e della provincia.
Siamo nel disastro totale, proprio ad un passo dal baratro. Se c'è qualcosa da salvare, lo faremo senza esitazioni. Tutto il resto, però, è da buttare. E non solo la singola delibera, ma proprio tutto l'atteggiamento, prima mentale e poi politico, che ha portato anche solo a pensarla, una delibera del genere.
Parlare dei singoli aspetti, paradossalmente, è parlare di niente. Vi faccio una domanda: qualcuno ricorda cosa prometteva Zaccheo o Mansutti nel 2007? Quante di quelle cose sono state mantenute?
Pubblicato 14 anni fa # -
PENNACCHI E IL 'FASCIOCOMUNISTA', PARTE DA LATINA LA MARCIA DEI FINIANI
Da futuristi a 'fasciocomunisti'. Dalla marcia su Roma alla marcia su Latina. Metti un pizzico di Mao, una manciata di bonifiche fasciste, quanto basta di Togliatti e Guareschi, abbondanti strali contro Berlusconi e Tremonti, una spolverata di Dante Alighieri. E' il manifesto del 'fasciocomunista', già libro di successo di Antonio Pennacchi, e da oggi pamphlet orale per chiamare a raccolta l'Italia che non si riconosce nel governo di Silvio Berlusconi (fatto anche di "mignotte" e lussuria) e che ha voglia di ricostruire il Paese.
Pennacchi, sessantenne natio di Latina, ci mette la firma ma non si candida: la corsa di Futuro e libertà per la città dell'agro pontino sarà sponsorizzata dallo scrittore premio Strega nel 2010. Seduto in mezzo allo stato maggiore del partito, tra Italo Bocchino e Fabio Granata ("non è un progetto nostalgico - dice quest'ultimo - ma una sorta di provocazione futurista"), Pennacchi arriva alla Camera per presentare la candidatura a sindaco di Latina di Filippo Cosignani e la lista finiana che lo appoggia. "Pennacchi per Latina" è il nome del progetto elettorale, e la scritta spicca in bella vista dentro al cerchio col simbolo di Fli. Caratteri fascisti, in puro font "mostra".
Quando comincia l'intervento, si capisce subito che ne avrà per un bel po': il manifesto del 'fasciocomunista' è colorato, un po' grezzo, ma di ampio respiro. "Io non potrei fare politica - premette - perché in politica si litiga 7-8 volte al giorno: io che soffro di cuore finirei per prendermi un infarto...". Qualche minuto dopo, Pennacchi affonda, sempre col suo romanesco: "Il progetto parte da Latina perché la situazione lì è para para a quella nazionale. Berlusconi non ci può vedere, non sopporta che fascisti e comunisti si mettano insieme. L'altro giorno, quando hanno sparato a quello di CasaPound, io ho subito pensato che si trattasse dei servizi. Il messaggio è chiaro: fasci e comunisti non devono parlare, ma devono solo litigare e spararsi. Così Berlusconi è libero di farsi i cazzi suoi...".
Ovvio che il manifesto del 'fasciocomunista' debba fare i conti con la diaspora nera, con gli ex missini e ex aennini che oggi sono divisi tra Pdl e Fli. "I traditori non siamo noi - chiarisce Pennacchi - il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l'avrebbero preso a bastonate, l'avrebbero spedito al confino". E mica è finita qui: "Paragonare Berlusconi a Mussolini - dice ancora - è un'offesa a Mussolini. E' vero, anche il duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate...". Sul palco i maggiorenti di Fli se la ridono alla grande, la platea applaude.
Non mancano considerazioni o osservazioni neppure all'operato di Giulio Tremonti. "Quando lo vedo - rivela Pennacchi - spengo la tv. Quindici anni fa parlava del tempo della ricchezza, diceva che eravamo sulla strada giusta. Oggi dice 've l'avevo detto che arriva la cris'. Ma quando? ma quando l'ha mai detto? è incredibile questa gente - aggiunge - io mi chiedo dove si lavi la faccia la mattina. Forse nel bidè...".
Ma il 'fasciocomunista' si limita a criticare e distruggere? no, assicura Pennacchi: "dobbiamo ricostruire un nuovo pensiero forte collettivo, uno spirito unitario, quello che univa pure Togliatti e Guareschi. Dobbiamo ricostruire l'unità del popolo, quella di Mao, dobbiamo ricostruire la libertà: ma di tutti, non solo quella di Berlusconi e della sua famiglia". Ci prova, ma a tratti non ce la fa: il cavaliere ricorre prepotente nella sua invettiva. E per spiegare cos'è l'Italia al tempo di Berlusconi, cita pure il canto V dell'Inferno di Dante. Quello di Paolo e Francesca, quella dei lussuriosi. "L'italia di Berlusconi - sancisce - è l'italia di Semiramide". La regina a metà tra storia e leggenda che fece una legge per permettere a tutti la libido nel suo Paese e quindi non essere biasimata nella sua condotta libertina.
Per Pennacchi, iscritto al Pd, non c'è il rischio di un conflitto d'interessi? "Io ho ancora la tessera, forse ora mi cacceranno... Ma il mio sogno non è che mi caccino, ma che si sciolgano, così facciamo un partito nuovo tutti insieme, perché separati non si vince niente...Vince solo il padrone". Eccoli che ritornano: il padrone, i traditori, gli eredi del fascismo. "Chi pensa che il fascismo sono le leggi razziali, se lo tenga pure. Per me è il fascismo è pure una città costruita dal nulla, con le mani, dai miei padri, dai miei zii".
Per il 'fasciocomunista' del terzo millennio, insomma, non tutte le camicie nere sono da mettere in soffitta. Ci sono valori e valori: "Nell'asse ereditario a noi ci sono toccati l'unità dello Stato, lo stato sociale, la redistribuzione dei redditi: se stai con Berlusconi non sei erede di queste cose. Ditelo a Gasparri: nella divisione dei beni a lui sono rimaste le leggi razziali e le guerre perse... Ci andasse pure a 'fanculo...".
La rivoluzione 'fasciocomunistà parte quindi da latina. Pennacchi per la sua città, che Granata e Bocchino bollano come "malgovernata da anni" (e poco importa che da due decenni sia in mano al centrodestra), ha le idee chiare: parla di rimboschimento delle frange antivento ("se so' venduti pure gli eucalipti..."), di piste ciclabili ("è tutta pianura ma non pedala più nessuno. A me l'ultima volta m'hanno messo sotto..."), di cimiteri di campagna, di piano regolatore ("Ma non per costruire dappertutto").
Questa volta non si marcerà su Roma, ma nelle migliori intenzioni si marcerà da Latina verso tutta l'Italia. "Se c'è una possibilità sola pe' 'sto Paese d'aripijasse - assicura Pennacchi - nasce da qua". Un'onda un po' rossa e un po' nera, 'fasciocomunista' appunto, capace di travolgere e achiviare l'era Berlusconiana. Se poi si trovasse una scorciatoia, argomenta ancora Pennacchi, lui non farebbe le barricate. Anzi: "L'idea di Asor Rosa mi è piaciuta, era una vera e propria provocazione artistica. E poi sarebbe pure ora che i carabinieri se l'andassero a pijà a quello lì...".
Repubblica - 20 aprile 2011
Pubblicato 14 anni fa # -
PENNACCHI DA' I NUMERI: MUSSOLINI MANDEREBBE BERLUSCONI AL CONFINO
Il Fli ha trovato il suo fomenta popolo. Il cane sciolto pronto a fare proseliti e a scaldare i cuori delle masse futuriste. Perché se Fini è imbrigliato (a dir la verità non troppo) nel suo ruolo istituzionale, se i pasdaran Granata e Bocchino stentano a trovare le parole giuste per conferire credibilità al neonato progetto e se il Futurista di Filippo Rossi resta ancora un prodotto di nicchia (seppur dai toni molto battaglieri), ecco che la figura ruspante del fasciocomunista fa proprio al caso loro. Soprattutto per assegnare un'identità precisa al Fli. Cioè quella dell'indecisione. Il vincitore del premio Strega, con la sua facondia e la sua eccentrica dialettica, assurge a simbolo personalizzante per dar vigore al Fli, partendo da Latina. Il problema è che lo scrittore è un fiume in piena, più bravo a misurare le parole quando scrive piuttosto che quando parla dal palco politico.
E allora ecco che il copione emula quello già sentito da molti intellettuali di sinistra (vedi in primis Asor Rosa): cioè insulti, evocazioni golpiste e analisi storiche a posteriori. "I traditori non siamo noi. Il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l'avrebbero spedito al confino...". Al via le danze. E, come se non bastasse, l'invettiva di Pennacchi a Montecitorio (per lanciare il progetto della lista che porta il suo nome) assume toni ancor più aspri: "Paragonare Berlusconi a Mussolini è un'offesa a Mussolini. È vero, anche il Duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate...".
Lo scrittore ex operaio poi confida: "Io sono iscritto ancora al Pd, penso che a questo giro mi cacceranno.... Chissà, forse il Pd potrebbe desiderare un tipo come Pennacchi. Di sicuro anche i comunisti avranno teso le orecchie a sentire il programma che ha in mente lo scrittore tutto coppola e sciarpa rossa di seta con cravatta: "Dobbiamo ricostruire un nuovo pensiero forte collettivo, uno spirito unitario, quello che univa pure Togliatti e Guareschi. Dobbiamo ricostruire l’unità del popolo, quella di Mao, dobbiamo ricostruire la libertà: ma di tutti, non solo quella di Berlusconi e della sua famiglia". Il comunismo di Mao e di Togliatti insieme con Bocchino e Granata: un mix esplosivo.
Ma gli strali di Pennacchi partono contro tutti: lo scrittore cita a memoria versi del quinto canto dell’Inferno di Dante per paragonare il governo Berlusconi alla lussuria di Semiramide. "I traditori del fascismo sono quelli che stanno con Claudio Fazzone e con Berlusconi", conclude chiamando in causa anche Gasparri: "nella divisione dell’asse ereditario a noi è toccato il senso dello Stato, l’unità della Patria e della nazione, le bonifiche e lo stato sociale. A voi sono rimaste le leggi razziali e le guerre perse".
Pennacchi continua così: "Qualcuno dice che fascisti e comunisti non possono stare insieme: che noi ci dobbiamo solo menà mentre loro si fanno i cazzi loro, ci dicono che le ideologie sono tramontate, che le esperienze del fascismo e del comunismo del ’900 sono andate male. Certo che è così, ma è vero anche che se erano ancora quei tempi là da mò che Berlusconi stava al confino.. Direte: questi sono paragoni offensivi.. Certo - aggiunge - per Mussolini!!". Ma siccome al peggio non c'è mai fine e tra intellettuali ci si intende, Pennacchi promuove a pieni voti la chiamata al golpe istituzionale evocata da Asor Rosa sul Manifesto arrivandola a definire "una provocazione artistica". "A me è piaciuta, puntualizza Pennacchi, mica c’ha tutti i torti a pensare che se lo devono andare a piglià i carabinieri...".
Dal punto di vista politico si stenta a capire quale sia la connotazione di questa lista e con quali altri schieramenti potrebbe scendere a patti. E su questo Italo Bocchino non fuga i dubbi, anzi li alimenta: "Questa operazione è un'operazione "futurista" e quindi aperta a ogni operazione politica. Noi contiamo di arrivare al ballottaggio con il nostro candidato, in caso contrario siamo aperti a 360 gradi. Quello che faremo al secondo turno chiedetelo agli altri candidati quando dovranno scegliere fra noi e i nostri avversari".
Granata invece ostenta convinzione e dice: "Sul nostro progetto giochiamo una partita non rivolta al passato, una grande provocazione futurista di fronte alle facce prive di espressione di certi ministri e a un presidente del Consiglio inqualificabile". Insomma, tra Mao, Togliatti, Guareschi, Fini e Bocchino, il laboratorio fascio-comunista sembra più un minestrone di passato e futuro. Già vecchi.Il Giornale - 20 aprile 2011
Pubblicato 14 anni fa # -
Secondo me, Torque, qui non conta nemmeno tanto il programma, conta il fatto che Pennacchi abbia avuto questa idea geniale e voi stiate costruendola. Qui la somma è minore dell'insieme. Come nella Gestalt. L'operazione spariglia i giochi a destra, e fa perdere una rendita consistente di voti al centro destra. Ma spariglia anche i giochi a sinistra. Ché mo' veramente rischiamo di vincere.
E secondo me prenderà moltissimi voti da parte dei delusi dalla politica.Ps. Ho visto su La Sette un servizio del tg delle 20 dedicato interemanente a Antonio. Grande!!!
Pubblicato 14 anni fa # -
il mio voleva essere un intervento in merito alle espressioni usate da Zaph.
Che è modo di fare politica questo, eh???
Cara Lavandaia,
io non lo so qual è il modo giusto di fare politica. Non l'ho mai fatta e questa è la prima (e probabilmente pure l'ultima) volta che mi candido. Tu invece pare che lo sai qual è il modo giusto. Beata te.
Però guarda bene che quelle parole non erano rivolte a te, ma a Urbano. Che conosco di persona, ci siamo fatti qualche birra insieme e qualche litigata qua sopra. Poi abbiamo fatto progetti che non sono stati portati avanti e incontri e discussioni più o meno costruttive.
E a lui - che a volte si diverte a fare il primo della classe e a volte diventa ermetico all'ennesima potenza - ho rivolto un invito. Stiamo impegnati. O ci dai una mano. O ti metti contro. O vai a giocare un po' più in là (mica tanto, solo un paio di post).A Fer invece ho deciso di concedere l'amnistia. Dopo quella cosa che ha scritto sui rifondaroli di destra penso che ci sia il mio amico Sciaudone ad aspettarlo sotto casa.
Lavanda',
tutta st'operazione affonda le sue radici (l'ho detto pure oggi in conferenza stampa) sì nelle intuizioni liriche e politiche di Pennacchi, ma pure nella nostra voglia di metterci in gioco e ascoltare voci diverse dalle nostre.
Quando abbiamo iniziato il nostro progetto (r)esistenza la nostra giuria che selezionava i racconti era assolutamente fasciocomunista. Sta cosa invece di darci visibilità ce l'ha quasi totalmente negata. Ai fasci solo la parola resistenza dava l'orticaria, e ai compagni il fatto che ci fossero i fasci in giuria proprio non andava giù.
E' per questo che ci siamo trovati a essere amici (e a volere con noi in lista) gente come Filippo Rossi, Luciano Lanna e Miro Renzaglia. Perché è gente capace di guardare oltre gli steccati, che viene da storie diverse dalle nostre e dalle quali posso sicuramente imparare qualcosa.Io la politica non la so fare,sicuro. Ma sicuro pure che quella che di cui parli tu io non la voglio imparare.
Pubblicato 14 anni fa # -
P.S.
Tranquilli che arriva pure il programma. darcy l'aveva lasciato in una tasca dei pantaloni ed è finito in lavatrice. il tempo di stendere i panni e ricomporre i pezzi e lo divulghiamo.Pubblicato 14 anni fa # -
Cari camerati/compagni, non voglio fare il fuoco amico, ma questa operazione mi lascia perplessa dall'inizio. Forse è colpa della mia storia, forse è perchè sono "grande" per non dire vecchiotta e come tale ho un concetto della politica "alto". Insomma non penso che far politica in una città significhi mettere a posto il cimitero e fare il parcheggio e l'asilo nido. Anche quello per carità e penso anche che le persone che vi si dedichino debbano avere come principale virtù l'onestà e pensare solo al bene comune. Ma l'idea del bene comune è diversa a seconda dell'idea politica e soprattutto filosofica che uno ha. Destra e sinistra non sono uguali e questo lo sapete anche voi. Io non sono mai stata fascista e neppure comunista. La mia famiglia ha avuto sempre tradizioni liberali e qualcuno di loro durante il ventennio si è preso anche le botte e si è fatto un bicchierozzo d'olio di ricino e ha avuto danni morali ed economici di una certa entità, ma di quelli ce ne siamo sempre fregati perchè siamo riusciti a campare bene lo stesso. Subito dopo la guerra mio padre si è prestato a fare il sindaco di un paese veneto in una lista mista per pacificare le avverse fazioni (ex fasci e democristiani, comunisti ce n'erano due o tre o forse uno solo), lo ha fatto perchè lo sentiva come un dovere morale e poi perchè glielo avevano chiesto, ma ha resistito solo due anni. Io a vent'anni o poco più, da giovane liberale sono diventata di sinistra, forse era anche di moda. Non mi sono mai iscritta al partito... non voglio dilungarmi perchè queste cose non interesseranno a nessuno. Sono rimasta di sinistra e penso proprio di esserlo. Ho amici di destra che frequento, sono persone oneste, mangiamo assieme, ho anche viaggiato con loro e dormito a casa loro. Parliamo di piante e di giardini (sono la mia passione e anche lavoro), ma appena il discorso prende un'altra piega io sguscio, scivolo come una serpenta qualsiasi. Molto raramente mi trovo d'accordo, ma anche in cose banali, come potrebbe essere l'educazione dei figli o che ne sò...Ogni tanto mi ritrovo a dire tra me e me:"Ma che cazzo ci sto a fare qui!" E' anche vero che ora molti si sono ripuliti...
Pubblicato 14 anni fa # -
che poi, con tutte le cazzate che ci scrivono nei programmi... ma e' proprio necessario presentarlo?
chiediamo il voto sulla fiducia: e al programma ci penseremo dopo che avremo preso il potere (vabbe', pero' non diciamolo troppo in giro che se non vinciamo il potere lo prendiamo militarmente), dopo che avremo scoperto quanto c'e' in cassa, quanto possono essere utili per realizzarlo i dipendenti comunali. perche' se non disponi di grana e di personale qualificato (capace anche di presentare progetti alla Regione e all'UE) che cazzo di programma vuoi realizzare?
Pubblicato 14 anni fa # -
Mettere Granata a capolista significa presentarsi come consapevoli che il Primo problema è l'infiltrazione della malavita organizzata. Più programma di questo, francamente, non so. Latina è un luogo dove i clan campani riciclano e lavano il denaro sporco. Poi lo fanno anche a Trento, per carità. Solo che a Latina avevano politici consenzienti. Quando non collusi.
Pubblicato 14 anni fa # -
Qui il video tratto dalla conferenza stampa di Pennacchi a Latina.
http://tv.repubblica.it/edizione/roma/pennacchi-show-non-si-puo-mischiare-mussolini-con-berlusconi/66701?video=&ref=HREC1-11Pubblicato 14 anni fa # -
Carissimo Zaph,
lungi da me la pretesa di "insegnare", di salire in cattedra per dire cosa si deve o non si deve fare, e mi spiace se questa è l'impressione che ne hai avuto.
Io non so come si fa politica, ma molto più semplicemente ascolto la gente, il popolo, tutti coloro che non necessariamente hanno dei libri da leggere e purtroppo hanno problemi oggettivi.
La signora Maria che non riesce ad arrivare a fine mese, che non ha i soldi per fare la fisioterapia, che non ha la macchina per accompagnare i figli a scuola, che non ha i soldi per comprarsi il pane. Queste sono le persone che votano... a questi noi dobbiamo dare ascolto.
Fascisti, comunisti, proletari di qua e di là poco importa se i progetti sono validi per la risoluzione dei problemi.
Vedi, amico mio, basterebbe passeggiare di più per le vie cittadine ( non soltanto per il centro) per leggere nello sguardo della gente il disagio e l'incazzatura di non veder soluzione, di non veder una pseudocertezza per il futuro.
Se invece il senso di questa Lista è quello di creare una sorta di laboratorio politico/intellettuale, del " parlamo e famo filosofia e retorica", allora va bene.
Purtroppo non tutti hanno letto Metello, ma al contrario tutti hanno una dignità da rispettare.
In ogni campagna elettorale si sentono bei propositi, ma finita la festa gabbato lo santo. E' storia, funziona così.
Quindi vogliamo davvero "rivoluzionare" il modus operandi? vogliamo davvero cambiare la storia? se la risposta è Sì, allora non aggrappiamoci ai simboli di partito, ai politicanti, a quelli che ci sono sempre stati ( maggioranza o opposizione poco importa). Ci sono stati.Poi, vorrei replicare all'amico A.
Amico mio, ma tu pensi davvero che alla gente interessi Fabio Granata?... sai cosa dice in giro? ma che cazzo vole questo? ma a chi appartiene?
Le comunali non sono le politiche, ci vuole gente del posto che vive il quotidiano.
Alla gente "normale" ( che poi è quella che vota) nun je poi parlà di ideologie, di programmi dove tutto è scritto e poco si capisce, di letteratura e filosofia... je devi parlà di concretezze. Le strade, la scuola, i mezzi, gli interessi bancari; alla gente frega un cazzo se Fabio rappresenta la legalità, la gente PRETENDE la legalità e vuole camminare per strada tranquilla.Pubblicato 14 anni fa # -
Lavandara, lo sai chi è la vera anima bella che non si sporca le mani? Sei tu.
Fai della retorica qualunquista-grillina, dici di conoscere la gente. ma che cazzo ne sai? ma secondo te K, Torque, Zafod, Faust, Sensi, io, etc, non consociamo "la gente"? Ma secondo te Granata non conosce la gente?
ma non hai capito che è proprio facendo di latina un caso nazionale che si può sottrarla alle bieche logiche dell'illegalità?
Ma non hai capito che Pennacchi ha fatto questo? E non solo da ora, ma da quando ha iniziato a vendere i suoi libri.
Amica lavandà, quella che non ha capito sei tu. Noi abbiamo capito benissimo.insorgere risorgere
A.Ps. Circa l'uso costante (tuo e di altri qui sopra) della Verneinung, ne vogliamo parlare? No?
lungi da me la pretesa di "insegnare", di salire in cattedra per dire cosa si deve o non si deve fare
E leggiti Elvio Fachinelli, Il bambino dalle uova d'oro, il primo capitolo. L'hanno ristampato da Adelphi ultimamente.Pubblicato 14 anni fa # -
A. io leggo solo topolino
Famo così... considerato che io rimango della mia idea e voi della vostra, non intervengo per il momento e mi dedico concretamente e ribadisco concretamente ai progetti seri.
La scuola pitagorica, me ne rendo conto, non fa per me. Sono una lavandaia, donna del popolo.
però 'sta operazione la seguo attentamente e vojo vedè cosa riesce a fare... vojo vedè.
e soprattutto vojo vedè se Moscardelli 'na volta eletto si dimette da consigliere regionale.Ovvio che la stessa cosa vale anche per Di Giorgi, eh.A. tu c'insisti con sta storia dei grillini, ma ti perdono poichè non sai quello che dici e soprattutto NON MI CONOSCI DI PERSONA. Giustamente ti limiti a "giudicare" leggendomi, forse è responsabilità mia che non mi faccio capire. Ma è altrettanto vero che mi faccio capire da chi ho voglia che mi capisca.
Baci, abbracci e buona campagna.P.s Torq il caffè lo prendiamo ugualmente ( spero anche con zaph, se non è troppo impegnato) .
Pubblicato 14 anni fa # -
Lavandara, noi possiamo pure prendere il caffè. Però non trovi offensivo dire "questi miei sono progetti seri" e "mi ci dedico concretamente", come se chi si dedica a questo progetto faccia retorica e chiacchiera e distintivo?
Magari io no - sono un contestatore da tastiera! - ma loro si sbattono davvero.
E poi, prima di parlare, dovresti, ripeto, conoscere. Cose che magari qui non si dicono, cose molto ma molto concrete che nell'ambito dell'esistere quotidiano si fanno. E non si vengono a sbandierare.Pubblicato 14 anni fa # -
un po' di rassegna stampa di oggi
Pubblicato 14 anni fa # -
foto
Pubblicato 14 anni fa # -
Io sospendo i miei interventi. Così salviamo le amicizie, anche se solo virtuali. Se pensate che questo sia "set per snobbismi intellettuali", vi trovate in buona compagnia: il senatore Maurizio Gasparri.
In realtà, e chi ha un po' d'esperienza lo dovrebbe sapere, dietro a qualsiasi campagna elettorale c'è tanta fatica e tanto sudore. Più si è piccoli e maggiore è la fatica. A differenza di altre volte, mi sto divertendo. Per questo ci stiamo spendendo, per questo c'è chi s'è candidato, per questo c'è chi ci sta lavorando.
Fino ad ora abbiamo faticato, adesso arriva il bello.
Ci rivediamo, sempre su questi monitor, as soon as possible.
Pubblicato 14 anni fa # -
O Darcy, ma che cazzo ha scritto su quel suo blog del Futurista? Ma lì non c'è un Direttore? Non l'hanno menata, quando s'è presentato con quel coso? Ma che gli ha mandato, un pezzo vecchio di quando era ancora grillino?
AVVISO A TUTTI I NOSTRI GLORIOSI COMBATTENTI
Ma che cazzo mi significa questa cosa che adesso scrivete tutti sul Futurista e qua non pubblicate più un cazzo? Manco la fatica di dire: "Vabbe' va', lo posto sia là che qua". Ma che ho mai fatto così, io? Ma andate un po' affanculo va', chi cazzo vi credete di essere? Mo' ve scancello il nome dalla lista, poi voglio vedé ndò cazzo v'annate a attaccà.Pubblicato 14 anni fa # -
O Darcy, ma che cazzo ha scritto su quel suo blog del Futurista? Ma lì non c'è un Direttore? Non l'hanno menata, quando s'è presentato con quel coso? Ma che gli ha mandato, un pezzo vecchio di quando era ancora grillino?
Leggendo le agenzie stamattina mi cade l'occhio su questa sua pacata riflessione:
Il pezzo s'intitolava "qualunque mente" ed era un pezzo prepolitico. A dire il vero quando l'ho scritto non ero ancora un politico di professione, uno da conferenze stampa alla camera dei deputati. E il pezzo è vero risente di rugginosità, velleitarismi e fraintendimenti di una stagione politica ormai trapassata. Conteneva però e contiene, a mio giudizio, il vulnus di questa società, il germe del cambiamento, l'indicazione chiara di una strada da seguire; concetti da elaborare più approfonditamente, certo e con qualche giudizio meno ingeneroso, sicuramente ma la sostanza, la forza dirompente del messaggio e cioè la consapevolezza della lunga strada che ci attende per riconquistare l'etica e l'estetica alla politica non perde, non ha perduto la sua efficacia. Adesso nella mia nuova condizione di politico di lungo corso scriverò un pezzo consono al mio status. Da politico da corriere della sera. Equilibrato, saggio, elegante, compassato, avendo chiare in mente le cose che si possono cambiare e quelle che non si possono, per ora, per accettarle serenamente. Ma lavorando senza risparmio, senza cedere allo scoraggiamento, alla delusione, all'inerzia, ad un cambiamento prossimo venturo, seguendo i tempi della politica, rispettando le istituzioni, senza chiedermi cosa può fare e non ha fatto il mio paese per me ma cosa ho fatto io per il mio paese, e cosa farò.Pubblicato 14 anni fa # -
Questo mr Darcy è intelligente molto. Mi sento anche io di condividere l'invito di K a postare qui, che è la nostra culla, i pezzi che poi scrivete sui giornali laureati .
Buon Venerdì santo
Pubblicato 14 anni fa # -
Perché mi candido
Piermario De Dominicispiermariodedominicis.blogspot.com
Non sono un politico, un militante, ma un cane sciolto, uno che cerca da decenni di dare qualcosa alla città attraverso il suo lavoro, promuovendo cultura, idee, confronto. Sento dire spesso “Parliamo di futuro” e non sono troppo d’accordo: nessun futuro può essere migliore se non si ha memoria del passato, dei successi o degli errori che ci hanno condotto alla situazione in cui versa il nostro presente.
Ho accettato di candidarmi nelle file del PD per dare una mano ad un progetto onesto e praticabile, ma anche per non sprecare una sanissima indignazione nel vedere gli artefici del massacro di questa città presentarsi come nulla fosse a chiedere di nuovo la possibilità di governare Latina.
È chiaro che nell’Italia Berluscona, in un mondo cioè alla rovescia in cui una meteorina appena postpubere se è di stomaco forte guadagna mille volte quello che può guadagnare un potenziale premio Nobel, in cui una mente della statura di Maurizio Gasparri può insolentire una Rita Levi Montalcini, il concetto di pudore si è inabissato. Ma da noi la situazione è grottesca. Siamo dinanzi a dei signori che hanno più o meno considerato la città come un ristorante. Per decenni queste persone ne hanno occupato i tavoli, per decenni, giorno dopo giorno, si sono ingozzati senza pagare il conto: lo hanno fatto pagare, e salatissimo, ai cittadini. Hanno finito pure per litigare dinanzi alla carcassa spolpata della città ed è dovuto intervenire un arbitro. Ora che il ristorante sta per riaprire essi, nuovamente concordi, si ripresentano a dire ai cittadini: “Be’, sapete che c’è? Ci è tornato l’appetito, potete cominciare ad apparecchiare…”. Contano sul tradizionale immobilismo dell’elettorato di Latina, ma stavolta forse si sbagliano perché hanno davvero esagerato. Tutti gli indicatori dicono che questa città è agli ultimi posti tra i capoluoghi di provincia italiani. Le casse comunali sono disastrate, manca lavoro, centinaia di esercizi commerciali hanno chiuso negli ultimi anni. In tutta questa crisi solo loro sembrerebbero passarsela benino.
Bisogna fare appello alla città, destare la memoria dei cittadini, dir loro: “Guardate quelle facce e ricordatevi di come hanno governato. Leggete quei cognomi immarcescibili, sono decenni che li sentite, sempre gli stessi. Voi state male, loro no. State svegli. Ricordate che diversi di loro hanno anche qualche problemuccio di giustizia, che tuttavia sopportano con la consueta faccia di bronzo perché nell’Italia di oggi ormai fa curriculum.”
Ma costoro non possono più governare perché “la sfida del fare”, del fare disastri o i cavoli loro, l’hanno già vinta nel passato recente e, per sventura della città, anche in quello remoto. Invece di celebrare l’ennesima ricomposizione con qualche new entry come ad esempio l’”alternativa” Lista Cirilli, avrebbero dovuto presentare una serie di nomi di diciottenni appena diplomati e vergini politicamente: avrebbero fatto sicuramente una figura migliore.
I loro slogan, con quello che hanno combinato in precedenza, sembrano quasi degli autogol. “Vogliamo una Latina migliore”. Be’, anche noi, ed il primo presupposto per riuscirci è che vi togliate di mezzo dato che rappresentate quella peggiore. “Insieme per ripartire”. Per dove? Se ci siamo fermati, impantanati, è solo colpa vostra.
La città come il resto del Paese è stata tramutata in una straordinaria agenzia di collocamento per inetti, incapaci o peggio. Che si ricordi Latina dei soldi buttati dalla finestra in direzione di nugoli di consulenti amici, di contratti onerosi con clausole capestro che costano sangue alla cittadinanza. Che la città si ricordi e valuti. Io ad esempio ricordo un assessore allo sport che qualche anno fa pensò di organizzare un bel torneo di Beach volley. Fichissimo! Sacrosanto valorizzare ed animare il territorio: abbiamo chilometri di litorale, beach a volontà. Ricordate dove si svolse il torneo di Beach volley? A Piazza del Popolo e la beach venne trasferita nel centro città. Sembra ora che quell’assessore, volato sulle ali di un consenso nutritissimo e a mio avviso masochistico ad occupare sedili importanti, sia incline ad occuparsi nuovamente della cosa pubblica cittadina. Cosa dobbiamo attenderci? Un bel corso di alpinismo a Capoportiere, magari spostando un pezzo di Semprevisa sul pontile del molo? Un futuro è possibile solo fermando chi ha già dato prova di inadeguatezza totale, in modo che non possa riprendere a fare danni.
Il programma di Claudio Moscardelli lo conoscete: è un programma sensato, equilibrato ed è proposto da una persona perbene che conosce i problemi e la loro complessità. È uno che studia e si avverte benissimo. Potreste dire altrettanto di chi nel campo opposto ha già cominciato a sottrarsi ad un confronto che potrebbe rivelarglisi fatale? Di chi magari cerca consensi con i “Caro Benito…” e sistemi simili?
Io mi sono sempre occupato di mediazione culturale e sono convinto che Latina potrebbe ricevere moltissimo da investimenti in questo campo. Il programma di Moscardelli ne prevede alcuni importanti e nella stessa direzione si potrebbe fare ancora di più. Latina ha sempre prodotto alcune eccellenze, magari anche poco note. Non produciamo solo attricette e veline. Non considerando Antonio Pennacchi, che è la punta di diamante di questa produzione cittadina, parecchi altri esempi potrebbero farsi sia in campo artistico che in quello tecnico e scientifico. Il caso della dottoressa Ensoli, ricercatrice in odore di Nobel, parla chiaro. Ricordo anche che quando noi Folk Road abbiamo lavorato per Scorsese in “Gans of New York”, il fonico di quella colossale produzione era di Latina, Marco Fiumara. Gli investimenti in cultura vengono contraccambiati con altrettante risorse, opportunità, posti di lavoro, soldi insomma. E poi la cultura è civiltà, vita migliore per ciascuno di noi e vita migliore per tutti.
(conferenza stampa del 16 aprile 2011, con il candidato sindaco Claudio Moscardelli)Pubblicato 14 anni fa # -
Ho un sacco di amici che si candidano (tutti nell'altra parte rispetto ai candidati del Pdl e della Camorra). A quasi tutti darei il mio voto, e mi ritengo fortunato di non dover scegliere. Credo che ognuno faccia il proprio mestiere. Pennacchi è un intellettuale, deve fare il mestiere di provocare, scuotere le coscienze, profetizzare l'avvenire sulla base della coscienza del passato.
La lista di Pennacchi è necessaria e geniale, perchè intercetta i voti dei delusi della politica et dei nostalgici di destra e riporta questi e quelli a sinistra (come ha detto lui qui sopra in uno dei primi post). E forse anche di qualcuno che dentro di se si sente ancora anarchico, ma alla fine
Ma , se si arriva al secondo turno, si appoggia Moscardelli, si rischia per la prima volta di vincere a sinistra! Sarebbe un evento storico. Questo non hanno capito, i vari cretini. E secondo me non l'ha capito nemmeno Bocchino e Fini. Loro pensano di potere usare Pennacchi. Poveracci. Non sanno che la strategia è quella leninista del Marciare divisi per colpire uniti.Ieri un mio amico del Pd mi diceva: ma no, ti sbagli,guarda che Pennacchi sempre destra è. Non ha capito. Gliel'ho spiegato. Non ci vuole credere. Ma io sono convinto che sia così. certo, tenteranno di tutto pur che non sia così. Voi tenete duro.
Grazie a tutti.
A.Pubblicato 14 anni fa # -
Ah, ma allora lei è proprio pieno di amici cojoni (provi a fargli a capire - Q.I. permettendo - che il problema vero non è chi tra lui, lei o pennacchi sia, come dice lui, "sempre destra". Il problema vero è che Granata, Perina, Buonfiglio, Bocchino, Filippo Rossi, Luciano Lanna, Miro Renzaglia e tutti gli altri, sono sicuramente più a sinistra di lui.
Ora è chiaro che se poi al ballottaggio non ci dovesse andare il candidato nostro fasciocomunista Filippo Cosignani, ma ci dovesse andare solo quello del Pd Moscardelli, noi voteremo per lui, anche se pure lui, come il suo amico, è molto meno a sinistra di loro.Pubblicato 14 anni fa # -
proposte a schema libero
- Bilancio partecipato
- punti di incontro per famiglie che non siano solo corsi pre parto o consultori ma dove le famiglie possano incontrarsi, conoscersi, confrontarsi magari con persone specializzate. anche giovani neolaureati, psicologi, medici, assistenti sociali
- servizio psichiatrico gratuito per anziani, giovani, donne, e un po' tutti insomma.
-abbattere il cazzo di monumento all'aviatore
- abbattere il palazzo key. Abbattere tutte le case costruite coi soldi riciclati della camorra.
- doposcuola anche su base volontaria in cui i ragazzini possano andare per fare i compiti , con obiettori volontari o ragazzi degli scout ma anche pionieri fasciocomunisti che fanno servizio e li seguono. a gratis.
- ritorno a spazi di baratto scambio, di cose che non servono più ma che possono servire ad altri
-piantare i famosi eucalipti
- rendere di nuovo vivi i giardinetti
- cancellare la dedica dei giardinetti A. Mussolini, e dedicarli a Giovanni Cena.
- Se proprio si vuole si potrebbe rinominare le vecchie vie e piazze, con la duplice denominazione, quella fascia storica e quella nuova (antifascista). Così' la gente verrebbe pure per vedere latina diciamo come un museo storico.
- In questo contesto sarei anche per il recupero del doppio nome: Latina/Littoria.
- fare sta biblioteca Stearling, dando l'incarico agli architetti
piontini di appropriarsi del famoso progetto, che starebbe vicino al garage di Piacentini.- pedibus. Ovvero genitori, nonni, persone che hanno tempo fanno i turni e fanno un punto di raccolta e accompagnano i bambini a scuola e li vanno a prendere divisi in quartieri, in frazioni etc
- quando ci sono le vacanze da scuola, organizzare una sorta di asilo estivo su base volontaria .
- Biblioteche itineranti comunali che però sono dentro i pulmini e girano per i quarrieri, così che la gente possa leggere a casa sua (e non va a rompere i coglioni in biblioteca grande, dove ci deve essere silenzio 'pe ddavero')
- Centri diurni per gli anziani, tipo università della terza età, dove possano studiare etc, invitando disoccupati laureati da tutta italia.
- l'estate latina deve diventare una città viva. Quindi organizzare concerti, eventi, festival culturali, internazionali. Mi dite perché cazzo a Modena fanno il festival della filosofia, e a Faenza della psicologia, e a Latina non si possa fare per dire il festival della storia e della geografia (con Limes etc)
- accoglienza totale per tutti. Purché lavorino gratis per un po'. Latina deve diventare una città del lavoro conviviale.
- incentivare l'uso delle biciclette a palla. Vietare le moto e i Suv.
Distruggere le rotatorie e rimettere i semafori. Allargare piste ciclabili, fino a Latina scalo.- abbassare i marciapiedi, che mo' sono praticamente ghigliottine, e fare marciapiedi bassi, che non siano nemici dei disabili
- consulte divise per quartiere (organi inferiori al consiglio comunale di rappresentanza in modo di mantenere un contatto con la popolazione etc)
- rendere tutti i consigli comunali eventi mediatici, con obbligatoria trasmissione radio in diretta o anche tv, così tutti possono sentire ciò che avviene
- informatizzare con un sito potente la maggior parte dei servizi amministrativi, così si stampano da internet e basta, no che uno deve fa du ore de fila...
- chiudere al traffico il litorale a sinistra, da capo portiere fino a rio martino, che deve diventare solo per correre, andare a piedi, al mare etc. No che uno se deve sta attento che l'ammazzano perché ci vanno la sera a ccore , e ci vanno pure le coppiette e anche i vecchi pederasti (per dire) (cioè, non è che uno non possa essere pederasta, siamo tolleranti, ma che cavolo te devi rallentà per fischiarti dietro, che poi fai fare gli incidenti, li mortacci tua e chi non te ce manna)
- fare edilizia popolare
- fare case dello studente, e moltiplicare i luoghi di ritrovo per cinema cultura etc.
- permettere che per strada ci siano venditori di qualunque cosa. libri, dischi, canne, etc. anche cose fasce, ma non solo il primo lunedì del mese. sempre!!!
- fare un sito internet ora! dove la gente scrive il programma, i desiderata etc. - questo sarebbe da fa’ subito. E credo sia una delle poche proposte serie su cui mi sento di insistere.
- fare un gruppo giovani che partecipa al consiglio comunale, delle scuole, obbligatoriamente. Anche se non sono eletti, ma devono portare idee. Questo a turno. San Benedetto da Norcia, nella Regola, dice che lo Spirito Santo parla nel novizio più giovane, spesso e volentieri...
- continua
Pubblicato 14 anni fa # -
toc... toc... posso?
sono uno dei candidati nella lista "Pennacchi Per Latina-Fli"...
tranquilli, non sono qui per farmi campagna elettorale: vada come vada, in caso di elezione rimetterò immediatamente il mio mandato al primo dei non eletti, meglio se di Latina....
sono qui - su questo forum, intendo - per gi stessi motivi per i quali ho accettato l'ordine del Comandante Pennacchi: partecipare all'impresa di (ri)bonificare Latina per bonificare l'Italia...
è troppo? è poco? Boh! a dirvi il vero mica lo so... in queste cose mi lascio guidare dall'istinto: l'appello fasciocomunista di Antonio lo aspettavo da una vita e non potevo permettermi di mancarlo...
leggo sul post precedente "proposte a schema libero" quella del BILANCIO PARTECIPATO... per il momento, mi limito a segnalare la cosa come un salto di qualità: dalla democrazia rappresentativa alla democrazia partecipativa...
conto di produrre a breve un più ragionato profilo della cosa...
per il momento, grazie a tutti dell'ospitalità...
Pubblicato 14 anni fa #
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