Te Fernà... scopà... voglio dire fare l'amore con una figona sotto l'albero sacro dell'amazzonia, facendo attenzione che non passino bulldozer, non te passa manco per il cervello, vero?
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(1464 articoli)-
Pubblicato 15 anni fa #
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Torquemada, lei frequenta troppo il sig. Cornelius Mob
Pubblicato 15 anni fa # -
Si, me l'ha detto anche il dottor Ultimate Warrior
Pubblicato 15 anni fa # -
E poi Anonimamissionari.it suona benissimo.
Pubblicato 15 anni fa # -
Prima di prendere consulti da Ultimate Warrior (che in Warrior s'è pure fatto cambiare il nome, tanto per la cronaca), i mi farei un giretto in rete, tanto per informarmi.
Mi ricorda una certa serie televisiva di un certo Rod Serling...
Pubblicato 15 anni fa # -
Modalità d'uso: topic latrinocentrico
Oggi sono stato a Latina Ambiente e ho scoperto che solo un centinaio di persone, in città, applicavano le etichette identificative sui famosi sacchetti della differenziata. La città di destra, iperfascista, quella che a parole si allinea alle regole, è nei fatti insofferente a qualsiasi norma, anche a quelle minime.
Pubblicato 15 anni fa # -
vogliamo parlare della realtà-fasulla della raccolta differenziata?
Pubblicato 15 anni fa # -
E parliamone...
Pubblicato 15 anni fa # -
io vivo in campagna, ma relativamente, dato che la mia strada d'ingresso dista dall'ardeatina di circa 200 metri. per avere un cassonetto, dato che c'era una fossa biologica, come tutte le aziende del circondario, ma che consideravo incivile, ho fatto la segnalazione. ora il cassonetto ce l'ho e a caro prezzo, dividiamo tutti i rifiuti in base alle regole, ma quando arriva il cammion della nettezza urbana butta tutto assieme.la raccolta differenziata che fanno i miei amici cari e civili di Latina io non so cosa sia...e manco i comuni vedo! io vivo a pochi chilometri da Latina, mi vuoi spiegare come funziona questa rete di raccolta? com'è che ad aprilia si tenta la differenziata e poi scopri che era meglio la fossa che periodicamente e consapevolmente prendeva fuoco con tutta la merda?
Pubblicato 15 anni fa # -
Fatti coraggio Rindi, fra poco ricomincia la Colonia, e lì altro che differenziata. Ti puoi rifare tutte le buche che ti pare, sempre se non stanno troppo vicine a casa del Giudice. Anzi, fatti pure una buca che ci bruciamo dentro sto boccalone di Fer.
Pubblicato 15 anni fa # -
Per la gentile Rindi:
semplifico al massimo per farti capire. Ti danno buste di tre colori: bianco, giallo, blu. Nelle prime metti gli avanzi di cibo, nelle seconde la carta, nelle terze la plastica. Il tutto viene poi riciclato. Le buste piene le metti sul marciapiede e una volta la settimana le ritirano. Il tutto dovrebbe portare a una riduzione dei costi di smaltimento, che invece... aumentano!
Che spettacolo!per il sor K:
un poverocristo che cerca di rispettare le norme più elementari viene sempre fatto passare per un pirla, tipico di Latrina. Qui chi rispetta le leggi è stato sempre considerato un fesso.Pubblicato 15 anni fa # -
E il vetro?
E il metallo?
Non capisco perchè sia necessario vedere e sentire i mucchi di immondizia per strada invece di stoccarli magari in dei bei cassoni di raccolta magari sotto terra.
Quanto costa una bustina di platica e quanto costa un bel cassone?
Alla partecipata in soldi e al cittadino, utente e soprattutto committente, in servizio, sopportabilità del servizio?
Poi quello che dice Rindi è vero: fa girare le palle vedere il tuo residuo differenziato a mestiere essere buttato dall'operatore ecologico al mucchio dal mucchio di strada nel mucchio del camion della monnezza.
Infine siccome lo smaltimento dei rifiuti è uno degli affari d'oro del potere, non mi va proprio di essere cazziato proprio io, il produttore del materiale della ricchezza, per il cattivo uso della bustarella della monnezza, subire una induzione di senso di colpa per un preteso sabotaggio di affari altrui.Pubblicato 15 anni fa # -
Penso possiamo tutti convenire che il sistema vigente, che prevede il posizionamento dei sacchi sui marciapiedi, non può continuare. Aumenta il degrado urbano. Fare la differenziata è sostanzialmente una rottura di scatole, perché dovrei negarlo? Se gli amministratori (?) non ci convinceranno che farla porta benefici reali - ecologici ed economici - è evidente che i cittadini si stancheranno.
Per ora ci stiamo provando, credo sia doveroso almeno il tentativo.
Pubblicato 15 anni fa # -
no: convinceranno
ma: dimostrerannoPubblicato 15 anni fa # -
fra poco ricomincia la Colonia, e lì altro che differenziata
davvero? quando? nn vedo l'ora!Pubblicato 15 anni fa # -
Ho rivisto Goodbye Lenin - Tiziana ancora non aveva avuto l'occasione e allora abbiamo colmato il gap - e, a confronto con Le Vite degli Altri, fa la figura del gigante. Un capolavoro assoluto, dalla regia alla sceneggiatura per finire con la colonna sonora. C'è tutto in quel film: ironia, tragedia, poesia, Storia.
Davvero una visione gradita, anche alla terza volta.Pubblicato 15 anni fa # -
Trama:
"Berlino Est, 26 agosto 1978. Dopo essere stata interrogata dalla Stasi a proposito di suo marito che è riuscito a scappare all'Ovest, Christiane (Katrin Sass), una fervente socialista, dedica anima e corpo alla politica ed alla causa della Repubblica Democratica Tedesca. Ma il 7 ottobre 1989 (quarantennale della DDR), durante alcuni tumulti, la donna vede il figlio pestato e portato via dalla polizia: a quella vista, Christiane viene colpita da un infarto e cade in coma (nonostante il figlio venga liberato pochissimo tempo dopo).La donna si risveglia 8 mesi dopo, ma in questo lasso di tempo relativamente breve il mondo attorno a lei è profondamente cambiato: il muro di Berlino è caduto, il governo socialista della DDR non esiste più, e le due Germanie si stanno avviando alla riunificazione. I suoi figli si sono subito adattati alla nuova realtà: Alex (Daniel Brühl), dopo la chiusura della cooperativa di riparatori tv dove lavorava, è restato nel settore diventando installatore di parabole satellitari (e troverà tanto lavoro, in quanto molta gente vuole vedere i prossimi mondiali di calcio di Italia '90), mentre Ariane (Maria Simon), ragazza-madre in attesa di un secondo figlio dal suo nuovo compagno Rainer, ha lasciato l'università e ha trovato lavoro al Burger King.
Per evitarle il contraccolpo psicologico, ritenuto fatale dai medici, il figlio - confidando nel fatto che la madre deve restare a riposo per molto tempo, ed aiutato dalla riluttante sorella e dall'amico aspirante regista e compagno di lavoro Denis (Florian Lukas) - "preserva" la normalità della DDR all'interno del proprio appartamento. Recupera cimeli, prodotti e giornali della Germania Est, insieme all'amico videoamatore realizza improbabili ma credibili telegiornali per tenere aggiornata la madre, e coinvolge amici e vicini nella lunga pantomima, sperando che la donna non venga mai a sapere la verità.
Tutto sembra precipitare quando un giorno Christiane, non controllata dai figli, si alza dal letto ed esce di casa. Percorrendo pochi metri vede intorno a sé un mondo completamente diverso: arredamenti creativi, automobili di lusso, immagini sante, pubblicità e non ultimo un elicottero che sta portando via una statua di Lenin. Ancora una volta Alex riesce a cavarsela con uno stratagemma in cui inventa una fuga di cittadini da Berlino Ovest a Berlino Est, e riesce a convincere la madre che nulla è cambiato. In seguito, durante una gita, la madre racconta ai due figli la verità riguardo al padre scappato anni prima all'Ovest: nella prima versione Christiane aveva raccontato che il padre era fuggito con un'altra donna, in realtà avevano progettato di comune accordo la fuga dal regime socialista, ma all'ultimo non se l'era sentita di raggiungerlo per la paura di perdere i figli.
Saputa la verità, Alex corre a rintracciare il padre, anche perché la madre ha avuto un nuovo infarto e le resta poco da vivere: il suo ultimo desiderio è di rivedere il marito. Mentre Alex è fuori in cerca del padre, la sua ragazza Lara (Chulpan Khamatova) approfitta per raccontare alla madre la verità, ma lei continua a credere - o forse a fingere di credere - al gioco del figlio anche quando, poco prima di morire, Alex - oltre a ritrovare il padre, che può così rivedere l'ex-moglie un'ultima volta - prepara una decorosa uscita di scena della DDR: mettendo fine alla loro creatura, ribaltano la storia consegnando la vittoria ad un socialismo cui pure le popolazioni dell'occidente ardentemente cercherebbero di approdare... conseguenza di questo fatto sarebbe l'abbattimento del muro e la fine della divisione tedesca. La madre di Alex sopravvive così per tre giorni alla sua amata DDR, spegnendosi serena dopo la festa della riunificazione del proprio Paese, il 3 ottobre 1990."
mah... Tiziana ti ha lasciato?
.Pubblicato 15 anni fa # -
Mi lasciava se non glielo facevo vedere. Piuttosto di leggere la trama su Internet, affittalo in videoteca e guardalo. Davvero molto, molto bello.
Pubblicato 15 anni fa # -
prima di vedere un film mi leggo sempre la trama...mi sembra il minimo. questa mi ha allarmato, però se lo dite voi, mi fido, prenderò il dvd...
Pubblicato 15 anni fa # -
Daniè, la trama può essere indicativa al 10%. Sai che quella storia forse ti garba o forse non ti garba. Non sai le fregature che ci ho preso, leggendo solo le trame dei libri o dei film. Certo che in qualche maniera bisogna orientarsi. A me fu utile Sky e un pomeriggio che non avevo proprio niente da fare - molto tempo fa, che nostalgia! -. Andai sul canale Cinema e vidi i primi cinque minuti - si concedono un po' a tutti - e poi venni rapito.
A quel film puoi dire tutto tranne che è pesante. E' poesia allo stato puro, in alcuni casi. Vedilo. Poi ci farai sapere. Aspetto con ansia i tuoi commenti.
Pubblicato 15 anni fa # -
D'accordo con Torque. Io le trame - specie se dettagliate - non le leggo mai. Né dei libri né dei film. Non possono che essere fuorvianti, poiché tendono ad essere - come questo caso dimostra - sostitutive dell'opera. Rindi, stavolta stai segnata in rosso sul registro.
Pubblicato 15 anni fa # -
Due giovani mamme munite di ingombrante carrozzina ostruivano la corsia della libreria mentre un papà sollazzava il bambino con un libro di Manfredi.
Parlavano con un certa indolenza intanto che sotto la mia boina aspettavo di passare allora mentre aprivano un varco pietoso una delle due ha detto
ah, questo è bello , uomini che odiano le donne, ho visto il film.Pubblicato 15 anni fa # -
Flaiano è ancora tra noi
Pubblicato 15 anni fa # -
uomini che odiano le donne
la storia
C’è un giornalista molto tosto, tipo la gabbanelli, ma più uomo e più tosto.
Poi c’è una tipa molto tosta, hacker professionista, tipo Steve Jobs, ma più femmina e più cattiva.
Il giornalista ha toppato un’inchiesta su un imprenditore molto lestofante dal nome impronunciabile, tipo… vabbe’, capito no?, però meno lestofante.
A proposito, va subito detto che tutti i nomi che ricorrono nel romanzo sono impronunciabili, che si tratti di cristiani, strade o contrade. L’autore è infatti svedese e il romanzo pare il catalogo ikea. Va anche aggiunto che secondo me ikea gli ha dato un bel po’ di corone perché lui ce la mette tutta per citare ikea. Anche un po’ a cazzo. Tipo: quando descrive l’arredamento di una casa segnala, distrattamente, che si tratta di ‘mobili ikea’; ti dice pure quando l’arredamento certamente ‘non è di ikea’; pure le indicazioni stradali le da riferendosi a ikea: ‘arrivato a ikea gira a sinistra e poi a destra’.
Comunque, il giornalista tosto viene condannato a 3 mesi di carcere per aver diffamato l’imprenditore lestofante. Incredibilmente, nella civilissima svezia, i 3 mesi se li fa sul serio. È così costretto a lasciare il favoloso giornale che ha fondato (un giornale tosto, che fa inchieste toste, tipo report, ma più cattivo e più temuto).
In questo frattempo la tipa tosta hacker professionista tipo Steve Jobs, ma più femmina e più cattiva che, va precisato, cià 20 anni, è mingherlina, non figa, ma con un non so cosa che piace a donne e uomini e ha avuto un’infanzia d’inferno (tema che sarà oggetto del secondo romanzo “la ragazza che giocava con il fuoco”), s’era vista cambiare il suo tutor (perché era stata a suo tempo giudicata psicotica e cattiva e bisognosa di tutela). Il nuovo tutor è un avvocato ed in quanto tale sadico e senza scrupoli che in un fiat si fa fare prima un gran pompino e poi a seguire la stupra e la violenta in modi che non vi narro (tutto il libro è costellato di stupri e torture alle donne e se vi piace il genere vedetevi il film). La tipa, che è molto tosta, hacker professionista, tipo Steve Jobs, ma più femmina e più cattiva, si vendica e in un poche pagine riesce a immobilizzare il nuovo tutor che è un avvocato ed in quanto tale sadico e senza scrupoli, lo stupra a sua volta con vari oggetti e poi ci tatua sul petto codeste parole: <<SONO UN PORCO SADICO E STUPRATORE, SONO INFATTI AVVOCATO>>, o qualcosa del genere. Comincia così a ricattare il tutor imponendogli di non infastidirla mai più e di scrivere edulcorati rapporti su di lei al tribunale dei matti. E per tutto questo primo romanzo dell’avvocato non si dice più nulla.
Mentre accade sto po’ po’ di robe, il giornalista tosto viene contattato dall’uomo più ricco di svezia, un vecchio che sta per morire, che in cambio di una somma spropositata (ma non è dato capire quanto, perché in svezia mica cianno l’euri, cianno le corone, e quindi va’ a sape’) lo incarica di indagare sulla morte di una sua adorata nipote avvenuta 30 40 anni prima.
E così il giornalista, che ha perso il lavoro e viene ormai preso per il culo da tutti i colleghi per la toppa che ha preso sull’imprenditore lestofante e, oltretutto, sta per andare in prigione, non avendo un cazzo di meglio da fare si trasferisce nella dependance della vastissima tenuta del vecchio per condurre l’indagine.
Il vecchio ha pure preso contatto con la più importante agenzia di sicurezza del mondo per coadiuvare il giornalista. E vedi un po’, la tipa tosta lavora proprio per l’agenzia. È proprio in questa occasione che per la prima volta i nostri eroi si incontrano e subito si piacciono, anche se la tipa tosta è diffidente perché lui è un noto don giovanni che si scopa tutto quello che gli passa sotto, fighe giovani e fighe vecchie e tutte dicono: ‘ma quant’è forte ‘sto giornalista e come scopa bene’. Ma alla fine pure lei ci scopa e saranno le esatte parole che pure lei pensa ma non dice, perché è sociopatica e non parla mai con anima viva.
Sarà grazie alle prodigiose capacità della tipa tosta e hacker formidabile che il giornalista più tosto di svezia, momentaneamente caduto in disgrazia e preso per il culo da tutti, riuscirà a risolvere il caso.
In una carambola di pagine l’incredibile coppia scopre che la nipote del vecchio è sparita improvvisamente 30 40 anni prima per fuggire il padre e fratello di lei, coppia di matti veri, che la stupravano spesso e volentieri e la facevano partecipare a stupri e efferati omicidi di giovani donne in giro per la svezia. La nipote del vecchio riesce però a uccidere il padre, esasperata dai ripetuti stupri e sparisce. Il fratello di lei, anche lui nipote del vecchio e attuale capo dell’azienda di famiglia, più pazzo del padre, continua negli anni a farne di cotte e di crude. Verso la fine del romanzo, circa a pagina 600, il giornalista che sospetta, va nella casa isolata del pazzo e viene legato nel rustico insonorizzato. Quante ne ha viste quel rustico! il pazzo ha una portfolio di centinaia di foto di stupri torture e omicidi avvenuti là sotto. Il giornalista rimane disgustato, ma proprio mentre sta per essere impiccato dal pazzo, che vagheggia anche l’idea di scoparselo, arriva la ragazza tosta che lo libera, bastona il pazzo e dopo uno scoppiettante inseguimento, lui in auto lei in moto, lo guarderà bruciare vivo nell’auto che ha avuto un pauroso incidente.
Finisce che il giornalista ritroverà la nipote del vecchio, che viveva in australia e aveva fatto fortuna nell’allevamento di bestiame. Il vecchio quasi ci resta secco quando viene a sapere tutta la storia.
Con un bel gruzzolo il giornalista, scontata la prigione, risolverà in 2 3 pagine la sua inchiesta sull’imprenditore lestofante grazie all’aiuto della tipa tosta hacker formidabile.
Il giornalista torna al suo lavoro al giornale, nessuno più lo sberleffa e diventa un divo dei tolksciò.
La tipa formidabile hacker, che ha smascherato il lestofante imprenditore morto suicida a malaga, si impadronisce elettronicamente di tutti i soldi di questo: circa 3 miliardi di corone, che non si sa quanti siano ma sembra un sacco.
fineil sequel si intitola 'la ragazza che giocava con il fuoco'
a prestoPubblicato 15 anni fa # -
Cameriè, te sei guadagnato una rubrica sull'Home Page. "Visto dal Cameriere" e prima il titolo del film.
Pubblicato 15 anni fa # -
e la facevano partecipare a stupri e efferati omicidi di giovani donne in giro per la svezia
questo particolare mi è sfuggito?...Pubblicato 15 anni fa # -
No, Avatar era meglio, Camerie'. Qua ti sei dilungato troppo. Troppo verboso. Pare quasi il romanzo.
Pubblicato 15 anni fa # -
tanto le trame non le leggo più...
Non possono che essere fuorvianti, poiché tendono ad essere - come questo caso dimostra - sostitutive dell'opera
Pubblicato 15 anni fa # -
ieri ho visto una mostra sul giappone tra '500 e '800.
ho scoperto il bianco d'ostrica (gofun) e i paraventi, ma in realtà l'unica cosa davvero stimolante erano i disegni erotici, del '600 autocelebrativi e millantatori.
a parte gli scherzi sono rimasto davvero,invece, colpito dal una mappa di Edo (la Tokyo odierna) del 1662, pareva una metropoli contemporanea.Pubblicato 15 anni fa # -
No, Avatar era meglio, Camerie'. Qua ti sei dilungato troppo. Troppo verboso. Pare quasi il romanzo.
lo so, lo so.
però avatar l'ho scritto parlando di un film,
uomini che odiano le donne fa riferimento al romanzo, di 800 pagine,
e che fa parte di una trilogia.però sì, dopo ci avevo pensato pure io che sono un fesso.
nella prox sinossi de la ragazza che giocava con il fuoco
cercherò di non farmi prendere la mano.Pubblicato 15 anni fa #
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