pochi entrambi
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Cosa hai visto ieri
(1464 articoli)-
Pubblicato 15 anni fa #
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Agora
Alejandro Amenábar
Grandissime passioni
sovraumane
possiedono i viventi
al punto di distruggere il conoscere
la fede contro la consapevolezza
la schiavitù e l'ignoranza contro la libertà del dubitare
grandi cose
come quelle delle formiche
che tali sembrano gli uomini
quando la prospettiva si allarga e comprende lo stesso pianeta.
Pochissima cosa in quel blu pieno di stelle, dove il mondo stesso non è che una stella errante.
Mi è piaciuto molto il film su Ipazia e la didascalia che stampa addosso.
La proprietà transitiva dell'uguaglianza.
Siamo così dopo tutto quello.
Di fronte alla catena ciclica degli eventi, dopo il ripetersi degli effetti delle cause, Ipazia dice al Prefetto
così questo Governo alla fine non avrà più un popolo da governare.Pubblicato 15 anni fa # -
Ieri sera ho visto Agorà. Quando ho saputo che avrebbero realizzato un film su Ipazia e la sua vicenda ci ho sperato molto. Beh, peccato. Il film esteticamente proprio non c'è. Una fiction televisiva, dice un'amica mia, e lo dice a ragion veduta. Girato con i ritmi e gli stilemi del più stanco dei film mainstream.
La cosa che più mi fa incazzare è che, nonostante tutto, è un film da diffondere e far vedere per via del messaggio importante che porta avanti. Ferocemente critico nei confronti delle religioni istituzionalizzate, dei fanatismi, di ogni tentativo di soffocare la curiosità umana con principi di autorità volti a consolidare una base di potere.
Più un documento ditattico che un'opera d'arte quale si suppone fosse.Pubblicato 15 anni fa # -
Agora' film mainstream??? In che senso???
volevo soprattutto chiedere: ma le bandiere dei cristiani che assomigliano parecchio a quelle naziste (ideogrammi rossi in campo bianco) le ho notate solo io?
Il film ti toglie il fiato, il finale ti coglie di sorpesa (anche sapendo come va a finire). L'unica stonatura, dal mio punto di vista, e' lo scilabo personaggio di Sinesio, invece cazzuto (nella sua ambiguita' ancor piu' che nella sua risolutezza) protagonista dello splendido romanzo 'La tentazione di Sinesio' di uno scrittore che si chiama... Stefan Andres (wikipedia per queste cose e' utilissimo!!!).
E si', la prospettiva colta da Urbano - al di la' degli insegnamenti filosofici di Ipazia (nel senso umano del termine) - e' l'insegnamento piu' alto - dire indelebile - di questo gran film!
Z
Pubblicato 15 anni fa # -
La bella casa georeferenziata qui
41°27'22.99"N
12°53'37.78"E
non c'è più.
Però lo street view di via del lido 22 la documenta ancora.
E' Google Earth che fa come i telescopi quando ti fanno vedere l'immagine di stelle ormai spente.
La bella villa apparteneva ad una di quelle famiglie di Latina ritenute storiche, non si sa per meriti o per permanenza.
Dovrebbe risalire ai primi anni settanta e doveva contenere lo spirito della nuova città affluente. L'architetto che la disegnò, che oramai è morto, così almeno con ha visto la fine del suo lavoro, si ispirò alle case di Frank Lloyd Wright.
Alla Robie House di Chicago secondo me, una architettura della prima decade del 900.
La bella villa rivestì la vita della famiglia e orientò l'emulazione se non culturale almeno di classe dei pontini.
Nella città delle casette gialle di nicolosi, tutte coperte in piano, fece scalpore quel tetto a la rait, perchè era proprio bello e ce l'aveva un ricco, così le centinaia di villette abusive che sorsero tutte si coprirono con un bel tetto a padiglione di tegole multicolori, sempre più pizzuto per contenere la mansarda.
Una jattura.
Noi giovani architetti affascinati dal moderno di casa l'avremmo ammazzato quel tipo che iniziò coi tetti.
Poi si cambia e con l'età ci si accorge che per come son andate le cose l'orribile ancora non arriva.
Quella casa era la testimonianza che in un certo tempo della città, dopo la mitologia dei canali, eisteva un rapporto di domanda offerta culturalmente qualificato dove il professionismo attingeva da esperienze disciplinari e offriva un prodotto ben fatto ad un committente in grado di apprezzarlo.
Fino ad un certo punto.
Perchè saranno stati pure giganti ma la stirpe è certo di ciclopi, un occhio solo, forse anche miope, fissato al denaro che si tira su dalla vendita di un bene non come tale, vendo la mia villa a chi la vuole, ma solo come diritto edificatorio di un oggetto a maggior lucro.
Distruggendo oltre che una opera documento anche un tessuto urbano.
Vedere per capire.
Per ora li al posto dei pini del giardino e della casa ci sta una buca.
Un gran cartellone pubblicitario attende il rendering apposito che però ancora manca.
Mi piace pensare per la vergogna.Pubblicato 14 anni fa # -
Agora' film mainstream??? In che senso???
Nel senso, Zanoni, che è girato come una fiction televisiva, stessi ritmi, stessa sensazione che danno le immagini. Il messaggio che passa è molto, molto importante ma se non fosse per lo schermo della sala mi sarebbe parso di star guardando canale 5...
Pubblicato 14 anni fa # -
La definizione giusta credo sia
peplum
anche se, aggiungono sprezzanti i preti, per intellettuali.Pubblicato 14 anni fa # -
Bel tetto quella casa, e anche il resto a quanto si riesce a vedere. Ma com'è che l'hanno buttata giù?
Pubblicato 14 anni fa # -
Soldi.
Le esigenze dei Giganti sono enormi.
Non la so la storia ma mi immagino il ciclo de la roba
al mio paese si dice che è un ritmo di tre generazioni
la robba ( da noi li sordi) c'è
chi li fa
chi li mantiene
e chi li scopa
Si vede che localmente siamo all'ultimo stadio.
Un poco più giù, di fronte a via toscana, 40 via del lido, c'era la casa di un dottore.
Dottore!
Qui
41°27'15.53"N
12°53'33.21"E
(per le differenze si deve fare zapping tra Googleearth e livesearch microsoft (bingmaps)).
Alla sua morte gli eredi hanno capitalizzato la casa dove nacquero,
dove sono cresciuti, dove la domenica sono andati a pranzo dal genitore. Hai voglia tu a dirgli di Savinio e de la casa animata.
O la de la oikos o addirittura la koinè.
Ecchedè?
Soldi!
Equamente tre parti e via.
E fino a qui, alla fin fine, nulla da dire.
Ma chi la compra? Chi demolendo rifarà un posto nuovo, una casa di ringhiera da ricchi, anzi arricchiti.
E io, e altri, quando passo per di vedo quel palazzotto enfio e turgido come un peto rappreso.
Dalla tipologia di casa con giardino a quella di: tipo condominio di beausoleil.
Gigantesco.Pubblicato 14 anni fa # -
Se uno dovesse guardare soltanto alla lettera di quanto dici in questi post, Urba', senza far caso ai messaggi laterali e alle non tanto criptiche allegorie con cui li condisci, non ci sarebbe proprio niente da dire, solo: "Bene, bravo, bis!" Però era meglio - inannzitutto - se mettevi proprio le foto, poiché non tutti, con quelle coordinate, sono poi capaci a ritrovarsi le immagini su internet.
Secondo poi, volevi parlare di brutta architettura e di scarsa coscienza urbana ed urbanistica? E parla di quello, Urba', e la gente t'ascolta e ti risponde per quello. Ma invece no, anche quando dici qualcosa di condivisibile, devi sempre tentare di cagare comunque il cazzo a chi in qualche modo in quel momento ti fa ombra. E allora vai con le allegorie, i messaggi laterali e le battute oblique.
Ora essendo io persona con molto assai da lavorare non sarebbe proprio giusto - nell'interesse della civitas - che perdessi un sol minuto con un Tersite come te, però che ci vuoi fare, resto pur sempre un figlio di Gigante e quindi pure un po' Ignorante e non disposto a farsi prendere per il culo aggratis nemmeno dai tersiti come te.
Sciacquati la bocca prima di parla' dei Giganti, perchè tu stai a casa nostra e magni e bevi alle spalle nostre, che quando sei arrivato tu era tutto bonificato ma quando sono nato io c'era ancora la palude e mio padre - quand'ero picccolino - ancora ballava sul letto con gli attacchi di malaria. E ci ballava dove adesso c'è via Cellini 20, ossia proprio su Viale XXI Aprile dove allora - anni Cinquanta - c'era una villetta razionalista e adesso invece c'è un palazzo di dieci o dodici piani che si poté costruire al posto di quella sol perché di notte cambiò il colore delle cubature previste sul piano regolatore depositato nel palazzo comunale. Ecco, Urba', è lì che tu hai imparato a fare architettura a Latina se non sbaglio, sono stati quelli i tuoi primi maestri, e i tuoi secondi invece sono quelli che loro abitavano nella case di pietra a Sermoneta e per noi di Latina invece progettavano i Batiments Deux con le ruote e le scale di ferro in mezzo alla palude, al posto delle fabbriche e della Confezioni Europa. E degno allievo di degni maestri, tu hai buttato giù l'esemplare più bello d'eucalyptus di tutta Latina - un gigante di 70 anni con una circonferenza di dieci metri alla base - solo perchè ti dava impiccio alla baraccatura di cantiere, NON ALL'EDIFICIO DA COSTRUIRE, URBA', MA SOLO ALLA BARACCATURA DI CANTIERE! VERGOGNA! E poi vieni a fare Pollicino a rompere il cazzo a me? Ma vaffanculovà, tu e tutti gli architetti amichi tuoi.
(E come per non sbagliarsi, anche stavolta hai però dimostrato - quando dici che è dopo quella casa e quell'architetto, che tutti gli architetti e i geometri dei giganti si sono messi a farsi i tetti a padiglione pure loro - di non capire un cazzo anche stavolta di storia dell'architettura a Latina. Tu devi prendere appunti quando parlo io, oppure ti devi andare a riconsultare ogni volta i miei articoli, sennò continuerai per sempre a risparare cazzate. Ma mo' questa vattela a cerca', non te la voglio spiega' adesso. Vaffanculo, Tersi').Pubblicato 14 anni fa # -
si', peplum (lìhanno chiamato cosi' anche in francia).
pero', sinceramente, io questi 'ritmi da fiction' sinceramente non li ho percepiti. anzi, tutt'altro.
Z
ps sul tema ci sarebbe da leggere un interessante romanzo da poco uscito anche in Italia, Azaazel dello scritore egiziano Youssef Ziedan (sotto processo in patria per offese alla chiesa copta, non sono solo i musulmani a essere permalosi)...
http://www.neripozza.it/libri_dett.php?id_coll=2&id_lib=540&id_aut=329&segn=best%20sellerPubblicato 14 anni fa # -
sia chiaro che, di 'sti tempi, Agorà va comunque diffuso.
Pubblicato 14 anni fa # -
cosavogliodipiù.
ben recitato documentario della vita di due amanti qualunque. plateau e patema e noia.
Pubblicato 14 anni fa # -
Io ho visto questo.
ma vorrei vedere una cosa analoga con la presentazione del "Canale". è possibile, chiedo a Torque e ad altri...Get the Video Plugin Pubblicato 14 anni fa # -
Ma perché alla gente non deve bastare leggersi i libri? Ma il meglio di un autore non sta tutto lì? Cosa le deve far sospettare che se ne sia tenuto un pezzettino da parte - anzi, proprio il meglio del meglio, la summa maxima - da riversare in un dvd o nel caso la incontrasse di persona? Ma lei pensa davvero che se avesse potuto conoscere o frequentare Kant, le sarebbero state rivelate cose inimmaginabili che neanche per tutto l'oro del mondo riuscirà più a trovare oramai nei suoi libri? Non è così, A. Questi sono i falsi miti della società di massa, che nella sua ansia di velocizzazione e rapido consumo preferisce trasferire l'"aura" dal corpus dell'opera all'immagine dell'autore. Mi spiace, A, anche Sensi non le darebbe nemmeno diciotto stavolta.
Pubblicato 14 anni fa # -
Senta K,
non ho affatto detto che il video sostituisca il testo questo
Benchè, le dirò, a me sarebbe piaciuto frequentare Kant, questo sì. E rimpiango, ora che è morto, di non aver frequeuntato maggiormente i mio maestro Marco Maria Olivetti. Così come avrei voluto seguire i garndi, mangiare insieme A Pasolini, e venire da piermaruo a farmi mandare a fanculo de visu da lei. Ma in mancanza di meglio, sa, un video può rendere l'aria di una presentazione.
Platone nel Fedro dice che la parola vivente non ha bisogno di aiuto, mentre il testo ha sempre bisogno del commento del suo autore. Socrate non aveva scritto nulla, ma comesaprà, erano aristocratici. vabbè, non devo fare lezione , come invece qui molti fanno. Anche non richiesta.
Solo mi piacerebbe poter assistere ad una sua presentazione, cosa che non posso fare.
E allora credo che un video sia meglio di un calcio nei coglioni.
Ma la sento un po' prevenuto, in questo periodo.
Come un po' tutti. Incazzati, direi .
Prendetevi un po' meno sul serio, ragazzi.
Che c'avete tutti quanti?Pubblicato 14 anni fa # -
Ora non esageriamo.
La pianta aveva si e no un diametro di novanta centimetri, che secondo la geometria del cerchio fanno poco più di due metri e ottanta di circonferenza.
Se erano dieci considerando un peso specifico medio di ottoquintali e mezzo a metro facevano quasi sette tonnellate a metro.
Per quanto era alto sai che peso.
Quali dieci metri, sarebbe costato un botto.
Comunque era già morto, ammazzato dal distributore, era un pericolo.
Magari venendo da casa ci passavi un giorno di vento e ti cascava addosso.
Ora invece è sicuro.Pubblicato 14 anni fa # -
Tu menti sapendo di mentire.
Quelle sono bestie che campano sette secoli, se non trovano un Urbano sulla loro strada.(A, non ricominciamo coi prevenuti, per piacere. Anzi. Ma è possibile che non ha nemmeno notato come - contrariamente a tutta la storia di questo Forum e di questa Anonima - questa sia la prima volta che arriva uno nuovo e nonostante si dia pure un sacco di arie, ancora nessuno lo abbia liberatoriamente stramandato a fare in culo? E lei a cosa pensa sia dovuta tutta la strana ritrosia di questo consesso, se non al fatto che è amico suo e nessuno vuole appunto urticare in alcun modo lei? Ma lei ha idea - se non ci fosse stato in qualche modo di mezzo lei - noi a questo come lo avevamo già conciato? E sia buono su, non faccia sempre il permaloso.)
Pubblicato 14 anni fa # -
Faccia di spia - di Giuseppe Ferrara (1975)
Ferocissima denuncia sulle ingerenze politiche internazionali della CIA negli '60 e '70. Cuba, il Cile, la Escuela de Las Americas, Piazza Fontana e via dicendo. Il ritmo, salvo la parte su Guevara, è martellante e serrato, le immagini crude al limite della sostenibilità, la denuncia è a tutto campo e senza sconti. Ferrara parla chiaro e prende una posizione netta con un film ai limiti della fruibilità, frammentato nel suo ricondurre tutto a un solo movente, totalmente diverso dalla linearità a cui siamo abituati oggi. I fatti raccontati, poi, se oggi sono dati per assodati e più o meno accettati, allora dovevano essere caldissimi, bollenti. Non conoscevo questo regista, ma mi riservo di rimediare al danno, una sorpresa tagliente.
Pubblicato 14 anni fa # -
Ci pensavo stamattina mentre mi sciacquavo i denti con l’oki.
E’ vero, quando sono arrivato qua ormai era tutto fatto.
Era il 1971, fine estate. La Ditta aveva traslocato mio padre a lavorare, con famiglia e cose. In quella di migrazione facevamo parte di quelli che non avevano fame, magari appetito. La casa l’affittammo in via satrico, una nuovissima palazzina sul limitare di un avanzo di palude, vuota ancora di inquilini, vicino alla città.
Non in mezzo ai campi, come definiva mia madre i palazzi barletta.
Il secondo prg, il primo della repubblica, era appena stato fatto.
La città oltre la circonvallazione aveva grappoli di case lungo le vie principali, accumuli marginali, allora marginali, dietro il tribunale, di qua e di la del campo boario, dietro al carcere. Poca cosa allo scalo, pochissima ai borghi.
Le gite domenicali in visita ai dipendenti trasportavano la nostra 1100 dentro un fogliame ombroso, dall’acre odore di fumo e umido, pareva il safaripark dell’eucalipto, buono per noi solo per i fumenti.
Così a prima vista una mosquitocoast, un caos di foglie e cortecce, invece grandi cose erano pronte.
Tutte le lottizzazioni abusive nate dall’abusivo frazionamento dei poderi erano state sanate dal nuovo prg che le aveva trasformate in quartieri che per nome avevano un numero.
Per coloro che erano rimasti fuori dal 1° tempo si era disegnato il piano delle duecentomila persone così almeno la vendita a lotti dei poderi rimasti sarebbe stata cosa di pianificazione.
Rimaneva il problema del vincolo originario di indivisibilità ma con provvidenza retroattiva ci pensò una volta per tutte Goria, sanando il fatto.
Quelli che dal gioco rimasero fuori, decisero di farsi la casa abusiva sulla loro terra, realizzando tra il 71 e l’85 diecimilioni di metricubi abusivi, per lo più in campagna.
Durante tutto il flash di memoria fissando lo specchio mi rigiravo il collutorio in bocca, tornando in me, mentre sputavo nel lavabo, ho pensato: si, ma non l’ho fatto io.Pubblicato 14 anni fa # -
K, sì l'ho notato, ma non fatevi remore, non mi offendo se lo si contesta nel merito. Quanto alle parolacce, non credo si offenderebbe nemmeno lui.
Pubblicato 14 anni fa # -
Faust non perdere tempo, con "FacCIA di spia" hai visto tutto il meglio di Ferrara. se proprio ci tieni recupera "Il sasso in bocca"
Pubblicato 14 anni fa # -
effettivamente è difficile bissare un UFO cinematografico del genere, grazie Biggone, sei il bastone della mia vecchiaia!
Pubblicato 14 anni fa # -
Urba', in te purtroppo - purtroppo per te - emerge sempre, a un certo punto, la voglia di chiamarti fuori: "Io con c'entro, io c'ero ma non contavo, ero con gli altri ma io non avevo capito" e, di conserva, di esprimere sempre un giudizio negativo su tutto quel che è stato fatto perché, per l'appunto, l'hanno fatto sempre gli altri. Nel bene e nel male. Sia che si tratti della storia edilizia ed urbanistica della città, sia che si tratti del '68 o '69 ed anni susseguenti coi sogni rivoluzionari, sia che si tratti dell'intera storia del Paese, storia ddurante il fascismo compresa. Tutto questo però - anziché porti al di sopra di tutti, livorosamente unico e immune, secondo te, da colpe - ti pone semplicemente al di fuori della storia e non può non fare di te che un povero cristo odiante tutti gli altri.
Urba', la storia è complessa e la storia è processo. E' processo in atto, processualità che si muove, ci stiamo dentro tutti e tutti agiamo, nel bene e nel male - a volte nel bene, a volte nel male - senza che il processo sia poi determinato da un unico ed individuabile agente, ma dalla pluralità indistinta, seppur storicamente determinata, di tutti gli agenti, me e te e compresi.
Nei processi che tu racconti, nei processi che io ho raccontato, è estremamente evidente come il bene sia sostanzialmente commisto con il male. E' un dato ineludibile dell'esistenza umana, almeno in questo cosmo. Io però credo - e almeno questo m'è rimasto dalla formazione operaia e marxista - che il processo della storia sia un processo che sostanzialmente cammini, seppur lentamente, dal male verso il bene. Io ancora credo nelle umane sorti e progressive e mi assumo il mio ruolo di uomo nella storia, rivendicandomela tutta, nel bene e nel male, e cercando di agire il mio ruolo per un ulteriore avanzamento da uno spicchio di male ad uno spicchio di bene.
E in tutto questo, Urba', io sai che ti dico? Io figlio di Giganti, figlio di bonificatori e fondatori di città, bonificatore e costruttore io stesso e cantore di questa epopea, io con tutto il male che pure c'è stato, ivi compresi i tradimenti della bonifica stessa e gli eccidi di eucalypti e i palazzi di sette piani nei borghi, io ti dico comunque, Urba', che noi stiamo nella storia e che continuiamo a camminare, perchè le età dell'oro non stanno nel passato ma stanno solo nelle mani dei contemporanei. In ogni caso - pur avendo come ogni individuo nostalgia della sua giovinezza e dei luoghi in cui la si è passata, e per me la Latina e i Borghi degli anni Cinquanta e Sessanta - io so che però le condizioni di vita di quelle che una volta si chiamavano le larghe masse popolari, sono infinitamente migliori oggi di ieri. E racconto quel mondo e racconto quelle storie e racconto l'orgoglio del lavoro umano, perché voglio e tendo che le condizioni di domani siano ancora migliori di oggi, intese in senso materiale ma soprattutto in senso di emancipazione egualitaria di tutti. Stop. Datti pace, Urba'.Pubblicato 14 anni fa # -
Get the Video Plugin Pubblicato 14 anni fa # -
Io non vorrei offendere nessuno, ma dopo litigato con Mogol, Battisti ha fatto solo rotture di coglioni.
Pubblicato 14 anni fa # -
Get the Video Plugin Pubblicato 14 anni fa # -
noi stiamo nella storia e che continuiamo a camminare, perchè le età dell'oro non stanno nel passato ma stanno solo nelle mani dei contemporanei.
Frase bellissima, piena di poesia.
Pubblicato 14 anni fa # -
A raga' ma voi ce lo sapevate che in Campania ce sta 'n'antra città che se chiama Latina?
Sta tra Baia e Dragoni!
Nun l'ho mai saputo!Pubblicato 14 anni fa # -
Mi dicono che ci si passa andando verso Foggia.
Pubblicato 14 anni fa #
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