Anonima scrittori


Anonima Scrittori contro Christopher Nolan

Categoria: Assaggi, suoni, visioni e letture, I servizi del Cameriere
Postato da: zaphod

[L'indolenza estiva e le strategie di marketing hanno portato due anonimi scrittori nello stesso cinema a loro insaputa all'anteprima nazionale dell'ultimo Batman di Chirstopher Nolan, Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno, e a commentarlo sul forum in maniera non proprio entusiastica. Ecco qua, a cura di Massimiliano "Zaph" Lanzidei e Roberto "Cameriere" Cerisano, il punto di vista dell'Anonima Scrittori sul terzo capitolo della saga dell'Uomo Pipistrello di Nolan. custodia samsung s8 Ovviamente ci sono SPOILER in abbondanza quindi chi legge lo fa a proprio rischio e pericolo.]

Christopher Nolan “omaggia” John Carpenter di Zaph

Il cavaliere oscuro - Il ritorno è un polpettone. Fatto bene, per carità, non è che ci si annoi, ma magari uno si aspettava di più. Io personalmente mi aspettavo di più perché il titolo (ma è una distorsione della traduzione italiana) richiama quel capolavoro del fumetto che è Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller. cover iphone custodia outlet Ma anche perché, al di là del titolo, c’era l’idea di questo eroe che decide di rimettersi in corsa dopo un periodo di inattività che era proprio lo spunto di quel fumetto. E Nolan lo sa, perché lo cita espressamente nel doppio combattimento col cattivone Bane in cui Batman prima le prende e nella rivincita gioca d’esperienza e vince. cover samsung custodia (Oddio! Vi ho detto che alla fine Batman vince… custodia samsung tranquilli, non è la fine del film. E poi mica vi pensavate che vinceva quell’altro, no?)
E qui c’è la seconda nota dolente che qualcuno che sa bene l’inglese dovrebbe andare a spiegargli.
Se metti i terroristi cattivi che vogliono distruggere la popolazione in un film di supereroi, lo spettatore è sicuro che alla fine di questi non ne rimane nemmeno uno vivo e che l’unica curiosità è quella di vedere come li fai fuori. Ecco, sta cosa già l’aveva fatta con Batman begins in cui la prima parte - quella delle origini - era superba e la seconda, coi terroristi, era una rottura di scatole seconda solo ai drammoni di Maresuke. Considerando che in questo film i terroristi entrano in scena al secondo fotogramma del film si può immaginare con che stato d’animo ci si accinge a sorbirsi le altre due ore e quarantacinque minuti. Bisogna dire però che Nolan è bravo e condisce il tutto con un bel ritmo e una serie di colpi di scena che impediscono il sonno.

Peccato che in uno di questi colpi di scena vada però a toccare uno degli archetipi del cinema fantastico e a scontrarsi con un gigante. huawei custodia outlet A un certo punto i terroristi decidono di tagliare i ponti (fisicamente) della città di Gotham con il resto del mondo. Nessuno può lasciare la città, pena la distruzione di massa. E il film diventa una enorme citazione di 1997: Fuga da New York di John Carpenter, manca solo che quando riappare all’improvviso Bruce Wayne in città non lo chiamino Jena e non lo apostrofino con un “Credevo fossi morto”. Peccato, perché almeno si sarebbe capito che si trattava di una grossa presa in giro e il paragone sarebbe morto lì. Come nel sequel/remake fatto dallo stesso Carpenter con Fuga da Los Angeles, per intenderci.
Il film/i film di Carpenter sono attacchi allo status quo della società americana, prese in giro dell’American way of life; il film di Nolan no. Il film di Nolan è una difesa a tutti i costi dell’ordine costituito dagli attacchi (sempre esterni) che lo minano. I cattivi sono il male assoluto e il buono è il paladino che riporta tutto sulla retta via.
Io preferisco - si è capito - lo Jena Plisskeen che “spegne” il mondo e si allontana nel buio fumando una sigaretta Spirit of America trovata abbandonata in un cespuglio.

Un omaggio in versi a Nolan del Cameriere

c’ero pur’io, ieri.
al cinema.
dietro di te, un paio di file.

il film?
una palla colossale.
si fa a botte solo due volte, o tre.
batman si vede due volte. cover iphone custodia due.
ma può essere?
un film d’azione vuole azione.
che non c’è.
invece le oltre dueoreetrequarti di film
sono riempite da interminabili discorsi.

il cattivo bane, un’orco con maschera alla hannibal,
ma quella di hannibal è molto più fica,
in realtà è un fine intellettuale, un brillante filosofo,
dal pensiero sottile
e dal dire elegante.
prima di uccidere qualcuno
gli spiega perché sta per morire
e come
e perché se lo merita
e perché è lui che gli dispenserà la morte.
gli fa due palle così.
c’è una scena eloquente in cui il cattivo bane
ha massacrato di botte a batman,
dopo avergliene date di brutto
comincia una fillippica infinita:
<<…e perché tu sei un traditore,
un fallito, e ti farò dipsrezzare dalla tua gente,
e di sù e di giù…>>,
e infatti a batman gli fa due palle,
tanto che batman fa la cazzata di chiedergli:
<<ma perché non mi ammazzi subito>>.
non l’avesse fatto mai.
quello, il cattivo bane,
non gli pare vero: <<ah sì, dice, e mò te lo spiego>>
e via con una tiritera infinita sulla decadenza della città di gotham
sulla pigrizia della sua gente e su questo e su quello,
una specie di grillo, calvo però.

ma pure batman non scherza,
parla un sacco
e pure lui dice cose profondissime
e intelligentissime.
il film è infatti
non un film di botte,
ma un film di botta e risposta,
a chi la dice meglio.

ci sarebbero poi delle chicche di sceneggiatura e di storia
che sarebbe troppo lungo spiegare.
e vi saluto.

ciao zaph,
volevo salutarti ieri ma sei arrivato
all’imbrunire della sala.
alla fine del film t’avevo bello e dimenticato.

["Vabbè, però ci siete andati giù troppo pesanti," ha detto Riverspoon quando ha letto i commenti sul forum, "mica era proprio da buttare."
Ci mancherebbe, è che quando uno scrive segue un suo filo di pensiero più o meno logico, e quello che ne esce magari enfatizza alcuni aspetti e porta a tacerne altri. Perché bisogna dire che in tutto l’ambaradan ci siamo dimenticati di rendere merito alla vera stella della pellicola. C’è Catwoman/Selina Kyle/Anne Hathaway che sbaraglia il campo e fa fare costantemente la figura del fesso a Batman/Wayne, e se alla fine gli salva la vita è proprio perché non è rimasto più nessuno a cui venderlo.

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