Alfiere in d7. Sì, mi sembra bella, ma dopo? Lui prende di cavallo, io di pedone (scambio di pezzi, il mio è l'alfiere cattivo, mi conviene) ma lui? Perché dovrebbe fare per forza queste mosse? No, c'è qualcosa che mi sfugge. Ho poco tempo (2 minuti e 17 secondi), devo sbrigarmi.
Percepisco il respiro saccente di chi guarda, sopra di me. Corvi! Sanno tutti cosa fare. Vorrei vederli qui, davanti alla scacchiera. Forse donna in b4? No, così non va. E il tempo passa... (Siamo a 2 minuti e 2 secondi).
Il mio avversario mi scruta; vuole mettermi a disagio. Io, invece, non alzo gli occhi dalla scacchiera. Forse ho paura? Non dovevo accettare questa sfida. Maledetto lavoro! Lui osserva nell'attesa che io muova; loro guardano sperando che io sbagli, così potranno dire: "Visto? Meglio la torre in c3, più logica...". Sanno tutto quello che so anch'io ma loro non giocano, guardano. Io, invece, "devo" giocare. Altro tempo che passa... (Mancano un minuto e 36 secondi).
Perché sono qui? Sembra un tribunale: il mio avversario è il pubblico ministero, chi guarda è la giuria. Condannato o assolto per colpa di 64 caselle bianche e nere. Comunque, dicevo: alfiere in d7, cavallo per alfiere, ...