Ma Eccellenza gliel'avremo detto chissà quante volte
Signora, non si può, Signora, non si può.
Però quella è sempre li, a provarci, a riprovarci.
Devo andare a Lourdes, devo andare a Lourdes.
Il referendum popolare l'aveva sancito e ormai era legge, erga omnes come amava dire il Premier, erga omnes e basta.
La TAV fa bene alla Nazione, serve e si può fare.
Finalmente!
C’erano stati un mucchio di ritardi sul programma dei lavori, buche, gallerie, valli, comunità, singoli, condomini.
Tutti comunque contro, per una montagna di pretesti: ecologici, ambientalisti, umanitari, culturali, acustici, politici e soprattutto per una manciata di appalti blindati, già dati a chi si doveva.
Fatto sta che alla fine hanno perso.
E fu proprio con quello che avevano sempre reclamato, il pronunciamento popolare, la democrazia dal basso.
Macchè!
Costò un botto, è vero, ma funzionò.
Ai favorevoli fu assicurato un carnet di cento viaggi frontiera - frontiera gratis.
Così il giorno del voto fu subito chiaro dopo i primi exit-poll: andava bene, anzi benissimo, si erano tutti votati al viaggio.
Per legge fu sancito l’inizio della grande opera e un emendamento, che si dice frutto di cooperazione bipartisan, stabilì che, come ristoro dei maggior costi sorti in virtù di tutta quell’ottusa opposizione, l’uso della nuova infrastruttura fosse per sempre inibito agli ...