Maria Chiara Biondi - Oscar
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Postato da: zaphod
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“Anche questa sera mi tocca lavorare” pensò Oscar infilandosi la divisa da carabiniere.
Una frittata con le cipolle, un bicchiere di vino rosso che aveva macchiato tutta la tovaglia e via a fare il turno di notte sulla volante, otto sere al mese, per tutto l’anno.
“Ma proprio questo mestiere sottopagato dovevo fare? Troppi film ho visto da ragazzino, con i cattivi da una parte e i buoni che vincono sempre dall’altra. Dedicare la vita a salvare la gente, arrestare malviventi e proteggere il mondo con la mia bella divisa e la mia pistola lucida. E invece sono finito a girare sopra questa volante con un collega rimbecillito e la noia che mi divora. E questa sera la divisa si è pure unta di olio e la pistola è sempre piena di ruggine.”
Uscì di fretta dal portone dopo aver dato il solito bacio distratto alla moglie già in vestaglia e ciabatte e un buffetto sulla guancia a quella peste di Vincenzino, il figlio di 8 anni.
La pancia gli doleva, la frittata era pesante da digerire e aveva voglia di dormire.
Viveva in un paesino dell’Emilia Romagna, alle pendici degli appennini dove non succedeva mai niente. Tutto funzionava, pochi extracomunitari, tutti che pagavano le tasse. Scuole perfette, uffici efficienti, gente per bene e gran lavoratori.
Ma non quella sera………
Alle due di notte l’auto procedeva con un ritmo lento e rilassato, come una coppia di innamorati senza fretta di tornare a casa. Imboccò Vicolo della Pace, una stradina tranquilla non molto distante dal centro. Era il solito giro, quello che lui e Tonio facevano tutte le volte e che li riportava al punto di partenza. Sembrava quasi fossero su due binari. All’improvviso un uomo, con i vestiti strappati gli si materializzò davanti. Era coperto di sangue e zoppicava.
Frenarono immediatamente, mentre Tonio smontava per primo e tirava fuori la pistola. Oscar scese pochi istanti dopo, lasciando l’auto in mezzo alla strada. Si piazzarono dietro le due portiere, come nei film americani.
“Eccitante” ebbe quasi la forza di pensare Oscar, prima di accorgersi che era un imboscata.
Tre uomini con il passamontagna sul volto apparvero alle loro spalle, in silenzio, come dei gatti.
Tonio sparò un colpo in aria ma uno dei tre mascherati lo colpì forte in testa facendogli perdere i sensi. Oscar urlò il nome del compagno ma oramai era troppo tardi. Un proiettile gli attraversò il petto e gli si incastrò fra le costole, proprio all’altezza del cuore. Fu questione di un attimo. Sentì odore di bruciato, di carne abbrustolita, di morte. Vide suo figlio che dormiva, sua moglie nel loro letto caldo e un dolore più forte di quello del proiettile gli tolse l’aria e gli appannò la vista.
Poi più niente, tranne la morte che ti porta via e un rigagnolo di sangue che scorreva fra i ciottoli anneriti dalla notte.