I Lunedì dell’Arcipelago - Ciò che rimane
Categoria: Assaggi, suoni, visioni e letture, I lunedì dell'Arcipelago
Postato da: Faust Cornelius Mob
La scrittura non ha bisogno di essere complicata per essere efficace. cover iphone outlet Come quella di Luciana Mattei, e del suo Ciò che Rimane, direttamente da Arcipelago Anonima. Basta chiacchere, godetevi la lettura in tutta la sua semplicità.
La striscia colbalto del mare all’orizzonte e pagliuzze di luce dorata a balenare nell’azzurro del cielo.
Il faro di Ischia e le luci delle sue strade, diamanti nel nero delle notti di maltempo.
L’aria immobile dell’alba sopra il campanile di San Giovanni e la Torre.
BO, amica, alleata, socia, sorella, cover custodia samsung alter ego , tutto.
Le persone che mi hanno voluto bene senza riserve.Tante.Tanto.
La soddisfazione del lavoro fatto bene; l’Europa.
I miliardi di stelle nelle notti di agosto.
Gli piccilatiegli.
Strippanguille, che ti tira giù dalla finestra se ti sporgi troppo.
Le janare,coi i loro sacchi di sabbia e i cavalli schiumanti con le criniere intrecciate.
Le lucciole a maggio negli orti a San Martino.
I sampietrini lucidi di pioggia a San Giovanni.
L’odore dei camini e il loro fumo fermo nell’aria grigia del primo pomeriggio a novembre.
I sorrisi dei miei soldatini.
Mae’…
Le foglie verdi e lucide degli aranci.
La polvere gialla del polline degli ulivi , a terra come un tappeto.
L’affetto gratuito delle persone dalle quali non me lo sarei mai aspettato.
Le parole come pietre gettate lì quasi per caso a pesare per sempre.
I lumini accesi sui davanzali la notte del Venerdì Santo.
Il vento che soffia impazzito nelle notti d’inverno e la paura irrazionale che tegole e tetto possano volare via.
La luce del sole a picco a mezzogiorno nei vicoli e l’ombra delle case ridotta ad un bordo sottile e scuro.
Caffè nero, forte e dolce, cover iphone custodia a tutte le ore del giorno e della notte.
“A chi appartieni?”
L’odore del sugo cotto nei tiani, la domenica mattina.
Tutte le volte che ho scambiato i soprannomi con i cognomi.
Sant’Asca.
Le voci e i passi che rimbombano lungo glio Sieggio, custodia samsung outlet che sembra di avere una schiera di gente dentro casa.
I fagioli cotti nel pignato, che non ho mai imparato a fare.
Il tufo nero delle case di Fossacieca.
I Casali e Ventosa, cover iphone custodia snodati tra le Ravi e Santa Maria.
L’odore dello zolfo dell’acqua dell’Ottone che rimane per giorni sulla pelle.
Gli arcobaleni a marzo, cupole sulla Piana del Garigliano, con le pentole d’oro che affondano le radici nella Terra di Lavoro.
Gli uomini nei bar, che rifanno il mondo senza muoversi di lì.
Le donne , che non possono muoversi, ma che il mondo sarebbero capaci di rifarlo sul serio.
Le chiavi fuori dalla porta di casa.
I fuochi dell’Addolorata e quelli di San Cosma.
Le persone con cui parli per caso, custodia iphone che ti raccontano fatti con nomi ,luoghi e circostanze.
Le iause di Sant’Antonio.
Gli sguardi interrogativi delle persone anziane, che ti seguono fino a che non sparisci dalla loro vista.
“Sangh’ e latte”
La cassa armonica alla Muraglia.
I sorrisi gentili, senza un perché.
Certi giorni, che non dimenticherò mai.
Certe notti, samsung custodia original che non dimenticherò mai.
Nel male. E nel bene.
..e ancora, e ancora…
Rimango io, sulla punta dei piedi, in bilico sulla cima di questa collina fatta di cio’ che resta,