[Non è un nuovo abbinamento culinario o qualche innovativa teoria tecnologica. La notizia è forte, ma la fonte è autorevolissima: il Corriere della Sera. Due dei quattro autori professionisti presenti nel Bit dell'Avvenire, Antonio Pennacchi e Lorenzo Pavolini, sembrano essere nella rosa dei candidati al Premio Strega. Il primo viene addirittura dato nella rosa dei favoriti, insieme a Sorrentino e Nucci. Sotto riportiamo l'articolo apparso sul numero odierno del Corriere a firma di Cristina Taglietti]

Walter Veltroni allo Strega non ci sarà. Dopo mesi di illazioni e retroscena («E’ il favorito». «Hanno fatto il suo nome per bruciarlo». «La casa editrice non vuole». «Lo vuole Tullio De Mauro» e via dicendo), è lo stesso Veltroni a dare l’annuncio definitivo. Certo è che le grandi manovre per l’edizione 2010 sono cominciate da tempo e una prima, incompleta, rosa dei possibili candidati comincia a prendere forma (sarà il comitato direttivo, a Maggio, a scegliere i dodici che verranno presentati ufficialmente a Benevento). Uscito Veltroni, la Rizzoli riazzera tutto e dovrà probabilmente decidere tra Emanuele Trevi che (parole sue) parteciperebbe volentieri con ‘Il libro della gioia perfetta’, in uscita tra poco, Silvia Ballestra (’I giorni della rotonda’), senza escludere neppure l’esordiente-rivelazione Silvia Avallone che con il suo ‘Acciaio’ sta suscitando molto interesse. Qualcuno maliziosamente ha osservato: nel momento in cui è la giunta di Alemanno con un accordo che prevede un contributo di 300 mila euro nel triennio a salvare lo Strega, la partecipazione e la possibile vittoria del Pd Veltroni sembrano stridere un po’. Sicuramente più gradito ai nuovi finanziatori sarà il probabile candidato Mondadori, Antonio Pennacchi, con il suo atteso Canale Mussolini, in uscita a Marzo. Un libro in cui Pennacchi, scrittore di talento, segue la storia dei Peruzzi, una delle tremila famiglie che nel ‘32 viene trasferita dal Veneto nel Lazio a colonizzare le paludi dell’Agro Pontino appena bonificata dal duce. Le vicende di tre generazioni di braccianti raccontano, con passo epico, cinquant’anni di storia italiana, dal primo Novecento al secondo dopoguerra. Figlio lui stesso di una famiglia veneta trasferita nell’Agro Pontino, ex operaio, Antonio Pennacchi è l’autore de ‘Il fasciocomunista’, da cui è stato tratto il film ‘Mio fratello è figlio unico’ dove Riccardo Scamarcio interpreta Manrico, controfigura del fratello di Pennacchi, Gianni, giornalista e scrittore scomparso improvvisamente lo scorso dicembre.

A Marzo esce anche il libro di punta di Fandango, ‘Accanto alla tigre’. Anche qui un nome pesante: Lorenzo Pavolini, con un mémoire che parte dal momento in cui l’autore, dodicenne, vede sul manuale di storia una foto di piazzale Loreto con i cadaveri di Mussolini, Claretta Petacci e altri gerarchi, appesi a testa in giù. Tra loro Lorenzo conosce e vede per la prima volta il nonno Alessandro, che non è un aviere morto in guerra come gli hanno sempre raccontato i genitori, ma il fondatore delle sanguinose Brigate Nere, ministro del Minculpop, ancora oggi celebrato dai nostalgici come l’unico fascista vero.

Le polemiche che hanno caratterizzato la scorsa edizione sullo strapotere delle case editrici (e in particolare del gruppo Einaudi-Mondadori) sembrano essersi placate, nonostante il regolamento non sia cambiato di molto. Ci sarà il gruppo Gems, lo scorso anno tra i più agguerriti sostenitori della necessità di una riforma, con ‘Sono comuni le cose degli amici’ di Matteo Nucci (’Ponte alle Grazie’). «A noi farebbe piacere - dice diplomatico Luigi Spagnol - ma sarà il direttivo a scegliere», mentre Feltrinelli, che lo scorso anno non aveva partecipato, dovrebbe mandare a sorpresa il regista Paolo Sorrentino con il romanzo ‘Hanno tutti ragione’, in uscita in questi giorni. Ci sarà, come sempre, anche Newton Compton, piccolo ma potente editore romano che, però, non ha ancora sciolto le riserve sul libro da mandare.

Anche i piccoli, quelli comunque destinati a far da contorno, si stanno muovendo: alla prima selezione ci saranno probabilmente ‘Pozzoromolo’ di Luigi Romolo Carrino (Meridiano Zero), un romanzo sul manicomio criminale apprezzato dalla critica e la commedia amara e grottesca di Sebastiano Mondadori ‘Un anno fa domani’ (Instar libri). Anche la fondazione Bellonci ha fatto, qualche mese fa, la prima selezione ufficiale: Chi ha ucciso Sarah? (Adelphi) di Andrej Longo e Le conseguenze (Marsilio) di Giovanni Montanaro, che saranno poi sottoposti al giudizio del comitato direttivo.