La Striscia #14 - Specchiarsi in un oceano di stelle
Categoria: La striscia di Faust
Postato da: Torquemada
[Quattordicesima puntata de 'La Striscia - del fumetto e di altre vie del fantastico'. Si rimane nel filone della fantascienza ma ci si sposta dall'Italia al Sud America, più precisamente in Argentina. Un fumetto che ha fatto storia e un ottimo consiglio di lettura. Stefano Tevini ci porta, come sempre, in una nuova dimensione]
SPECCHIARSI IN UN OCEANO DI STELLE
“Il pellegrino delle stelle”, già conosciuto in Italia come “Robin delle stelle”, classico del fumetto sudamericano ristampato più volte sia qui da noi che nella natia Argentina, parte da un presupposto narrativo un po’ anomalo per raccontare una storia più che collaudata. Il capitano, il mozzo e il nostromo di un veliero settecentesco scampano per poco a un ammutinamento solo per finire inghiottiti in un buco che si rivelerà una porta dimensionale per un universo popolato, nei mondi che ne fanno parte, dagli esseri più disparati dotati. C’è veramente poco da aggiungere a quella che, fondamentalmente, è la storia di un viaggio avventuroso. Il valore aggiunto dell’opera di Carlos Trillo ed Enrique Breccia è, più di ogni altra caratteristica, la sintesi fra semplicità e profondità.
Il capitano Conrad ( citazione, questa, che racchiude tutto il senso del racconto), guida i suoi uomini attraverso un viaggio che altro non è se non un’esplorazione della natura umana nei suoi aspetti fondamentali. L’avidità, l’autodistruzione, la sopraffazione ma anche il bisogno di essere amati e di perpetuarsi nel tempo sono rappresentati nei diversi mondi che fanno di volta in volta da attracco al vascello Pellegrino, in episodi che riescono a concentrare moltissima riflessione in poche pagine.
E’ uno spirito socratico, quello con cui Trillo si approccia nello scrivere “Il Pellegrino delle stelle”, un ricerca di un orizzonte di senso brutalmente realistica ma che non rinuncia a mantenere aperte le domande e non pretende di avere per forza capito tutto. Emblematica, in questo senso, è la maniera in cui viene rappresentata la tecnologia. Essa, per citare Arthur Clarke, è tanto avanzata da essere, per i protagonisti, indistinguibile dalla magia. Il Pellegrino, infatti, solca l’universo grazie a un generatore d’energia che ha la forma di un flauto magico mentre in uno dei momenti più concitati del fumetto fa bella mostra di sé un disgregatore molecolare di foggia identica a quella di una sfera di cristallo.
In termini grafici, il lavoro di Breccia è un perfetto esempio della maniera di raccontare per immagini delle historietas sudamericane, fatto di un uso massiccio dei chiaroscuri, di tratto fitto e sporco e di tavole ingombre di segni. Tanta carne al fuoco è penalizzata, purtroppo, dalla stampa di questa edizione la cui definizione lascia spesso a desiderare togliendo qualcosa alla resa espressiva dei disegni di Breccia.
“Il pellegrino delle stelle” è un’opera semplice, a tratti sbrigativa ma capace di restare nella testa di chi legge anche molto dopo aver chiuso il volume.
Bibliografia :
Carlos Trillo – Enrique Breccia, Il Pellegrino delle Stelle, ed. italiana Allagalla, 2010, 152pp., € 17