Anonima Scrittori e la casa editrice Tunuè hanno già collaborato per dar vita all’antologia di racconti Il Bit dell’Avvenire, pubblicata nel 2009, nata da un’idea della società Deltaeffe Srl. Alla fine di quell’esperienza, ci eravamo detti: “collaboreremo ancora” e, a distanza di un anno e mezzo, Tunuè - nelle vesti, questa volta, della sua fucina multidisciplinare: Tunuè Lab - è riuscita a trasformare quella promessa in realtà. C’era la volontà di avviare un corso di scrittura creativa e ha pensato bene di rivolgersi ad Anonima Scrittori. Dopo diversi incontri preliminari, abbiamo deciso di dar vita al Laboratorio di scrittura, che partirà da lunedì 18 Aprile presso la Biblioteca della III Circoscrizione, in via dei Volsci 139, a Latina.

Qualche modifica sostanziale, rispetto alla volontà iniziale, si riscontra fin dal titolo: non è l’ennesimo Corso ma un Laboratorio. La differenza non è da poco. Nel Corso, di solito, c’è un docente che mette al servizio la sua esperienza e il suo sapere affinché gli allievi apprendano le nozioni basilari. Il rischio, spesso, è che si rimanga sul generico, che si parli di strutture narrative, di plot o di climax come se fossero soltanto delle definizioni sul vocabolario o su un manuale qualsiasi. Alla fine rimangono tanti appunti sul bloc notes, le idee un po’ confuse e un foglio bianco davanti che inizia a farci paura. A determinare l’innovazione è il filo rosso che unisce l’esperienza di Tunuè e di Anonima Scrittori: la sperimentazione. Già ne Il Bit dell’Avvenire si cercava di dare voce alle speranze - e perché no, anche alle angosce - che associamo alla tecnologia, destinata sempre più a caratterizzare il nostro futuro. La tecnologia non vissuta necessariamente come condanna dell’umanità, ma come strumento e risorsa dell’uomo nell’affrontare le sfide che gli si presenteranno davanti. Un esperimento andato a buon fine, visto che scrittori esordienti hanno potuto veder pubblicati i loro racconti con il vincitore del Premio Strega, Antonio Pennacchi, un finalista dello stesso e prestigioso premio letterario, Lorenzo Pavolini, di un poeta contemporaneo tra i più famosi, Giancarlo Baroni. Col Laboratorio di scrittura, invece, abbiamo deciso di introdurre nel mondo reale quel metodo ‘terapeutico’ che sul web ha fatto vincere la sfida con la pagina bianca a centinaia di scrittori, per lo più alle prime armi, e che ha coinvolto anche professionisti affermati che hanno voluto cimentarsi in questa prova. Un metodo affinato sulla nostra pelle e che si è sviluppato in tre fasi distinte: l’approccio psicanalitico con il progetto Rorschach, l’approccio farmacologico con Modica Quantità e l’approccio terapico con Foto Terapia. E’ sul secondo che si sono concentrate le nostre attenzioni per l’esperimento con Tunuè. Perché con Modica Quantità - l’esperienza è anche conosciuta con il nome Pillole - abbiamo cercato di ottenere risultati specifici: la lotta contro le parole in eccesso e la rivisitazione (o la scoperta) dei generi letterari. 2500 battute per scrivere un racconto di generi letterari di volta in volta diversi. Una sfida che sembrava improba ma che ha saputo accendere l’entusiasmo dei tanti che, nel corso dell’anno e mezzo della sperimentazione, si sono voluti cimentare. Sin dall’inizio della nostra esperienza, e quindi già dal progetto Rorschach, abbiamo potuto constatare, e insieme a noi tanti altri scrittori, come il vincolo - delle battute, del genere narrativo e della fonte d’ispirazione - sia vissuto come una risorsa e non come un limite.

Per liberare le energie creative, quando la sfida con la pagina bianca sembra insostenibile, può essere utile darsi delle scadenze, delle regole precise e chiare.

Ma non basta solo scrivere. Non è possibile pensare che l’arte si manifesti semplicemente svuotando in maniera strutturata il sacco, con l’aiuto di vincoli che fungano da stimolo. E’ necessario il confronto. Le pillole - i racconti da 2500 battute - di Modica Quantità venivano pubblicati sul web, indistintamente. Belli o brutti che fossero, era possibile leggere tutti i racconti di tutti gli scrittori che avevano scelto di partecipare all’iniziativa. E la qualità? E’ una domanda che ci siamo fatti migliaia di volte. Con il tempo ci siamo resi conto che la qualità media dei contributi, almeno in termini di scrittura e di strutturazione del racconto, veniva garantita dal confronto,  spontaneo o indotto, che c’era tra i singoli scrittori partecipanti. Perché lo scrittore sarà anche solo nel momento della creazione, ma ha la necessità di vivere nel mondo, di socializzare, di confrontarsi, se vuole crescere, migliorare nella scrittura.

Questo è il metodo Anonima. Questo è il significato del Laboratorio di Scrittura.