Anonima scrittori


M^C^O corre - Woltaired da Milano

Categoria: Assaggi, suoni, visioni e letture, Interpretazioni, Narrazioni
Postato da: zaphod

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[Reportage sui generis del nostro Woltaired dallo spazio occupato di Macao]

M^C^O corre
(Non abbiamo bisogno di grattacieli dinosauri, ma di formiche con le ali.)

Mi ero messo d’impegno a scrivere un articolo che descrivesse cosa sta succedendo a Milano a due passi dalla stazione Centrale; volevo spiegare, a tutta l’Anonima Scrittori e a chi fosse capitato sulle mie parole, per filo e per segno, gli umori, la storia, lo stato delle cose. Ho riempito una decina di pagine, fatto ricerche, letto articoli e forum pro e contro, ma alla fine ciò che mi trovo tra le mani è quel brivido tale e quale a quando diedi il primo bacio, a quando seguii la mia prima lezione di teatro a quando tolsi i tre strati di tappezzeria nel primo appartamento in affitto con due amici.

Per me Macao è stato così. Una scossa. Avevo letto il comunicato che annunciava l’occupazione di sabato 5 maggio della Torre Galfa, un paio di giorni prima sul web, avevo visto che alcuni miei amici avevano aderito, ma non avevo approfondito, io non sarei potuto esserci, ormai da dieci anni non abito più a Milano. Qualcosa, però, era già scattato e per tutto il sabato non ho fatto altro che cercare informazioni in rete. Ero emozionato.

Ho retto fino a mercoledì, poi con la scusa di acquistare del sangue finto che mi serve per un monologo a Genova a fine mese, mi son messo in macchina e sono sceso in città. Con me ho portato l’Anonima, sotto forma di due copie della nostra antologia Storie di (r)esistenza. Ho lasciato la macchina in via Padova e ho preso la verde, sono sceso in Centrale e, davvero, lo ripeto, mi sembrava d’andare al primo appuntamento. Imboccata via Galvani ho visto subito lo striscione calato da una finestra a tre quarti del grattacielo, la scritta già la conoscevo, l’avevo letta su tumblr: SI POTREBBE ANCHE PENSARE DI VOLARE. Ho scattato qualche foto e ho attraversato via Filzi, dando uno sguardo al Pirellone lì a sinistra e non potendo fare a meno di confrontare le due emozioni contrastanti. Attrazione, repulsione.

Così ho raggiunto l’ingresso. Un ragazzo su una scaletta a pioli stava pulendo un vetro della facciata, un cartello appiccicato lì diceva: No spray, grazie. All’interno della barriera in lamierino, che delimita lo spiazzo antistante l’edificio, una dozzina di uomini e donne bonificava la terra dai sassi: il Tavolo Gardening. Dopo aver atteso che uno strano studente universitario finisse di esporre le sue competenze chiedendo in cosa potesse rendersi utile mi sono fatto indicare il Tavolo Comunicazione. Piano terra a sinistra in fondo.

Camminando verso la mia meta mi è stato subito chiaro cosa fosse la cosa più importante in quel momento: darsi da fare. Lo ammetto: mi son sentito un po’ perso, impotente, incompetente. Ero un curioso. Un curioso innamorato, ma comunque un invadente, il mio posto sarebbe stato all’assemblea cittadina della sera, in quel momento non potevo fare gran che, anche se avrei voluto, ma dare la mia disponibilità a lavorare concretamente stando a sessanta chilometri e tornando a Milano, sì e no, una volta al mese sarebbe stato davvero poco sincero.

Alla fine ho pensato che tutto ciò che avrei potuto davvero fare, nel mio piccolo, era parlarne. Questo ho detto alla ragazza che mi ha accolto. Poi sono uscito a fumare una sigaretta in cortile con due donne che stavano aspettando un’altra persona per cominciare il sottogruppo Redazione e ho lasciato a loro le due copie dell’antologia e i nostri indirizzi web di riferimento. Anonima e Arcipelago. Ho una mail che è reportmacao@gmail.com, la potremmo usare per proporre qualche nostra iniziativa.

Dopo una mezz’ora sono uscito, ma avrei voluto prendermi una birra al bar già funzionante, sedermi su uno dei fusti in metallo, giocare coi cani che girovagavano e parlare, parlare, parlare, tirare l’ora dell’assemblea, vedere la notte. Purtroppo non ho potuto.

È stato solo l’altro ieri, ma nel frattempo sono successe tantissime cose: l’assessore Boeri, le dichiarazioni del sindaco, la parole di Dario Fo e tutte le solite varie polemiche su pubblico e privato, legalità e occupazione, arte e degrado. Intanto Macao corre in wi-fi, migliaia di simpatizzazioni sui social, proposte, iniziative e io non vedo l’ora di tornare.

Quasi quasi lascio cadere la fiala di sangue finto dal balcone.

M^C^O corre.

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