#PilloleCorsare: Il dono - Luciana Mattei
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Postato da: zaphod
[I racconti in rete non sembrano godere dell'attenzione che attiravano solo qualche tempo fa. iphone 7 custodia outlet Dire che il nostro progetto #PilloleCorsare non ha ricevuto l'attenzione che speravamo sarebbe un eufemismo, ciononostante qualcuno con fatica - si veda l'interessante esperimento di Nuovi argomenti - continua a investirci tempo ed energie. iphone cover original Sull'argomento torneremo con delle riflessioni più approfondite, nel frattempo ecco uno dei racconti giunti per il nostro progetto. Si intitola Il dono e l'ha scritto Luciana Mattei.]
Le mura bianche della cittadella fumano ancora. Spire grigie si alzano dai boschi sulle colline retrostanti.
Khair al-Din, il Barbarossa, l’indiscusso ammiraglio della flotta ottomana, in piedi sul castello di poppa, guarda accigliato la costa.
Ad ovest il sole s’è tuffato al di sotto dell’orizzonte, un arco arancione divide il cielo dal mare; ad est, oltre l’albero di bompresso, è già comparsa Espero nella notte viola.
Stavolta il Barbarossa è giunto fino alle foci del Tevere facendo rintoccare d’allarme le campane di tutte le chiese di Roma; il Papa ha chiamato a raccolta i principi della marineria cristiana, per i turchi è tempo di riparare in porti più sicuri.
C’è il sottocomito al timone in questo primo quarto della notte che sta arrivando; accanto a lui il parone, l’uomo del vento, controlla la rotta.
L’ ammiraglio apre il pugno e lascia comparire nel palmo il cammèo dal bordo d’argento, cornice di quel volto color della luna che conosce a memoria, i capelli che seguono la linea dolce della spalla, la mano che sfiora il seno: Iulia Gonzaga.
Doveva essere un affare semplice il ratto di quel dono da offrire a Solimano il Magnifico, suo sultano: avevano infatti trovato i ponti levatoi calati, le guardie scomparse, il vescovo ed il podestà già in fuga.
Mentre correva su per le scale del castello, il cuore gli ruggiva nel petto come quello di un innamorato.
La stanza era vuota e la finestra spalancata. iphone custodia Dal davanzale pendevano delle corde e giù nella corte c’era un destriero sellato, montato da una donna avvolta in un drappo turchino con un risvolto rosso. custodia samsung outlet Attirata dalle voci aveva alzato lo sguardo verso la finestra e Khair aveva visto i tratti del cammèo prendere vita per un attimo, prima di sparire nel buio.
Nei giorni successivi, alla testa dei suoi ghazi, aveva ucciso, profanato, incendiato, violentato. L’aveva cercata in ogni monastero nascosto, in ogni anfratto fra le selve, in ogni rocca del circondario, ma lei sembrava essersi dissolta nella notte che ne aveva protetto la fuga.
Ora Espero sta brillando sopra l’albero di mezzana. cover shop online Ammassati nelle stive delle galee turche ci sono duemila schiavi cristiani, piastre d’oro e coppe d’argento, fini stoffe scarlatte e borse di cuoio cariche di gioielli; Iulia, il dono per il sultano, non c’è.
Il vecchio corsaro sfiora con le labbra secche quel volto perfetto intarsiato nella conchiglia.
settembre 20th, 2013 at 15:21
bella storia Llux (ma il mio giudizio già lo conoscevi).
sono felice di trovarti in home.
spero presto di incontrarti anche in libreria.
settembre 23rd, 2013 at 20:10
grazie!
in libreria? magari! ma sempre dopo di te, editor